mercoledì 16 gennaio 2013

Non credete a quello che vi dice Grillo, ma informatevi! (Le collaborazioni e le simpatie fasciste di Grillo)

lunedì 27 agosto 2012

Il fascismo di Grillo

Mi sono occupato già di Grillo marginalmente riguardo le sue vaccate sull'Islanda. Di vaccate ne ha dette altre, soprattutto scientifiche, ma rimando ad un post ben fatto di Valentina Arcovio su Wired per chi fosse interessato.

Lungi da me affibbiare pubblicamente un'etichetta di «fascista» a Grillo (anche se questa è proprio la mia opinione, ed ognuno ha il diritto ad avere e manifestare le proprie opinioni), però sarebbe utile conoscere un po' sia la genealogia politica del comico-politico sia qualche suo trascorso così ognuno potrà farsi un'idea in base ai fatti e non in base alle chiacchiere.
«non credete a tutto quello che vi viene detto, ma informatevi!»
(Beppe Grillo)
Ed io mi sto informando.

Omicidio ed evasione fiscale

Grillo è stato condannato per omicidio colposo plurimo. Nel 1981 ha perso il controllo del suo SUV uccidendo un'intera famiglia che portava con sé: padre, madre e figlio di otto anni. Può capitare, è una sventura e può demolirti la vita, e non c'entra con la politica. Ma immaginate cosa avrebbe detto Grillo se fosse successo ad un altro? Per esempio a Bersani? O a Fini? Oppure a Berlusconi?

Grillo ha dichiarato che, in quanto pregiudicato, non è candidabile nel suo stesso movimento. Ma continua a guidarlo. Un po' come se qualcuno, condannato per resistenza ad un pubblico ufficiale per aver morso il polpaccio di un poliziotto, diventasse Ministro degli Interni e quindi della Polizia. Il che è già successo con Maroni. Che per questo è stato criticato da Grillo che lo ha chiamato «Zanna Bianca». Il mondo è piccolo.

A proposito di ladri, Grillo nel 2003 ha usufruito di un condono fiscale (governo Berlusconi). Lui ha ammesso la cosa, ma dice che il condono era di soli 500 euro, ma i documenti non sono stati pubblicati né mostrati. Se era di soli 500 euro perché non far vedere le carte? Mah!

Alcuni parlano di due condoni, ma non ho trovato fonti affidabili sull'argomento per cui, per me, rimane un condono.

Un fascista come consulente

Ho dedicato una intera playlist su YouTube sull'argomento del «complotto del signoraggio bancario». Sono tesi oggettivamente ed universalmente riconosciute come false.

Giacinto Auriti, professore di giurisprudenza, era un noto fascista che sfruttava il tema della «sovranità monetaria» e del «signoraggio» a fini di propaganda fascista dal lontano 1966.

Infatti in un articolo (vedi fonte 1 in calce) de «La Stampa» del 24 Maggio 1973 si parla di un documento di un'associazione fascista, «Raggruppamento Italico», che nel 1966 contava proprio Auriti tra i suoi reggenti, e che accoglieva personaggi del calibro di Alberto de Stefani (Ministro delle Finanze e del Tesoro per Mussolini) e Giuseppe Gonella (fondatore dei GUF - Gruppi Universitari Fascisti).

Questo documento del 1966 parla di «intangibilità della sovranità nazionale, vulnerata dalla cessazione della sovranità monetaria». I suoi discepoli poi dateranno la cessazione della sovranità monetaria di volta in volta nel 1974, nel 1981, e nel 2002 ma non si può pretendere coerenza da una bufala.

L'ex Presidente della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre, in occasione di un incontro pubblico, lo ricorda e lo definisce pubblicamente così:
«Auriti era un uomo di estrema destra... ma proprio estrema... Allora eravamo dei giovani impegnati ad occupare la Facoltà, siamo nel '68. Siccome c'era tutta questa grande cosa dei giovani che dovevano riformare il mondo e fare delle grandi cose, Auriti pur essendo di estremissima destra, venne da noi - perché lui era stato assistente alla Sapienza [...] - a dirci le sue tesi...» (intervento a a 0:44:50 - audio disponibile nel sito del Comune di Soveria Mannelli  e nel sito di Radio Radicale)
Questo non sembrava essere un problema per lo stesso Auriti, che si definì da solo e pubblicamente «più che fascista», e si candidò per le Europee del 2004 nella lista di Alessandra Mussolini.

Auriti fu consulente di Grillo nello spettacolo «Apocalisse Morbida» del 1998, dove venivano presentate le sue tesi sul signoraggio bancario (insieme ad un mucchio di altre tesi complottiste).

Dopo qualche anno gli hanno chiesto qualcosa sul «signoraggio bancario», e Beppe Grillo ha risposto così:
«Il signoraggio è un buco nero nel senso che è fondato... La proprietà della moneta da Auriti in poi ha un buco giuridico. Non si sa bene di chi sia la proprietà [...]»
Purtroppo per Grillo il tema della «proprietà della moneta» è stato sviscerato anche in interrogazioni alla Commissione Europea: la moneta prima dell'emissione è dell'Eurosistema, e dopo l'emissione è di chi ce l'ha nel conto. O in tasca. Semplice.

(aggiunto il 14/01/2013)
Alcuni seguaci di Grillo sostengono che nel frattempo abbia cambiato idea sugli argomenti più complottisti. Ecco invece le sue parole il 10 gennaio 2013.



[Beppe Grillo ancora si vanta di aver lavorato con il truffatore fascista Auriti, già ne avevamo trattato qui].

Promozione ad un uomo di Forza Nuova

Eugenio Benetazzo è un giulivo e sedicente economista che si diletta a diffondere le sue perle di saggezza su YouTube ed in varie trasmissioni televisive.

Questi video vengono ospitati sia nel blog che nel canale YouTube di Beppe Grillo, aiutandolo così ad avere una bella visibilità. I suoi video hanno totalizzato milioni di visualizzazioni. Ha anche un canale YouTube personale per i video con le sue comparsate televisive vecchie e recenti. Anche lì milioni di visualizzazioni. Niente male, ragazzo.

Anche i suoi libri vengono pubblicizzati sul blog di Beppe Grillo (ed io, che conosco il commercio elettronico, so quanto guadagni per ogni singolo click verso Amazon su quei libri, caro Beppe).

Coincidenza, anche Benetazzo è un fedelissimo del complotto del «signoraggio bancario», crede anche alle «scie chimiche» (dice), sostiene in un libro che le operazioni delle «scie chimiche» vengono finanziate dal «signoraggio» e così via. Non spiega però dove caspita sarebbero tutti questi soldi e non spiega come mai se ci sono tutti questi soldi in circolazione non c'è la conseguenza: l'inflazione.

Ho provato a chiederglielo su YouTube. Il mio commento è stato cancellato e mi ha bloccato. Pazienza, non avremo mai la sua risposta (se ne ha una).

Il signor Eugenio Benetazzo è un simpatizzante di Forza Nuova, formazione politica così definita da Wikipedia:
«movimento politico italiano di estrema destra (o ultradestra), talora definito destra antagonista, o neofascista, fondato nel 1997 da Roberto Fiore e Massimo Morsello»
Lo si può ammirare in una splendida performance video (invecchiato in stile Istituto Luce o semplicemente di pessima qualità?) durante una conferenza organizzata da Forza Nuova di Perugia. E bravo Eugenio.

