martedì 31 luglio 2012

Grillo: Biodiesel e Autarchia

Grillo: ti decidi sul biodiesel?

Green economy! Sostenibilità alimentare! Pannelli solari! Biodiesel!
Biodiesel? Sicuri?

Beh, proprio sicuri non siamo, perchè Grillo è apertamente contraddittorio al riguardo.

In realtà di biocarburanti si parla nel programma del Movimento 5 Stelle: “Legalizzazione e incentivazione della produzione di biocombustibili, vincolando all’incremento della sostanza organica nei suoli le produzioni agricole finalizzate a ciò”. Quindi dobbiamo aumentarli. E quindi, direte voi, tutto a posto.

E invece no, non è a posto, perchè Grillo spara a zero sul Biodiesel sul suo blog, e dice che vanno diminuiti.

Si deciderà mai sull’argomento?

lunedì 30 luglio 2012

M5S: le regole del non-statuto restano inapplicate

posted by Redazione on Lun, 23/07/2012 - 11:03
 Ultimo post di Casaleggio: prima li diffami, poi li isoli, poi li annulli....non somiglia a ciò che è accaduto ai gruppi di Ferrara e Cento? Un post precedente: colpirne uno per educarne molti.... non è forse il clima che si respira oggi nel M5S, dove chi reclama l'attuazione dell'art.4 del non statuto viene immediatamente lapidato?

I post di Casaleggio dopo Rimini (scomuniche varie e dictat di Parma) non hanno forse ammazzato il confronto democratico interno? Non incombe nel M5S il timore di esporsi per pretendere il rispetto dei principi fondanti il progetto politico? In queste condizioni può crescere un movimento che si propone di cambiare, anche con l'esempio, il modo di pensare politico dei cittadini (conti se partecipi)?
Se un eletto regionale telefona allo staff (Casaleggio) per sapere cosa ha deciso su programma e candidati alle prossime politiche, significa forse che uno vale uno? Vuol dire che l'indirizzo ed il governo del Movimento sono nelle mani degli utenti della rete, o al contrario dipendono da un capo?

Cento, in Movimento, 6 Stelle, UnoValeUno

posted by Redazione on Lun, 23/07/2012 - 11:14
Questi sono i caratteri che distingueranno d’ora in poi il nostro simbolo di riferimento delle 5 Stelle nella città di Cento. Non siamo una lista civetta che vuole approfittare del momento, come faranno in tanti o peggio, ispirati da meri obiettivi di interesse personale per creare chissà cosa.
Noi siamo cittadini ed attivisti del MoVimento 5 Stelle, diffidati quattro mesi fa da Beppe Grillo, all’uso del simbolo ed ancora oggi non ne conosciamo il motivo.
 Ci siamo azzardatiattraverso un gesto simbolico, a chiedere una spiegazione sull'espulsione di uno di noi, uno del Movimento 5 Stelle (stimato da tanti attivisti e tanti eletti) con conseguente allontanamento di tutto il suo gruppo di Ferrara. Il tutto è successo avvalendosi, come in una questione di mercato, della proprietà di un marchio esprimendo la volontà di gestire dei credo, delle idee, delle persone ed un intero movimento semplicemente mediante una società di strategie di rete e marketing con sede a Milano: la Casaleggio Associati.

Dieci domande a Grillo (Cento in Movimento)

Gli espulsi di Cento ‘indagano’ sulla trasparenza nel Movimento 5 Stelle

 

Cento. “Perché non esiste con voi nessun tipo di dialogo e contradditorio, nemmeno in rete?”. Inizia così il decalogo che Cento in Movimento rivolge a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, fondatore assieme al blogger genovese del progetto politico Cinque Stelle.

Il gruppo di ex grillini era stato defenestrato dal proprio leader a marzo. Si era quindi riorganizzato, a causa della diffida legale a utilizzare nome e marchio “certificati”, con un nuovo nome – “Cento in Movimento” – e un nuovo simbolo, con sei stelle, una in più di prima, quella della coerenza (vai all’articolo).

Ora i reprobi a sei stelle si vogliono togliere qualche sassolino dalla scarpa. O quantomeno cercare di capire perché il loro cammino insieme a Grillo è stato bruscamente interrotto. Lo dicono chiaramente in calce alle dieci domande che pongono sia a Beppe Grillo che al suo mentore, Gianroberto Casaleggio, la mente che disegna le strategie politiche all’interno del Movimento:

domenica 29 luglio 2012

I lettori del blog di Beppe Grillo? «Sono maschi, adulti e residenti al Nord»

A dirlo è una ricerca Demoskopea e comScore che ha analizzato il profilo degli utenti di Beppegrillo.it

Il blog di Beppe Grillo

I visitatori di Beppegrillo.it? Sono prevalentemente maschi, adulti e residenti al nord. A dirlo è un'indagine di Demoskopea e comScore che hanno analizzato il profilo socio demografico e alcuni atteggiamenti su internet dei visitatori del blog del leader del Movimento Cinque Stelle a maggio 2012

Più mitili per tutti

sabato 28 luglio 2012

Ho scritto altre volte che il voto a Grillo e al suo Movimento può sembrare il male minore ma in realtà non porterà a nulla di concreto. Primo, perché la sua proposta è povera, fatta di ritocchi; secondo perché la politica nazionale, al punto in cui siamo, può poco; poi, per il motivo già detto tante volte, ossia la quantità di tutto ciò che ci viene imposto e inflitto ha già superato la soglia oltre la quale il riformismo possa portare a un cambiamento effettivo senza rompere violentemente con i vecchi equilibri.

Un esempio? Il post che pubblica il sito di Grillo oggi. A scrivere è uno degli Amici di Grillo a Taranto. Dopo averci raccontato un po’ di questo e un po’ dell’altro, conclude immancabilmente e democristianamente:

sabato 28 luglio 2012

Un paese vuoto

26 luglio 2012

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C’è un vuoto assordante. Non di rumore o parole. Di quelle ce ne sono fin troppe. C’è un vuoto di idee, di chiarezza e soprattutto di racconto. Sembra che tutto proceda in questo paese con una fretta impressionante. Ogni giorno il balletto dello spread, il rinvio a giudizio o l’avviso di garanzia per tizio o caio, la dichiarazione da macelleria sociale di questo o quel ministro, il tentativo di Monti o di Napolitano di anestetizzare gli italiani frastornati dal quotidiano bollettino di guerra, il finto scontro fra Pdl e Pd, l’inneggiare di Grillo a plotoni di esecuzione e liste di proscrizione a chiunque metta in dubbio la sua vocazione messianica con contorno di deliri paranoici di Grillo e dei suoi adepti. E via. Ma non succede nulla.

Va solo sempre peggio, per ciascuno di noi, sbranati lentamente dalla crisi, dal disincanto, dall’egoismo dei tempi di guerra e del razionamento. Assordati dal nulla. Accecati dal vuoto.

Tutti pensano di sapere tutto. Parlano di tutto. Ma si nutrono di aggettivi e non di fatti. Il racconto, ripeto, non c’è. In questo momento in cui web e Social network sembrano essere il centro condiviso della circolazione delle informazioni, in realtà nessuno dice qualcosa di concreto. Nessuno si rimbocca le maniche e si mette a raccontarlo questo tempo. E soprattutto sembra che a nessuno freghi nulla.

venerdì 27 luglio 2012

Non togliete i soldi pubblici ai giornali, ma basta con i finanziamenti a pioggia

Le notizie non sono merce. E i giornalisti sono ancora essenziali per la democrazia

Scritto da il 29 maggio 2012 in Editoriale

bavaglio allinformazione Non togliete i soldi pubblici ai giornali, ma basta con i finanziamenti a pioggiaNel libero mercato i finanziamenti pubblici non dovrebbero esistere. Se un’azienda non riesce a stare sul mercato chiude. Ma perché i giornali, diversamente da imprese di altro genere, continuano a prendere soldi dallo Stato?

