lunedì 14 gennaio 2013

Beppe Grillo parla come Mussolini (Ma va!)


Oddio, oddio!!1!1
Bersano ha ridato del fasssissta a Peppe Crillooo, ma come si fà?? Come si fà??!!11

“Beppe Grillo? E’ come Mussolini”

11/01/2013 - Bersani all'attacco del leader dei 5 Stelle


Una volta il Parlamento era il bivacco per i manipoli. Adesso è una scatoletta di tonno. Andiamo avanti cosi’…”.Questo risponde su Radio Anch’io Pier Luigi Bersani, a Beppe Grillo che paragona il Parlamento a una scatoletta di tonno da aprire appena i grillini saranno eletti. 
Bersani cita il celebre ‘discorso del bivacco’ di Benito Mussolini: “Potevo ridurre queste aule grigie in un bivacco di manipoli…”, disse il Duce intendendo che le sue squadracce avrebbero potuto occuparlo.
 [...]




Bersani a cosa si riferisce nello specifico? A questo bell'editoriale scritto da Grillo lo scorso agosto con tanto di faccione di Mussolini (qui l'originale).


Mussolini disse nel 1922 che per lui il parlamento era ormai solo un'aula sorda e grigia e che avrebbe potuto farla attaccare dai suoi squadristi e renderla il loro bivacco ("bivacco di manipoli") ma scelse di non farlo.
Per Grillo il parlamento è ora persino peggio di un'aula sorda e grigia, viene quindi da pensare che immagini qualcosa di più idoneo (secondo sua logica) di un attacco squadrista. Chissa che cosa?

(Seguono due articoli più il discorso originale di Mussolini e altre "sorpresine" neanche troppo nuove)...



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Grillo evoca Mussolini e attacca
"Parlamentari larve ben pagate"

Il leader del M5S attacca la classe politica: "Chiudete le Camere sgombrate i loro uffici. Sono ormai ridotti peggio dell"aula sorda e grigia di cui parlò il duce"


ROMA - Un nuovo attacco alla classe politica. Stavolta però pubblicato sotto un evocativo ritratto di Mussolini, con la mascella che si stacca dallo sfondo scuro della foto. Beppe Grillo chiede la chiusura del Parlamento, definendo deputati e senatori "larve ben pagate". "Il Parlamento è chiuso per ferie - dice in un suo editoriale sul sito - nessuno se ne è accorto. Il governo Monti sta superando infatti il record dei decreti legge e dei voti di fiducia. I peones possono solo schiacciare un pulsante con sopra scritto 'Si' buana!'", scrive il comico.

Segue la richiesta: "Chiudete il Parlamento, sgombrate i loro uffici. Camera e Senato sono ormai ridotti peggio dell"aula sorda e grigià evocata da Mussolini. I parlamentari a larve di democrazia ben pagate".

Queste le argomentazioni del leader di Cinque Stelle: "Il Parlamento è svuotato di qualunque
significato, il governo, oltre che governare (si fa per dire), legifera al suo posto". E ancora: "Deputati e senatori servono solo a prendere lo stipendio e a obbedire agli ordini di partito votando sì a qualunque porcata. Bisogna prenderne atto e licenziarli, approfittarne mentre trascorrono un agosto dorato".

Il primo a rispondergli, via twitter, è il parlamentare leghista Fabio Rizzi: "Uno sta zitto per non dargli
visibilità ma quando è troppo è troppo! Larva è Grillo e chi lo segue". E conclude: "Grillo meglio vederlo e sentirlo su Rai Teche che seguire le sue sparate".

(13 agosto 2012) 
Fonte: Repubblica

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13/08/2012 - IL CASO

Grillo sul blog evoca Mussolini
"Parlamentari larve ben pagate"


L'editoriale apparso sul blog di Beppe Grillo

Ritratto del Duce e duro attacco contro la politica: "Chiudete le Camere e sgombrate gli uffici"
Sotto un evocativo ritratto di Mussolini, la cui mascella volitiva si stacca virilmente dallo sfondo scuro della foto, Beppe Grillo chiede quest’oggi la chiusura del Parlamento, gratificando deputati e senatori della definizione di «larve ben pagate».