È stato gradito ospite addirittura al II Congresso Nazionale di Forza Nuova. Questo è il programma dell'evento: l'intervento di Benetazzo seguiva quello dell'avvocato Antonio Pimpini, Presidente dell'Associazione «Giacinto Auriti» (ma che strana coincidenza). Bravissimo Eugenio!

Forza Grillo
Foto Orazio Esposito con licenza CC BY-NC-SA 2.0 ed elaborazione personale: non solo Grillo sa fare ironia.

Democrazia diretta

Un cavallo di battaglia del grillismo è il tema della democrazia diretta. Sono innumerevoli i progetti annunciati per virare verso forme più populiste di democrazia: dai referendum anche propositivi e senza quorum, a forme di interazione più strette con governi locali e nazionali. Insomma: basta con questa democrazia indiretta rappresentativa che non ci rappresenta più!

Tutto questo può sembrare all'apparenza molto bello e positivo. Peccato che la democrazia indiretta rappresentativa sia un congegno scelto e messo a punto dai costituzionalisti dopo il fascismo proprio per evitare il ritorno di una dittatura (reale o de facto).

Insomma: quando hanno deciso di organizzare i poteri in un certo modo hanno scelto di correre il rischio di avere dei politici inetti ma non hanno voluto correre il rischio di riavere una dittatura.

Qualcuno preferisce il contrario.

Stati Uniti, Israele, Iran & Iraq

In un'intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth (qui riporto la notizia del Corriere.it) Grillo ha dipinto Israele come il male assoluto, e la Siria e l'Iran come nazioni tranquille paragonabili a quelle occidentali come gli Stati Uniti. Perché? Gliel'hanno detto il cugino (immancabile), i parenti, la moglie iraniana, e poi in fondo sia l'Iran che gli Stati Uniti hanno la pena di morte. Quindi è uguale.

Non è esattamente così. Negli USA una ventina di Stati non applicano la pena di morte, il tasso di esecuzioni rispetto alla popolazione è sedici volte inferiore dell'Iran, e non si impicca qualcuno per apostasia. Tanto per fare un esempio, se la moglie iraniana di Grillo diventasse cristiana e rimettesse piede in Iran, verrebbe impiccata. È uguale? Ok, riguarda la moglie che in fondo è solo una femmina (ironia), ma davvero è la stessa cosa?

Affidereste nelle mani di quest'uomo la politica estera dell'Italia? O le pari opportunità?

«Grillo? Uno di noi!» dicono i neonazisti

Qualcuno potrebbe pensare che i miei giudizi siano di parte (anche se non ho riportato giudizi ma solo dati di fatto), e che neofascismo e Grillo siano due pianeti lontanissimi.

I simpatici neonazisti di Stormfront (un gruppo che si identifica con la croce celtica e la scritta «white power world wide» - potere bianco in tutto il mondo) approvano linguaggio e tesi di Grillo. Questa nota di Facebook riporta alcuni apprezzamenti espliciti con numerosi link alla fonte. Qui ne riporto un paio:
Beppe grillo? non è così male!
Non tappiamoci occhi e orecchie, grillo ha detto quelle cose, e nemmeno molto tempo fa, e sono le stesse che diciamo noi. cittadinanza italiana e dominio sionista degli usa, signoraggio... io penso che questa cosa sia degna di nota.
voi che ne pensate? al di là del giudizio globale su Grillo... cosa pensate relativamente a queste citazioni così affini a quello che sosteniamo anche qui?
E poi ancora:
Beppe Grillo, Uno di noi.
Ho sempre pensato che grillo fosse un nostalgico del fascismo (quella volta che affacciatosi da un balcone disse , la camicia nera ostentata, la dichiarazione che dal 1943 questa classe politica fa disastri, ecc,ecc)
Adesso ne abbiamo la prova: vuole distruggere la democrazia, vuole distruggere i partiti
Che dire? è un grande!
Gli esperti del ramo riconoscono la vicinanza di Grillo. Non lo dico io, lo dicono loro.

lunedì 14 gennaio 2013

Beppe Grillo parla come Mussolini (Ma va!)


Oddio, oddio!!1!1
Bersano ha ridato del fasssissta a Peppe Crillooo, ma come si fà?? Come si fà??!!11

“Beppe Grillo? E’ come Mussolini”

11/01/2013 - Bersani all'attacco del leader dei 5 Stelle


Una volta il Parlamento era il bivacco per i manipoli. Adesso è una scatoletta di tonno. Andiamo avanti cosi’…”.Questo risponde su Radio Anch’io Pier Luigi Bersani, a Beppe Grillo che paragona il Parlamento a una scatoletta di tonno da aprire appena i grillini saranno eletti. 
Bersani cita il celebre ‘discorso del bivacco’ di Benito Mussolini: “Potevo ridurre queste aule grigie in un bivacco di manipoli…”, disse il Duce intendendo che le sue squadracce avrebbero potuto occuparlo.
 [...]




Bersani a cosa si riferisce nello specifico? A questo bell'editoriale scritto da Grillo lo scorso agosto con tanto di faccione di Mussolini (qui l'originale).


Mussolini disse nel 1922 che per lui il parlamento era ormai solo un'aula sorda e grigia e che avrebbe potuto farla attaccare dai suoi squadristi e renderla il loro bivacco ("bivacco di manipoli") ma scelse di non farlo.
Per Grillo il parlamento è ora persino peggio di un'aula sorda e grigia, viene quindi da pensare che immagini qualcosa di più idoneo (secondo sua logica) di un attacco squadrista. Chissa che cosa?

(Seguono due articoli più il discorso originale di Mussolini e altre "sorpresine" neanche troppo nuove)...

domenica 13 gennaio 2013

Grillo non è antifascista

12 gennaio 2012
Massimo Lizzi
Alla domanda postagli dal vicepresidente di CasaPound «Sei antifascista?», Beppe Grillo risponde che non gli compete, che il M5S è ecumenico, che «è come chiedere se sei razzista o antirazzista, sono domande che non hanno risposta». Almeno, non da parte sua.

Eppure la risposta può essere ovvia.  
Sono antirazzista perchè gli uomini sono tutti uguali. 
Sono antifascista perchè sono contro il ducismo, il militarismo, il nazionalismo, il partito unico, il razzismo, l'uso della violenza per eliminare gli oppositori politici. 

Questo fascismo non è una definizione astratta. E' la storia del regime fascista. E' la pratica politica dei fascisti negli anni '60 e '70. E' l'assalto alla scuola Diaz e le torture di Bolzaneto, dove ai reclusi si faceva cantare faccetta nera e baciare la foto del duce.

La democrazia italiana, con tutti i suoi limiti e le sue imperfezioni, è nata nella lotta contro il fascismo e sempre nella lotta al fascismo si è salvaguardata ed ha vissuto la sua stagione migliore, dopo la sconfitta del governo Tambroni. 

Per converso, la democrazia italiana ha smesso di evolversi ed ha iniziato a declinare quando l'antifascismo si è ridotto prima a celebrazione, poi ha cessato di essere una discriminante nei rapporti politici, ed è stato infine ribaltato nella lettura storica del revisionismo, fino al chiasso sul «sangue dei vinti».