Le notizie non sono merce. Nella liberal-democrazia lo Stato non finanzia l’impresa. Vige la dura legge di Dawin: solo i più forti sopravvivono e gli altri, che non sono in grado di adeguarsi ai cambiamenti esterni, periscono. Solo così il mercato può garantire la migliore “efficienza”, con benefici per il sistema nel suo complesso. Ma questa teoria quanto effettivamente può essere applicata ai giornali? Dipende: se consideriamo la notizia come merce allora è giusto che i finanziamenti pubblici all’editoria vengano cancellati. Ma il ruolo del giornalismo non può ridursi nella semplice mercificazione dell’informazione. Il ruolo dei giornali è o dovrebbe essere un altro: quello di informare l’opinione pubblica, di permettere al cittadino di partecipare e di controllare l’operato dei governanti. Insomma, un’informazione indipendente, autorevole e plurale è lo strumento più efficace di controllo dei governati rispetto a chi è al potere, uno strumento fondamentale per rendere effettiva e completa la democrazia.

Psicodramma al Fatto quotidiano: crollano i lettori e arrivano (forse) i finanziamenti pubblici

Scritto da il 9 luglio 2012 in Società

travaglio marco e1341840487669 Psicodramma al Fatto quotidiano: crollano i lettori e arrivano (forse) i finanziamenti pubblici Al Fatto quotidiano si sente aria di crisi e finanziamenti pubblici. Le copie vendute, infatti, sono scese dalle oltre 70mila dell’epoca del governo Berlusconi alle poco più di 50mila attuali (dati aggiornati al maggio scorso). E a poco sono valse anche le sparate grilline e l’avvicinamento ai discorsi del comico genovese, tentate nei mesi scorsi dal giornale di Padellaro-Travaglio.

Lo psicodramma, però, è un altro. Secondo quanto svela Libero, infatti, il Fatto quotidiano avrebbe fatto richiesta per finanziamenti pubblici pari a 162mila euro. In barba a quanto scrive sotto la testata “non riceve alcun finanziamento pubblico”. “L’opportunità – scrive “Fosca Bincher” citando una relazione dell’ex presidente del Cda del Fatto, Giorgio Poidomani – è arrivata da una legge del governo di Silvio Berlusconi, la n. 220 del 13 dicembre 2010 (art. 1, comma 40), che riconosceva a domanda delle imprese editoriali interessate un credito di imposta del 10% sulla carta acquistata e utilizzata. In teoria un finanziamento diretto a tutti. In pratica no: perché in tempi di crisi il plafond a disposizione non basta per tutti, quindi ottiene i soldi solo chi arriva prima degli altri. Il Fatto quotidiano non ha perso tempo, ed è stato fra i primi a fare domanda,

Di Pietro lancia l'asse dei non allineati

"Idv con Sel e Cinque Stelle: ci temono"

L'idea dell'ex pm: uno schieramento che raggruppi forze politiche come Idv e Sel. Ma anche il Movimento Cinque Stelle e chi, al momento, è "messo ai margini" dalla maggioranza che sostiene il governo Monti. Polemiche sulla legge elettorale. Vendola: "Per adesso non ci riguarda". Letta, Pd: "Evitiamo campagne populiste"

ROMA - Chiamare a raccolta i "non allineati". Ovvero: le forze politiche e i movimenti sociali che fanno dell'opposizione al governo Monti la loro ragione sociale. E che vengono messe ai margini del dibattito politico dalla maggioranza che sostiene l'esecutivo del Professore. Antonio Di Pietro cala le proprie carte sul tavolo delle future alleanze in vista delle elezioni politiche. Il pretesto è l'accordo sempre più difficile sulla legge elettorale. "La vera ragione per cui non non trovano la quadra è perchè non sanno più quale può essere la lista che potrebbe ottenere la maggioranza dei voti", dice Di Pietro. Poi sull'asse con Grillo: "Temono i non allineati. E fanno bene...". La replica di Vendola: "Per adesso non ci riguarda".

La legge elettorale. Tutto parte dalla legge elettorale. Di Pietro attacca. E spiega che i partiti di maggioranza "vogliono una legge che assicuri, a chi è già in Parlamento, di mantenere la maggioranza e alle persone di rimanere sulle loro poltrone". E Di Pietro anticipa, a Radio Radicale, anche i contenuti dell'accordo della maggioranza: "Siamo stati avvertiti in questi minuti, i partiti della maggioranza avrebbero trovato un accordo su un sistema in parte proporzionale, in parte per collegi, in parte con le preferenze e in parte no. Una legge scritta in modo che si sappia prima chi sono gli eletti e chi invece deve restare fuori". Poi una richiesta a Napolitano: "Mi appello al Capo dello Stato perchè non permetta la costruzione di una legge elettorale che non consenta ai cittadini di essere rappresentati: sarebbe un'altra pagina buia che offende la democrazia".

Tonino e Nichi. Insomma, Idv, Sel e MoVimento Cinque Stelle come risposta alla maggioranza targata ABC. E proprio i frequenti contatti tra Di Pietro e Vendola, sembra confermare questa prospettiva. Ancora l'ex magistrato: "Ho visto Vendola questa mattina. Poi l'ho sentito al telefono. Ci sentiamo continuamente". E i rapporti tra Di Pietro e Grillo sono ormai noti, tanto da generare malumori tra gli esponenti di spicco dell'Italia dei Valori.

Vendola: "Per adesso non ci riguarda". L'idea di una lista dei "non allineati" riguarda per il momento Idv e il MoVimento Cinque Stelle, ma non Sinistra e Libertà di Nichi Vendola.

giovedì 26 luglio 2012

Pizzarotti: Proibizionismo qui, ma non lì

Pubblicato il da  

Pizzarotti emette un’ordinanza (evviva!), che però nessuno ha capito bene (ops!).

Si tratta della proibizione di vendere alcolici “da asporto” in alcune zone di Parma, giudicate problematiche, dalle 21.00 alle 7.00. Ovvero in quegli orari, in quelle zone, si potranno consumare alcolici sono all’interno dei locali.

Il fatto per cui nessuno l’ha capita, è che questa ordinanza è piena di buchi.
Innanzitutto riguarda solo alcuni punti di Parma, e in più il divieto è solo di vendita.


Avete capito bene: in alcuni punti è vietato, mentre a cento metri di distanza no.
Ovvero ci sarà sicuramente un locale da cui non si possono portare fuori alcolici, e un locale girato l’angolo da cui si possono portare via.
Ci saranno inoltre molte altre zone in cui il consumo di alcolici in strada continuerà normalmente. Perchè in queste viene vietato e nelle altre no? Non si sa.

E non è finita: visto che l’ordinanza riguarda solo la vendita, io potrò comprarmi una cinquantina di bottiglie di birra, caricarle su una carriola, e girare liberamente per le zone “proibizioniste” di Parma, senza che nessuno mi possa dire niente.

Potrò anche bermele, distribuirle alla gente come fossero aiuti umanitari, l’importante è che io non le venda.

mercoledì 25 luglio 2012

Grillo, l’arcitaliano

  24 giu 2012

Curiosamente, l’idea di democrazia di Beppe Grillo non prevede la rete dei poteri, dove tutto si tiene e si bilancia, ma un lineare e totalitario senso unico.

Basta vedere il suo rapporto con la stampa.

Dopo la vittoria a Parma e i sondaggi a due cifre, com’era ovvio, in tanti hanno cominciato ad occuparsi di lui. E in questo occuparsi a pochi sono sfuggiti dettagli come la giunta Pizzarotti che ancora non c’è o la comparsa dei neofascisti di Forza Nuova sul cliccatissimo sito Cinque Stelle. 

Ebbene. Piuttosto che spiegare e argomentare, il novello guru della democrazia ha pensato di rispondere con una sdegnata invettiva. Secondo la quale chi cerca la pagliuzza nel suo occhio ha una trave nel culo, e questo perché i giornalisti italiani  invece di scrivere cagano.

La tesi che sostiene tanta sofisticata (e unilaterale) dialettica è sono tutti contro di me perché io do’ fastidio. Un refrain vecchissimo, sentitissimo e  italianissimo. E, soprattutto, identico a quello recentemente usato da Lusi, Formigoni e Belsito.