«Il Parlamento è chiuso per ferie. Nessuno se ne è accorto. Il governo Monti sta superando infatti il record dei decreti legge e dei voti di fiducia. I peones possono solo schiacciare un pulsante con sopra scritto ’Sì buana!’», scrive il comico. «Il Parlamento è svuotato di qualunque significato, il governo, oltre che governare (si fa per dire), legifera al suo posto», prosegue Grillo, «Deputati e senatori servono solo a prendere lo stipendio e a obbedire agli ordini di partito votando sì a qualunque porcata. Bisogna prenderne atto e licenziarli, approfittarne mentre trascorrono un agosto dorato». Segue la richiesta: «Chiudete il Parlamento, sgombrate i loro uffici. Camera e Senato sono ormai ridotti peggio dell'aula "sorda e grigia" evocata da Mussolini. I parlamentari a larve di democrazia ben pagate».

Fonte: La Stampa

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Discorso alla Camera dei Deputati
(passato alla storia come "Discorso del bivacco")

Benito Mussolini (16 novembre 1922)
Signori, quello che io compio oggi, in questa Aula, è un atto di formale deferenza verso di voi e per il quale non vi chiedo nessun attestato di speciale riconoscenza. Da molti, anzi da troppi anni, le crisi di Governo erano poste e risolte dalla Camera attraverso più o meno tortuose manovre ed agguati, tanto che una crisi veniva regolarmente qualificata come un assalto, ed il Ministero rappresentato da una traballante diligenza postale.
Ora è accaduto per la seconda volta, nel volgere di un decennio, che il popolo italiano - nella sua parte migliore - ha scavalcato un Ministero e si è dato un Governo al di fuori, al disopra e contro ogni designazione del Parlamento. Il decennio di cui vi parlo sta fra il maggio del 1915 e l'ottobre del 1922. Lascio ai melanconici zelatori del supercostituzionalismo il compito di dissertare più o meno lamentosamente su ciò.
[Eh.."la costituzione va modificata" dice Berlusconi, "va perfezionata" dice Grillo..e tutti e due non dicono proprio niente di nuovo!]
[...]
Mi sono rifiutato di stravincere, e potevo stravincere. Mi sono imposto dei limiti. Mi sono detto che la migliore saggezza è quella che non ci abbandona dopo la vittoria. Con 300 mila giovani armati di tutto punto, decisi a tutto e quasi misticamente pronti ad un mio ordine, io potevo castigare tutti coloro che hanno diffamato e tentato di infangare il Fascismo. Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto.
[...]
Prima di giungere a questo posto, da ogni parte ci chiedevano un programma. Non sono ahimè i programmi che difettano in Italia: sibbene gli nomini e la volontà di applicare i programmi. Tutti i problemi della vita italiana, tutti dico, sono già stati risolti sulla carta: ma è mancata la volontà di tradurli nei fatti. Il Governo rappresenta, oggi, questa ferma e decisa volontà.
[Ok, non c'è un vero programma. 
E comunque è solo amministrazione, le soluzioni sono già a nostra disposizione - sono sulla rete!!! - le idee su cui si basano la propria politica e le proprie scelte non contano, è solo una questione di tecnica, viva il tecnicismo! 
Proprio come nel M5S...]
La politica estera è quella che, specie in questo momento, più particolarmente ci occupa e preoccupa. Ne parlo subito, perché credo, con quello che dirò, di dissipare molte apprensioni. Non tratterò tutti gli argomenti, perché, anche in questo campo, preferisco l'azione alle parole. Gli orientamenti fondamentali della nostra politica estera sono i seguenti: i trattati di pace, buoni o cattivi che siano, una volta che sono stati firmati e ratificati, vanno eseguiti.  
[Allo stesso modo, nel 2012, non dimentichiamoci di rispettare i diktat della Troika! Bisogna obbedire! Prendiamo esempio da Mussolini!]
[...]
L'Italia fascista, come non intende stracciare i trattati, così per molte ragioni di ordine politico, economico e morale non intende abbandonare gli Alleati di guerra. Roma sta in linea con Parigi e Londra, ma l'Italia deve imporsi e deve porre agli Alleati quel coraggioso e severo esame di coscienza che essi non hanno affrontato dall'armistizio ad oggi.
[Da sempre forti con i deboli e deboli con i forti, e sempre pronti a cambiare bandiera quando il più forte sembra diventare un'altro. Viva la grande tradizione delle classi dirigenti italiane!]
[...]
Una politica estera come la nostra, [...], non può essere gabellata come una politica avventurosa o imperialista nel senso volgare della parola. Noi vogliamo seguire una politica di pace: non però una politica di suicidio.
[Si è visto! Politica di guerra avventurosa e imperialista finita con la sconfitta nella II° guerra mondiale. 
Dicesi questa: politica di suicidio.]
Le direttive di politica interna si riassumono in queste parole economia, lavoro, disciplina. Il problema finanziario è fondamentale: bisogna arrivare colla maggiore celerità possibile al pareggio del bilancio statale. Regime della lesina: utilizzazione intelligente delle spese: aiuto a tutte le forze produttive della Nazione. [Fiscal Compact nel 1922? Stiamo tornando indietro allora!]
Chi dice lavoro, dice borghesia produttiva e classi lavoratrici delle città e dei campi. Non privilegi alla prima, non privilegi alle ultime, ma tutela di tutti gli interessi che si armonizzino con quelli della produzione e della Nazione.
[La produzione di chi? E la nazione intesa in che senso? Quali interessi?
La borghesia ha interessi diversi dai lavoratori. Però c'è ancora qualcuno che ci vuole far credere che gli interessi di un borghese come Marchionne e quelli degli operai da lui licenziati siano gli stessi!]