Nel momento in cui Grillo apre ai fascisti, le sue critiche al PD o a qualsiasi altro partito, diventano irrilevanti, e il M5S si colloca, per me, tra i partiti a cui non è neanche pensabile dare il voto.
Lo chiarisco, perchè proprio su questo blog avevo scritto che il M5S era tra i partiti votabili. Si sbaglia e ci si corregge. Avevo comunque anche evidenziato l'idea grillina secondo cui concedere la cittadinanza agli immigrati fosse «senza senso». Come è senza senso dirsi antirazzista o antifascista. Ecco il senso.

Per replicare alle critiche, Grillo ha scritto un minipost.

«Il M5S non è di destra né di sinistra».
Questa affermazione è stata fatta da altri movimenti al loro esordio. L’Uomo Qualunque, nel dopoguerra, ma anche i Verdi e la Lega Nord a fine anni ‘80. I Verdi superate le prime prove elettorali si sono esplicitamente collocati a sinistra. La Lega Nord, pur essendosi alleata con Forza Italia, An e poi Pdl, ancora oggi nega di essere un movimento di destra.
Lo stesso Berlusconi ha più volte detto di essere di destra solo in Italia, mentre in America starebbe con i democratici. La destra non ha mai amato il dualismo destra/sinistra.
Questo dualismo è un modo di sinistra di leggere il confronto politico, presuppone almeno due parzialità, ma la destra non vuole essere parziale, vuole essere rappresentativa di tutti, di un tutto, dei ricchi, ma anche dei poveri, di tutta la nazione, o di tutto il nord, o di tutto il popolo.
La destra in Italia non ama definirsi destra anche per distinguersi dal fascismo, per questa ragione si è sempre detta di centro.
Ma neppure il fascismo si diceva di destra, non si collocava in uno schieramento politico (nella destra o nella sinistra), ma in una posizione superiore e alternativa ai partiti, al parlamento, alla democrazia. Pino Rauti rifiutava esplicitamente la collocazione del fascismo a destra.

«Il tempo delle ideologie è finito».
Il fascismo si proclamava pragmatico e antidogmatico.
Mussolini diceva che «la nostra ideologia è la politica che facciamo oggi».
La fine delle ideologia, da trent’anni a questa parte, è stata predicata soprattutto da destra, in riferimento alle ideologie di sinistra, il comunismo, il marxismo.
Il liberismo non si riconosce come ideologia, ma come legge di natura.

Beppe Grillo vince il premio Perlone 2012

domenica 13 gennaio 2013

[Continua la rivolta del web contro i pataccari, falsificatori e manipolatori Grillo e Casaleggio.
Dopo la vittoria dell'ambito titolo "Miglior sito andato a puttane", Grillo vince anche il "Perlone 2012".
Applausi al pataccaro!] 

Dunque è toccato proprio a lui, al comico genovese che insegue le panzane complottiste sul signoraggio e sulle nanoparticelle, che crede nei miracolosi effetti detergenti delle palle di gomma, che insinua omicidi segreti e che ha fornito un formidabile assist a Giulietto Chiesa quando cercava di pubblicizzare la realizzazione del film Zero, che sostiene la teoria dell'autoattentato dell'11 settembre 2001. 

Beppe Grillo si è imposto con un 46,8% di preferenze, non la maggioranza assoluta ma ben oltre il secondo classificato, Roberto Giacobbo, che ha raccolto il 17,7% di voti, mentre Giulietto Chiesa si è piazzato al terzo posto con il 12,8 % di voti.
A seguire, Massimo Mazzucco (6,6%), Ferdinando Imposimato (5,8%) e Paolo Franceschetti (4,2%).


venerdì 11 gennaio 2013

Grillo vuole i fascisti nel M5S e l'antifascismo "non gli compete"

Grillo: ''Se Casa Pound vuole entrare nel M5S, non vedo problemi oggettivi''



[Già commentato qui]

"Avete idee condivisibili, alcune più, alcune meno. Ma se un ragazzo di Casa Pound vuole entrare a far parte del Movimento, non vedo problemi oggettivi". 
Lo dice Beppe Grillo al candidato alla Regione Lazio per Casa Pound Italia. Riuniti di fronte al Viminale per la presentazione del simbolo elettorale, al leader del M5S viene chiesto se si considera un antifascista: "È un problema che non mi compete, questo è un movimento ecumenico, se un ragazzo di Casa Pound volesse entrare nel Movimento Cinque Stelle e ha i requisiti, ci entra". E ancora: "Questa è democrazia". Poi scambia con il candidato di Casa Pound alla Regione Lazio alcune idee di politica economica: "Non possiamo non essere d'accordo sui concetti". 
E conclude: "C'è una violenza che sta per esplodere. Lo Stato deve prendersi in mano l'energia, non le multinazionali. Deve gestire sanità, strutture, scuola, autostrade, informazione. Noi siamo la controparte strutturale del Palazzo: sto parlando con te che sei un esponente di estrema destra, ma sembri un delegato del Movimento Cinque Stelle

[Ergo: i delegati del M5S sembrano uguali ai rappresentanti dei partiti di estrema destra.
Grazie Grillo!] 

Fonte: Repubblica

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Grillo e Casapound

Postato da Pallacorda il 10 gennaio 2013

Guardate tutto il video, anche se vi anticipo che è l’ultima frase, proprio agli ultimi secondi, la più bella.



Ma noi lo sapevamo già.
Adesso contestualizzate questo, adepti.

[Da notare anche la frasetta da spot elettorale di Casapound: "La prossima volta che voti, falli piangere (i politici)". Ricorda qualcosa?

Chi è che copia chi? 
O in realtà è proprio che con la cosidetta "antipolitica" ci hanno sempre e solo campato vecchi e nuovi fascismi (pensiamo all'Uomo Qualunque ma anche ai primi Hitler e Mussolini) sempre diretti dall'alto da super ricchi, industriali, banchieri e uomini dell'alta finanza?

Sarà un caso che anche Monti sta portando avanti una propaganda elettorale anticasta e antipolitica, mentre invade le tv e promette meno tasse, alla Berlusconi? 
Ma chi c'è dietro a Monti?
Chi c'è dietro Casapound? Chi è che l'ha finanziata in tutti questi anni? 
Perchè proprio adesso attaccano (o fanno finta di attaccare) quella stessa area politica di centro-destra che per tutti questi anni li ha sostenuti?
Sicuri che gli scopi di Grillo e Casaleggio corrispondano agli interessi degl'italiani?

In realtà tutta questa gentaglia sta dalla stessa parte, condividono la stessa cosa: sono contro i cittadini e la democrazia dal basso.]

Servizio Pubblico: Travaglio berluschino deluso diventò grillino e Berlusconi vuole terminare il Piano di Rinascita Democratica

Ma che bel teatrino ci ha fatto Berlusconi ieri a Servizio Pubblico!!! Che bello show, quante risate!
Tutti a parlare del dito e nessuno che vede la luna!



Noi invece vorremo porre l'accento su due dati:

1° dato -  

Berlusconi (dal minuto 0:35:35 al minuto 0:38:32, dal minuto 0:41:22 al minuto 0:43:04, dal minuto 0:43:38 al 0:44:15 e dal minuto 0:46:46 al 0:47:32) continua a ripetere che la costituzione va modificata: bisogna garantire più poteri al presidente del consiglio e il governo deve avere il potere di emettere leggi che possano entrare immediatamente in corso.
Ogni governo futuro dovrebbe avere i poteri di cui di fatto ha potuto godere il governo Monti nell'ultimo anno (e abbiamo visto tutti quali sono stati i pessimi risultati dell'avere a disposizione tali poteri, basterebbe solo questo a cassare l'idea di Berlusconi).

