mercoledì 2 gennaio 2013

Monti il grillino - 3 (L'ennesimo populista d'accatto)

Monti il grillino e il berlusconiano.

L'uomo che più ha aumentato le tasse e le ha tenute alte (proprio come Berlusconi, un altro che alla promesse ha fatto sempre, ma dico sempre sempre, corrispondere i fatti! -vedi in fondo al post-).

L'uomo che pur di non tassare il 10% per cento più ricco degli italiani che detiene il 50% della ricchezza nazionale ha preferito aumentare l'Iva, per tutti al 21%. (E il prossimo anno al 22%). 
Ben sapendo che un aumento generale dei prezzi di tutti i beni sul mercato pesa molto di più su chi guadagna 1000-1500 euro netti al mese (o meno) piuttosto che su chi ne guadagna 20-30-50.000 o più al mese.

E si, perchè il caro professore ha sempre preferito tassare i molti che hanno poco ma sono in tanti, piuttosto che i pochi, quel 10%, che sono pochi ma hanno tanto, così tanto che a rigor di logica (e di matematica) si direbbe che possiedano un 40% in più di quello che gli spetterebbe.
E poco conta se quel 40% in più l'hanno ottenuto rubando o con altre attività illecite o se l'hanno fatto "onestamente" magari - che so... - giocando in finanza, oppure per esempio assumendo degli operai nelle loro aziende, facendo - che so... - produrre loro 5 automobili al giorno ognuno, pagandoli poi ogni fine mese un quinto, un sesto, un settimo del valore sul mercato di una sola automobile.
E' chiaro, è evidente, che se un 10% possiede il 50% del totale della ricchezza nazionale, quel 40% in più che possiede l'ha ottenuto togliendolo a tutti gli altri, e che la tassazionedovrebbe pesare maggiormente su di essi per riequilibrare la bilancia.

Così facendo faremmo infelici questo 10%? Tanto meglio! 
Molto meglio avere un 10% infelice che un 90% infelice.
Se il 90% è felice questa è democrazia, se solo il 10% è felice trattasi di dittatura oligarchica. 

Ma se il 10% in questione è infelice può sempre lasciare il paese no? Come già hanno fatto tanti del 90% adesso infelice. In fondo è giusto che noi si sia tutti uomini liberi.
Ma prima pregasi aprire il portafogli. Per restituire quel 40% o poco meno che non spetta.
Dopodichè si può anche andare a godersi il denaro restante all'estero (magari a Malindi, una località a caso).

In conclusione Monti che ti fa? Tassa tutti con l'Imu, con l'Iva, e con la tassa indiretta del taglio delle spese sociali: sanità al collasso, scuole fatiscenti e nel frattempo pure il continuo aumento delle tasse universitarie.
Tutte cose che, ovviamente, pesano ben poco sul famoso 10%, che tanto i soldi per far fronte a tutto ciò non gli mancano di certo. 
Poi che s'inventa? Nella peggior tradizione populista (e berlusconiana) ti spara il mantra: "meno tasse per tutti, meno pressione fiscale", ben sapendo che i fatti dimostrano che lui per primo ha fatto sempre e solo il contrario!
E ben sapendo che aumenterà ancora l'iva e che manterrà l'imu  invariata andando a prendere il grosso dalle prime case e via discorrendo.
E noi dovremmo credere a questo ennesimo losco figuro?


Meno tasse per tutti! Già! Per la precisione un punto percentuale in meno per tutti.
Il solito trattamento IVA ma rovesciato: non 20 punti percentuali in meno, per fare un esempio, per redditi inferiori ai 30.000-40.000 euro l'anno e 20 punti punti percentuali in più per il famoso 10%.

No, Monti come al solito trova la formula magica per salvare dalle tasse i suoi amichetti ricconi, come un Montezemolo, mentre gli altri dovrebbero continuare ad essere dissanguati e dovrebbero pure ringraziare (e votarlo!) per un punto percentuale in meno!

La farsa populista (e grillo-berlusconiana) di Monti non ha limiti!