Il proletariato che lavora, e della cui sorte ci preoccupiamo, ma senza colpevoli demagogiche indulgenze non ha nulla da temere e nulla da perdere, ma certamente tutto da guadagnare da una politica finanziaria che salvi il bilancio dello Stato ed eviti quella bancarotta che si farebbe sentire in disastroso modo specialmente sulle classi più umili della popolazione. [Si è visto! Come no, Fiscal Compact al servizio dei lavoratori! Leggetevi l'articolo linkato più in basso.]
[...]
L'aumento del prestigio di una Nazione nel mondo è proporzionato alla disciplina di cui dà prova all'interno. [Avevamo il prestigio col Mussolini, ora ce l'abbiamo con Monti! Contenti?] 
 Non vi è dubbio che la situazione all'interno è migliorata, ma non ancora come vorrei. Non intendo cullarmi nei facili ottimismi. Non amo Pangloss. Le grandi città ed in genere tutte le città sono tranquille: gli episodi di violenza sono sporadici e periferici, ma dovranno finire. I cittadini, a qualunque partito siano iscritti, potranno circolare [Si è visto!]: tutte le fedi religiose saranno rispettate, con particolare riguardo a quella dominante che è il Cattolicismo: le libertà statutarie non saranno vulnerate: la legge sarà fatta rispettare a qualunque costo.
Lo Stato è forte e dimostrerà la sua forza contro tutti, anche contro l'eventuale illegalismo fascista, poiché sarebbe un illegalismo incosciente ed impuro che non avrebbe più alcuna giustificazione. [Si è visto con Matteotti nel 1924!] Debbo però aggiungere che la quasi totalità dei fascisti ha aderito perfettamente al nuovo ordine di cose. Lo Stato non intende abdicare davanti a chicchessia. Chiunque si erga contro lo Stato sarà punito. Questo esplicito richiamo va a tutti i cittadini, ed io so che deve suonare particolarmente gradito alle orecchie dei fascisti, i quali hanno lottato e vinto per avere uno Stato che si imponga a tutti, colla necessaria inesorabile energia.
Non bisogna dimenticare che, al di fuori delle minoranze che fanno della politica militante, ci sono quaranta milioni di ottimi italiani i quali lavorano, si riproducono, perpetuano gli strati profondi della razza, [Mussolini razzista nel 1922! Ma guarda un pò! Qualcuno diceva che lo era diventato solo dopo l'alleanza con Hitler.] chiedono ed hanno il diritto di non essere gettati nel disordine cronico, preludio sicuro della generale rovina.
Poiché i sermoni - evidentemente - non bastano, lo Stato provvederà a selezionare e a perfezionate le forze armate che lo presidiano: lo Stato fascista costituirà una polizia unica, perfettamente attrezzata, di grande mobilità e di elevato spirito morale; [...]
Signori,
Da ulteriori comunicazioni apprenderete il programma fascista, nei suoi dettagli e per ogni singolo dicastero. Chiediamo i pieni poteri perché vogliamo assumere le piene responsabilità. Senza i pieni poteri voi sapete benissimo che non si farebbe una lira - dico una lira - di economia.
[Date i pieni poteri a Berlusconi, a Grillo, anzi no, a Monti per i prossimi 5 anni o anche di più!
Viva l'Italia!!!]
Con ciò non intendiamo escludere la possibilità di volonterose collaborazioni che accetteremo cordialmente, partano esse da deputati, da senatori o da singoli cittadini competenti.
[Siamo un movimento ecumenico...]
Abbiamo ognuno di noi il senso religioso del nostro difficile compito.
[E Casaleggio disse: Grillo è come Gesù...]
Il paese ci conforta ed attende. Vogliamo fare una politica estera di pace, ma nel contempo di dignità e di fermezza: e la faremo. Ci siamo proposti di dare una disciplina alla Nazione, e la daremo. Nessuno degli avversari di ieri, di oggi, di domani si illuda sulla brevità del nostro passaggio al potere. Illusione puerile e stolta come quella di ieri. Il nostro Governo ha basi formidabili nella coscienza della Nazione ed è sostenuto dalle migliori, dalle più fresche generazioni italiane. Non v'è dubbio che in questi ultimi giorni un passo gigantesco verso la unificazione degli spiriti è stato compiuto. [...]
Non gettate, o signori, altre chiacchiere vane alla Nazione. Cinquantadue iscritti a parlare sulle mie comunicazioni, sono troppi.
[Giornalisti parlate troppo di Grillo e siete tutti comunisti! Ha ragione il Berlusca!]
Lavoriamo piuttosto con cuore puro e con mente alacre per assicurare la prosperità e la grandezza della Patria.
Così Iddio mi assista nel condurre a termine vittorioso la mia ardua fatica.