Si sa già come va a finire in questi casi: Hitler inizialmente era solo un capo di governo ma seppe usare molto bene gli strumenti democratici a sua disposizione.
Berlusconi ci vuole far credere che sia possibile eseguire una dittatura a tempo con scadenza fissa ogni 5 anni, poi magari si cambia schieramento al governo, si cancellano tutte le leggi precedenti e se ne fanno di nuove, e così via ogni 5 anni.
Ma che bella idea! Chissà come verrà utilizzata?

Non è un caso che Berlusconi prima dica (dal minuto 0:35:35 al minuto 0:38:32) che la Costituzione e la divisione dei poteri attuale nacquero, all'indomani della caduta della dittatura fascista, col proposito di rendere impossibile l'instaurarsi di una nuova dittatura, per poi arrivare alla conclusione (dal minuto 0:43:38 al 0:44:15) che modificare quella stessa Costituzione renderebbe l'Italia un paese normale.

Quindi logica berlusconiana vuole che il rendere più concreto il pericolo di una nuova dittatura fascista farebbe del nostro paese un paese più "normale".
Ma vediamo meglio l'assunto di base: cambiare la Costituzione (e anche un bipolarismo assoluto con solo due partiti).

Ricorda molto da vicino quello che voleva fare Licio Gelli e la sua loggia P2 come descritto nel "Piano di Rinascita Democratica", un piano già ampiamente attuato
Manca quindi poco per distruggere completamente la repubblica nata dalla lotta contro il fascismo, e Berlusconi, che era affiliato alla P2, sembrerebbe ancora portare avanti i propositi di quel piano.

Certo, forse si sperava in qualcosa di più concreto tra il 1992 e il 1994 e invece si è dovuto aspettare e dare il passo a un lento lavoro di logorio della cultura e delle istituzioni nate da quella lotta (già ampiamente colpite, indebolite e vilipese fin dal 1947 e dall'occupazione americana post-guerra avvenuta in collaborazione con gli ex-gerarchi fascisti).

Ma a quanto pare è arrivato finalmente il momento di dare una seconda botta.
I becchini della Repubblica sono più di uno e questa volta, date le loro azioni, sembrerebbero essere i seguenti: Monti, Casini, Montezemolo, Berlusconi, e anche Grillo.

Infatti, guarda caso, anche lui è d'accordo con il fatto che la Costituzione va "perfezionata" come dichiarato ai microfoni del Tg1 (qui, dal minuto 04:18 al 04:28).

E fa questa dichiarazione lo stesso giorno in cui dichiara che l'antifascismo è una cosa a lui estranea (« non mi compete » testuali parole) e contemporaneamente dichiara aperte le porte del M5S ai fascisti di Casapound: non è infatti importante se questi picchiatori vanno in giro a bastonare chiunque abbia  idee politiche diverse dalle loro o perchè neri, migranti, omosessuali o ebrei; l'importante per Grillo è che questi violenti non si facciano acchiappare mentre lo fanno, o che non si facciano condannare, così da rimanere incensurati e poter essere candidabili nel suo M5S!

Con i parametri scelti da Grillo persino un assassino come il militante di Casapound Gianluca Casseri, sarebbe potuto entrare nel M5S, infatti questo assassino fascista era incensurato prima di quei fatti.

(Gianluca Casseri era il fanatico che nel dicembre 2011 a Firenze uccise due persone colpevoli di avere la pelle nera e ne ferì altre tre, prima di suicidarsi.
Casapound tentò inutilmente di non far passare la notizia che Casseri era uno dei suoi ideologi di punta che scriveva regolarmente nei loro siti di "approfondimento culturale" e partecipava attivamente e continuativamente alle loro iniziative.
All'indomani della strage cancellarono tutti i suoi articoli dai loro siti fascisti ma nonostante questo se ne trovano ancora tracce in alcuni forum di opposta fede politica come qui e qui, e in blog come questo).

Casseri! Se solo si fosse potuto trattenere! Sarebbe potuto entrare in parlamento come grillino e proporre qualche legge fascistissima per creare camere a gas riservate agli immigrati e ai sinistri che tanto odiava per poter così ucciderli senza violare la legge!

Fu un tipo poco lungimirante non c'è che dire! Invece Grillo si, che sa come si fa!

E' sempre bello vedere una persona finalmente ammettere quello che pensa! Ora tutti sanno come Grillo la pensa sull'antifascismo!
(« E ora cosa diranno i contestualizzatori? » 
Frase retorica: chi sta con Grillo dopo queste dichiarazioni è sempre più probabile che sia solo un fascista malamente travestito, altrimenti Grillo e Casaleggio sarebbero stati espulsi dal M5S da lunghissimo tempo.
Teniamolo a mente!)

Monti, Casini, Montezemolo, Berlusconi e Grillo.
Eccovi quindi svelati per l'ennesima volta gli attuali becchini della democrazia italiana, desiderosi di prender i vostri voti in questa tornata elettorale per poter riuscire nel loro intento.
Ci riusciranno?

- Stacchetto musicale - 


("Ritardato! E' così che ti vogliamo!"
E' così che ci vogliono Berlusconi, Grillo, Monti, Montezemolo e i loro amichetti super ricchi aiutati dai loro schiavetti fascisti nelle strade!
Non pensiamo mai con la nostra testa! Anzi diamo retta a Grillo, pensiamo con la sua testa mentre lui ci dice "Pensate con la vostra testa!" così penseremo di avere un pensiero indipendente e invece sarà solo un pensiero già preconfenzionato, manipolato e datoci da Grillo).

Passiamo al 2° dato

Travaglio (dal minuto 1:56:46 al minuto 1:58:18) rinfaccia a Berlusconi questo: 

«lei è entrato in politica per rinnovare la classe dirigente, per fare la rivoluzione liberale, per essere diverso, per essere migliore dei politicanti, per portare la gente competente della trincea del lavoro». 

Berlusconi nel 1994 «faceva firmare agli aspiranti candidati di Forza Italia questa dichiarazione giurata: 

"Dichiaro:
1- Di non avere carichi pendenti.
2- Di non aver ricevuto avvisi di garanzia.
3- Di non esssere stato e di non essere sottoposto a misure di prevenzione e di non avere a mio carico precedenti provvedimenti in corso".

E quando vinse l'elezioni tentò subito di avere come ministro dell'interno il simbolo di Mani Pulite Di Pietro».
Dopo 20 anni Travaglio accusa Berlusconi di: "non aver fatto" e di aver tradito quei propositi.

Si sapeva come era avvenuta la "discesa in campo": tutto documentato e già presente in rete. 
Ne avevamo già parlato qui.

Non è affatto un caso che i messaggi di Berlusconi (e di destra e Lega) del 1992-1994 siano stati ripresi e ricopiati da Grillo e Casaleggio dal 2006 in poi, perchè in realtà questi messaggi anticasta e antipolitica, hanno lo stesso intento manipolatorio acchiappavoti e vanno esattamente nella stessa direzione: cioè la distruzione della possibilità della democrazia dal basso e l'istituzione di una dittatura dei mercati mascherata da cui sia sempre più difficile uscire e che si giochi sempre di più sulla passività dei cittadini, sul loro consenso ottenuto con l'inganno e soprattutto su un falso attivismo che risulti sempre e solo in un nulla di fatto e che non possa mai arrivare a mettere in pericolo lo strapotere delle classi dirigenti e i centri decisionali delle leve economiche.