Mentre Obama dà il buon esempio tartassando (si! Tartassando! Come è giusto che sia!) finalmente i ricconi che guadagnano oltre 400 mila dollari l'anno, per non condannare alla fame e all'inedia milioni di persone e evitando in questo modo l'aumento delle tasse per il 98% dei cittadini americani, Monti a Radio Anch'io risponde dicendo che lui ha colpito i ricchi facendo rientrare i capitali finiti all'estero dai tempi dello scudo fiscale, però non ti dice che ha fatto pagare tasse scontate piuttosto che fare di tutto per espropriare direttamente quei capitali, metterli sul conto dello stato per ripianare il deficit (e in questo modo avremmo avuto tasse più basse per la stragrande maggioranza degli italiani) restituendo così alla collettività i capitali sottratti indebitamente ad essa (se un grande capitale accumulato in Italia non circola più in Italia, il danno è per tutta la collettività, e il danno è a monte: il far rientrare parte di quei capitali con una bassa tassazione dopo anni di assenza non ripara il danno provocato durante tutti questi anni. Solo per questo quei capitali andrebbero sequestrati e tolti a chi non l'ha saputi usare per il bene comune).

Cioè questi provocano un danno collettivo a tutta l'Italia, vanno in posti tipo Svizzera a far fruttare i loro capitali con la pura rendita e con tassazioni più basse, tengono i capitali fermi e questi aumentano di valore, fanno questo fregandosene delle conseguenze per tutti gli altri e dopodichè vengono pure premiati facendo pagare loro meno tasse?? E noi dovremmo dire: "Bravo Monti che hai fatto questo! E' davvero una mossa anti-ricchi! Ecco il nostro voto!"???

Altro giro, altra bugia. Monti dice che intende creare posti di lavoro!
Ah davvero? Guardiamo solo i dati del suo anno di governo: in un anno solo la disoccupazione è passata dal 9,30% al 10,80% (e per le statistiche sei un occupato anche se hai lavorato solo un mese con contratto a tempo determinato o a collaborazione/progetto nell'arco di un anno, o se sei cassaintegrato, o se lavori 6 ore a settimana, o se prendi solo 300 euro al mese con contrattino come sopra).

Unico dato positivo (?): il calo dello Spread. 
Bello, bellissimo! Peccato che a beneficiarne siano solo le grandi banche, quelle stesse banche che fanno di tutto per evitare di darti un prestito o un mutuo, da cui il beneficio per la stragrande maggioranza degli italiani continua ad essere vicino allo zero.
(C'entrerà qualcosa che nel governo ci fosse Corrado Passera ministro? Ex-Ad di Banca Intesa dove guadagnava 3,8  milioni di euro l'anno (Fonte dal libro: Stipendi d'oro, Editori Riuniti)
Proprio un italiano medio!)

Clap clap! Scroscino gli applausi per l'esperto pluridecorato professore!

Giovani non vi basta? Forse avete visto quella bella pubblicità con il caro Fiorello sul nuovo apprendistato? (Altrimenti il cazzaro Mario Monti ve ne parlerà molto probabilmente nei prossimi giorni).

Orbene, siete pronti a ricevere l'ennesima fregatura? Penso di no, perchè se siete giovani, dovreste essere anche più svegli e meno pronti a rassegnarvi.
Andiamo ordunque a sezionare il sitino sull'argomento che l'amato governo non ha mancato di rifilarci a scopo intortamento e creazione di false illusioni.

 Leggiamo:


 Sappiamo quindi che ci sono diverse tipologie d'apprendistato e che il periodo d'apprendistato può avere un tempo massimo che va da 1 anno a 5 anni, quindi il periodo d'apprendistato può essere anche inferiore.

 Infatti:


Inoltre più si è qualificati (universitari e post-universitari) e più il periodo d'apprendistato potrebbe accorciarsi (apprendistato di alta formazione e ricerca).



Sembrerebbe che la cosa si faccia molto vantaggiosa (forse anche troppo vantaggiosa) per l'azienda, che infatti può pagare il neo-lavoratore molto meno di un lavoratore non apprendista con le stesse mansioni.

Già qua ci sarebbe qualcosa che non torna, comunque ecco cosa viene scritto nelle pagine dedicate ai giovani interessati all'apprendistato:


Purtroppo nella pagina dedicata alla stessa voce, ma sotto il menù Aziende troviamo invece questo:


Che dite l'azienda (specialmente una grande) preferirà tenersi il vecchio apprendista, pagarlo a stipendio intero secondo il suo reale inquadramento, dargli un contratto a tempo indeterminato definitivo con tutte le garanzie e responsabilità annesse, pagare più tasse, o preferirà licenziarlo e assumere nuovi apprendisti avendo così la possibilità, a norma di legge, di pagare meno l'impiegato (per un lavoro che ufficialmente richiederebbe uno stipendio minimo superiore) continuando a pagare contemporaneamente meno tasse?

