sabato 9 febbraio 2013

Beppe Grillo, Casaleggio e il M5S: E' solo una questione di soldi

Le verità choc su Casaleggio. Tutto quello che Grillo non dice


ESCLUSIVO - VIDEOINCHIESTA/ Potere, soldi e tecniche di manipolazione aziendale dentro il Movimento 5 Stelle

E' Casaleggio che comanda nel Movimento, sostengono tutti gli attivisti espulsi. Ma del passato del "guru" di Grillo si sa ben poco. Per l'ex comico è un ottimo manager. Pochi però sanno perché fu allontanato dalla vecchia società che gestiva, la Webegg spa-Telecom. E perché l'azienda aveva dei comandamenti e addirittura una stanza a forma di uovo spaziale, visibile nella sede di Bologna, dove il guru si riuniva per sentirsi nel futuro

Così come pochi conoscono la destinazione dei 50 milioni di euro pubblici che arriveranno ai futuri gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle

Le verità nascoste sul duo che vuole moralizzare l'Italia. Le rivelazioni choc su Gianroberto Casaleggio che mostrano come il Movimento 5 Stelle sia la riproduzione del modello di business dell'ex società di Casaleggio e non il frutto della spontaneità degli attivisti. Con un'intervista esclusiva a un Project Manager che ha lavorato per anni con "il cervello di Grillo" e che conosce già l'epilogo dei progetti del "guru"

Fonte: Antonio Amorosi Youtube

-------------------------------------------------

Boom dell'inchiesta "Casaleggio". I lettori la twittano da giorni
Il M5S? E' come la Webegg. Chi comanda è Casaleggio

Venerdì, 8 febbraio 2013 - 10:09:00
di Antonio Amorosi

BOLOGNA – Solo in un monologo di Beppe Grillo ti aspetteresti la storia di un manager che somiglia ad Angelo Branduardi e che con 15 milioni di euro di buco di bilancio nel pedigree riesce a farsi passare per “guru”! Ma forse no!

Vi ricordate cosa diceva l'ex consigliere del Movimento 5 Stelle Giovanni Favia nel Fuori-onda a Piazza Pulita su La7?: Casaleggio è il “guru” che ha costruito il Movimento di Grillo. E' lui che comanda. E' il padre padrone. Prende per il culo tutti.

 Quella sera alcuni ex dipendenti della Webegg spa, la società di cui Casaleggio era amministratore delegato, si ritrovano in internet e commentano: “Sta succedendo quello che sappiamo già. Finalmente se ne stanno rendendo conto!”
Ma di cosa dobbiamo renderci conto? Cosa sanno gli ex collaboratori di Casaleggio che noi non sappiamo? Li abbiamo incontrati. E in parallelo consultato centinaia di documenti.


Il buco da 15 milioni di euro

Casaleggio a cavallo del 2000 è amministratore delegato di Webegg spa, società Olivetti. Olivetti ne vende la proprietà nel 2002 al suo principale cliente, Telecom Spa già di Roberto Colaninno che era anche precedentemente amministratore delegato di Olivetti (quello delle scalate dei Capitani Coraggiosi ma che aveva anche dato vita sempre nel 2000 a Netikos spa; nel CdA Casaleggio e Michele Colaninno; Roberto Colaninno lascia Telecom nel 2001). Niente male per Casaleggio che è un semplice perito informatico! Tutto bene fino a che diventa nuovo azionista di maggioranza Tronchetti Provera. Infatti subito dopo, nel 2003, Casaleggio viene mandato via. Guardando i bilanci, la sua gestione risulta disastrosa come riporta anche la stampa specializzata (Computerworld online del 15 giugno 2004). La Webegg si ritrova con un drastico calo del fatturato: - 26% nel 2003. Infatti ci sono buchi di 1milione 932mila euro nel 2001 e di 15 milioni 938mila euro nel 2002, su un fatturato di 26 milioni di euro. E meno 60% dei ricavi nel 2002 rispetto al 2001 sui clienti del gruppo Telecom. Gli azionisti definiscono “un piano pluriennale di risanamento” con una “drastica riduzione dei costi di gestione... e ridimensionamento del budget rivolto alla comunicazione”, la dismissione delle aziende che Casaleggio aveva acquisito per costruire un modello particolare di azienda in rete, oramai non considerato “più strategico e coerente col core-business della società”. Gli azionisti devono risanare l’azienda e alla fine venderla, chiudendo anche tutte le società connesse. La gestione Casaleggio succhia ingenti risorse economiche