Va da sè che questi messaggi sono tutte false promesse, specchietti per le allodole oltre che problemi minori rispetto a quelli veri, insiti e propri del sistema capitalista.

Il dato di fatto è questo: Travaglio  ha, specialmente negli ultimi due anni, appoggiato senza alcuna remora Grillo e il suo programma (che a ben vedere è lo stesso del Berlusconi del 1994).
Ieri Travaglio ha rinfacciato a Berlusconi di non aver attuato quel programma che tanto ammira e che ha ritrovato in Grillo, e che evidentemente ammirava anche allora.

Travaglio (che non è mai stato un uomo di sinistra) molti anni dopo ha semplicemente riscoperto il "rinnovamento della politica" così tanto millantato da Berlusconi nel 1994 in Grillo, nuovo pifferaio magico del popolo.
Evidentemente  non fu a causa di quelle false promesse opportunistiche di rinnovamento che decise di seguire Montanelli.

domenica 6 gennaio 2013

Grillo come Gesù! Votate l'eletto, il salvatore inviatoci da DIO!!!

Si inizia a capire perchè Beppe Grillo abbia, in passato, cercato addirittura di brevettare la parola "DIO"....

Se Grillo fosse riuscito nel suo intento si sarebbe potuto immedesimare ancora meglio nel personaggio di Gesù Cristo e "salvatore della patria"? Chissà....

Casaleggio loda Grillo: «È come Gesù »

«Anche il suo messaggio diventò un virus»


Beppe Grillo protagonista del film 'Cercasi Gesù' diretto nell'82 da Luigi Comencini
MILANO - «È come Gesù Cristo e gli Apostoli», «anche il suo messaggio si trasformò in un virus». Parola di Gianroberto Casaleggio, guru dei Cinque Stelle, che in una rara intervista al quotidiano britannico The Guardian spiega così il ruolo di Beppe Grillo e degli attivisti. 

Inoltre l'editore in Italia di Donald Sassoon è RCS, cioè lo stesso editore del Corriere della Sera, dove E. Sassoon e Casaleggio scrissero le loro letterine per tentare di mettere a tacere i dubbi e le critiche sul M5S.

E' sempre interessante vedere come queste conoscenze s'intreccino fra loro. Forse è proprio per questo che c'è stata un'intervista del Guardian a Caaleggio, ma questa è solo un'ipotesi.]

Il cofondatore del movimento dipinge l'Italia berlusconiana pre-Cinque Stelle «come vivere in Matrix», poi, con l'avvento del blog di Grillo, «la gente ha visto che quello che lui (Grillo, ndr ) diceva era vero e ha iniziato a dubitare delle informazioni che gli venivano offerte».
 Il movimento, racconta Casaleggio, è pioniere di «una nuova democrazia diretta che vedrà l'eliminazione di tutte le barriere tra cittadino e Stato».  «Senza il web io e Beppe non avremmo raggiunto nulla», afferma. È la Rete «che ha alterato tutti gli equilibri».  
[E senza il web nessuno avrebbe capito così rapidamente chi voi siate veramente.]

Se Grillo viene paragonato a Cristo - come nel film di Luigi Comencini «Cercasi Gesù», che lo vedeva protagonista - Casaleggio invece è descritto dal quotidiano come una «eminenza grigia» con «poteri quasi magici» e un aspetto, grazie alla sua chioma, da «buon messia». E con una «incrollabile sicurezza di sé» degna di Julian Assange, fondatore di Wikileaks. Come dimostrano le norme ferree, scritte, a detta del guru, da «Grillo e me».
 «Lo statuto fissa delle regole. Se vogliono cambiare le regole possono creare un altro movimento», dichiara Casaleggio, famoso in rete anche per il progetto Prometheus sul futuro dei media. E attacca: «Il problema con queste persone è che loro pensano che tutti facciano qualcosa per avere qualcosa in cambio». 

«Appunto nel movimento ci sono tre regole e chi non le rispetta è fuori - gli risponde il dissidente Giovanni Favia, espulso a dicembre -. Peccato che l'unico a violarle sia stato proprio Casaleggio. Chi lo caccia? Mettiamo ai voti?».

Intanto sul blog Grillo ipotizzava il futuro dell'economia nazionale, con un dialogo surreale tra un italiano qualunque e lo spread. "Nel tempo, lei sparirà di scena e ci rimarrà un debito pubblico enorme, tutto sulle nostre spalle, che nessuno all'estero ci comprerà più e per metterlo sotto controllo ci vorranno decenni attingendo ai risparmi degli italiani", profetizza l'italiano. «Chi vive di debito, muore di debito. Auf Wiedersehen, mio caro amico», chiosa sarcastico lo spread. 
Prosegue anche la corsa alle donazioni per sostenere le spese delle Politiche (l'obiettivo dichiarato è un milione di euro): ieri il contatore segnava quota 150mila euro raccolti in una settimana da oltre 3700 sostenitori.


Fonte: Corriere

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Friday 28 december 2012
BOLOGNA - La fuga verso la politica millenaristica del duo Casaleggio Grillo è ormai evidente anche a chi si è svegliato tardi. 
Tra l'altro la politica italiana è ormai provvista di personaggi che sono a pieno iscrivibili in un gioco di ruolo, quelli che hanno formato negli anni Casaleggio e che ora, il guru del M5s vuole riproporci nella grande competizione per il dominio dell'Italia. 
C'è l'highlander, torna, fa paura in televisione, è il mostro che incarna la perfezione del male e del passato tenebroso. Esiste l'eroe buono da Topolinia che fa quello che il buon senso suggerirebbe (ma niente di più), comprensivo, umano; c'è il ragioniere ligio e asciutto, capace di tenere i conti a posto, ma al tempo fa correre brividi lungo la schiena per la sua inumanità, androicità; esistono, infine, i due cavalieri dell'apocalisse.
Grillo e Casaleggio incarnano il ruolo di Cyber Messia. E non pensiate sia un'estremizzazione. 

Il dubbio è venuto almeno ad uno di loro, Beppe Grillo, che non sa più di essere (ipse dixit durante le regionali in Sicilia) "un politico, un comico o Gesù Cristo". 

La parodia televisiva del conterraneo di Grillo, Maurizio Crozza, che racconta bonariamente Casaleggio insieme alle sue visioni, addolcisce un aspetto che invece, in democrazia, dà spavento.
 
Beppe Grillo, così ben costruito dal suo burattinaio Casaleggio, ama il ruolo soteriologico del Redentore.  
Un Gesù Cristo pop che non manca nessuna delle performaces alle quali il ruolo di icona moderna deve assoggettarsi. 
E' il Duce sportivo, capace di forgiare il suo corpo per qualsiasi impresa. E perciò attraversa lo Stretto di Messina. 
E' la nuova rock star che si getta sulla folla a corpo morto, è il predicatore furente. 
La storia ne ha mostrati molti di questi ieratici imbonitori. Scavano nel bisogno di sacro di ciascuno di noi e vendono un prodotto ben costruito. 