La questione si fa ancora più scottante se si pensa ai laureandi e neo-laureati: non solo il periodo d'assunzione sicura (l'apprendistato) si fa più corto, ma non essendoci alcuna garanzia nè obbligo d'assunzione definitiva, l'azienda può beneficiare ancora più del giochetto descritto sopra potendo ottenere sempre nuovo  personale altamente qualificato e competente, e pagarlo, sempre e in maniera del tutto legale, meno di quello che meriterebbe.

Ciliegina sulla torta: Cosa succede quando finisce il periodo di apprendistato (sottopagato) e il contratto non viene prolungato?


Solo nel caso:


(Testo subdolamente messo alla voce: "Quanto guadagna un apprendista")

Insomma sembrerebbe solamente una nuova variante dei famigerati contratti Co.Co.Co. e Co.Co.Pro destinata a non risolvere per nulla il problema del precariato.
Inoltre il datore di lavoro è libero di schiavizzare, sia psicologicamente che nei fatti, il neo-lavoratore sotto il ricatto della non-prosecuzione del contratto a fine apprendistato, cosa che si tradurrà inevitabilmente in: straordinari non pagati, lavoro portato a casa, andare al lavoro malati e via dicendo, con la prospettiva che poi, molto probabilmente, si verrà licenziati ugualmente, perchè il datore di lavoro non vorrà certamente perdere quei favolosi sgravi fiscali e quei salari così vantaggiosi per fare cassa a monte risparmiando direttamente sul lavoratore.

Tutto perfettamente legale!

Ecco qua spiegata la farsa della creazione di posti di lavoro, specialmente per i giovani, propagandata da Monti!
Posti di lavoro che vengono pagati meno del normale e che sono e rimangono precari (ma come già detto fanno statistica e abbassano le percentuali di disoccupazione, così da credere, quando noi siamo disoccupati, che solo noi e pochi altri siamo i soli senza lavoro, per cui vergogniamoci e non organizziamoci unendoci ai nostri simili per cambiare le cose, ma aspettiamo in silenzio il prossimo lavoretto sottopagato!).

Poi non è finita qui, come già scritto precedentemente si parla di "guerra alla casta" (ma intanto con Monti si è imbarcata una gran parte di casta D.o.c. a partire da Casini, come se non fossero bastati già i rappresentanti dell'altra casta per eccellenza, quella padronale, di Montezemolo e Marchionne), e di "nè destra nè sinistra", tutto a richiamare la solita propaganda grillina-berlusconiana sfascista e anti-politica (ma specialmente "anti-quella dalla parte dei più deboli", che devono solo essere manipolati e ingannati per riceverne il voto).

 
Mi raccomando credete a Monti, come avete creduto a Berlusconi, o come state credendo a Grillo!
Cosa aspettate?
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Mercoledì 02 Gennaio 2013 12:19

 



E' proprio "sceso" in politica... E si rivolta in questo fango senza alcun pudore, copiando da subito il suo impresentabile predecessore.

Non lo troveremo mai con le mutande in mano, circondato da conigliette, ma a parte questi dettagli la campagna elettorale del premier scelto dalla troika (Fmi, Bce, Ue) parte con la solita mirabolante promessa: "meno tasse per tutti".

Cambia lo stile retorico, certamente meno sbrindellato di quello mostrato dal vecchio impresario di Arcore, ma non l'attitudine alla menzogna totale, al rovesciamento di senso operato chiamando ogni cosa con un altro nome. Un esempio? I diritti ribattezzati in "privilegi", la precarietà totale spacciata per "opportunità" (ricordate "che noia fare lo stesso lavoro per tutta la vita"?).

Vediamo il primo florilegio di promesse elettorali e cerchiamo quindi di capire quali saranno le chiavi propagandistiche scelte per far dimentica la "riforma" delle pensioni, l'Imu, l'abolizione dell'art. 18, la normativa sul mercato del lavoro, i tagli alla sanità e all'istruzione.

«Ridurre la tassazione sul lavoro e parallelamente la spesa pubblica». Le due cose potrebbero coesistere, in linea di principio. Certo, occorrerebbe un inasprimento del prelievo fiscale sui redditi e i patrimoni più alti, per reperire risorse sufficienti a far fronte agli obblighi del fiscal compact (-3% annuo di debito pubblico, nel caso italiano, pari a 45-50 miliardi). Peccato che la "riduzione della spesa pubblica", a questo punto, o si rivolge contro quei ceti che sostengono "il professore" (imprenditori degli appalti pubblici, delle concessionarie tipo Autostrade, favoriti e clientes di lungo corso, ecc), oppure finisce per svuotare le tasche dei lavoratori privandoli di servizi essenziali. Ovvero facendo pagare loro più cari i trasporti pubblici, l'acqua, le prestazioni sanitarie, l'istruzione a qualsiasi livello, ecc). 