Il Beppe Grillo implacabile scopritore di scandali direbbe: Con questi buchi di bilancio e con un diploma da perito informatico quale impresa privata ti riprende? E invece no. ll comico genovese che mette alla berlina i manager fallimentari ed esempi dell'italianità più ridicola anche nel 2012 in un comizio tra i fans di Pistoia ripete sicuro che Casaleggio è “un ottimo manager!”

Ma in cosa e perché spendeva l'Amministratore Delegato Casaleggio? Ce lo mostrano le testimonianze del Project Manager Mauro Cioni (che ha lavorato in tutta la compagine per 10 anni) e di altri dipendenti che non sono voluti apparire. Ma soprattutto i documenti dell'epoca.


La strategia di Casaleggio. Fidelizzare i giovani

La strategia aziendale di Casaleggio in Webegg è il modello Web company americana, con quelle classiche formule del marketing “made in Usa”. Casaleggio assume giovani, fa la parte del “capo amico di tutti”, ma c’è sempre lo psicologo, nei ritiri in monastero per affiatare il gruppo. Nell'impresa non esiste una differenza tra il tempo libero e quello lavorativo. Lui è oltre. Ha un modo diverso di concepire la vita: bisogna fare qualcosa che ti piace, in cui credi e dai il massimo...all’azienda però. Per vendere di più del prodotto devi essere quel prodotto e non semplicemente promuoverlo. Insomma se avete mai preso in mano un manuale americano di marketing o motivazionale ne trovate a iosa di questa roba. I giovani, come dichiara nell'articolo “Dolce Vita” su Logica Interview, sono guidati da qualcosa di più dei soldi; bisogna dar loro la possibilità di partecipare al cambiamento, di avere responsabilità e se una persona è motivata e felice questa rende di più. Quindi il successo per l’azienda è garantito. E allora Casaleggio cosa fa? Prende anche giovani inesperti e dà loro grandi responsabilità e ottimi stipendi. Vi ricorda qualcosa del Movimento 5 Stelle!? Ma andiamo avanti.

La Webegg è rappresentata da un uovo. Casaleggio fa costruire all’interno delle tre sedi della società, 

Milano, Torino e Bologna proprio una stanza a forma di uovo, stile “Star Trek” come dice lui stesso nelle riviste di settore. Con pavimento d’acciaio, colonnina comandi tutta metallica con pulsanti colorati, la tecnologia è completamente occultata e attivata con i raggi infrarossi "per dare fin dal primo impatto la sensazione della proiezione nel futuro”: stile navicella spaziale del capitano Kirk; tutti dentro, lui, i dipendenti, i clienti e la stampa.

E Casaleggio? L'amministratore delegato di una società che lavora con banche, assicurazioni e la Telecom, per sentirsi nel futuro si chiude in una stanza a forma di uovo!? “Drogarsi come tutti gli altri no?!” direbbe il Grillo che conosciamo. Ma invece il comico genovese sembra molto sicuro o facilmente incline alla bufala quando parla del “guru” che lo ha portato al centro della scena mediatica italiana. Sempre a Pistoia ripete ai suoi fans che dubitano su Casaleggio. “Lui gestiva la Olivetti, l'informatica di Telecom, 10mila persone sotto. Non è mica l’ultimo arrivato!” Olivetti? Telecom? Non risulta affatto. E dai bilanci emerge anche nero su bianco che di dipendenti Casaleggio ne abbia avuti, a seconda dei periodi, da un minimo di 200 persone a un massimo di pochi più di 718 persone (al 31 dicembre 2002) ! Non di più!

