martedì 1 gennaio 2013

Grillo e la Montalcini

Postato da Pallacorda il 31 dicembre 2012

Il giorno dopo la morte di Rita Levi Montalcini, è bene ricordare come la trattava Grillo.

Questo spettacolo è successivo al “vecchia puttana” di Grillo al suo indirizzo e la conseguente querela.
Meno male che c’è qualcuno che mette queste cose su YouTube.


Chissà cosa direbbero i “contestualizzatori” per giustificare tutto questo schifo.

Tra l’altro mi chiedo in quale delle cinque stelle rientrano gli insulti. Forse in tutte quante.
Come nota a margine, farei notare la concezione di Grillo della giustizia: si chiede “perchè denunciare qualcuno quando la giustizia è così lenta e si è vecchi?”. Una concezione che è più di vendetta che di giustizia vera e propria: la giustizia è qualcosa fra me e te, non qualcosa di più elevato e che quindi può continuare anche dopo che la vittima è deceduta.

[Povero Grillo! 
Dev'essersi davvero fatto davvero rodere il fegato: buttare così oltre 8mila e 400 euro per una denuncia di una vecchietta che immaginava fosse troppo rincoglionita (si sa, a quell'età!) per poter replicare alle sue prepotenze!]





Tra i commenti:

Non e' tanto chi sei ma quello che fai che ti qualifica, un frase un po' "kitsch" di un film (che personalmente adoro come tutti i Batman i Nolan) ma credo ben si adatti all'idiota Grullo.
Non e' mia abitudine offendere o dare facilmente del paramecio imbecille a qualcuno ma credo che di fronte alla dimostrazione di cotanta idiozia non ci si possa trattenere.
Ho sempre trovato il personaggio di Grillo fastidioso per il suo essere maleducatamente presuntuoso ma da quando e' cosi' presente in giornali/blog per la sua "discesa in campo" lo sopporto ancora di meno e non posso fare a meno di chiedermi come si possa osannare un idiota di si alto calibro... poi penso che per vent'anni gli italiani hanno votato Berlusconi e allora le risposte vengono da se.
Caro Grillo sarebbe il caso che sparissi e la smettessi di sparare panzane dal tuo blog, faresti un piacere agli italiani e ti risparmieresti tante belle figure di M...

Povero Grillo.....Alla sua veneranda età non ha ancora capito che le offese gratuite,volgari e infamanti,qualificano solamente chi le pronuncia e non chi le subisce.

Aggiungo questo, visto che alcuni influencer livorosi di varia estrazione (quindi non solo quelli che il profeta di Genova ha sguinzagliato per vendicarsi del patteggiamento per la sua diffamazione, ma anche quei supporter dei fornitori di stampelle e microonde che la stessa Levi-Montalcini ha umiliato con una sua buona risposta a mezzo stampa) stan tirando tonnellate di merda addosso alla cara estinta nella speranza di sminuirne i meriti e di vendicarsi per gli "affronti" che avrebbe fatto ai loro idoli:
Come si può notare il 99% di quanto affermano tali influencer è merda, e nemmeno di primissima scelta (e l'unica colpa in carico alla Montalcini, se si può definire tale, è stata prestarsi a fare da testimonial ad una casa farmaceutica in cambio di fondi alla sua fondazione, fondi che le servivano ma che lo stato non erogava preferendo probabilmente finanziare i soliti baroni raccomandati che lei tanto detestava e disprezzava).
Ancora una volta certi zelanti zeloti si rivelano essere piccoli e miserabili individui...