Fonte: Wikiquote

[Avete notato la frase sul pareggio del bilancio statale? 
A quanto pare Mussolini sarebbe stato d'accordissimo con le scelte di quest'ultimi anni di Monti e della BCE e con le loro politiche d'austerity e anti-inflazione (cioè deflattive).
Inutile stare a specificare ancora una volta chi ha da perdere da tutto ciò.
Se volete approfondire leggete qui]

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[Ma visto che a Grillo e Casaleggio piace citare Mussolini nel 2012 perchè non ricordarci di quanto piaceva loro citare anche Hitler nel 2006?
Vediamo questo articolo ripreso dal blog di Beppe Grillo. (Già trattato qui)].

Il sonno della ragione

Mein kampf.jpg

L'informazione di regime sta, suo malgrado, tracimando. Ogni giorno riceviamo informazioni di politici corrotti, di leggi scritte per i delinquenti, di banchieri che pagano mazzette ai parlamentari, di recessione del Paese.

Ma ormai siamo anestetizzati. Se il sonno della ragione genera mostri, qui sono i mostri ad aver generato il sonno della ragione. Qualcuno si è impadronito del Parlamento e dello Stato nell'indifferenza generale.

Ascoltiamo una voce del passato per capire il nostro presente.

" Una sola preoccupazione spinge a costruire programmi nuovi o a modificare quelli che già esistono: la preoccupazione dell'esito delle prossime elezioni. Non appena nella testa di questi giullari del parlamentarismo balena il sospetto che l'amato popolo voglia ribellarsi e sgusciare dalle stanghe del vecchio carro del partito, essi danno una mano di vernice al timone. Allora vengono gli astronomi e gli astrologhi del partito, i cosiddetti esperti e competenti, per lo più vecchi parlamentari che, ricchi di esperienze politiche, rammentano casi analoghi in cui la massa finì col perdere la pazienza, e che sentono avvicinarsi di nuovo una minaccia dello stesso genere. E costoro ricorrono alle vecchie ricette, formano una "commissione", spiegano gli umori del buon popolo, scrutano gli articoli dei giornali e fiutano gli umori delle masse per conoscere che cosa queste vogliano e sperino, e di che cosa abbiano orrore. Ogni gruppo professionale, e perfino ogni ceto d'impiegati viene esattamente studiato, e ne sono indagati i più segreti desideri.