Mentre Webegg perde 15 milioni di euro l'impresa ha anche una squadra di calcio aziendale. E La gestione Casaleggio con trattamento da sceicco affitta voli charter per dipendenti e familiari, tutto gratis ovviamente per loro, per recarsi a Praga e nel resto d’Europa, per il torneo aziendale “Logica world cup”.

E così mentre l’azienda riduce anche il personale ed aumenta il carico di lavoro per i dipendenti si racconta l'aneddoto di uno di questi che abbia posto la domanda ai superiori: “Praga!? Chi paga!?”; ottenendo come risposta non proprio amichevole. Dulcis in fundo, i grandi eventi come la “Notte degli oscar”, feste faraoniche a fine anno con scenografie holliwoodiane, show di comici famosi come la Littizzetto, Aldo Giovanni e Giacomo, Luttazzi, Bertolino. Casaleggio a fare un po’ il “Pippo Baudo” della serata. E nomination per premiare chi dell'azienda si era distinto durante l’anno.


I comandamenti del “guru” e il Movimento 5 Stelle

La società di Casaleggio ha addirittura 12 comandamenti, affissi ovunque nell'azienda in manifesti con le uova. E Casaleggio fa realizzare un video sui comandamenti e lo distribuisce a tutti i dipendenti.

Studiandoli in profondità si trovano non poche corrispondenze tra i comandamenti di Webegg e il Movimento 5 Stelle oggi. Vediamone solo alcuni, ad esempio il comandamento 9.“Assenza di competitività interna” molto simile al principio di eguaglianza del Movimento 5 stelle, dove ogni attivista vale uno (il motto “Uno vale uno” ). O il 5 Teamwork, dove si decide che il sistema di lavoro deve essere per gruppi funzionali, simile al modello di aggregazione dei Meetup dove le persone lavorano su singoli temi funzionali. O il comandamento 2.Responsabilità sul risultato che ricorda le “Semestrali” dei grillini quando i cittadini confermano o meno la fiducia ai consiglieri del Movimento 5 Stelle. Il comandamento 6 Protezione totale delle persone, che ricorda quando Grillo interveniva in aiuto dei singoli colpiti da un provvedimento giudiziario ingiusto (cosa che fa sempre più di rado). O il 4 Il divertimento come forza creativa. Tutto il Movimento si basa sulla divertente figura di un comico, Grillo, che usa l'umorismo come registro comunicativo con i cittadini. Le sue parole ti suscitano delle emozioni che creano il coinvolgimento e non un ascolto passivo. Al pubblico resta impresso un'emozione positiva e non semplicemente le parole di un comizio. Una tecnica di comunicazione ben nota agli addetti ai lavori (usata nella Programmazione Neurolinguistica)

Nel video i comandamenti vengono sempre rappresentati con un film (come vedrete nella video-inchiesta). E spicca su tutti il comandamento 8 L’Invenzione continua del business che il “guru” rappresenta in un modo del tutto particolare e che da quel tocco in più di personalità: Con Totò, che nel film “Totò truffa '62” vende la Fontana di Trevi ad un credulone!

Chiusa malamente l'esperienza di Webegg, Casaleggio continua a portare le società nel web e diventa un personaggio pubblico nel 2005 quando fonda il blog di Beppe Grillo, pianifica i V day, organizza i meet up del Movimento e il Movimento 5 Stelle con la nuova società la Casaleggio Associati.

Come sostengono molti attivisti il Movimento non nasce spontaneamente dal basso ma dalle strategie di Casaleggio. Ad esempio anche il Meet up N°1, la piattaforma di aggregazione del Movimento nella città di Milano, nasce il 10 giugno 2005 da un ex-dipendente Webegg, Maurizio Benzi, poi assunto da Casaleggio nella sua nuova azienda, la Casaleggio Associati, un mese prima che Grillo stesso proponga ai suoi fans, il 16 luglio 2005, di usare i Meet up come piattaforma di aggregazione. Lo stesso Benzi oggi è candidato alla Camera per il Movimento nella circoscrizione Lombardia 3.