Il successo politico di ciascun replicante del primo modello è fornito dalla capacità di interpretare il bisogno primario del Redentore nel proprio teatrino della storia. 
Il successo sta nell'efficacia (oltre a quella di ben vestire i panni del nuovo Nazarenodi essere credibili nel promettere di soddisfare qualche appetito moderno: niene passaporto ai nati in Italia, niente tasse a prescindere, giornalisti tutti a casa e chissenefrega delle famiglie, e via nella declinazione di altri untori da individuare e punire. 
Ne abbiamo avuta di gente che ha voluto spacciarsi per Cristo e, nella confusione determinata dall'entrare e vivere il personaggio, a volte ci ha creduto davvero, proprio come comincia a fare il nostro Grillo che si chiede se sia davvero Gesù.
 
E allora volevo proporre un brano di Romano Guardini, teologo cattolico, morto nel 1968

Sicilia e eletti grillini: E come al solito i conti non tornano!

Una carrellata sull'epico scontro che sta avvenendo in casa dei grillini siciliani tra le loro fantasie pre-elettorali e la dura realtà.

“I grillini siciliani si sono presi tutto lo stipendio”

26/12/2012 - Lo rivela un giornalista di Repubblica, ed è subito polemica




"I grillini siciliani si sono presi tutto lo stipendio"
di

La rete non perdona, dice sempre Beppe Grillo, ma questa volta a farne le spese è proprio il suo movimento, più precisamente in Sicilia.

I FATTI - E già. Perché dopo le elezioni di Ottobre, vinte anche grazie alla promessa di restituire tutto lo stipendio a parte 2.500 euro, in molti attendevano di vedere per la prima volta il “miracolo”. Tutti quelli, perlomeno, che avevano dato fiducia alle parole del Capo e dei deputati eletti in regione. E invece, proprio a ridosso di Natale, la doccia fredda. I grillini i soldi se li prendono, e se li prendono tutti. Lo rivela un articolo di Emanuele Lauria sull’odiatissima La Repubblica, che apre ovviamente a un mare di polemiche.

“PROBLEMA TECNICO” – Le solite bugie elettorali? Non proprio: i grillini sbarcati all’Ars hanno infatti scoperto, come era prevedibile, che i buoni propositi non bastano senza un pizzico di esperienza e conoscenza. Se si fossero informati prima di promettere, infatti, avrebbero scoperto che “tecnicamente” è molto complicato restituire quel denaro come avevano promesso. Scrive Lauria:
Ma una lunga serie di incontri con i funzionari dell’Assemblea non è servita a chiarire in che modo dovrà avvenire il Gran rifiuto. In un primo momento Grillo e i suoi emuli avevano affermato che avrebbero “lasciato alla Regione” la quota eccedente i 2.500 euro. Operazione tecnicamente non possibile, hanno spiegato i burocrati. Poi i dubbi di natura fiscale: la rinuncia a tre quarti dei compensi non eviterebbe ai grillini di pagare le tasse sull’intera cifra che viene loro corrisposta. Quindi l’ultima soluzione: la donazione delle somme su un conto vincolato e destinato alle attività produttive. Ma per far ciò il consiglio di presidenza dell’Ars dovrebbe riunirsi ogni mese e deliberare l’accettazione del “regalo” da parte dei parlamentari di M5S. E anche l’ipotesi di istituire un capitolo vincolato di bilancio suscita serie perplessità ai piani alti di Palazzo dei Normanni. “Risolveremo questo problema nei primi giorni del 2013″, ha detto ieri mattina Cancelleri.
Nell’immagine sottostante, ripresa dalla pagina Facebook di Massimo Merighi, si può capire quanto prendono i deputati della Regione Sicilia (grillini compresi, sinora). Il documento è stato inviato a Merighi da un deputato (non grillino) a testimonianza della retribuzione media all’Ars.


Un documento che effettivamente sembra verificare quanto detto da Lauria. In sostanza questo mese i grillini i soldi se li sono presi tutti: come li restituiranno? Cosa faranno di quelle eccedenze che avevano promesso di rifiutare ancor prima di incassare?

sabato 5 gennaio 2013

Monti? MAI come Obama

Obama i super-ricchi li tassa. Monti no!

Quelli dell'Huffington il mese scorso pensavano di aver avuto un'idea carina. Sbagliato!
Per non essere da meno dei Webcong noi ne abbiamo avuto una migliore! :))))

Monti Obama  Monti Obama
Monti Obama  Monti Obama
Monti Obama  Monti Obama
Monti Obama  Monti Obama
Monti Obama

Monti candidato premier? Scelta cinica contro l'Italia!

Volete l'ennesimo populista impaccato di denaro, un incrocio tra le false promesse e l'invasività berlusconiane e un "sobrio" grillismo da millantatore/truffatore/arrivista, che per altri 5 anni se ne fregherà dei vostri problemi e peggiorerà la vostra vita e quella dei vostri figli? 

NOI NO!



[A seguire anche: i mirabolanti risultati del governo Monti visti dall'ottica degli economisti.]

giovedì 3 gennaio 2013

Monti il grillino - 4 (Nè destra, nè sinistra? Uguale DESTRA !)

Mario Monti: destra e sinistra sono superate (parola di un conservatore che non ha letto Bobbio)

Mercoledì 2 Gennaio 2013, 17:12 

Mario Monti: destra e sinistra sono superate, bisogna distinguere tra chi vuole cambiare le cose e chi vuole mantenere le rendite. Parole di un conservatore doc a cui farebbe bene andarsi a leggere Norberto Bobbio
Agenda-Monti-600.jpg

Non è certo originale Mario Monti nell' argomentare sull'anacronismo della distinzione tra destra e sinistra: è un tema che va molto di moda da alcuni anni, soprattutto in Italia dove il fallimento della politica tradizionale è più evidente (molto meno nei paesi in cui il sistema funziona e con buona pace di Monti la politica si organizza ancora secondo lo schema destra-sinistra). Curioso però che questa esigenza di resettare la geografia politica così come la conosciamo provenga sempre da ambienti e personaggi schiettamente conservatori, che evidentemente non amano essere riconosciuti come tali.

Solo che, se salta la differenza destra-sinistra, non si capisce bene con cosa la si debba sostituire. Secondo Monti, seguendo le sue ultime dichiarazioni, sarebbe utile distinguere tra "chi vuole cambiare le cose" e chi invece "vuole mantenere le rendite", un linguaggio un po' ambiguo che sembrerebbe proporre una distinzione tra riformisti e conservatori di tipo apolitico o pre-politico, da intendersi insomma in senso letterale tra chi innova e chi difende le regole esistenti.

Da questo punto di vista si capisce, per esempio, l'accusa di conservatorismo contro Vendola e pezzi del Pd sulla difesa dell'articolo 18: chi difende i diritti acquisiti dei lavorati è un conservatore, chi li vuole cancellare un riformatore. Allo stesso modo, seguendo questa logica, chi volesse emendare l'articolo tre della Costituzione sulla parità di tutti i cittadini di fronte alla legge, per introdurre delle distinzioni basate sulla razza o sul sesso, dovrebbe essere salutato come un coraggioso innovatore, e chi dovesse battersi per il rispetto del dettato costituzionale trattato come un reazionario.

Evidentemente, qualcosa non torna e una distinzione del genere risulta semplicemente inservibile in politica. Forse a Monti, che probabilmente ha alle spalle molte letture economiche ma poche di argomento politico e politologico, farebbe bene rispolverare Norberto Bobbio, che in un saggio degli anni 90 tanto breve quanto esemplare spiegava con semplicità l'utilità e il senso della differenza tra destra e sinistra. Da una parte, diceva Bobbio, ci sono quelli (di sinistra) che credono che gli uomini siano più uguali che diversi e si battono per rimuovere le cause che producono una diversità innaturale e drogata, dall'altra parte c'è chi (di destra) è convinto che gli uomini siano più diversi che uguali e credono che la selezione sociale debba procedere senza intromissioni da parte dello stato.

Ecco, seguendo queste semplici regole Monti potrebbe intendere facilmente perché cancellare l'articolo 18, e ogni norma che tutela i più deboli, sia di destra e per quali ragioni la sua politica sia facilmente etichettabile come conservatrice. Se ne faccia una ragione.

 Fonte: Politica blogosfere

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I creativi di Vendola
per il logo di Monti: è già satira



mercoledì 2 gennaio 2013

Monti il grillino - 3 (L'ennesimo populista d'accatto)

Monti il grillino e il berlusconiano.

L'uomo che più ha aumentato le tasse e le ha tenute alte (proprio come Berlusconi, un altro che alla promesse ha fatto sempre, ma dico sempre sempre, corrispondere i fatti! -vedi in fondo al post-).

L'uomo che pur di non tassare il 10% per cento più ricco degli italiani che detiene il 50% della ricchezza nazionale ha preferito aumentare l'Iva, per tutti al 21%. (E il prossimo anno al 22%). 
Ben sapendo che un aumento generale dei prezzi di tutti i beni sul mercato pesa molto di più su chi guadagna 1000-1500 euro netti al mese (o meno) piuttosto che su chi ne guadagna 20-30-50.000 o più al mese.

E si, perchè il caro professore ha sempre preferito tassare i molti che hanno poco ma sono in tanti, piuttosto che i pochi, quel 10%, che sono pochi ma hanno tanto, così tanto che a rigor di logica (e di matematica) si direbbe che possiedano un 40% in più di quello che gli spetterebbe.
E poco conta se quel 40% in più l'hanno ottenuto rubando o con altre attività illecite o se l'hanno fatto "onestamente" magari - che so... - giocando in finanza, oppure per esempio assumendo degli operai nelle loro aziende, facendo - che so... - produrre loro 5 automobili al giorno ognuno, pagandoli poi ogni fine mese un quinto, un sesto, un settimo del valore sul mercato di una sola automobile.
E' chiaro, è evidente, che se un 10% possiede il 50% del totale della ricchezza nazionale, quel 40% in più che possiede l'ha ottenuto togliendolo a tutti gli altri, e che la tassazionedovrebbe pesare maggiormente su di essi per riequilibrare la bilancia.

Così facendo faremmo infelici questo 10%? Tanto meglio! 
Molto meglio avere un 10% infelice che un 90% infelice.
Se il 90% è felice questa è democrazia, se solo il 10% è felice trattasi di dittatura oligarchica. 

Ma se il 10% in questione è infelice può sempre lasciare il paese no? Come già hanno fatto tanti del 90% adesso infelice. In fondo è giusto che noi si sia tutti uomini liberi.
Ma prima pregasi aprire il portafogli. Per restituire quel 40% o poco meno che non spetta.
Dopodichè si può anche andare a godersi il denaro restante all'estero (magari a Malindi, una località a caso).

In conclusione Monti che ti fa? Tassa tutti con l'Imu, con l'Iva, e con la tassa indiretta del taglio delle spese sociali: sanità al collasso, scuole fatiscenti e nel frattempo pure il continuo aumento delle tasse universitarie.
Tutte cose che, ovviamente, pesano ben poco sul famoso 10%, che tanto i soldi per far fronte a tutto ciò non gli mancano di certo. 
Poi che s'inventa? Nella peggior tradizione populista (e berlusconiana) ti spara il mantra: "meno tasse per tutti, meno pressione fiscale", ben sapendo che i fatti dimostrano che lui per primo ha fatto sempre e solo il contrario!
E ben sapendo che aumenterà ancora l'iva e che manterrà l'imu  invariata andando a prendere il grosso dalle prime case e via discorrendo.
E noi dovremmo credere a questo ennesimo losco figuro?


Meno tasse per tutti! Già! Per la precisione un punto percentuale in meno per tutti.
Il solito trattamento IVA ma rovesciato: non 20 punti percentuali in meno, per fare un esempio, per redditi inferiori ai 30.000-40.000 euro l'anno e 20 punti punti percentuali in più per il famoso 10%.

No, Monti come al solito trova la formula magica per salvare dalle tasse i suoi amichetti ricconi, come un Montezemolo, mentre gli altri dovrebbero continuare ad essere dissanguati e dovrebbero pure ringraziare (e votarlo!) per un punto percentuale in meno!

La farsa populista (e grillo-berlusconiana) di Monti non ha limiti!

Mentre Obama dà il buon esempio tartassando (si! Tartassando! Come è giusto che sia!) finalmente i ricconi che guadagnano oltre 400 mila dollari l'anno, per non condannare alla fame e all'inedia milioni di persone e evitando in questo modo l'aumento delle tasse per il 98% dei cittadini americani, Monti a Radio Anch'io risponde dicendo che lui ha colpito i ricchi facendo rientrare i capitali finiti all'estero dai tempi dello scudo fiscale, però non ti dice che ha fatto pagare tasse scontate piuttosto che fare di tutto per espropriare direttamente quei capitali, metterli sul conto dello stato per ripianare il deficit (e in questo modo avremmo avuto tasse più basse per la stragrande maggioranza degli italiani) restituendo così alla collettività i capitali sottratti indebitamente ad essa (se un grande capitale accumulato in Italia non circola più in Italia, il danno è per tutta la collettività, e il danno è a monte: il far rientrare parte di quei capitali con una bassa tassazione dopo anni di assenza non ripara il danno provocato durante tutti questi anni. Solo per questo quei capitali andrebbero sequestrati e tolti a chi non l'ha saputi usare per il bene comune).

Cioè questi provocano un danno collettivo a tutta l'Italia, vanno in posti tipo Svizzera a far fruttare i loro capitali con la pura rendita e con tassazioni più basse, tengono i capitali fermi e questi aumentano di valore, fanno questo fregandosene delle conseguenze per tutti gli altri e dopodichè vengono pure premiati facendo pagare loro meno tasse?? E noi dovremmo dire: "Bravo Monti che hai fatto questo! E' davvero una mossa anti-ricchi! Ecco il nostro voto!"???

Altro giro, altra bugia. Monti dice che intende creare posti di lavoro!
Ah davvero? Guardiamo solo i dati del suo anno di governo: in un anno solo la disoccupazione è passata dal 9,30% al 10,80% (e per le statistiche sei un occupato anche se hai lavorato solo un mese con contratto a tempo determinato o a collaborazione/progetto nell'arco di un anno, o se sei cassaintegrato, o se lavori 6 ore a settimana, o se prendi solo 300 euro al mese con contrattino come sopra).