Le commissioni si adunano e rivedono il vecchio programma e ne foggiano le loro convinzioni come il soldato al campo cambia la camicia quando quella vecchia è piena di pidocchi. Nel nuovo programma, è dato a ciascuno il suo. Al contadino la protezione della agricoltura, all'industria quella dei suoi prodotti; il consumatore ottiene la difesa dei suoi acquisti, agli insegnanti vengono aumentati gli stipendi, ai funzionari le pensioni. Lo Stato provvederà generosamente alle vedove e agli orfani, il commercio sarà favorito, le tariffe dei trasporti saranno ribassate, e le imposte, se non verranno abolite, saranno però ridotte.
Talvolta avviene che un ceto di cittadini sia dimenticato o che non si faccia luogo ad una diffusa esigenza popolare. Allora si inserisce in gran fretta nel programma ciò che ancora vi trova posto, fin da quando si possa con buona coscienza sperare di avere colmato l'esercito dei piccoli borghesi e delle rispettive mogli, e di vederlo soddisfatto. Così, bene armati e confidando nel buon Dio e nella incrollabile stupidità degli elettori, si può iniziare la lotta per la riforma dello Stato.
Ogni mattina, il signor rappresentante del popolo si reca alla sede del Parlamento; se non vi entra, almeno si porta fino all'anticamera dove è esposto l'elenco dei presenti. Ivi, pieno di zelo per il servizio della nazione, iscrive il suo nome e, per questi continui debilitanti sforzi, riceve in compenso un ben guadagnato indennizzo.

Dopo quattro anni, o nelle settimane critiche in cui si fa sempre più vicino lo scioglimento della Camera, una spinta irresistibile invade questi signori. Come la larva non può far altro che trasformarsi in maggiolino, così questi bruchi parlamentari lasciano la grande serra comune ed, alati, svolazzano fuori, verso il caro popolo.
Di nuovo parlano agli elettori, raccontano dell'enorme lavoro compiuto e della perfida ostinazione del altri; ma la massa ignorante, talvolta invece di applaudire li copre di parole grossolane, getta loro in faccia grida di odio. Se l'ingratitudine del popolo raggiunge un certo grado, c'è un solo rimedio: bisogna rimettere a nuovo lo splendore del partito, migliorare il programma; la commissione, rinnovata, ritorna in vita e l'imbroglio ricomincia. Data la granitica stupidità della nostra umanità, non c'è da meravigliarsi dell'esito. Guidato dalla sua stampa e abbagliato dal nuovo adescante programma, l'armento proletario e quello borghese ritornano alla stalla comune ed eleggono i loro vecchi ingannatori.
Con ciò, l'uomo del popolo, il candidato dei ceti produttivi, si trasforma un'altra volta nel bruco parlamentare e di nuovo si nutre delle foglie dell'albero statale per mutarsi, dopo altri quattro anni, nella variopinta farfalla ".

Postato il 11 Febbraio 2006 alle 19:16

Fonte: Beppe Grillo Blog

[E già! Sembrano proprio le stesse parole di Beppe Grillo!
Anzi sono le parole del Beppe Grillo degli ultimi anni che sembrano riprese da queste qua sopra!

Peccato però che il testo proposto altro non sia che una citazione del Mein Kampf di Hitler ("la voce del passato" che, secondo Grillo e Casaleggio, ci aiuta a capire il nostro presente) come potete vedere controllando qui.

Se poi volete approfondire ulteriormente le similitudini tra la comunicazione e il linguaggio grillini e quelli fascisti, leggete anche qui, qui, qui e qui].


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Ma già a luglio (qui) noi avevamo iniziato ad avere dei sospetti al solo guardare il video promozionale di Gaia, prodotto dalla Casaleggio Associati, in cui l'azienda di comunicazione e PR sul web mostrava ai suoi potenziali clienti la sua mission.