Grillo magari non ruba. Ma non c’è bisogno di rubare per essere intellettualmente disonesti.

Ultima analisi (per oggi) sul cazzarismo di Grillo e Grillini

30/04/2012

In questi giorni i grillini - sul Tafanus e su Facebook - si sono scatenati in difesa dell'indifendibile guru. In particolare, ci siamo scannati su tre temi:

-a) i sondaggi ormai danno il Grillo proiettato con inarrestabile velocità verso il 112% delle intenzioni di voto;
-b) il Movimento 5 Stelle è un movimento di sinistra;
-c) tutti coloro che non apprezzano il Grillo, sono in queste penose condizioni perchè sono ignoranti. Nel senso che ignorano i programmi degli altri partiti (che peraltro non esistono), e non hanno mai letto il fantastico programma del Grillo.

Inutile dire che ogni mio tentativo di spiegare che i programmi del PD esistono, che sono scaricabili dal sito del PD e persino del Tafanus, è risultato inutile. Così come inutile è risultato ogni tentativo di spiegare che abbiamo letto (la cosa prende 10 minuti) le quattro pagine e mezzo di titoletti chiamate "Programma del Movimento 5 Stelle". Prova ne sia che sul blog abbiamo linkato sia il programma in PDF, che la sua riduzione su word. E altrettanto inutile è stato spiegare che il capitolo ECONIOMIA, nel fantastico programma del Grillo che i grillini adorano ma non hanno letto, è composto da 25 righe contenute in meno di mezza paginetta word

Allora, una cosa alla volta. Sui sondaggi che denunciano l'inarrestabile ascesa del Grillo, abbiamo già scritto. Abbiamo parlato a lungo della SWG, che fa i sondaggini online, su un panel di volontari che si iscrivono, con nessun controllo valido a fini di "segmentazione del campione", e votano online, ricevendo in cambio i punti per i regalini. Di fatto la SWG, e solo la SWG - e non da ora ma da due mesi - colloca Grillo sopra il 7%, con un errore sistematico del 40/60% in più rispetto agli istituti seri.

Ma vediamo cosa succede al consenso che circonda il cazzaro quando si passa dalla metodologia CAWI alla metodologia CATI. Non abbiamo dati a livello nazionale della SWG, ma abbiamo i dati per le amministrative - sempre della SWG, ma con metodologia CATI, per Puglia e l'Aquila. Risultati fantastici. Improvvisamente, il 7,8% nazionale diventa in Puglia un 3,0%, e all'Aquila addirittura un miserrimo 1%!

Ma il più bello deve ancora venire. Nelle ormai quotidiane diatribe cogli addormentati a 5 Stelle, sono costretto a sentirmi dire venti volte al giorno che mai si sarebbero aspettati un atteggiamento così ostile da uno come il Tafanus, sedicente di sinistra, contro un partito di sinistra come quello di Grillo.
In effetti, se si chiede in giro se il movimento a 5 Stalle sia di destra o di sinistra, la risposta è plebiscitaria. Eccheccazzo! certo che il M5S è di sinistra! I dati che seguono sono tratti da una ricerca IPR Marketing, metodologia CATI, effettuata il 19 Aprile.

Vediamo cosa succede se si chiede in giro se il M5Stelle sia di sinistra o di destra:

Domanda: Secondo Lei il Movimento 5 Stelle è un partito....

Grillo-percezione

Ebbene, se si escludono coloro che non hanno opinione, o considerano il Movimento una sorta di alga o di ameba apolitica, 34 persone dicono che il M5S è di sinistra, 4 di destra. Un plebiscitario 89% di chi pensa qualcosa sul grillismo, dice che il grillismo sia di sinistra. Ma è proprio così? 

Andiamo a vedere i flussi di voto: per chi hanno votato alle ultime politiche coloro che oggi si dichiarano elettori del comico?

Grillo-flussi1

...ahi ahi ahi... Su cento elettori che oggi voterebbero Grillo, solo un 11% votava a sinistra (4% votava PD, 7% votava sinistra estrema). Fine del voto di sinistra. Un buon 52% arriva da partiti di destra, e/o a matrice razzista e populista (con grossa prevalenza del partito di destra di Di Pietro, e buona presenza di razzisti del PdL e della Lega).

Infine, più di un terzo arriva da quell'area di "irresponsabili ufficiali" che nel 2008 si è rifugiata nella vigliaccheria del non voto.

Infine, la cultura politica.

martedì 24 luglio 2012

Grillo 5 Stelle: che facciamo, cancelliamo una generazione?

Mercoledì 13 Giugno 2012, 14:18 in Politica di

Grillo vuole candidati ventenni. E la generazione di mezzo se la prende in saccoccia per la seconda volta: prima con i gerontocrati, adesso col nuovo che avanza. Non conteranno mai nulla.
comiziogrillo.jpg

Ho letto con interesse la bella intervista odierna di Travaglio a Beppe Grillo. Cosa mi è piaciuto? Casaleggio che fa l'orto, con la moglie che non vuole andare a stare in campagna: come lo capisco! Tutto il resto, bene o male, lo sapevo già.  (foto:infophoto)

Cosa non mi è piaciuto? Una questione che serpeggia nel Movimento e che trovo decisamente poco democratica: il limite di età per le candidature. Stavolta Grillo se ne esce addirittura così: "Ma per le politiche vorrei scendere ancora: l'ideale è sotto i 30 anni."

Ora: siamo tutti stufi dei vecchi ottantenni appiccicati allo scranno, che nominano altri amici loro novantenni, e che governano con criteri che neanche nell'ottocento. Ma qui stiamo pensando di cancellare un'intera generazione: quella dei 40/50enni. Una generazione, qualora non si fosse capito, che se lo è preso in quel posto finora perché "troppo giovane" per il cronicario della politica, e che improvvisamente diventa "troppo vecchia" per il nuovo che avanza.

Milioni di cittadini che non hanno contato una mazza finora, e ai quali si promette di continuare a non contare una mazza. E non siamo in pochi: è tutta la generazione del baby boom e oltre che viene tagliata fuori dalla cosa pubblica per la seconda volta.

Se pure Willer Bordon è contro la Casta, puoi farcela anche tu

Pubblicato da su giugno 14, 2012



Ora che anche Willer Bordon sostiene il MoVimento 5 Stelle e Beppe Grillo contro la Casta, considerato che ormai nessun politico, giornalista, imprenditore, sindacalista, chierico, nobile, dipendente della pubblica amministrazione o membro del gruppo Bilderberg si dichiara membro della Casta, o pronto a difendere le ragioni della Casta, la domanda nasce spontanea.



Chi cazzo fa parte della casta?

SQUADRISMO VIRTUALE E PURGHE STALINIANE ALLA BASE DEL NEONATO MOVIMENTO DI BEPPE GRILLO?

di Ettore Chiacchio
10 settembre 2009 1:22
 
 
Sono stato un grande sostenitore delle battaglie di Beppe Grillo.

Lo sono tutt'ora.

Però da un po' di tempo a questa parte è stata adottata nei miei confronti una campagna persecutoria tesa a screditarmi per convincermi a lasciare il Blog in questione. Fallita la campagna si è provato con aggressioni verbali, violentissime quanto gratuite. Fallite anche quelle...senza motivo mi hanno rimosso dal Blog e stanno ben attenti a rimuovere qualunque messaggio che possa far capo a me...Perchè?

Io un perchè me lo sono immaginato ma io stesso non ci voglio credere e pertanto ho formulato una serie di domande chiarificatrici allo staff.

Finora senza risposta!