Tutto quindi fa pensare che questo Movimento sia la riproduzione del modello di business dell'ex società di Casaleggio. E non sia nato dalla rete, da cittadini che spontaneamente si sono messi insieme. I cittadini si aggregano su un modello già pianificato e proposto dall' alto. Infatti Casaleggio e Grillo fanno credere che la loro rete di attivisti sia il luogo dell'orizzontalità e della libertà assoluta, esente da censure. Ma nella realtà il Movimento comunica sul loro sito e non su un piattaforma aperta, i commenti possono essere omessi o anche manipolati dalla società al vertice, come sostengono tantissimi attivisti. E come in ogni azienda se non accetti le regole sei fuori da ogni consesso, come è successo a molti di loro.


La comunicazione, il potere, il denaro

Oggi la Casaleggio Associati, ultimo bilancio consultabile 2011, ha un passivo di circa 57mila euro ripianato dai soci. Con il supporto di analisti di bilancio abbiamo messo a confronto l'azienda passata, la Webegg spa e quella presente, la Casaleggio Associati srl, con imprese del settore, ma in attivo, come la Accenture spa (capofila del settore ICT). Le aziende del “guru” hanno sempre gli stessi problemi, spese sproporzionate per il personale e le materie prime, in percentuale così alta da determinare un buco di bilancio. A conferma che la gestione Casaleggio richiede sempre ingenti risorse economiche.

Portare una società nel web infatti non vuol dire creare solo un sito ma un “ambiente internet” intorno a quella società e ai suoi prodotti. La discussione dovrà alimentare centinaia se non migliaia di altre discussioni, in grado di influenzare i consumatori e l'opinione pubblica. Quindi c'è bisogno di risorse e uomini che muovano questo consenso.

La comunicazione è potere e da la possibilità di essere visibili. Magari riciclando le strategie di Webegg-Telecom, come abbiamo visto. Ed è Grillo stesso che ci dice in un filmato (guarda la Video inchiesta) quale possa essere il fine manageriale di Casaleggio: visto il miracolo che gli è riuscito con il Movimento adesso nasce la possibilità di avere altri clienti.

Cosa già sperimentata in politica da Casaleggio, come ci ha raccontato il penalista ed ex esponente dell'Idv Domenico Morace che ha seguito la gestione della Casaleggio e le spese dell'Italia dei valori di Antonio Di Pietro dal 2006. Con l'avvento di Gianroberto Casaleggio il bilancio dell'Italia dei Valori del 2006 riporta la spesa Internet aggregata ad altre voci per un ammontare totale di 1milione 305mila euro. Nel 2007 la voce siti Internet è unica: 469.173 euro. Lievita ancora nel 2008 ed arriva a 539.138 euro

“La Rete è politica” sostiene ancora più esplicitamente Casaleggio in un''intervista del passato (Data Manager 2001) ma ”per apprezzare la rete bisogna darle una dimensione culturale, solo in un secondo momento si può cominciare a fare business” perché “da la possibilità di cambiare gli equilibri”.

Quegli equilibri che possono darti potere e portarti in Parlamento. Ed è anche denaro. Quale? I 10 milioni l’anno destinati ai gruppi di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle. Pochi sanno infatti che gli attivisti per candidarsi alle prossime elezioni politiche hanno dovuto sottoscrivere un accordo al buio. Come dal regolamento di Grillo: in sostanza sarà una società di comunicazione decisa da Grillo stesso a parlare per i Deputati e i Senatori del Movimento. Gestirà circa 10 Milioni di euro l’anno (6,3 alla Camera; 3,7 al Senato; i dati sono calcolati sui numeri ufficiali delle due Camere), che diventano 50 milioni di euro per una legislatura completa, visti i circa 100 parlamentari attribuiti al Movimento, oltre ai loro singoli stipendi. Non sappiamo ancora quale sarà il nome ufficiale della società che gestirà tutte queste risorse. Ma di certo sappiamo che con 50 milioni euro la forza di convinzione e di trasformazione degli equilibri può alimentare molto altro denaro.