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Rita Levi Montalcini e la bufala del Nobel comprato

31/12/2012 - Nel 1994 Duilio Poggiolini rivelò che la scienziata aveva vinto il riconoscimento per la Medicina grazie ad un finanziamento della casa farmaceutica Fidia. In realtà la donna fu solo la testimonial di un'azienda che usò la sua immagine ed il suo prestigio per commercializzare il Cronassial, un farmaco tossico

Rita Levi Montalcini e la bufala del Nobel comprato

Con la morte di Rita Levi Montalcini l’Italia, ed il mondo, perdono una validissima scienziata, una persona esemplare ed un premio Nobel rispettato in tutto il globo.
LA SCOPERTA - Ma, legato al nome di Rita Levi Montalcini, vi è anche uno dei casi più controversi legati alla sua attività scientifica ed al premio assegnatole dall’accademia delle scienze svedese nel 1986. Allora la scienziata di Torino vinse il Nobel insieme a Stanley Cohen, suo allievo biochimico, grazie alla scoperta del Nerve Growth Factor, Ngf, conosciuto anche come “fattore di crescita nervoso”. Si tratta di una proteina segnale coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso nei vertebrati indirizzando e regolando la crescita degli assoni, tramite meccanismi di segnalazione cellulare. Tale proteina è prodotta nei momenti rigenerativi e rappresenta oggi la base di studio per trovare la cura ad alcune delle più gravi malattie che colpiscono il sistema nervoso, come la sclerosi laterale amiotrofica, Sla, e il morbo di Alzheimer.
IL TRIONFO - Grazie alla scoperta dell’Ngf, avvenuta negli anni ’50, è stato possibile individuare altri fattori di crescita oggi studiati per la cura dei tumori, in quanto accrescono il tumore stesso. Rita Levi Montalcini venne insignita dell’ambito premio con queste parole:
La scoperta del NGF all’inizio degli anni cinquanta è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell’organismo.
L’Ngf venne scoperta nel 1954, quando la Levi Montalcini isolò una frazione nucleoproteica tumorale individuandola nel veleno dei serpenti e nella ghiandola salivare dei topi. Questa si sarebbe dimostrata attiva sul differenziamento, il trofismo e il tropismo di determinati neuroni del sistema nervoso periferico e del cervello. Dopo aver sperimentato che, trattando alcuni topi con un siero anti-NGF, questi presentavano gravi problemi neuroendocrini, dovuti ad alterazioni irreversibili dell’ipotalamo, Rita Levi-Montalcini lo utilizzò per controllare la crescita dei tumori delle cellule nervose.


L’ACCUSA - Tali motivazioni basterebbero da sole per giustificare quello che è stato il successo scientifico della donna torinese. Tale successo venne però offuscato dalle dichiarazioni di Duilio Poggiolini, ex direttore del Servizio farmaceutico nazionale, il quale nel febbraio 1994  rese pubbliche quelle che riteneva le confidenze dell’ex amministratore delegato della Fidia,  azienda farmaceutica per la quale la Montalcini fu testimonial, Francesco Della Valle, il quale sembra avesse parlato di 14 miliardi di lire erogati dall’azienda italiana alla Fondazione per l’assegnazione del Nobel per spingere al successo la Levi Montalcini.  14 miliardi da dividere così: metà alla ricerca, metà all’Accademia.

LO SDEGNO SVEDESE - A tali accuse rispose in maniera sdegnata direttamente la Fondazione Nobel. A protestare fu il direttore Michael Sohlman  ”Perché date retta a quel Poggio… come si chiama? Oltre a dire falsità , si vede che non ha la minima idea di come funzioni la macchina dei Nobel. Il premio per la medicina viene assegnato dal “Karolinska”, noi non c’entriamo. Io non so neppure i nomi dei prescelti fino al giorno in cui vengono annunciati. E’ ridicolo pensare che qualcuno porga un assegno alla Fondazione per favorire una candidatura piuttosto che un’ altra. Guardi qui, il nostro capitale ammonta a 2,3 miliardi di corone, quasi 250 miliardi di lire. Siamo gelosi della nostra indipendenza finanziaria”.

E’ ROBA DEL KAROLINSKA INSTITUT - Nils Ringertz, segretario dell’assemblea dell’Istituto Karolinska, è stato ancora più chiaro: “Certo, tutto è possibile. Anche influenzare le nostre decisioni. Ma ci vogliono un sacco di soldi: ben piu’ di 14 miliardi di lire”. Come ricordò all’epoca dei fatti Sohlman il Nobel è fornito dal Karolinska Institut, un’ università medica svedese nella città di Solna, a pochi chilometri da Stoccolma, fondata nel 1810 ed è responsabile del Nobel per la medicina in quanto si tratta di una delle più importanti istituzioni di educazione universitaria in medicina al mondo.