Scrivevamo:

Ricordiamoci che il disegno politico perseguito dalla Casaleggio Associati (cioè la distruzione delle ideologie e dei partiti, e quindi della democrazia rappresentativa con conseguente eliminazione di voto ed elezioni, da sostituire con la dittatura diretta dei poteri economici, cioè senza la limitazione-copertura rappresentata dalla democrazia parlamentare, attraverso l'illusione della democrazia sulla rete) è ben spiegato sui video di presentazione del sito della Casaleggio Associati, in cui vengono presentati ai clienti (grande e piccolo business, singoli manager, uomini politici, istituzioni publiche e private) la mission e gli scopi dell'azienda di esperti di pubbliche relazioni sulla rete.

E senza mancare di citare i grandi della comunicazione: Hitler e Mussolini.
 
A parere della Casaleggio Associati [...] molto più importanti di altri grandi eventi del secolo passato come ad esempio la vittoria della Rivoluzione Russa o le grandi lotte di rivendicazione dei diritti sul lavoro (e infatti questi non sono una priorità per Grillo).


(Mussolini e Hitler vengono ricordati con ammirazione insieme ad altri personaggi storici per i loro presunti meriti  nella comunicazione nei programmi radio e per l'utilizzo della propaganda nel cinema (dal minuto 1:38 al 1:53).
Per quanto riguarda la sola radio, ci sarebbero stati esempi molto più pertinenti per quello stesso periodo: per esempio, le radio libere dei partigiani, le stesse radio clandestine da cui alle ore 24 della notte del 24 aprile 1945 partì l'ordine di insurrezione generale che portò alla liberazione, senza alcun aiuto da parte degli Alleati, delle città di Genova (26 aprile), Milano e Torino (28 aprile) e molte altre, che si liberarono da sole come già era avvenuto per Napoli nel 1943.

Per Casaleggio molto meglio ricordare la radio di Mussolini! 
Evidentemente questi citati non sono ideali di libertà e esempi di lotta che interessano a chi vive solo per il profitto, da ottenersi con lo sfruttamento e l'inganno sugli altri).


Evidentemente se i grandi eventi vengono determinati da troppe persone, tra l'altro poveracci senza grande potere economico, allora non hanno importanza. 

Alla Casaleggio Associati piacciono i dittatori ma solo quelli di un certo colore, e solo quelli che sono sempre stati ammirati e accompagnati dalle grandi corporazioni  come FIAT, Ig Farben, Thyssen-Krupp, Ansaldo, Ford per citarne solo alcune che all'epoca fecero affari d'oro.
Una tale presentazione non mancherà di attirare clienti del grande business che si riconoscono in questa visione e a cui alletta particolarmente l'idea di distruggere i partiti (eventuale ostacolo ai loro affari) e manipolare l'opinione pubblica per vendere di più, e questo richiamandosi alle tattiche propagandistiche dei dittatori nazifascisti che tanto ammirano per l'ottimo lavoro che fecero nel sedare le proteste contro i grandi capitalisti dell'epoca].

Mesi dopo Claudio Messora, l'influencer legato a Grillo e Casaleggio, che non manca mai di esprimere il proprio appoggio ai due dal suo blog e dal programma  Rai "L'Ultima Parola" scrisse alcune precisazioni su quel video (da qui):

Messora dice a proposito del video di Gaia:

"Il video finisce così:

" In Gaia partiti, politica, ideologie, religioni scompaiono. L'uomo è l'unico fautore del proprio destino. Il sapere collettivo è la nuova politica "
Dunque.. uhm... fatemi pensare... mi sembra... Ci sono! [Casaleggio] Ha copiato dal blog di Grillo! No, perché non c'è niente che Casaleggio non dica da sette anni insieme a Grillo.."

Grazie Messora! Ora sappiamo che anche per quanto riguarda questo video, e quindi anche la parte con Hitler e Mussolini, Grillo e Casaleggio la pensano uguale!