Sarà per questo che in Italia è sempre meglio fondare un partito che gestire un'azienda!

Fonte: Affari Italiani

-------------------------------------------

Dichiarazione Morace su Di Pietro e Casaleggio



Esclusivo / Domenico Morace scegli Affaritaliani Emilia Romagna per rilasciare l'intervista che avrebbe dovuto fare con "Servizio Pubblico" di Michele Santoro proposta da Giulia Innocenzi. "Forse si sarà contrariato Marco Travaglio. Avrà sculacciato qualcuno. Gli toccano Di Pietro, Casaleggio...Travaglio soffre!", dice Morace. Cosa c'è di così scomodo nelle parole di Domenico Morace sul rapporto Casaleggio-Di Pietro? Perché non farlo vedere in televisione?
 
Fonte: Antonio Amorosi Youtube

-------------------------------------------

8.2.13


GRILLO: L’ILLUSIONISTA

di Gianni Lannes
 
Scrive Antonio Amorosi con tanto di prove:  

«Quegli equilibri che possono darti potere e portarti in Parlamento. Ed è anche denaro. Quale? I 10 milioni l’anno destinati ai gruppi di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle. Pochi sanno infatti che gli attivisti per candidarsi alle prossime elezioni politiche hanno dovuto sottoscrivere un accordo al buio.  
Come dal regolamento di Grillo: in sostanza sarà una società di comunicazione decisa da Grillo stesso a parlare per i Deputati e i Senatori del Movimento. Gestirà circa 10 Milioni di euro l’anno (6,3 alla Camera; 3,7 al Senato; i dati sono calcolati sui numeri ufficiali delle due Camere), che diventano 50 milioni di euro per una legislatura completa, visti i circa 100 parlamentari attribuiti al Movimento, oltre ai loro singoli stipendi. 
Non sappiamo ancora quale sarà il nome ufficiale della società che gestirà tutte queste risorse. Ma di certo sappiamo che con 50 milioni euro la forza di convinzione e di trasformazione degli equilibri può alimentare molto altro denaro. Sarà per questo che in Italia è sempre meglio fondare un partito che gestire un'azienda!»  
(Affari Italiani, 6 febbraio 2013).

Sembra tutta una questione di soldi, ovviamente pubblici. 
La società di Casaleggio Gianroberto - socio e guru di Beppe Grillo - è in deficit, è allora perché non buttarsi in politica per risanare i debiti? 

I danè, i soldi di quei fessi dei contribuenti, cioè la gente comune, fanno sempre gola.