Unico dato positivo (?): il calo dello Spread. 
Bello, bellissimo! Peccato che a beneficiarne siano solo le grandi banche, quelle stesse banche che fanno di tutto per evitare di darti un prestito o un mutuo, da cui il beneficio per la stragrande maggioranza degli italiani continua ad essere vicino allo zero.
(C'entrerà qualcosa che nel governo ci fosse Corrado Passera ministro? Ex-Ad di Banca Intesa dove guadagnava 3,8  milioni di euro l'anno (Fonte dal libro: Stipendi d'oro, Editori Riuniti)
Proprio un italiano medio!)

Clap clap! Scroscino gli applausi per l'esperto pluridecorato professore!

Giovani non vi basta? Forse avete visto quella bella pubblicità con il caro Fiorello sul nuovo apprendistato? (Altrimenti il cazzaro Mario Monti ve ne parlerà molto probabilmente nei prossimi giorni).

Orbene, siete pronti a ricevere l'ennesima fregatura? Penso di no, perchè se siete giovani, dovreste essere anche più svegli e meno pronti a rassegnarvi.
Andiamo ordunque a sezionare il sitino sull'argomento che l'amato governo non ha mancato di rifilarci a scopo intortamento e creazione di false illusioni.

 Leggiamo:


 Sappiamo quindi che ci sono diverse tipologie d'apprendistato e che il periodo d'apprendistato può avere un tempo massimo che va da 1 anno a 5 anni, quindi il periodo d'apprendistato può essere anche inferiore.

 Infatti:


Inoltre più si è qualificati (universitari e post-universitari) e più il periodo d'apprendistato potrebbe accorciarsi (apprendistato di alta formazione e ricerca).



Sembrerebbe che la cosa si faccia molto vantaggiosa (forse anche troppo vantaggiosa) per l'azienda, che infatti può pagare il neo-lavoratore molto meno di un lavoratore non apprendista con le stesse mansioni.

Già qua ci sarebbe qualcosa che non torna, comunque ecco cosa viene scritto nelle pagine dedicate ai giovani interessati all'apprendistato:


Purtroppo nella pagina dedicata alla stessa voce, ma sotto il menù Aziende troviamo invece questo:


Che dite l'azienda (specialmente una grande) preferirà tenersi il vecchio apprendista, pagarlo a stipendio intero secondo il suo reale inquadramento, dargli un contratto a tempo indeterminato definitivo con tutte le garanzie e responsabilità annesse, pagare più tasse, o preferirà licenziarlo e assumere nuovi apprendisti avendo così la possibilità, a norma di legge, di pagare meno l'impiegato (per un lavoro che ufficialmente richiederebbe uno stipendio minimo superiore) continuando a pagare contemporaneamente meno tasse?

La questione si fa ancora più scottante se si pensa ai laureandi e neo-laureati: non solo il periodo d'assunzione sicura (l'apprendistato) si fa più corto, ma non essendoci alcuna garanzia nè obbligo d'assunzione definitiva, l'azienda può beneficiare ancora più del giochetto descritto sopra potendo ottenere sempre nuovo  personale altamente qualificato e competente, e pagarlo, sempre e in maniera del tutto legale, meno di quello che meriterebbe.

Ciliegina sulla torta: Cosa succede quando finisce il periodo di apprendistato (sottopagato) e il contratto non viene prolungato?


Solo nel caso:


(Testo subdolamente messo alla voce: "Quanto guadagna un apprendista")

Insomma sembrerebbe solamente una nuova variante dei famigerati contratti Co.Co.Co. e Co.Co.Pro destinata a non risolvere per nulla il problema del precariato.
Inoltre il datore di lavoro è libero di schiavizzare, sia psicologicamente che nei fatti, il neo-lavoratore sotto il ricatto della non-prosecuzione del contratto a fine apprendistato, cosa che si tradurrà inevitabilmente in: straordinari non pagati, lavoro portato a casa, andare al lavoro malati e via dicendo, con la prospettiva che poi, molto probabilmente, si verrà licenziati ugualmente, perchè il datore di lavoro non vorrà certamente perdere quei favolosi sgravi fiscali e quei salari così vantaggiosi per fare cassa a monte risparmiando direttamente sul lavoratore.

Tutto perfettamente legale!

Ecco qua spiegata la farsa della creazione di posti di lavoro, specialmente per i giovani, propagandata da Monti!
Posti di lavoro che vengono pagati meno del normale e che sono e rimangono precari (ma come già detto fanno statistica e abbassano le percentuali di disoccupazione, così da credere, quando noi siamo disoccupati, che solo noi e pochi altri siamo i soli senza lavoro, per cui vergogniamoci e non organizziamoci unendoci ai nostri simili per cambiare le cose, ma aspettiamo in silenzio il prossimo lavoretto sottopagato!).

Poi non è finita qui, come già scritto precedentemente si parla di "guerra alla casta" (ma intanto con Monti si è imbarcata una gran parte di casta D.o.c. a partire da Casini, come se non fossero bastati già i rappresentanti dell'altra casta per eccellenza, quella padronale, di Montezemolo e Marchionne), e di "nè destra nè sinistra", tutto a richiamare la solita propaganda grillina-berlusconiana sfascista e anti-politica (ma specialmente "anti-quella dalla parte dei più deboli", che devono solo essere manipolati e ingannati per riceverne il voto).

 
Mi raccomando credete a Monti, come avete creduto a Berlusconi, o come state credendo a Grillo!
Cosa aspettate?
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Mercoledì 02 Gennaio 2013 12:19

 



E' proprio "sceso" in politica... E si rivolta in questo fango senza alcun pudore, copiando da subito il suo impresentabile predecessore.

Non lo troveremo mai con le mutande in mano, circondato da conigliette, ma a parte questi dettagli la campagna elettorale del premier scelto dalla troika (Fmi, Bce, Ue) parte con la solita mirabolante promessa: "meno tasse per tutti".

Cambia lo stile retorico, certamente meno sbrindellato di quello mostrato dal vecchio impresario di Arcore, ma non l'attitudine alla menzogna totale, al rovesciamento di senso operato chiamando ogni cosa con un altro nome. Un esempio? I diritti ribattezzati in "privilegi", la precarietà totale spacciata per "opportunità" (ricordate "che noia fare lo stesso lavoro per tutta la vita"?).

Vediamo il primo florilegio di promesse elettorali e cerchiamo quindi di capire quali saranno le chiavi propagandistiche scelte per far dimentica la "riforma" delle pensioni, l'Imu, l'abolizione dell'art. 18, la normativa sul mercato del lavoro, i tagli alla sanità e all'istruzione.

«Ridurre la tassazione sul lavoro e parallelamente la spesa pubblica». Le due cose potrebbero coesistere, in linea di principio. Certo, occorrerebbe un inasprimento del prelievo fiscale sui redditi e i patrimoni più alti, per reperire risorse sufficienti a far fronte agli obblighi del fiscal compact (-3% annuo di debito pubblico, nel caso italiano, pari a 45-50 miliardi). Peccato che la "riduzione della spesa pubblica", a questo punto, o si rivolge contro quei ceti che sostengono "il professore" (imprenditori degli appalti pubblici, delle concessionarie tipo Autostrade, favoriti e clientes di lungo corso, ecc), oppure finisce per svuotare le tasche dei lavoratori privandoli di servizi essenziali. Ovvero facendo pagare loro più cari i trasporti pubblici, l'acqua, le prestazioni sanitarie, l'istruzione a qualsiasi livello, ecc). 

Possiamo scommettere che anche il prof. non  toccherà mai la sua base sociale di riferimento.