LE INCONGRUENZE - Così vengono smentite rapidamente le parole di Duilio Poggiolini, il quale ricordiamolo, venne  arrestato a Losanna, in Svizzera, per via di una serie di accuse legate a manipolazioni e tangenti nelle procedure di gestione del servizio sanitario. E non è tutto. Secondo la tesi accusatoria, Rita Levi Montalcini vinse il Nobel nel 1986 grazie ad un finanziamento monstre della Fidia, la quale però all’epoca non aveva i soldi per poter fare questa donazione impressionante in quanto prima del trionfo svedese la Fidia aveva un fatturato annuo di 600 milioni di lire, arrivati secondo la Nuova Sardegna a 50 miliardi a fine anni ’70. I soldi, quelli veri, arrivarono solo dopo. Anche volendo, quale azienda potrebbe permettersi di pagare un quarto del suo fatturato in tangenti?

LA STORIA DEL CRONASSIAL - La Montalcini entrò in contatto con la Fidia nel 1975 grazie a Francesco Della Valle. L’azienda di Abano fornì un contributo di 50 milioni di lire alla Levi Montalcini, desiderosa di trovare risorse per la sua Fondazione. La scienziata seguiva i progressi della ricerca interna all’azienda e questa usava la donna torinese come testimonial. Il giorno della vittoria del Nobel la Montalcini ringraziò davanti alla stampa mondiale la stessa Fidia, la quale l’aveva aiutata nelle ricerche. Niente più di un riconoscimento nei confronti di un mecenate, si può dire. In fondo la stessa Montalcini dirà anni dopo, quando Della Valle verrà allontanato dall’azienda, che la sua dipartita rappresenta un danno per l’intera comunità scientifica.

IL MONDO DEL NOBEL - Del resto, come dice un vecchio adagio, senza soldi non si canta messa. Inoltre il Nobel non lo si dà a chi truffa. Certo, a volte sono state registrate delle ingiustizie, vedi la mancanza del riconoscimento per Proust o Joyce. A volte si prendono abbagli come nel caso di Johannes Fibiger, il quale nel 1926 venne premiato per le sue teorie sul cancro rivelatesi poi infondate. Poi certo, esistono anche i donatori, ma in Svezia viene registrato tutto. Un’eventuale versamento da parte della Fidia sarebbe stato iscritto a registro da qualche parte così com’è avvenuto in passato con la Fondazione Balzan o con i cospicui foraggiamenti dell’Imperatore d’Etiopia Haile’ Selassie’ . Se ci fosse un anonimo? Probabile, ma da Stoccolma all’epoca confermarono che non c’era alcun italiano.


MAI SENTITA UNA COSA DEL GENERE - Per vederci davvero chiaro abbiamo provato a sentire l’ex Ministro della Salute Girolamo Sirchia, l’uomo che vietò il fumo nei locali pubblici, e l’Istituto Superiore di Sanità, chiedendo loro se avessero mai avuto qualche evidenza delle parole di Poggiolini. Sirchia ci ha spiegato con estrema gentilezza che non sapeva nulla di questa storia e che questa non era neanche stata affrontata negli anni del suo ministero mentre Anna Mirella Taranto, capo Ufficio Stampa dell’Iss, ha definito queste delle “allusioni” delle quali l’ente non ha alcuna notizia.

LA PANACEA DI OGNI MALE - Probabilmente la Montalcini rimase schiacciata dall’attività politica di coloro che la circondavano e che approfittavano della sua ricerca. La Fidia mise in commercio un farmaco, il Cronassial. Come spiega dica33, il farmaco in questione era un ganglioside estratto dal cervello bovino. Questo venne autorizzato da Duilio Poggiolini in quanto tale prodotto all’epoca della sua distribuzione -e parliamo degli anni ’80- rappresentava un rimedio efficace nel trattamento di “neuropatie periferiche di natura dismetabolica o di altra origine anche decorrenti con manifestazioni infettive tossiche o traumatiche causate da malattie generali”.