Il lato oscuro? Per entrare nel sistema devi comunque far parte del sistema stesso. Vediamo se al predicatore ligure torna la memoria. Dunque, all’inizio degli anni ’90, mentre l’Italia era dilaniata dagli attentati e dalle stragi dei magistrati - Falcone e Borsellino con relativi agenti di scorta - Grillo aveva fatto qualche pensierino su Berlusconi, all’epoca alla vigilia della sua discesa in campo con Forza Italia
E così al Beppe Grillo Show di Rai Uno del 25 novembre 1993 (il filmato che comprova le dichiarazioni è eloquente) dichiarava seriamente: 
«Sono da mandare via, questa gente qua, da votare gli imprenditori, ecco perché sono contento che è venuto fuori Berlusconi: lo voglio andare a votare». 
C’è da credergli? Per opportunità e convenienza economica, Sua emittenza è diventato poi “lo psiconano”.
Nella primavera del 1995, intervistato da Curzio Maltese (La Stampa), il pifferaio che ha sottratto la scena mediatica a Vendola (premiato da don Verzé insieme a Berlusconi con il "cedro d'oro" per l'operazione speculativa San Raffaele a Taranto), gongola: “Ma insomma Grillo, perché non si candida?”. E lui: “Sarebbe un gioco da ragazzi. Prenderei il triplo del Berlusca” “Non esagera?”. E Grillo: “Ma no. Mi presento in tv e dico: dai, datemi il voto, che ci divertiamo, sistemo due tre cose. Un plebiscito”.
Successivamente, nell’ ottobre 2007, intervistato da Ferruccio Sansa (oggi al Fatto Quotidiano) sul Secolo XIX, Grillo è inamovibile. Nessuna discesa in campo, assicura.
Se parli alla pancia della gente, indubbiamente riempi le piazze, ma non è democrazia dal basso. C’è un’ambiguità di fondo, quando un comicante si erge a leader di un movimento politico, anzi rivendica la proprietà dello stesso. La satira è contro il potere, contro ogni potere, anche quello della satira. Forse Dario Fo, per via dell’età, lo ha dimenticato, visto che ora osanna Grillo che ricambia proponendo la sua candidatura al Quirinale. Scusate: i due vip hanno scritto un libro a quattro mani, pubblicato ovviamente da Chiare Lettere. Se però un intrattenitore arriva a condizionare la politica, c’è da preoccuparsi. L’interferenza cabarettistica è l’ultima goccia di una politica ormai degenerata.
Nessuna soluzione ai problemi collettivi può giungere da una recita che risponde notoriamente ai criteri della finzione. Come si fa a risolvere i problemi dell’Italia con i “vaffanculo” (terminologia squisitamente usata da Grillo) o con i sermoni?
Beppe Grillo va avanti a colpi di insulti personali, accuse incredibili, parole di una violenza inaudita. Ma cosa accadrebbe se un bel giorno un demente, uno squilibrato, un minus habens come quelli che infestano il web, ascoltando queste accuse, premesse il grilletto?
Uno dei tanti punti deboli della vulgata grillesca in salsa Casaleggio & Co, è combattere a parole la rappresentanza politica, ma ignorare lo Stato. Il rapporto del cittadino con lo Stato, infatti, non può riassumersi a lazzi da avanspettacolo (a pagamento), nel problema della mediazione. Insomma, Grillo ha suscitato una pericolosa illusione: ovvero che esista per la soluzione degli atavici problemi italioti, una ricetta semplice, riassumibile in una battuta che fa solo ridere e nient'altro, lasciando intatta la realtà.
A furia di slogan, far credere alle masse, soprattutto di giovani abbindolati alla peggio e privi di anticorpi culturali, che sia sufficiente sottrarre qualche milione di euro ai privilegi della casta è un’altra rischiosa illusione, che al risveglio, potrebbe tramutarsi in minacciosa collera.
Grillo & Casaleggio ripetono ovvietà, in altri termini hanno scoperto l'acqua calda. Indubbiamente in Italia la democrazia è sotto sequestro, ma lo aveva già sottolineato Enrico Berlinguer nella famosa intervista concessa a Scalfari il 28 luglio 1981. 

Il vero nodo irrisolto è un altro. Da noi, sotto mentite spoglie e per interposti soggetti, comandano gli anglo-americani. A cosa credete che servano le numerose basi militari e le bombe atomiche? A controllare e dominare l’Italia ed il popolo italiano. La guerra fredda è terminata: ora con i russi la Nato fa addirittura affari ed esercitazioni militari.
Le attese messianiche che esprime e le condanne che sputa, le urla che accompagnano ogni sermone, nascondono una deriva sempre maggiore. Grillo ormai ha indossato la maschera di profeta ed al contempo giudice, ma non vuole togliersela più! E si sente un intoccabile. Chi gli ha conferito questa sicurezza?
 
Infine, complimenti! Il Movimento 5 Stelle è il primo “partito” nella storia d’Italia, interamente controllato da un’azienda privata, specializzata in manipolazione di massa. In ultima battuta: personalmente non credo che sia tutta farina di un unico sacco. Chi c'è dietro un ragioniere ed un perito agrario?
Cittadine e cittadini di questa disastrata Italia, ragionate con la vostra testa e non fatevi infinocchiare dal grullo di turno o da quel che di avariato passa il convento.

Fonte: Su la testa