Possiamo scommettere che anche il prof. non  toccherà mai la sua base sociale di riferimento.


«A Bersani dico: dove sto? Io sto per le riforme che rendano l’Italia più competitiva e creino più posti di lavoro; ma è difficile ragionare su dove uno sta. Io scendo in campo non schierandomi pro o contro singoli partiti ma fortemente per difendere determinate idee». In questo dobbiamo dargli atto di introdurre una novità nello sgangherato dibattito politico nazionale, dove – specie a sinistra, per quanto ci interessa – negli ultimi venti anni la discussione è rimasta ferma ai “contenitori”, mettendo per questo sotto il tappeto “i contenuti”. Con risultati tragici, abbiamo visto, perché nessuno è più disposto a votare uno che si dice “di sinistra” ma che poi avalla scelte di politica economica chiaramente di destra. Monti espone un programma di destra, lo ha scritto sulla sua “agenda” e chiede di seguirlo su quella strada. Chiunque gli chieda “da che parte sta”, semplicemente, ragiona al passato. Nell'era del governo della Troika, prima si decide cosa si vuol fare davvero, poi si scelgono gli alleati. Ma in ogni caso – questo il non detto da Monti – si farà quel che la Troika decide.

Per essere più chiaro, visto che i voti vanno strappati soprattutto all'area di centrodestra, ha garantito che «D’ora in poi l’obiettivo sarà la crescita. Bisognerebbe coalizzare chi è per le riforme e non per la conservazione». Chi sono i conservatori? I sindacati come la Cgil (non parliamo poi del sindacalismo di base...) e quella parte di "sinistra" che ancora nomina i diritti dei lavoratori (per essere scomunicati da Monti basta nominarli, anche se poi li si svende senza problemi). «Ora la distinzione fondamentale è tra chi vuole cambiare il Paese e chi a sinistra, mi riferisco a Vendola e a Fassina, e a destra, si oppone a questo cambiamento». L'ala “chiacchierona” del Pd è avvertita: se volete divertirvi a fare i progressisti in campagna elettorale, fate pure; ma una volta al governo, sia chiaro, comanderemo noi venuti apposta da Bruxelles.

Perché – e si torna alle promesse da marinaio - «La luce alla fine del tunnel la vedo più vicina di prima. E sono molto più ottimista che nel frattempo il tunnel non ci crollerà sulla testa travolgendoci come abbiamo rischiato». Certo, «Molto dipende dall’economia mondiale. Se in Ue le politiche per la crescita partono il tunnel potrà accorciarsi». Qui dobbiamo far notare che la “lunghezza” del tunnel deve essere parecchio aumentata, forse grazie all'interessamento dell'ex ministro Mario Lunardi (titolare anche della più appaltata ditta di scavo di tunnel in Italia). Prima Monti assicurava che sarebbe finito entro la fine dell'anno appena iniziato. Ora non dà più riferimenti certi, che gli verrebbero buttati sicuramente in faccia di qui a poco. Meglio restare sul vago, insomma.

Sulle tasse, invece, «servono alleggerimenti di situazioni per le famiglie, soprattutto quelle numerose, un sistema sanitario che funzioni ancora meglio e a costi minori e ci stiamo lavorando, e un sistema fiscale che consenta una redistribuzione del reddito dai più ricchi ai più poveri. Per questo il sistema fiscale deve funzionare». Qui non ci sono parole... Il capo di un governo che in soli tredici mesi ha ridotto alla fame centinaia di migliaia di famiglie, e distrutto le aspettative di milioni di altre, osa mostrarsi un pubblico come un “difensore dei poveri”. Si capisce senza fatica perché ovunque vadano i ministri “tecnici” siano accolti da fischi e contestazioni aperte. Semmai ancora troppo poche...