Gliele ripropongo qui COME LETTERA APERTA:

alla cortese attenzione di (staff del Blog di) Beppe Grillo

Per brevità eviterò di darvi i testi dei commenti [nel forum dell'ADUC li pubblicherò un po' alla volta] a cui mi riferisco in quanti ritengo che li abbiate

come vi avevo anticipato nei miei commenti (civilissimi), che vi siete sbrigati a rimuovere nell'arco di pochi secondi domenica sera[06-09-2009], avevo intenzione di inviarvi una lettera aperta.
Per motivi che saranno chiari in seguito preferisco anticiparvela prima privatamente riservandomi di dare pubblicazione alla stessa a seguito dell'esamina della vostra risposta (o mancata risposta)

Questo perchè eventuali mie iniziative a tutela della mia onorabilità e dei miei diritti potrebbero apportare grossi (e non microscopi(ci)) danni al movimento che ruota attorno a Beppe Grillo che ho SEMPRE IDEOLOGICAMENTE APPOGGIATO (non voglio assolutamente arrecare danni)

Già ma cosa sta accadendo da un po' di tempo a questa parte al movimento ed al suo mezzo più espressivo che è (o dovrebbe essere) il Blog? Vi formulo una serie di domande sulla base di quanto ho potuto constatare di persona.

1)come mai a persone che compiono opera di diffamazione e ingiuria (spesso gratuita) come da me inconfutabilmente dimostrato, si lascia campo libero di agire praticamente per mesi e per diverse ore al giorno IN ATTIVITA' ILLEGALI? (desani ed Ed [nick a cui corrisponde un famigerato personaggio del blog sedicente collaboratore dello staff] nella fattispecie)

2)come mai un mio singolo commento, non lesivo per nessuno, è stato invece cancellato, appena è risultato che ne ero io l'autore, nell'arco di pochi secondi domenica sera?

3)come mai, dopo aver dimostrato che chi delinqueva era ED (indicando ampia documentazione che ne sputtanava le condotte) sono stati prima cancellati (sabato scorso) i nostri commenti (che sputtanavano le sue condotte, non le mie) e poi tutti i miei commenti e tutti quelli degli attacchi personali a me (anche le ingiurie di Paolo Rivera, del tutto gratuite) MA SONO STATO BANNATO IO CHE INVECE QUEGLI ATTACCHI LI HO SUBITI?

4)Si deve allora ritenere giusto quanto dice ED "di essere in missione per conto del Blog?". Nei fatti non è stato mai smentito, anzi le condotte dello Staff sembrano premiarlo

Lettera di addio al MoVimento a 5 stelle (Vaffanblog)

30/01/2010 

Con sommo rammarico devo comunicarvi che non appoggerò il moVimento in politica per l'evoluzione, fortemente negativa, a cui ho potuto assistere nell'ultimo periodo. Quindi, dato che mi avete bannato del tutto dal Blog (applicando, una censura su tutto il dominio di posta da cui scrivevo), ed avete cancellato i miei messaggi, vi invito anche a non mandarmi più email, ipocrite, di richieste di collaborazione, come quella che mi avete spedito il 26/01.

affrettatevi a cancellarmi, e a bannarmi anche quest'email (che per inciso è della mia ragazza), come siete soliti fare...Ma devo avvisarvi che tanto è inutile perchè lo pubblicherò anche sul clone del blog di B.G. http://www.chiacchio.net/vaffanblog e su altri blog e siti appositi della Rete. Come sapete la Rete non si può censurare come infantilmente, voi dello staff, state tentando di fare...

Veniamo ai fatti...

E' sotto gli occhi di tutti che ormai il blog è ridotto ad una televendita palese. Ciò che invece molti non colgono, e che non possono cogliere perchè sono meno addentro ad una serie di specificità del web e dei condizionamenti politico/economico/religiosi, è che c'è anche una TELEVENDITA OCCULTA di "servizi" che adesso vado ad indicare...

Opposti vittimismi

Pubblicato il 23 luglio 2012

Il Giornale (Quello del metodo Boffo) dice che chi tocca Grillo muore. Grillo dice che è il gioco al massacro contro chi si oppone (parla in terza persona). Vittimismo da due soldi per tutti.







Vignette da Spinoza.it


Beppe Grillo contro l’Unità

23/07/2012 - Il comico sul suo blog ricorda i cinque milioni di finanziamenti pubblici



Beppe Grillo contro l'Unità

[Toh..che strano!  Il cazzaro di Genova attacca nuovamente l'Unità! Il quotidiano del suo più grande nemico: il PD!
Grillo come sempre vede come fumo negli occhi qualunque cosa sembri solo lontanamente "di sinistra" (anche se ormai il PD è un partito di centro).]
“L’Unita’ e’ in crisi economica da anni. A rischio chiusura. Per questo Rigor Montis ha deliberato, nonostante la crisi che sta distruggendo le piccole e medie imprese, ben 5.267.860,38 di euro (per l’anno 2010) di finanziamenti a suo favore. Lo ha fatto per far ripartire l’occupazione. Sara’ abbastanza? O si dovra’ aumentare la seconda rata dell’Imu? L’opinione dell’Unita’ non ha prezzo. I contribuenti italiani ringraziano”. E’ l’attacco di Beppe Grillo ai quotidiani che ricevono i contributi pubblici e, in questo caso, se la prende con l’Unita in un post pubblicato sul suo blog dal titolo ‘L’Unita’ non ha prezzo’.

lunedì 23 luglio 2012

Insulti a Camisani per i follower falsi? «Beppe Grillo doveva dissociarsi»

LA POLEMICA SULLA RICERCA DEL DOCENTE DELLO IULM

L'intervento di Michele Ficara di Assodigitale: «Va introdotto l'anonimato protetto per evitare l'assalto di branchi digitali»


Michele Ficara Michele Ficara 
 
Le minacce di mail bombing a Marco Camisani Calzolari per la ricerca sui finti follower di Beppe Grillo non sono passate inosservate. «Il leader del Movimento Cinque Stelle doveva dissociarsi, anche se non si tratta di una cosa grave». A dirlo è Michele Ficara, presidente di Assodigitale, che in questi giorni ha seguito da vicino la guerra virtuale scoppiata tra i sostenitori di Grillo e il docente dello Iulm. Insulti su Twitter, su Facebook, attacchi. Le due parti non si sono fatte mancare nulla.

“Cento” grane per Grillo: gli epurati lanciano il Movimento 6 stelle

luglio 14, 2012 Chiara Sirianni

La sesta stella aggiunta dal gruppo di Cento alle cinque di Grillo, che li ha epurati mesi fa, è quella della coerenza. «Non ci fermiamo per una imposizione venuta dall’alto».


È un universo idealista, quello dei grillini. E come da disposizioni ben precise, le cinque stelle del nome rappresentano i cinque temi al centro dell’ideologia del movimento: acqua pubblica, trasporti, sviluppo, connettività e ambiente. Adesso a Cento, in provincia di Ferrara, ne aggiungeranno una, che simboleggia «la coerenza». Un movimento sei stelle, insomma, che nasce dallo strappo con Beppe Grillo che risale a qualche mese fa. 

All’origine della rottura, ancora una volta, quel Valentino Tavolazzi “epurato” per avere invocato un po’ di trasparenza in più. Figura nota e stimata in Emilia-Romagna, ha ricevuto il sostegno di molti, fra cui quello degli attivisti centesi. Risultato? Fuori dai giochi anche loro per volere di Grillo, diffidati dall’uso del simbolo con tanto di scomunica in carta intestata. La colpa è quella di essersi «azzardati, attraverso un gesto simbolico, a chiedere una spiegazione sull’espulsione di uno di noi, uno del Movimento 5 Stelle (stimato da tanti attivisti e tanti eletti) con conseguente allontanamento di tutto il “suo” gruppo di Ferrara. Il tutto è successo avvalendosi, come in una “questione di mercato”, della proprietà di un marchio esprimendo la volontà di gestire dei “credo”, delle idee, delle persone ed un intero movimento semplicemente mediante una società di strategie di rete e marketing con sede a Milano: la Casaleggio Associati».

Tutte le bufale scientifiche di Beppe Grillo

Il leader del Movimento 5 stelle ne ha dette di cotte e di crude, specie in campo scientifico. Wired.it ha raccolto le migliori



di Valentina Arcovio


Il Movimento 5 stelle ha conquistato Parma, con il cadidato sindaco Federico Pizzarotti nelle elezioni amministrative 2012, dopo il boom di inizio maggio.  Beppe Grillo è considerato la vera novità di queste amministrative, l' uomo della Rete alle elezioni. Ne abbiamo discusso lo scorso venerdì su Twitter con l'hashtag #grilloparma, durante il comizio di chiusura della campagna elettorale Al di là del suo orientamento politico, o del suo talento da comico, Grillo ha disseminato in tutti questi anni una lunga lista di bufale scientifiche. In alcuni casi innocue, in altre un po’ meno. Ecco perché abbiamo deciso di stilarne un elenco.