FARMACO ALLA RICERCA DI UNA PATOLOGIA - Il Cronassial era il prodotto sul quale Della Valle si era giocato tutto e la vittoria del Nobel della Montalcini rappresentò la rampa di lancio della Fidia. Nei momenti di massima incidenza il prodotto arrivò a rappresentare l’82 per cento del fatturato dell’azienda farmaceutica e divenne il prodotto più venduto d’Italia. All’epoca venne definito addirittura “farmaco alla ricerca di una patologia”, come lo definì Daniele Coen, ricercatore dell’Istituto Negri di Milano in quanto veniva prescritto per tutti i mali. La dimostrazione? La Fidia arrivò a fatturare 420 miliardi diventando la numero quattro delle industrie farmaceutiche.

IL BANDO - I guai per l’azienda italiana arrivarono nel 1989 quando in Germania viene trovata una correlazione tra Cronassial e sindrome di Guillan – Barré, una malattia che porta alla paralisi degli arti e nei casi peggiori la morte. Il farmaco venne così bandito oltre che in Germania anche in Gran Bretagna e Spagna, mentre negli Usa non verrà mai commercializzato. Il farmaco sparì dall’Italia nel 1993 per decisione dell’allora ministro della Sanità Raffaele Costa. Ad opporsi fu solo un uomo: Duilio Poggiolini. A peggiorare le cose il fatto che la malattia scatenata dal Cronassial ha un periodo d’incubazione va da uno a 35 anni.


L’INTERVISTA DEL 2004 - Rita Levi Montalcini non prese mai direttamente le distanze né da Della Valle né dal Cronassial e questo la fece indicare nell’opinione pubblica come “colpevole”. E’ pur vero che la donna fece fatica a riconoscere quello che fu un fallimento della scienza. Sul sito Dmi.unipg.it compare uno stralcio di un’intervista andata in onda su Raitre nel programma “Uomini e Topi” nel 2004 nel quale la Levi Montalcini si dimostrò in difficoltà nel commentare i risultati fallimentari del Cronassial:
-R.L.M: Certo il Cronassial l’ho conosciuto ai suoi tempi.
-Intv: E perché la sperimentazione ha dato risultati che poi non erano?
-A chi, dove e quando?
-Beh, è stato messo in commercio e poi ritirato perché produceva effetti collaterali molto gravi?
-Non mi risulta. Non commento su cose che non conosco! Non mi fate tutte queste domande perché trovo un po’ perdita di tempo.
LA PROTEZIONE DI ANDREOTTI - Un’altra cosa di cui non si può certo ritenere responsabile la Levi Montalcini è rappresentata dal fatto che i tessuti bovini necessari per realizzare il Cronassial non venivano dal Sudamerica ma dal Regno Unito, paese dove poi esplose l’emergenza della Mucca Pazza. Sponsor politico dell’operazione fu, secondo Natalia Andreani, Giulio Andreotti. Andreotti il quale, secondo una ricostruzione di Repubblica dell’epoca, fu l’uomo nei confronti del quale si rivolse Ennio Arengi, ex rappresentante legale della Fidia spa.

I FINANZIAMENTI VATICANI - Arengi confermò di aver offerto soldi a Poggiolini per salvare il Cronassial mentre negò l’offerta di 14 miliardi da parte della Fidia all’Accademia Svedese confermando però che Francesco Della Valle stabilì i finanziamenti della Fondazione Levi. la Fidia, nella sua scuola internazionale di neuroscienza, volle tra il personale docente proprio la Montalcini la quale seguì Della Valle al momento del suo allontanamento dall’azienda di Abano verso la Life Group, dove la donna presiedette il comitato scientifico. Andreotti invece fu chiamato a proteggere il farmaco dalle pressioni provenienti dalla Germania. Assieme a lui dovette impegnarsi anche il Cardinale Fiorenzo Angelini il quale, sempre parole di Arengi, godeva ogni anno di un finanziamento tra i cento ed i 150 milioni di lire per contributi scientifici in Vaticano.