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Vogliamo parlare della storiella dei giudizi pubblici in piazza?
Ne aveva già parlato Liberthalia.
Si tratta di un presupposto molto semplice e assai discutibile, con precedenti illustri: Mussolini… Hitler… Mao Tse-tung… tanto per citare i più famosi. Storicamente si chiama Führerprinzip e non va per niente d’accordo con le più elementari regole democratiche.
E, d’altra parte, la propensione al monologo, il ricorso esasperato a toni perennemente fuori le righe, quel dimenarsi isterico e compulsivo sul palco dei comizi, i toni apocalittici da resa dei conti, l’incapacità di formulare un qualsivoglia pensiero senza urlare, l’assoluta insofferenza al contraddittorio, le critiche reiterate al ‘sistema’ e al ‘parlamentarismo’ contro i “politici” (come poltiglia indistinta priva di idealità), la pretesa di istituire processi speciali, ricordano qualcuno…
Io vi dico che, quando avrò conquistato legalmente il potere, istituirò, nel quadro di un ordinamento legale, tribunali di stato i quali saranno chiamati a giudicare secondo le leggi i responsabili della rovina del nostro popolo, ed è probabile in tal caso che alcune teste cadano del tutto legalmente.

Adolf Hitler
(25/09/1930)

Abbiamo delegato dei truffatori che dovranno rispondere di quello che hanno rubato [...] ce lo ricordiamo come siamo finiti nella crisi. Quindi i responsabili saranno giudicati da un giudizio pubblico e dovranno restituire i soldi che hanno rubato. Come i mafiosi.
Non processi, ma un giudizio pubblico con cittadini estratti a sorte, incensurati, che diranno quali lavori socialmente utili far fare a questa gente che ha derubato il paese.
La magistratura non c’entra. Loro si prenderanno un avvocato, magari Ghedini che adesso è più libero del solito, e si difenderanno. Sempre attraverso la legge, si capisce, mica pensiamo a processi militari. Ma non pensino di caversela così.

  Beppe Grillo
(01/06/2012)


Mmmh....Molto simile!

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Potevamo perderci il lancio del M5S annunciato dalla statua del Balilla (ogni riferimento ai balilla fascisti, arrivati a questo punto, è probabilmente non casuale) e la consegna del Programma M5S a Emanuele Filiberto di Savoia? (Gli stessi Savoia che hanno portato l'Italia alla rovina con la dittatura fascista e le guerre mondiali).

Certamente no! Godiamoci queste segnalazioni dal sito del Movimento4Stelle (che però sembra avere anche lui le idee confuse dato che il problema, secondo lui, non è "strizzare l'occhiolino ai fascisti" ma fomentare la ribellione. Mah...)

Risposta del M4S a Beppe Grillo – Il non statuto del MoVimento5stelle




Il M5S parte dalla figura di Balilla, la stessa esaltata dal Fascismo.
Grillo per convenienza omette cose basilari del non statuto.
Esiste davvero una democrazia partecipativa all’interno del M5S?
Grillo gestisce da solo la banca dati degli scritti al M5S.
L’astuzia di Grillo nel dare il nome al “non statuto”
Grillo dovrebbe correggere wikipedia.

Risposta del M4S a Beppe Grillo 168 – Ora tocca a TE!



Grillo consegna il programma del M5S nelle mani di Emanuele Filiberto, che di sicuro non è un simbolo di democrazia. [Dopodichè parte l'argomento ad zanicchim: "Votateci! Cosa avete da perdere?", molto simile alle frasi dette dalla Zanicchi nel 1994 per sostenere Berlusconi prima delle elezioni].
Grillo non ricorda il significato delle 5 stelle.
Grillo dice il falso quando sostiene che l’Italia è in default
Grillo confronta il debito greco con quello italiano ma non in base al loro PIL
Secondo Grillo l’Italia non ha nulla da perdere.
Anche Beppe Grillo andrà in giro con le guardie del corpo?

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Delusi vero? A quanto pare Grillo non è mai stato antifascista!
Basta poi leggersi bene i due discorsi sopra di Hitler e Mussolini per capire che Grillo e Casaleggio non hanno neanche mai nascosto l'ispirazione che veniva loro da questi due dittatori.
 
Qualcuno vuole davvero continuare ad andare appresso a questo grande capo-megafono dopo aver saputo tutto questo?

Se siete stati delusi dalla sinistra negli ultimi anni evidentemente è perchè questa è stata troppo poco di sinistra e troppo simile alla destra (il cosidetto centro è sempre destra, non vi fate abbindolare: c'è sempre l'interesse economico di qualcuno,  senza problemi di denaro, a manovrare dietro le quinte delle destre). 

La soluzione a questa delusione non può essere andare a destra! (Con Grillo o senza Grillo)]