Parlando a Radio Anch’io su Radio Uno, ammiraglia a disposizione di qualsiasi governo, ha risposto alle “domande” del direttore del Gr Rai, Antonio Preziosi, che si è subito inginocchiaro ricordando come come Monti sia sia posto come obiettivo un taglio della pressione fiscale di un punto nel 2013. A una domanda così pressante, l’ex premier si è sentito obbligato a ricordare che la prima azione sul fronte fiscale del suo governo è stata già inserita nella legge di stabilità: «ridurre tassazione che grava su lavoro, sui lavoratori e sulle imprese, e parallelamente ridurre la spesa».

Ma non accetta di esser messo nel mucchio dei concorrenti alla presidenza del consiglio futuro, né di esser confuso con il resto della classe politica, a costo di cavalcare quel "populismo" che ufficialmente afferma di voler contrastare. «La sete di sangue nei confronti della Casta è diventata tale che qualunque taglio alla spesa pubblica sarebbe visto come insufficiente. Ma ancora c’è molto da fare». «Il costo della politica non è solo la casta ma è il non decidere o il farlo guardando al risultato delle prossime elezioni e non agli interessi della gente». Quetsa degli “interessi della gente”, diciamolo, è una formula della neolingua pari soltanto al ministero della difesa rinominato in “ministero della pace” in 1984 di Orwell.

Il resto delle promesse è ordinaria amministrazione, a quel punto. «Riduzione del numero dei parlamentari e semplificazione del processo legislativo e organizzazione territoriale dello Stato», passando per «una legislatura costituente. Ciò che è da fare non è nuovo, ciò che è mancato è lo spirito e la volontà coesa per farlo. Spero che la prossima legislatura faccia capire agli italiani che c’è un interesse comune e che occorre battersi affinché l’Italia non sia una Cenerentola e che non si parli di complotti contro l’Italia. Siamo seri, siamo adulti...».

Vogliamo proprio esserlo, mister Trilateral? E allora ricordiamo che Lei che 40 anni è cresciuto alla scuola di quanti – con Huntington, Crozier, Watanuki – predicavano la “Crisi della democrazia”, e quindi il suo superamento autoritario, perché incompatibile con le necessità e la tempistica del capitalismo moderno.

Fonte: Contropiano

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Monti, meno tasse per tutti

Pubblicato il gennaio 2, 2013 di

Ecco che fine ha fatto il bando contro il populismo del Sen. Mario Monti:

messaggero020113


repubblica020113

Per un anno circa, invece, il taglio delle tasse era “prematuro”.

Lo stesso ministero dell’Economia Monti-Grilli ha proposto e ottenuto l’aumento programmato dell’IVA dal 21% al 22%, che avverrà automaticamente a metà 2013 (con la pantomima in autunno della riduzione dell’aumento di un punto percentuale – dal 23% al 22% – che fece affermare al sottosegretario Polillo, in diretta a Ballarò, “abbiamo abbassato le tasse”).

Monti: “Per una riduzione delle tasse bisognerà aspettare” – Sky Tg24

tg24.sky.it
21/feb/2012

RIDUZIONE TASSE? MARIO MONTI SMENTISCE SUBITO, CON 

alessandromarciano.com 17 ago 2012

Monti: “Nessun piano di riduzione delle tasse allo studio  - Sky Tg24

tg24.sky.it
16/ago/2012

Fisco: Monti; carico eccessivo, ma prematuro ridurre tasse - Milano 

milanofinanza.it 7 set 2012

Fonte: Yes Political


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[Sul "nè destra nè sinistra" che alla fine altro non serve che ad attaccare le idee tradizionali della sinistra a difesa dei lavoratori]

Mio Dio, come mi sento moderno

E’ dai tempi di Andrea Borruso – boss ciellino anni Settantache sto collezionando quelli che dicono “destra e sinistra ormai non esistono più”.

Nell’elenco ci sono  tra gli altri Bossi, Grillo e – adesso – anche Monti.

2 gennaio, 2013 

Fonte: Piovono Rane

Tra i commenti:

aldin scrive:
e non ti viene il dubbio che la destra e la sinistra (come la vorremmo noi) davvero non esistano? almeno sui grandi numeri. viene veramente il dubbio che l’italiano sia democristiano nel dna

 Oscaruzzo scrive:
Il problema e` che tanti pensano che sia cosi`.
Poi magari gli spieghi che “sinistra” non vuol dire “dittatura del proletariato” ma (ad esempio) “assistenza sanitaria per tutti” e ancora non ti credono.
Gli spieghi che “destra” non vuol dire “Hitler”, ma vuol dire “liberta` di licenziarti dall’oggi al domani” e ancora non ti credono.
E` molto triste.

  robert scrive:
Diciamo che non esiste più la sinistra .Perchè quella liberista non è sinistra.

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[E fu così che Monti ci fece tornare Vendola simpatico...]

Vendola contro Monti: “Ha imparato da Berlusconi abuso dei media”

Il leader di Sinistra Ecologia e Libertà su Twitter accusa il premier uscente di essere berlusconiano: ''Monti occupa tutti spazi radio-tv,da mattina a sera. Non dice barzellette come Berlusconi, ma ha imparato benissimo uso-abuso mass media”. Questa mattina il Professore aveva definito il governatore pugliese e il pd Fassina di essere "conservatori"

Vendola contro Monti: “Ha imparato da Berlusconi abuso dei media”
Anche Nichi Vendola contro Mario Monti. Il leader di Sel respinge l’accusa di essere “conservatore” rivolta a lui, e a Stefano Fassina, dal premier uscente

C’è un antico riflesso autoritario nelle parole di Monti che pensa che difendere i lavoratori sia un atteggiamento conservatore” scrive il presidente della Puglia su Twitter.

“Per Monti evidentemente difendere i ceti possidenti viceversa sarebbe segno di innovazione –  aggiunge Vendola – Ecco che Monti si mostra subito come un politico di razza: razza padrona, per la precisione…”. 

Il già candidato alle primarie del centrosinistra accusa Monti di aver invaso i media: ”Monti occupa tutti spazi radio-tv,da mattina a sera. Non dice barzellette come Berlusconi, ma ha imparato benissimo uso-abuso mass media”. 

“Monti un tecnico? Da come occupa mass media, ‘tecnicamente’ un berlusconiano da manuale…”. 

Vendola critica anche la gestione delle liste per la coalizione che si sta formando intorno all’agenda Monti: “Mentre noi facciamo le primarie Monti e Casini stanno chiusi in un luogo segreto a decidere liste. Qui sta differenza tra noi e loro”.

“Monti sta da una parte del mondo. L’ha fatto capire quando – sottolinea – è andato dai conservatori del PPE, quando è andato a Melfi con Marchionne”. 

Anche Stefano Fassina (Pd) questa mattina aveva risposto a Monti con ironia: ‘Per i livelli di reddito di coloro che ne entrano a far parte, la lista Monti somiglia sempre più alla lista Rotary. 

Questa mattina il Professore, in una intervista a Radio Anch’io, aveva accusato i due politici di guardare al passato: “Vendola e Fassina vogliono conservare per nobili motivi ed in buona fede un mondo del lavoro cristallizzato, iperprotetto rispetto ad altri paesi. Io sono per avere in Europa una tutela ancora più avanzata dei lavoratori, ma con condizioni che favoriscano la creazione di posti di lavoro”.

[Ah si, il gioco delle tre carte spiegato sopra: Licenziamenti più facili uguale più assunzioni.

Licenzio qui, svuoto posti di lavoro, poi riassumo, per 3 mesi, un anno, poi ri-licenzio, assumo qualcun altro, poi ri-licenzio, poi assumo un altro ancora.

Ma quanti bei posti di lavoro che si creano così!! E nel frattempo i salari diminuiscono e nessuno ha più un lavoro fisso! E tutti si scannano per posti di lavoro pagati sempre peggio!

E chi ci guadagna in tutto ciò??? Ma i lavoratori no? E chi sennò?? Te lo dice Monti!

Monti genio!!!! ]


Da Huffington Post Italia:

Contro Monti si è espresso anche Stefano Fassina. "Per i livelli di reddito di coloro che ne entrano a far parte, la lista monti somiglia sempre più alla lista rotary". Così ha dichiarato il responsabile economico del partito democratico, Stefano Fassina, intervenuto ai microfoni di Radio Città Futura. "Monti porta avanti una linea che assomiglia a quella del partito popolare europeo, un partito- ha continuato fassina- inserito in un percorso di politica economica che vede nella svalutazione del lavoro, la maniera per tornare a crescere".

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[...]
Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd commenta così l'intervento di Monti: 

«Leggo e ascolto con molto interesse quello che il professor Monti dice riguardo al futuro dell'Italia. Lui sa bene che abbiamo condiviso in questi mesi una esperienza di governo difficile e impegnativa. E siamo convinti di aver fatto la scelta giusta, necessaria per aiutare il Paese ad avviarsi sulla strada di una lenta ripresa. 

Una delle chiavi del successo di quel governo è stata aver guardato con realismo alla realtà del nostro Paese.  
La prossima competizione elettorale deve essere ispirata allo stesso realismo. 

L'Italia non ha bisogno di favole, di false promesse, nè tanto meno di demagogia e di antipolitica».

[Macchè! Monti imita Berlusconi e Beppe Grillo facendo decine di false promesse!

Come al solito i padroni e i poteri forti sembrano non avere altri mezzi che dire il falso per ottenere i voti di cui hanno bisogno.
Se dicessero la verità non potrebbero neanche uscire di casa!]

Fonte: Corriere

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[E sempre a proposito di utilizzo demagogico e manipolatorio del termine casta (quando la casta vera si sta oggi raduanando tutta intorno a Monti)]

lunedì 31 dicembre 2012

La tradotta del Mario Monti

Il tempo stringe e la paura di rimanere col sedere senza scranno parlamentare fa quaranta. I più sensibili e attivi sulla piazza sono quelli che del cambio di casacca in cambio di una poltrona hanno fatto un mestiere.
Fa tendenza in questi professionisti lo stile del Bocchino, federale Fli che su Repubblica: “Non c’è ragione perché non ci sia una mia candidatura”, “Sono in attesa di remunerazione da Monti”. Per un Bocchino il Monti non dovrebbe spendere più di tanto.
Ma nel tradotta dell’ Agenda Monti, “in attesa di remunerazione”, stanno stipati e ammassati fino all’inverosimile, come i tacchini allevati in batteria, le ciurme della questua. 
 
Qualcuno, ma il dato è provvisorio, ha provato a contarli: "l’ Udc, Montezemolo, le Acli, Fini, la Cei, Sant’Egidio, Pietro Ichino, i focolarini, Catricalà, l’Osservatore Romano, le cancellerie europee, Lorenzo Dellai, Enrico Bondi, le suore di Sion, la Bce, Lorenzo Cesa, la Merkel, Pisanu, Marcegaglia, Bonanni, Marchionne, il ciellino ed ex pdl Mario Mauro, l’ex pd Linda Lanzillotta, l’ex radicale ed ex pdl Della Vedova, l’ex renziano Mario Adinolfi, l’ex pidiellino Alfredo Mantovano, l’ex predellino Giorgio Stracquadanio, l’ex quasi tutto Clemente Mastella, i famosi mercati più l’Avvenire e Corrado Passera che però all’ultimo giro si è incazzato (poi gli passa), mentre si aspettano news anche da Oscar Giannino".
Dopo gli incontri segreti nel convento di Santa Dorotea al Gianicolo gli aggiornamenti ultima ora
Nonostante l’odierno e temerario “Io mi sento progressista”, stanno per aggregarsi le pie donne “Memores Domini” del Movimento “Celeste Pentiti”, il Ku Klux Klan “Fiorito è innocente” e in attesa della Banda della Magliana l’ ex pdl Mario Mauro vuol far salire pure il “Cerchio Magico” legaiolo.
Mentre restano a piedi i ministri Corrado Passera, Paola Severino, Filippo Patroni Griffi, Elsa Fornero, Anna Maria Cancellieri e Corrado Clini, in compenso però il Montezemolo seguirà la tradotta in Ferrari. GPS




Capitalismo de noantri

Quindi l’accozzaglia montiana di parassiti di Stato, baciapile clericali e vecchi partitocrati riciclati è il meglio che riesce ad esprimere in politica la grande borghesia italiana, dopo aver mangiato quindici anni alla greppia di Berlusconi?
E poi qualcuno si stupisce ancora che il capitalismo nostrano produca più cricche e intrecci che pubblici vantaggi?

30 dicembre, 2012


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[Visto che Monti è già venuto meno alla sua promessa di "Meno Tasse" prima ancora di essere eletto e votato, prendiamo in esame quanto fatto dal suo maestro di propaganda Silvio Berlusconi.]

domenica 14 agosto 2011

"Meno tasse per tutti" ... dedicato a tutti quelli che ancora ci credono.

1994, Silvio Berlusconi scende in campo, la Riforma Fiscale è una priorità assoluta: "Noi vogliamo un’Italia con meno tasse e meno burocrazia ... la gente è stanca della vessazione fiscale!".