GIOCO DI POTERE - La ricostruzione dei fatti è semplice: Rita Levi Montalcini venne tirata in ballo da Duilio Poggiolini solo perché era testimonial di un’azienda farmaceutica, la Fidia, che vedeva in lei un’elemento di marketing ideale per il lancio di un prodotto per curare patologie neurologiche rivelatosi poi neurotossico. La Montalcini con il passare degli anni prese le distanze dall’azienda, dalla sua politica e dai danni causati:
Certo, non nascondo che mi importunava vedere talvolta il mio nome legato a quello della Fidia. Ma pensavo che fosse il prezzo da pagare, non me ne importava niente pur di avere qualche aiuto per la ricerca. Se impediamo all’industria di aiutare il laboratorio, noi moriamo.
Come dire, siamo costretti a fare patti con il diavolo se vogliamo lavorare ed andare avanti con la ricerca. Insomma, l’esatto contrario di quel “vecchia puttana” regalatole dal masaniello ligure Beppe Grillo il quale si trovò costretto a pagare per via dell’insinuazione del Nobel comprato un totale di 8.400 euro. La Montalcini fu testimonial di una casa farmaceutica che la usò per distribuire un farmaco neurotossico e si trovò invischiata in un’affaire politico tra i più controversi del nostro Paese. E leggere che avrebbe vinto il Nobel perché acquistato da terzi non fa onore né all’Istituto Karolinska né alla scienza italiana. Inoltre tutta la storia si basa su una bufala ulteriore: il Nobel per la medicina non viene assegnato dall’Accademia Svedese, contrariamente a quanto disse Poggiolini. E già basta questo per mettere a tacere qualsiasi teoria complottista.


Altri commenti da Giornalettismo:

Paolo scrive:
NAPOLI – Nel carcere di Poggioreale, Ennio Arengi, già legale rappresentante della Fidia spa, confessa in cinque ore di interrogatorio di aver vanamente offerto denaro al professor Poggiolini per salvare il Cronassial, farmaco leader dell’ azienda. Di più: Arengi racconta dei rapporti esistenti tra la Fidia e il premio Nobel Rita Levi Montalcini e di quelli tra la casa farmaceutica, il senatore a vita Giulio Andreotti e il cardinale Fiorenzo Angelini. Arengi, arrestato dopo le ultime rivelazioni di Duilio Poggiolini che sinora hanno portato dietro le sbarre sette “signori del farmaco” in sette giorni, ha in sostanza affermato che l’ ex numero uno della Fidia, Francesco Della Valle, aveva un ottimo rapporto con la Montalcini, che stimava molto. Del premio Nobel, che secondo le rivelazioni di Poggiolini sarebbe stato favorito da 14 miliardi investiti dall’ azienda per la scienziata italiana, ha detto di non sapere nulla. Ma, subito dopo, ha aggiunto che Della Valle stabilì il finanziamento (per il 50 per cento del capitale sociale) della Fondazione Levi. Arengi ha insistito sul rapporto tra la Montalcini e Della Valle, citando altri due episodi; la Fidia – ha sostenuto – nella sua scuola internazionale di neuroscienza ha voluto tra il personale docente proprio la Montalcini; e quando Della Valle lasciò la Fidia per un’ altra società, la Life Group – ha spiegato Arengi – nominò la Montalcini presidente del comitato scientifico. Ma il nucleo centrale dell’ interrogatorio di Arengi, sentito dal gip Laura Triassi, difeso dagli avvocati Massimo Krogh e Vincenzo Maiello, ha riguardato la tormentata storia del Cronassial; l’ ex leader Fidia ha ripercorso le tappe della vicenda: dal primo “attacco” al prodotto, avvenuto in Germania, alla richiesta di un intervento per proteggerlo, arrivata sul tavolo di Giulio Andreotti. Ma anche su quello del cardinale Angelini, che fu sollecitato dalla Fidia. Anche perché – ha concluso Arengi – ogni anno cento o centocinquanta milioni venivano destinati ad Angelini quali contributi per convegni scientifici in Vaticano. Ma c’ era un personaggio assolutamente insensibile al caso Cronassial: proprio Duilio Poggiolini che del Cronassial, strano ma vero (i magistrati hanno in tal senso raccolto numerosi riscontri), non voleva proprio sentir parlare.