Promessa non mantenuta: Il Comune di Mira conferma anche la terza dirigente

21 luglio 2012

MIRA. E tre. Il Comune di Mira conferma la terza dirigente, Anna Sutto, a cui era stata azzerata la carica, alla direzione del settore Affari generali. 
Con la riconferma di Anna Sutto per i prossimi tre anni e la conferma dei dirigenti esterni Marina Pacchiani e Roberto Cacco, ben tre su quattro delle possibili riconferme dirigenziali sono state attuate dalla maggioranza del Movimento 5 Stelle. 
L’ex sindaco Michele Carpinetti, ora consigliere comunale, è amaro: «Si tratta di un passo del gambero clamoroso del sindaco Alvise Maniero rispetto alle promesse che aveva fatto in campagna elettorale. Non aveva detto pubblicamente il sindaco che avrebbe tagliato tutte le posizioni dirigenziali? Ridurranno le nomine alla municipalizzata Seremi? Pare proprio di no alla faccia del moralismo antipolitica del loro guru Beppe Grillo».

Promessa non mantenuta: Mira, Imu ritoccata al 4,4 per mille

 Per la seconda casa si pagherà l’8,2. Polemiche per le due nomine in Consiglio

09 giugno 2012

MIRA. Arrivano le cifre del bilancio comunale approvato lo scorso 30 maggio e che sono state pubblicate sul sito del comune. Per quanto riguarda l’Imu, si pagheranno il 4,4 per mille, lo 0, 4 per mille in più del minimo per la prima casa . Per la seconda casa si pagherà l’8,2 per mille . Insomma nonostante il sindaco Alvise Maniero avesse detto in campagna elettorale che l’Imu sarebbe restata ai minimi e cioè al 4 per mille un aumento si è reso necessario per far quadrare i conti. [Per far quadrare i conti si poteva anche fare diversamente, andate alla nota in fondo.
Inoltre bisogna tenere presente che mettere l'IMU sulla prima casa al minimo significa metterla allo 0,2% (2 per mille)  come consentito dalle norme (vedi sempre sotto)].

Il comune insomma porterà a casa da queste tasse 2 milioni e 790 mila euro per le abitazioni e un altro milione e 951 mila euro per gli altri immobili .

Il cazzarismo "limitless" del Grillo - I seguaci insistono a difenderlo? Noi a "descriverlo"

18/04/2012

TafanusCome ormai abbiamo potuto constatare da 5 anni a questa parte, raramente i topini ciechi che seguono il cazzaro di Genova intervengono sui temi della politica, dell'economia, della democrazia. Si svegliano dal coma profondo solo se e quando osiamo digitare la parola "Grillo" senza tesserne l'elogio senza se e senza ma. Allora diventano quelli che sono sempre stati: dei cazzarini di complemento, ignoranti come capre, e totalmente incapaci di replicare a fatti e cifre con fatti e cifre.

A titolo di esempio: nelle nostre ultime (e faticose) analisi sulla "stranezza" dei sondaggi SWG, non ce n'è stato UNO che si sia affannato a rispondere con altre analisi, con altri dati... D'altra parte, come pretendere questo? Loro non sono delle persone capaci di analizzare, ma solo di adorare. A prescindere.  Ora, ammesso che qualcuno di loro abbia ancora un paio di sinapsi collegate e funzionanti, vorrei riportare l'ultimo (per oggi) exploit del Cazzaro Capo. Chissà che qualche adoratore, svegliandosi improvvisamente dal coma, non senta una scossetta elettrica...

Grillo: «Faremo una Norimberga ai partiti» Il leader del Movimento 5 Stelle: «Ci hanno portato alla fame, serve un processo pubblico per obbligarli a restituire i soldi»

Grillo-liste-regionali«Li accuso di aver portato il paese alla fame. Per questo dobbiamo fare un processo pubblico per fare in modo che riportino tutti i soldi che si sono mangiati, fino all’ultima lira». Lo ha detto, riferendosi ai partiti italiani e ai loro leader, Beppe Grillo durante un comizio elettorale a Borgomanero, nel Novarese. «Dobbiamo fare una piccola Norimberga, al cui termine vedremo quale lavoro socialmente utile fargli fare»

Più tardi, rispondendo a una domanda dei giornalisti, il leader del movimento 5 stelle, ha precisato di parlare seriamente. «Ci vuole un processo pubblico. Si tirerà a sorte una giuria di cittadini incensurati e determineremo come farci ridare tutti i soldi che hanno rubato e come indirizzarli a qualche lavoro sociale».

LA "RESA DEI CONTI" - «Siamo alla resa dei conti. Loro non si rendono conto di questo. Mi guardano, parlano di un affabulatore che convince le folle, ma abbiamo 800.000 persone su Facebook che hanno 100 amici a testa: sono 43 milioni di persone che ci seguono. Loro non hanno queste cose, non riescono nemmeno a concepirle. Usiamo i social network da 5 o 6 anni e non sono io che ho le idee, ma le mettiamo insieme in rete, con i work in progress, con le più belle menti del mondo. Perchè la rete è il mondo, ci scrive Stiglitz che è un premio Nobel e ci scrivono l’elettricista e l’idraulico: cittadini che entreranno nei Comuni, nelle Regioni e spazzeranno questo Parlamento che non serve a nulla»(Corriere.it)

E' incredibile quanto possa essere idiota il populismo... ed è incredibile quanto sia elevata la quantità di sciocchezze che un populista riesce a mettere insieme in dieci righe... Ma andiamo con ordine:

domenica 22 luglio 2012

MARCO MARSILI (PORTAVOCE DEL PARTITO DEI PIRATI) sul Grillo e Casaleggio

 

Segnalato da: Movimento 4 Stelle

Grillo amò pure Silvio

C’era un tempo in cui Beppe Grillo ebbe la pazza idea di amare Silvio Berlusconi. Sembra incredibile, ma è così: nel 1993 voleva addirittura andare a votare il Cavaliere che scendeva in campo la prima volta….



[Vedi anche video su Dirittodicritica.com
Grillo fece propaganda per Berlusconi su Raiuno!]

Fonte: Movimento 4 stelle


[E infatti: tale Grillo, tali i grillini. 
E poi ti chiedi perchè Grillo ha detto loro di non andare in Tv...]

Piazzapulita : "HO VOTATO BERLUSCONI PERCHE' ERA ALLEGRO"


[Così come Grillo è un elettore deluso di Berlusconi, così allo stesso modo lo sono i suoi elettori.

D'altro canto, come dimostrato da sempre più fatti, il Movimento 5 Stelle non è altro che una riproposizione della vecchia politica. Dice bene il tipo che interviene nella seconda parte di questo video.]



[I grillini si sentono degli eletti, credono di essere chissà chi, di aver avuto chissà quali grandi intuizioni!
Sono arrivati i nuovi eletti?
Non ne abbiamo bisogno. Grazie.]

I falsi sondaggi a favore del Movimento 5 Stelle

[Questa è una raccolta di articoli dal sito del Tafanus.
Il 5° articolo (Lo sgub: un anonimo amico del Tafanus si è iscritto alla "community SWG", per scoprire come funzionano i fantastici "sondaggi CAWI") spiega come sia possibile gonfiare i sondaggi SWG a favore del proprio partito a  piacimento e senza sforzi]

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16/04/2012

Il Corrierone, Grillo che vola-vola-vola, la SWG, e la mancanza di senso critico

Ieri il Corrierone è uscito con questo articolo, prontamente ripreso da tutte le TV, che annuncia:
Grillo-portocervo2Come sapete, detesto chi fa del giornalismo raffazzonato, e quando questo accade, cerco di capire. Come sapete, il Tafanus tiene costantemente un record dei sondaggi. Di TUTTI i sondaggi pubblicati sul sito ufficiale governativo. Ebbene, nel mio diuturno e silenzioso lavoro, non mi ero accorto di questo volo del Grillo. Anzi, ad occhio, ricordavo le tendenze dell'insetto come piuttosto stanche.
Ecco perchè mi incuriosisce la cosa, cerco l'articolo del Corrierone, e leggo:

MILANO - «Abbiamo in giro molti apprendisti stregoni che sollevano un vento cattivo». Lo afferma il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, in un'intervista a Tgcom24 Bersani parla dell'antipolitica diffusa. «Se c'è qualcuno che pensa di stare al riparo dall'antipolitica si sbaglia alla grande. Se non la contrastiamo, spazza via tutti». L'esternazione di Bersani potrebbe far anche riferimento ad un sondaggio Swg che dà il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo al 7,2% nazionale nelle intenzioni di voto degli italiani. «Siamo nei guai» dice Bersani [...]

Seguono esternazioni di Nichi "Cosadichi" Vendola, dello stesso, preoccupato tono. Ma nessuno dei due che commisioni ad un ragazzo di bottega un qualche tipo di verifica di questo "volo del calagrillone" certificato dalla SWG, e solo dalla SWG... Allora lo abbiamo fatto noi, che adoriamo le dichiarazioni a cazzo, la SWG, Grillo, e chi spara sul maggior quotidiano nazionale notizie allarmanti, senza verificare la validità dei dati, la convergenza dei dati con quelli degli altri istituti, e se per caso la SWG non attribuisca SISTEMATICAMENTE - e non solo nell'ultimo sondaggio - all'insetto populista, potenzialità che questo non ha, non ha mai avuto, e di cui in "gabbina" non ha mai raggiunto neanche la metà di quanto ipotizzato dall'allegra brigata della SWG.

La prima verifica è stata quella di prendere i dati degli ultimi sei mesi abbondanti del Movimento grillesco, plottare i dati, ed infilarci dentro una linea di tendenza polinomiale:

Grillo
Surprise! non solo il comico non ha mai raggiunto il 7,2%, ma la linea di tendenza di TUTTI gli istituti ha raggiunto un massimo tendenziale di 5 punti due mesi fa, e da allora prima il valore si è plafonato, e quindi ha iniziato a mostrare qualche inversione di tendenza verso il basso.

Ma dato che noi siamo nati figli di puttana, e non possiamo certo cambiar natura alla nostra non tenerissima età, abbiamo fatto un'altra verifica: abbiamo confrontato, su un arco di tempo di circa 190 giorni, i valori attribuiti a Grillo dalla SWG, con i valori, contigui nel tempo, di altri istituti. Ed ecco cosa abbiamo trovato (per chiarimento: per contigui nel tempo intendiamo che per ogni dato puntuale della SWG, abbiamo fatto il confronto coi quattro dati di altri istituti più vicini nel tempo. I due precedenti, e i due successivi):

SWG     del    Altri Ist.  Diff. SWG Punti  Diff SWG %
5,50%   23/10      3,45%           +2,05            +59%   
5,50%   05/11      3,57%           +1,93            +54%
6,50%   20/12      4,30%           +2,20            +51%
7,00%   04/01      4,30%           +2,70            +63%
5,50%   11/01      4,30%           +1,20            +28%
7,00%   04/03      5,00%           +2,00            +40%
7,00%   03/04      4,50%           +2,50            +56%

Notato niente di strano? No? Allora provo ad illuminarvi:

-a) i dati SWG sono SEMPRE diversi dagli altri dati contigui, e sempre in una direzione: verso l'alto. Se si trattasse di errore statistico (la famosa "forchetta" o margine d'errore) dovremmo aspettarci che a volte i dati SWG possano discostarsi verso l'alto, a volte verso il basso. Invece di discostano SEMPRE - e con una certa generosità - verso l'alto.

Il Fatto Quotidiano come va?

Passato il secondo anniversario del Fatto Quotidiano, si possono trarre delle conclusioni, ovvero che questo giornale ha fatto il botto, ha conquistato il mercato e scalzato tutti gli altri. Giusto?

Come al solito, non proprio. E non c’è granchè per cui cantare vittoria, perchè basta guardare i dati di vendita per accorgersi del problema.
Senza ovviamente andare a citare la scissione avvenuta all’interno della redazione “storica” del giornale, con l’addio di Telese e altri 7 giornalisti, che ora stanno per fondare Pubblico.Ho appena letto e commentato il post di Padellaro sul suo blog, e mi è venuto un dubbio. Perchè Padellaro parte con un tono apologetico? Dice che i dati di vendita li dedicano anche “a quei giornali che, dal basso delle copie gonfiate e regalate e dei ricchi finanziamenti pubblici, agitano il ditino dicendo che vendevamo di più quando c’era Berlusconi. Vero, ma il tragico carnevale del bunga bunga e della bancarotta nazionale non poteva durare all’infinito e, del resto, le cronache della quaresima non sono la lettura più eccitante.

E’ interessante, perchè non siamo affatto in Quaresima (so che è un modo di dire), non stiamo andando per niente bene, la bancarotta nazionale è dietro l’angolo e Berlusconi minaccia nuovamente di ritornare dalla tomba.

Si parla di una flessione delle vendite, ma non si dice di quanto. Ebbene, ve lo dico io di quanto, e reggetevi alla sedia.
Potete controllare da soli andando qui per i dati di Maggio 2011, e qui per i dati di Maggio 2012.
A Maggio 2011 il giornale ormai era ben avviato, il trambusto politico era forte tanto quanto lo è ora, gli abbonamenti c’erano così come adesso, ed era un anno fa, quindi siamo a una ragionevole distanza di tempo. Dopotutto i bilanci si fanno di anno in anno.
Quindi è da considerarsi un buon paragone.

E allora paragoniamoli, questi benedetti numeri, e che salta fuori?
Che il Fatto Quotidiano a Maggio 2011 vendeva quasi 80.000 copie, mentre a Maggio 2012 ne ha vendute solo 60.000. I dati sugli abbonamenti non ci sono: Padellaro dice che sono circa 20.000, quindi assumiamo che questo numero sia costante, in mancanza di altri dati. Per compensare il calo dovremmo comunque assumere che gli abbonamenti online sono raddoppiati, ma questo non mi sembra realistico vedendo il calo nelle copie cartacee.

Non serve un ragioniere per capire che la flessione è del 25%, cioè un quarto delle vendite.
Ora, va bene che c’è la crisi e la gente spende meno, ma se guardate i dati del Corriere della Sera vedete che il numero di copie è pressochè stabile, e la flessione è solo del 2% circa. “Tutta fortuna”, direte voi.
Allora paragoniamo i dati di vendita di Repubblica, e vediamo che c’è una netta flessione, ma questa si ferma al 10%.

E quindi?

Twitter Wars – Parte 2

Siccome non c’è modo di replicare l’algoritmo di Calzolari, l’unico modo è andare di persona a controllare l’account Twitter di Grillo.

“Non è un procedimento scientifico” potrete dire, perchè non ha valore statistico. Si parla di 636.414 follower nel momento in cui scrivo, e una persona umana ne potrà controllare qualche migliaio, prima di collassare.

Guardando però i risultati dello studio di Calzolari, si dice che ben il 54% circa dei follower di Grillo sarebbe falso. Se è così, è per forza qualcosa che salta all’occhio anche a una normale persona, perchè ben 1 su 2 account dovrebbe essere falso.

Ed effettivamente, qualcosa che si può notare c’è. Che poi dia ragione a Calzolari oppure no, è un altro discorso.La prima cosa che salta all’occhio guardando l’elenco dei follower di Grillo è che nelle foto dei profili ci sono molte “uova”.
Non essendo esperto di Twitter, posso ipotizzare che quelle immagini siano quelle predefinite al momento della creazione del profilo.

Ebbene, sono veramente tante. Se clicchiamo su questi profili, vediamo che sono praticamente del tutto inattivi. Seguono qualcuno, alle volte sono seguiti da qualcuno, quasi mai hanno twittato.
Guardando rapidamente più pagine dell’elenco, si vede come questi “account-uovo” siano circa la metà del totale.

Da questa visione superficiale del problema potremmo già trarre alcune considerazioni.

sabato 21 luglio 2012

Twitter Wars

Pubblicato il da


In una galassia lontana lontana, chiamata Internet, si consumano vere e proprie guerre. Non vengono combattute a colpi di laser e navi stellari, ma con “researches” sui followers, post su blog e flames. Che in quanto a nomi non hanno nulla da invidiare a una light-saber.

E anche il volume di fuoco e la dimensione degli eserciti a quanto pare rivaleggia con Guerre Stellari.
Il caso del momento è infatti l’accusa che Calzolari muove a Grillo di usare una pletora di account di Twitter falsi per aumentare il numero dei suoi followers. Qui si parla infatti di un esercito di centinaia di migliaia di droni, di cui abbiamo una foto in anteprima.

Beppe Grillo, e il cazzarismo smascherato





 Tafanus 20/07/2012


Possiamo dire "l'avevamo detto"? Le auto-glorificazioni di Grillo in rete, crollano miseramente, sotto i colpi di una ricerca scientifica condotta dal docente di Comunicazione aziendale e linguaggi digitali allo Iulm di Milano, Marco Camisani Calzolari.
 
Di fatto noi avevamo già da anni contestato i dati della partecipazione alla "Leopolda" dei rottamatori Renzi & Civati, che straparlavano di 10.000 "partecipazioni", in uno spazio dove ce n'entrano si e no un quinto. Messi di fronte ai numeri - come sempre implacabili - Renzi non ha mai risposto, Civati ha ammesso che di trattava di "adesioni via facebook" (cioè di click), non di presenze in carne ed ossa. 

Stessa diatriba sui "sondaggi con metodologia CAWI" della SWG. Abbiamo denunciato con un'inchiesta sui criteri di reclutamento degli "intervistandi" il fatto che addirittura gli intervistandi - registrati - venivano immessi in una sorta di raccolta di punti-fedeltà. E nell'arte di ficcarsi in questi panel, chi più adatto dei grillini, ignoranti di tutto, ma espertissimi di meetup e affini?

Ora viene fuori questo studio, serio, sulla sòla dei "mi piace" Grillo, su Twitter e Facebook. Grillo minaccia querele a "Repubblica" e al "Fatto". Chissà perchè non all'autore dello studio, e alle altre decinde di giornali e siti che hanno dato conto della notizia, incluso il nostro! Eh no Grillo, ci tengo alla mia querela. Mi spetta. Direi che sono addirittura un pioniere, nello smascherare tanti aspetti del suo cazzarismo. Perchè privarmi del piacere di una querela?

Ma veniamo ai fatti. Avrei potuto prenderli da qualsiasi giornale, ma ho sceltoun articolo di Davide Casati su "l'autorevole" Corriere della Sera (si dice così?) anche perchè, nei giorni a cavallo delle amministrative, il corrierone è stato acriticamente fra i maggiori amplificatori del trombonismo grillista, arrivando a pubblicare, nei giorni di massima gloria, fino a circa quaranta fra lettere ed articoli al giorno sul cazzarismo grillista. Che almeno adesso il Corrierone paghi un prezzo... 

Grillo su Twitter? «Sono fasulli il 54% dei seguaci» - Studio sui «follower» di partiti e leader: «Il seguito reale è di 164.751» (...su 600.000 dichiarati. NdR). Ma lui ribatte: «È una ricerca inattendibile»

La pagina di Grillo su TwitterLa pagina di Grillo su Twitter
MILANO - Gli ultimi sondaggi lo danno in calo. Ma c'è un campo nel quale il Movimento 5 stelle, e il suo fondatore Beppe Grillo, vantano un primato: ed è quello dell'uso della Rete. Primato indiscusso - almeno fino a ieri. Quando una ricerca ha messo in dubbio la stessa esistenza «reale» del 54% dei follower su Twitter del comico. Insomma: oltre la metà delle persone che leggono i tweet di Grillo non sarebbero esseri umani ma «Bot», ovvero programmi in grado di effettuare operazioni in automatico sul web «fingendosi» umani. 

A far emergere il dato è uno studio condotto dal docente di Comunicazione aziendale e linguaggi digitali allo Iulm di Milano, Marco Camisani Calzolari. Il professore, patron della Digital Evaluations (società specializzata nella misurazione del valore dei social media), ieri ha pubblicato sul suo sito i primi risultati di una mappatura dei follower twitter di partiti e leader politici. E quei risultati sono decisamente interessanti.

Sui circa 600 mila fan del guru dei 5 Stelle, quelli ritenuti quasi certamente falsi sono 327.373. Ovvero il 54,5%. I follower sicuramente reali sono invece «solo» 164.751, il 27,4% del totale. Il resto è invece composto da un 6,3% di account protetti - dei quali non è possibile controllare le interazioni - e da un 11,6% di incerti. Il tutto, spiega Calzolari nelle conclusioni del suo paper, «secondo l'algoritmo descritto» nella ricerca.

Non si tratta di una precisazione di poco conto. Perché Beppe Grillo, una volta letto lo studio, ha reagito. Con apparente noncuranza, dietro la quale si celava un'indubbia irritazione. «Certe accuse lasciano il tempo che trovano», ha scritto sul suo profilo facebook, demandando all'articolo del sito Linkiesta.it l'onore della smentita. Il pezzo del quotidiano online, firmato dall'epistemologo Paolo Bottazzini, mette in discussione la ricerca del docente dello Iulm dalle fondamenta: «La questione che suscita perplessità nell'operazione di Camisani Calzolari - si legge - è la pretesa di etichettarla come ricerca scientifica». Il punto, secondo Bottazzini, è che lo studio non ha motivato i criteri usati per distinguere un «umano» da un Bot.

Ma Calzolari, al «Corriere», respinge l'accusa. «I parametri usati sono molti più di quelli indicati da Bottazzini. Non solo: abbiamo confrontato comportamenti presumibilmente associabili a Bot e altri associabili a umani, "pesando" ognuno di essi. Ma soprattutto, anche rendendo più stringenti i criteri, i risultati non cambierebbero di molto».

Ma perché Grillo («attenzione, non solo lui», corregge il professore, rimandando al resto della sua ricerca, in arrivo nelle prossime settimane) avrebbe interesse a farsi seguire da «non umani»? «I politici, ancor più delle aziende, hanno bisogno di usare numeri per mostrare la loro forza in termini di consenso politico: chi sbandiera consenso, attrae consenso».

Comune: niente borse di studio, ma previsti 85ml euro di fotocopiatrici


Scritto venerdì, 20 luglio, 2012

[E così, dopo immigrati, zingari, romeni, gay e lavoratori CGIL e del teatro (nonchè "comunisti", PD e SEL), il M5S di Grillo aggiunge, con i fatti, un nuovo nemico alla lista: i bambini dislessici di Parma.]

ma

Il Comune non ha i soldi per pagare 20 borse di studio. Totale, meno di 33 mila euro. I beneficiari sarebbero stati i  ragazzi con disagio iscritti al convitto Maria Luigia. Da una delibera del 12 luglio, però, si apprende che il Comune ha i soldi per noleggiare “n. 10 fotocopiatrici digitali multifunzione (…) a basso impatto ambientale” destinati agli uffici municipali. Totale spesa, spalmata però sui bilanci degli anni prossimi, 85mila euro. “Che delusione” dice la mamma di uno dei destinatari delle borse.

L’Emilia Paranoica di Grillo e del Movimento 5 Stelle

Pubblicato il luglio 14, 2012 da

Dieci giorni fa circa ricevetti da Vittorio Ballestrazzi, ex grillino defenestrato per il caso delle doparie dei 5 Stelle delle Regionali 2010 (quelle che portarono Defranceschi in Consiglio Regionale), un link ad una pagina web di un giornale modenese. Lui, il Ballestrazzi riottoso, quello polemico, quello da allontanare, aveva ceduto il proprio scranno nel consiglio comunale di Modena alla prima dei non eletti, Sandra Poppi, che fu vittima dell’ostracismo dei 5 Stelle (non vorrei ripetermi, ne ho parlato in abbondanza, potete riferirvi al caso Poppi vs. Defranceschi cliccando qui - si tratta in fondo del peccato originale dei 5 Stelle ed ha molto a che fare con la mancanza di una struttura e di regole certe nella deliberazione democratica interna).

Sandra è una ex Verde, terribile colpa nel mondo dei 5 Stelle. Poco importa se Sandra sia una donna impegnata per i diritti della cittadinanza. Nel mondo dei 5 Stelle non conta chi sei ma solo se sei fedele alla linea. Tutte le divisioni, tutte le fratture che si sono innescate finora, si sono originate da piccole diatribe locali a loro volta dovute alla mancanza di regole e di struttura. Ci pensa il vertice a prendere la parte e a dettare la scomunica. Generalmente si muovono dopo relazione da parte di qualcuno nel Movimento. E’ come se ci fosse una rete nella rete: ci sono i semplici iscritti, quelli che corrono alle elezioni, i leader locali ma soprattutto i verificatori, gente che relaziona, prepara dossier per il vertice, mantiene sotto controllo il Movimento e ne previene la “deriva autonomista”. Tutto ciò è normale. Se il Movimento 5 Stelle fosse organizzato con una struttura, ci sarebbero dei segretari generali e locali che assolverebbero alla funzione del controllo in maniera evidente, dichiarata; in mancanza della struttura – volutamente non costruita – il vertice ha bisogno di delatori, servi, sguatteri, personale tenuto alla catena della fedeltà al capo carismatico per assolvere alla bruta manovalanza del dossieraggio. Poi arriva la sentenza di ostracismo, che come nell’antica democratica Atene, è scritta dal medesimo (anonimo) pugno: “P.S. Sandra Poppi non ha titolo a rappresentare il MoVimento 5 Stelle nè all’uso del logo ed è diffidata dal farlo” (Blog Beppe Grillo).

PARMA: STIPENDI RUBATI



(Parma, 20/07/2012)

 Chance Giardiniere una figura troppo intelligente, molto meglio l'analogia con Leopoldo Pisanello inondato di un inspiegabile e immotivato successo (To Rome with love). Questo è Federico Pizzarotti, neo eletto sindaco del M5S a Parma, e quindi pure Presidente della Fondazione Teatro Regio di Parma. Non smentisce la sua arrogante ignoranza da ipsiota funzionale a Grillo non certo a Parma. Ormai è evidente e imbarazzante.

Alla mia domanda se conosceva Giuseppe Ferrazza, il sindaco rispondeva che era il Presidente dei revisori della Fondazione Teatro Regio di Parma nominato dal Ministero (MIBAC)

Chiedevo se avesse provveduto a contestare la nomina, visto il curriculum, essendo Ferrazza, revisore dei conti con licenza di scuola media, già stato al Regio ai tempi di Meli (e sappiamo cosa è stato combinato), che è stato rimosso da Commissario del Carlo Felice di Genova, che è stato licenziato dal Verdi di Trieste, che esiste un palese conflitto di interesse essendo Ferrazza anche Presidente del Festival Puccini.
“non so niente, lo sto apprendendo da lei in questo momento” era la risposta del nostro Leopoldo parmigiano.
Non ricorda i "Non so, io non sapevo!"

Pare possibile che il Presidente della Fondazione Teatro Regio di Parma non conosca il profilo professionale del Presidente del suo Collegio dei revisori? E manco se ne preoccupa!
Pare possibile che il M5S accetti senza alcuna lettera di sfiducia o di protesta verso questa scelta imposta dal Ministero? Grillo... puoi intervenire tu? Tu sai cosa Ferrazza ha combinato a Genova.
Non solo. Ma alla richiesta se la relazione di Ciclosi sul Regio, così come l'audit di Cosimo Aiello e i verbali del CDA sarebbero stati messi online, il sindaco si trincerava ancora dietro alla privacy e alla verifica legale.
Gli ricordavo che proprio il Consigliere Vescovi, dopo numerose sollecitazioni su quale fosse la retribuzione di Meli ottenne dall'ex Sindaco Vignali per iscritto l'informazione (336.000 euro anno) e non vi fu nessuna querela (seppur minacciata da Meli) o conseguenza.
Quindi cambia il Sindaco, ma rimane la stessa logica. Di trasparenza nulla per ora, ma solo numerose richieste su tanti temi. Educarsi alla trasparenza è come educarsi alla verità, non basta mettere online i documenti per convenienza o obbligatorietà.
Per ora la trasparenza e la partecipazione sono rimasti solo annunci, niente più. 

Hanno costretto il consigliere Vescovi dopo reiterate richieste  a interrogazione con risposta scritta e istanza di accesso agli atti. Strana interpretazione della trasparenza!

Perché questo? A chi ha promesso la copertura? In cambio di che? Chi deve proteggere?

Taglierò l’IMU! Anzi no…

Pubblicato il da

Come notato da Caprone, Pizzarotti ha preso finalmente una decisione che sia una.
Finalmente! Ora sì che si cambia aria, è iniziata la rivoluzione, tremate piddini!

Non proprio. Perchè la decisione di Pizzarotti è… di mantenere l’IMU al massimo, come impartito dal Commissario Ciclosi.

“Embè?” risponderà una persona ragionevole, “Parma è al collasso, le tasse al massimo sono necessarie, se si vuole avere qualche speranza”.

E’ vero, ma Pizzarotti non lo era durante la campagna elettorale, e ha promesso di abbassare l’IMU. Gli elettori immagino si aspettassero che, nel mondo ideale creato dalla bacchetta magica dell’abissale inesperienza del sindaco, questo abbassamento sarebbe stato immediato.

Cari grillini, l’uomo discende dalla scimmia o da Ambra Angiolini?

Pubblicato da  
maggio 11, 2011



Cari grillini (o pentastellini),
vorrei condividere alcune osservazioni e alcune domande a commento di questo video:


[Visto che i candidati M5S sarebbero solo degli inesperti dotati  però di  grande attitudine alla comunicazione nonchè di "faccia pulita" (vale a dire unicamente dei portavoce) saremmo proprio curiosi di sapere chi sono mai questi esperti che suggeriscono le risposte ai candidati e ai rappresentanti del M5S (a quanto pare quando non ci sono i suggeritori i candidati e gli eletti M5S fanno davvero delle magre figure, vedi il Putti di Genova, qui e qui, o il Pizzarotti di Parma, capace solo di fare battute, d'intimidire, mostrare sorrisetti strafottenti e rinviare le risposte di cui comunque non si riterrà  personalmente responsabile perchè "si decide insieme". Vedi qui.)

Ci piacerebbe anche sapere i criteri di scelta di questi esperti: che possano essere uomini della Casaleggio Associati o provenienti dalle grandi aziende clienti della Casaleggio Associati? O ancora uomini legati ai tanti contatti che Enrico Sassoon vanta grazie alle sue attività di marketing?
(Per i candidati M5S varrebbe a dire diventare unicamente dei portavoce degli interessi di profitto legati alla Casaleggio Associati e dei grandi poteri economici loro clienti. 
Qualcosa di diverso da quello che sono i politici adesso nella stragrande maggioranza dei casi (cioè facciata di chi muove davvero le fila da dietro le quinte)? NO)

Da notare anche la finezza di specificare il perchè bisogna evitare il confronto e il contraddittorio con gli altri politici: i dibattiti si evitano perchè non ci si confronta con chi ritieni stupido altrimenti anche tu fai la figura dello stupido.

Bè cosa ne penserebbero i grillini se i politici tutti o la gente comune verso di loro iniziassero a usare lo stesso metodo?
Non sarà che forse è proprio per questo che la maggior parte dei politici li ha sempre snobbati e non sarà forse proprio per questo che fino ad ora la maggior parte degli Italiani non li ha votati?

Meditate grillini, meditate.]