1995, Tremonti spiega i principi-guida della sua Riforma Fiscale:



1999, è il periodo della No Tax Area berlusconiana:



2000:



2001, Berlusconi ritorna al governo:


2002


2003:


2004:

2005:


2008, Berlusconi sta per ritornare al Governo:

2008, Berlusconi ritorna al Governo:


2009:


2010:


2011




Agosto 2011, gran finale. Dopo aver stracciato tutti i record della storia repubblicana in materia di oppressione fiscale - no, mai dal Dopoguerra i cittadini italiani avevano pagato così tanto - il Premier Berlusconi vara la manovra finanziaria più letale di sempre, ammette il proprio fallimento e si dice pronto a condurci verso nuovi guinness tributari: "il mio cuore gronda sangue, ma metterò le mani nelle tasche degli italiani". Svezia e Danimarca sono sempre più vicine, con l'uomo del "meno tasse per tutti" niente è impossibile: nel giro di due anni - ora siamo terzi - possiamo diventare il Paese più fiscalmente vorace del pianeta. Dedicato a tutti quelli che c'hanno creduto, e soprattutto a quelli che ci credono ancora.


[clicca sulle immagini per ingrandire]

Update, luglio 2012: B. annuncia la sua sesta "ridiscesa in campo", il programma riparte da "meno tasse"

Fonte: Non Leggerlo


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Com’era com’era? Meno tasse per tutti. Cosi recitava uno slogan nel 2001 del centrodestra. E’ ora di aggiornarlo, credo:
Da LINKIESTA:
Sul fatto che si tratti, allo stato attuale, di numeri su carta ancora tutti da costruire e definire nei sacrifici che li produrranno, non ci piove.
Ci piove però ancora meno sul fatto che, se nel DEF li si considera per buoni ai fini dei calcoli che evidenziano il raggiungimento del pareggio di bilancio già sul 2013, in quel medesimo DEF è scarsamente giustificabile la scelta di enuclearli e indicarli a parte, rispetto ai calcoli che quantificano la pressione fiscale attesa dei veri anni.
La quale, infatti, sulla base delle risultanze del DEF stesso e non di altre elaborazioni, va più correttamente quantificata nel 44,07% sul 2012, nel 44,84% sul 2013 e nel 44,83% sul 2014.
Sino ad oggi non si era mai toccata la soglia del 44%. Un record che finirà nei libri di storia. Grazie Presidente!
il precedente record di pressione fiscale di questo Paese risale al 43,67% del 1997 (anno dell’Eurotassa) e che soltanto un’altra volta, per la precisione nel 2007, la soglia del 43% è stata di poco superata (43,05%).
[...]

Fonte: Agrotv 

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Ecco altri dati ufficiali della pressione fiscale in Italia:

Dal Sole 24 Ore, 20 settembre 2012, parla Confindustria:

 Nei prossimi anni la pressione fiscale in Italia rischia di raggiungere il 55 per cento. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, durante un'audizione nella commissione Finanze della Camera sulla delega fiscale. «Nell'ipotesi della completa attuazione di tutte le misure fiscali previste dalle ultime manovre finanziarie, la pressione fiscale italiana - ha detto Squinzi - si collocherebbe nei prossimi anni intorno al 45% rispetto al 42,1% del 2011», ma questo 45%, ha aggiunto il presidente degli industriali, «diventa quasi il 55% se il calcolo viene fatto sottraendo il Pil sommerso».

Dal Corriere, 19 luglio 2012, parla Confcommercio:

Nel 2012 la pressione fiscale effettiva o legale in Italia, cioè quella che mediamente è sopportata da un euro di prodotto legalmente e totalmente dichiarato, è pari al 55%. Lo indica l'Ufficio studi di Confcommercio, precisando che si tratta di un record mondiale, e che la pressione fiscale apparente è al 45,2%. Il valore della pressione fiscale effettiva, precisa Confcommercio, «non solo è il più elevato della nostra storia economica recente, ma costituisce un record mondiale assoluto».

Da Repubblica, 19 novembre 2012, parla Confesercenti:

Pressione fiscale al 44,7%
In 12 anni, 103 aumenti di tasse

L'Italia è il terzo Paese tra i 27 Paesi dell'Unione per pressione fiscale, dopo Danimarca e Svezia. E la tendenza non è al miglioramento. Per il 2013, il prelievo salirà al 45,3%

[...] aumento della pressione fiscale di 3,4 punti (dal 41,3% del 2000 al 44,7% del 2012), che porta a quasi 5 punti il divario rispetto al resto d'Europa.

Grazie Berlusconi! Grazie Monti!

MENO TASSE PER TUTTI!

Vi voteremo di sicuro!