 Luigi Di Gemma scrive:
La Fidia avrebbe comprato il Nobel alla Montalcini? Ma quante stronzate che ci tocca sentire. All’epoca dei fatti lavoravo presso una importante casa produttrice di apparecchiature scientifiche e la Fidia era una nostra cliente. Era una azienda medio/piccola che investiva molto nella ricerca. Pensare che possa aver battuto la concorrenza di giganti quali Sandoz, Roche, Ciba Geigy, ecc. nella corsa all’accaparramento del Nobel non offende certamente l’intelligenza di chi sostiene siffatta stronzata poiché ne sono completamente privi, ma dimostra ancora una volta che un sacco di gente apre la bocca solo per dar fiato al culo. Scusate i francesismi.

 Onofrio scrive:
giusto per smentire i fuffari:
Bhisma:
Il caso lo conosco io, che lavoravo nell’industria farmaceutica all’epoca,
e se qualcuno pensa che la mia esperienza lavorativa mi induca ad indebite
tenerezze verso l’industria lo rimando al mio post
per chiarire la mia posizione
complessiva al riguardo
I FATTI:
1) La Montalcini ha lavorato molto sui gangliosidi (c’è chi la definisce
la “scopritrice” di queste sostanze) a livello farmacologico, biochimico,
etc. sia per conto suo sia per conto di Fidia (azienda produttrice di
Cronassial, che era appunto un ganglioside) i risultati di questo lavoro
sono tuttora *estremamente*
validi dal punto di vista scientifico, ed alcune ricerche proseguono.
2) Il Cronassial venne immesso sul mercato dopo regolare registrazione,
cioè col consueto iter che prevede anche sperimentazione animale,
sperimentazione umana farmacologica preclinica, sperimentazione clinica,
sperimentazione tossicologica etc.
3) Il Cronassial era un farmaco *efficace* e *ben tollerato* nelle
patologie per le quali era indicato (neuropatie periferiche) al di là dei
lavori clinici di questo ho anche esperienza personale familiare.
Tuttora in alcuni paesi è utilizzato, per patologie gravi quali il
trattamento di lesioni della spina dorsale.
4) Il Cronassial venne sicuramente prescritto *troppo* e in modo
*indebito* a un certo punto (come questo accade, ne ho già discusso nel
post a cui rimando all’inizio di questo) e se vogliamo in *questo*
si posson muovere delle critiche alla Montalcini, per aver fatto da
testimonial a Fidia, e per aver accettato contributi di Fidia alla sua
ricerca… ma nel mondo della ricerca farmacologica vorrei davvero sapere
chi può scagliare la prima pietra su un peccato del genere…
E va sottolineato che le ricerche su efficacia clinica e tollerabilità in
ogni caso non credo proprio fossero responsabilità della Montalcini
(dovrei approfondire questo punto, a onor del vero, ma mi manca il tempo)
5) Il Cronassial venne registrato anche in altri paesi europei come in
Germania ed Inghilterra, negli USA etc.; il fatto che in un primo momento
alcuni paesi come la Germania fosse respinto e solo in seguito accettato
non è dovuto a chissà quale oscuro complotto, ma al fatto che i criteri di
registrabilità all’epoca non erano internazionalmente omogenei.
6) A un certo punto ci furono segnalazioni, in vari paesi,
dell’insorgenza di una rara (e pericolosa, in alcuni casi mortale)
sindrome neurotossica, il morbo di Guillain – Barré, in alcuni pazienti,
entro due settimane dall’inizio della somministrazione di Cronassial.
Si tratta, è bene sottolinearlo, di “case report”, che suscitano un
doveroso e giusto allarme, ma non indicano in alcun modo che sia *davvero*
il Cronassial il responsabile di queste sindromi.
Il farmaco viene comunque (e più che giustamente, a titolo di necessaria
prudenzialità) ritirato dal commercio nel ’93, ma ancora nel *’99*
epidemiologicamente è impossibile dire se davvero fosse connesso a quelle
sindromi, perché in base al numero enorme di pazienti trattati i case
report di cui sopra sono pochi, e ci vorrebbe una revisione enorme della
casistica:
Cfr.: http://www.cochrane.org/colloquia/ab…e/romePB23.htm
7) Conclusioni sui *fatti*: molto semplicemente si è trattato di un caso
di *sfiga*, cose che, casomai qualcuno non se ne renda conto,
succedono *spesso*: le sperimentazioni iniziali ti dicono che è un farmaco
è ragionevolmente sicuro, poi su un amplissimo numero di pazienti, alcune
reazioni gravi saltan fuori (se questo non succedesse, che ce ne faremmo
del monitoraggio tossicologico postregistrazione e della segnalazione di
effetti avversi gravi in corso di terapia con farmaci registrati, a cui
ogni medico è tenuto per *legge*?) e allora, anche se non sei sicuro che
sia la causa ritiri il farmaco lo stesso per quello che è un evidentemente
ragionevole principio di precauzione (cfr. quanto già detto nel mio
precedente post sulla tossicità di *ogni* farmaco) in un rapporto di
rischio\beneficio.
(In soldoni sul rischio\beneficio: se il Cronassial fosse stato un
chemioterapico antitumorale col fischio che veniva ritirato per motivi del
genere: anche se non siamo più ai tempi eroici, il principio della
chemioterapia resta in gran parte quello di ammazzare le cellule tumorali
un po’ più in fretta di quanto non si ammazza il paziente).
Niente per cui strapparsi i capelli, insomma, niente per cui accusare la
Montalcini… tuttavia la “vulgata” sulla vicenda è profondamente diversa.
LA VULGATA:
Ho fatto una ricerca Cronassial Montacini, ed è impressionante il numero
di siti che propalano la seguente versione:
La Montalcini era la corrotta spacciatrice di un prodotto inefficace che
ammazzava la gente… oh, non dico per dire, fate voi la ricerca e
vedrete…
La prima cosa da dire è che buona parte di questa vulgata deriva da
Grillo, che io ammiro come comico, ma che quanto a parlare di scienza
farebbe tanto meglio a lasciarlo fare a chi ne capisce almeno
qualcosina…
La seconda cosa da dire è che molti di questi siti sono animalisti o
comunque riproducono la polemica animalista… a queste persone, io,
che riconosco diverse loro argomentazioni, il fatto che crudeltà inutili
vanno evitate nella sperimentazione animale, che talvolta si fanno
sperimentazioni animali inutili o solo commerciali etc, che insomma vedo
bene una maggiore attenzione al problema, anche legislativa, però dico
anche questo: “Una sperimentazione iniziale sul modello animale è
*insostituibile* e punto, e se non siete convinti di questo, offritevi voi
come volontari umani per la prima sperimentazione biologica di un nuovo
farmaco, non preceduta da sperimentazione animale…”
E dico anche: “avete argomenti realistici validi per chiedere una
legislazione più attenta, perché vi andate ad inventare panzane come
queste su Cronassial e Montalcini?”
La terza cosa da dire, molto sconfortante, è che sulla chiave di ricerca
Montalcini Cronassial, a colpo d’occhio, non trovo nemmeno *UN* sito che
si degni di citare *i fatti*… le cose cambiano se si fa una ricerca
Montalcini Ganglioside, che allora si trovano anche articoli scientifici
etc… ma l’utente Internet medio che vuole informarsi sul problema, cosa
digiterà?
Conclusioni sulla “vulgata”… o poveri noi… :-(

Per concludere: