sabato 1 dicembre 2012

Renzi il grillino e le primarie

Di Renzi avevamo già parlato qui.
Come diceva giustamente il blog Diciotto Brumaio:

"È vero e non è immaginabile che la borghesia possa lasciare in mano a Renzi una qualsiasi effettiva leva di potere (ammesso che oltre a rottamare e spaccare il partito riesca ad imporsi), tantomeno a Grillo, ma l’operazione è ancora in corso e non è detto – tutt’altro – che ne conosciamo i contorni, nazionali e internazionali. Renzi e Grillo (questi, suo malgrado) – lo si vede dallo spazio mediatico che occupano – fanno parte di un progetto, quello appunto di rottamazione di una classe dirigente per sostituirla con un'altra o comunque ridurne il peso e l'egemonia. 
 
Nel 2013 questa operazione di stampo populista porterà alla nascita della cosiddetta terza repubblica."

Ne avevamo parlato anche qui, dove scrivevamo:


Attualmente le cose sembrano essere leggermente cambiate: non solo Bersani se ne è uscito con la classica "cazzata o stronzata?" tirando fuori a cazzo di cane Lenin (icona e figura storica che dovrebbe essere cara a chiunque si consideri un minimo di sinistra, contro i privilegi, per l'uguaglianza, per i diritti e contro i poteri forti) paragonandolo in senso spregiativo all'infimo Grillo,  ma ha anche incassato l'appoggio, fino a poco tempo fa inaspettato di Carlo De Benedetti, e questo mentre persino il giornale di Confindustria, il Sole 24 Ore, espimeva il suo abbandono nei confronti di Renzi.
Nel frattempo l'Unità, dopo il 14 novembre, si è schierata contro gli studenti e per la repressione delle proteste anti-Monti portando avanti la solita favoletta dei violenti. 

Evidentemente Bersani, e con lui il PD, hanno acquisito sottobanco (ma anche alla luce del sole) vari crediti e sembrano essere diventati (o ritornati) garanzia di continuità con il governo Monti e quindi il ruolo di Renzi, che ormai continua a ricevere appoggi importanti solo dalla stampa berlusconiana, vedi il Giornale, sembrerebbe essere finito.
Il PD sembrerebbe essere attualmente l'unico referente di valore a cui la classe dirigente economica e gran-imprenditoriale italiana possa affidarsi. Un tandem UDC-PD sarebbe comunque preferito, ma se il PD dà garanzie di spostarsi a destra non ci sono problemi (e si sta vedendo!).

Renzino comunque non si è dato per vinto e vuole continuare a battagliare fino all'ultimo. 
Ovviamente è ben consapevole che i voti per farlo vincere come candidato premier del centro-sinistra possono venire solo dalla destra e dal PDL, e quindi si è dato ben da fare fino all'ultimo giorno per far saltare le regole delle primarie.

Vedremo questa domenica se il suo intento sarà riuscito. Al momento l'unica cosa che sembra di riuscirgli è creare una possibile futura spaccatura nel partito, incasinando così ulteriormente il quadro politico e dando ulteriori garanzie d'ingovernabilità che si risolveranno inevitabilmente in un nuovo governo tecnico, forse anche un Monti-bis (ma guarda un pò! E chi se lo sarebbe aspettato! Nel caso, non potremo che ringraziare Renzi!).

A quanto pare la situazione per gl'Italiani sembra essere priva di vie d'uscita: vada come vada, con o senza Monti, sembra che non si possa proprio sfuggire alla condanna di essere governati da un governo che non agirà in altro modo che come un Monti bis.

Questi gli scenari possibili:

1 - PD e SEL vincono le elezioni con una buona maggioranza, dopodichè più volenti che nolenti, con la scusante BCE o la scusa crisi, continuano a seguire l'operato del governo Monti (difatti, il PD fino ad ora  non l'ha mai fatto cadere, anzi si è persino guadagnato l'appoggio di tutta l'elite italiana pro-Monti, cosa che sta continuando adesso, e quindi i fatti fino ad ora provano che il PD non cambierà linea).

2 - Situazione di stallo come in Sicilia: forte astensione, crollo del PDL e Lega, leggera crescita dei partiti alla destra del PDL, stabile UDC, M5S secondo partito, PD primo partito ma impossibilità di governare con SEL.
Cosa succede a questo punto? Il M5S si isola, il PD è costretto a fare il governo con l'UDC. A questo punto la prosecuzione delle politiche del governo Monti è assicurata.

Questi due scenari sono plausibili sia che il candidato premier sia Renzi, sia che sia Bersani: dal Monti-bis senza Monti non si scappa!
Altri scenari non sembrano plausibili al momento.

3 - Altra possibilità, per ora lontana, è la vittoria del M5S. 

Incommentabile, perchè questa vittoria significherebbe nei fatti la distruzione di ogni fiducia residua dei cittadini italiani nell'uso della politica, ossia nelle idee e negli ideali politici, come un'arma che possa volgere a loro favore, il che aprirebbe la strada definitivamente alla schiavizzazione e allo sfruttamento senza limiti sul lavoro che non incontrerebbe più alcuna barriera (dico definitivamente poichè il processo già in corso da due decenni).
Una vittoria del genere non potrebbe fare che da apri pista alla tanto agognata, dalle classi dirigenti, nascita della Terza Repubblica. 
(Quella che chiamiamo Seconda Repubblica è in realtà un aborto, una creazione incompleta. Chi a quei tempi sostenne Tangentopoli si aspettava altri esiti piuttosto che la continuazione del Craxismo nella nuova forma, ancora più rapace, berlusconiana. Quello che si aspettavano era la completa resa del paese Italia e dei suoi abitanti al Dio Mercato, non certo la sua caduta nelle mani di un singolo capitalista dagli atteggiamenti mafiosi. La Terza Repubblica dovrebbe essere il compimento di questo disegno).

L'unica cosa che sembra essere sicura in ogni caso è la fine dell'IDV e la continuazione della diaspora dei piccoli partiti comunisti fuori dal parlamento. 
Peccato, per un momento si era anche sperato nella sparizione dell'UDC e perchè no anche di Lega e PDL, ma quest'ultimi due anche se ridimensionati sembra che comunque riusciranno a riciclarsi in qualche modo.

Anche i vari movimenti per la Terza Repubblica che sembravano pullulare fino a poco tempo fa (tra cui quello di Oscar Giannino e Boldrin, quello di Tremonti e il ben più importante di Montezemolo) sembrano ora ridimensionarsi fin quasi a sparire. 
Evidentemente l'Italia non è ancora pronto per la discesa in campo del salvatore del popolo, grande re borghese, riccone onnipotente, onnipresente e onnisciente LCD Montezemolo. E comunque si può ancora  fare a meno di lui, purchè si faccia un governo che sia in pratica un Monti bis!

Siamo comunque sicuri che dopo un'eventuale vittoria del M5S con annesso successivo magnamagna di Grillo, Casaleggio & Associati e conseguente vero default dell'Italia, nessuno potrà più negare a Montezemolo il dominio tanto bramato.
Il piano Z non può mai mancare! 

Ma per tornare al punto, qui di seguito godiamoci le tante fantastiche piroette funamboliche compiute negli ultimi mesi dall'uomo infiltrato da PDL e da Berlusconi nel PD per indebolire i concorrenti della cosidetta sinistra.

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13 novembre 2012

Renzi, il "Bischero di Rignano", teleguidato come Ambra Angiolini?

Vendola: Renzi inautentico retrò - Puppato: «Teleguidato con sms»

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Matteo Renzi come Ambra Angiolini?



«Proporrei la rottamazione del modello sociale e culturale che cavalca Matteo Renzi. Mi colpisce davvero la sua inautenticità retrò e la capacità nel calcare il palcoscenico. D'altra parte, dietro di lui c'è un ottimo professionista della tv come Giorgio Gori. Ma Renzi mi fa pensare che se gli seghi la calotta cranica, dentro ci trovi dei chip, come se fosse costruito in laboratorio». Lo afferma Nichi Vendola, in un'intervista a Chi in edicola domani. "Bersani invece", continua, "è un uomo d'apparato con un retroterra di sapienza contadina e un grande orgoglio riformista. Ma se io riuscirò a far parte della maggioranza, lavorerò almeno per il riconoscimento delle coppie di fatto. Mi pare dovuto".

Anche Laura Puppato, sfidante di Bersani alle primarie del centrosinistra, va all'attacco del sindaco di Firenze: e critica Renzi - suo "vicino di Podio" - perché «riceveva costantemente messaggi nel telefonino: è un po' teleguidato, questo ragazzo. Nessun altro di noi si era portato il telefono...».

renzi deluso bersani reggi primarie 480

Segnalato da Nonna Mana (Fonte: l'Unità)

Fonte: Tafanus
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03 ottobre 2012

Primarie: doppio turno e albo elettori - Renzi attacca: "Perché adesso?"

Pronta la bozza con le regole della competizione che incoronerà il candidato premier. C'è il ballottaggio. E per votare si dovrà fare dichiarazione di sostegno al centrosinistra. Previsto anche il patto di coalizione. Chi perde dovrà sostenere il vincitore. Il "rottamatore": "Non capisco perché non vadano bene quelle del passato". Veltroni: "Non dirò per chi voto"

RenzidemitaDoppio turno, albo degli elettori e patto di coalizione. Sono queste le regole delle primarie che dovranno essere approvate dall'assemblea nazionale del Pd prevista per sabato prossimo. E poi portate al tavolo della coalizione. Come previsto, Matteo Renzi, sindaco di Firenze e in lizza per la candidatura, non ci sta e afferma: "Non capisco perché non vadano bene le regole del passato, quelle che andavano bene quando hanno vinto Prodi, Veltroni, Bersani".

Secondo la bozza su cui si sta lavorando chi vorrà votare dovrà ritirare un certificato elettorale entro un giorno prima delle consultazioni. Tuttavia, si potrà ritirare la tessera anche la domenica stessa delle primarie: in ogni comune sarà aperto un ufficio elettorale per iscriversi all'"albo degli elettori". Chi vota alle primarie sottoscriverà una dichiarazione di sostegno al centrosinistra. E i nomi dei votanti potranno essere pubblici "non perché avranno partecipato alla consultazione", ma in quanto "sostenitori" della coalizione.

Per quanto riguarda il doppio turno, solo chi avrà votato alla prima tornata delle primarie potrà farlo anche alla seconda. Sarà quindi la stessa platea di elettori a decidere al ballottaggio. Inoltre chi uscirà sconfitto dalla competizione dovrà sostenere il vincitore. È poi previsto il patto di coalizione tra i candidati. Patto a cui non parteciperà Bruno Tabacci perché il suo partito, l'Api, "è fuori dal campo del centrosinistra". Per questi due punti, in assemblea, si voterà a maggioranza semplice. Mentre per la deroga allo statuto che permetterà la candidatura anche di altri esponenti del Pd, servirà il 50% più uno degli aventi diritto. Questi poi dovranno raccogliere tra le 70 e le 80 firme nell'assemblea nazionale e il 3% degi iscritti del partito in tutto il Paese.

Intanto Renzi si chiede perché proprio adesso si è deciso di cambiare le regole. "Mi pare un errore - spiega il sindaco di Firenze - inserire il ballottaggio in cui possa votare solo chi ha votato al primo turno: e se la prima domenica ti ammali?". Il rottamatore aggiunge di coltivare comunque la speranza "che prevalga la saggezza e non si cambino le regole in corsa". Rilancia Roberto Reggi, responsabile della campagna di Renzi: "Non si possono pubblicare i nomi degli elettori alle primarie. E' contro la privacy. Siamo pronti a fare ricorso".

Al sindaco di Firenze risponde Nico Stumpo, responsabile dell'organizzazione della segreteria nazionale del Pd. "Vedo che Renzi chiede con insistenza perché si devono cambiare le regole. Vorrei fargli notare sommessamente che sabato riuniamo l'assemblea nazionale del Pd per cambiare la regola dello statuto in modo da consentirgli di candidarsi alle primarie". Infatti, secondo l'attuale regolamento del Pd, il candidato premier è il segretario del partito.

Sel: sopo il sei ottobre regole al tavolo della coalizione.  "Le regole delle primarie si definiscono dopo il 6 di ottobre. Quella di cui si parla è la visione del Pd, ma se sono regole di coalizione devono essere condivise". Francesco Ferrara, il delegato di Sel al tavolo delle regole delle primarie, invita alla cautela "Ora tocca al Pd esprimersi - dice - e rispettiamo la loro discussione. Poi le regole dovranno essere portate al tavolo della coalizione. E in quella sede noi diremo la nostra".

Sel è in linea di massima d'accordo sulla previsione dell'albo per gli elettori ('una forma di iscrizione c'è in tutte le primarie, spiega Ferrara) e lo stesso vale per il secondo turno. "Il ballottaggio va bene. Quello che non ci convince - osserva - è la previsione che al secondo turno voti solo chi ha votato al primo. Questo vorremmo discuterlo". Repubblica - 3 ottonre)

Renzi-bongiorno... Matteo Renzi, detto "Il Bischero di Rignano", non capisce. E allora noi, che siamo gentili, proviamo a spiegarglielo. A prova di scemo, anche se dubitiamo che possa capire:

-a) la prima regola che si sta cambiando in corsa, a partita iniziata, è quella riportata dal comma 5 dell'art. 20 dello Statuto del PD, che recita:

5. Qualora il Partito Democratico aderisca a primarie di coalizione per la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri è ammessa, tra gli iscritti del Partito Democratico, la sola candidatura del Segretario Nazionale.

Afferra, Renzino? a norma di Statuto, lei non potrebbe neanche rompere i coglioni, e il PD si accinge a votare una norma che modifichi il comma 5 dell'art. 20 dello Statuto, per consentirle di rompere i coglioni. Eppure non ho sentito levarsi da parte sua alti lai per questa modifica in corsa delle "regole". Suppongo quindi che le regole che stanno bene a lei si possono cambiare in corsa. O no?
 
-b) il Renzino afferma che il registro degli elettori della coalizione violerebbe la privacy. No, Renzino. Chi ci tiene a non essere marchiato a vita come elettore del centro-sinistra (mettiamo, per esempio, perchè è un simpatizzante del PdL), non è costretto a partecipare. Ci rendiamo conto che questo la priverà di molti elettori "Pizzarotti way", ma è proprio per questo che le regole vanno cambiate. Per evitare che questo giochino di inquinare le primarie altrui - che è diventato sport nazionale già dalle primarie per la scelta del candidato sindaco del PD a Firenze, ricorda? - abbia termine.

-c) D'altronde uno come lei, tanto amato da tutti (i destri) italiani, cos'ha da temere? Non era mica il sindaco più amato dagli italiani, Scavolini style? Lei è più forte di ogni registro e di ogni ballottaggio, e stravincerà.

-d) Vede, persino alle elezioni per amministratore di condominio, o per rappresentante di scala, occorre identificarsi come condomino, o come inquilino di quella scala. Afferra? Io non posso - pere fare un esempio - partecipare alle votazioni per la scelta dell'amministratore del condominio accanto. Afferra? Sono cose elementari, anche se sembra che per lei siano pareti di 6° grado.

-e) Perchè il ballottaggio? Perchè nel momento in cui di cambia lo statuto per consentirle di rompere i coglioni (e quindi in teoria si potrebbero presentare dieci candidature del PD (...sa, come le liste civiche e le liste civetta...) è indispensabile che, in assenza di un vincitore al 1° turno col 50% +1 dei voti, si restringa il campo dei concorrenti ai due migliori classificati. Ma lei cos'ha da temere, visto che certamente già al 1° turno sbaraglierà tutti prendendo l'80% dei voti?

Si rilassi, coso. Se sperava di vincere le primarie coi voti dei Fioroni, dei Gentiloni, dei Berlusconi, e di tutti gli altri "oni" della politica italiana, deve rivedere la sua strategia. Deve cercare di farcela senza i voti di Forza Italia.

E' chiederle troppo?

Tafanus

Fonte: Tafanus

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06 ottobre 2012

Il rispettoso Matteo Renzi, detto il "Bischero di Rignano", non va all'assemblea del PD che ha provocato

Bindi: "Sulle regole nessuna trattativa. Scelte a tutela del voto di tutti" - Renzi sbaglia a non venire all'Assemblea democratica. Essere presente sarebbe un gesto di rispetto nei confronti dei 948 delegati che ci saranno.
(Intervista a Rosy Bindi di Maria Zegarelli . l'Unità)

Bindi-rosy1Misura le parole la presidente del Pd, Rosy Bindi. Perché arrivare a questa Assemblea di oggi, quella deputata a cambiare la norma che permetterà a Matteo Renzi di correre alle primarie, non è stato facile. Solo qualche giorno fa sembrava che stesse saltando il partito stesso e non soltanto il tentativo di arrivare a regole condivise.

Bindi, alla fine si è arrivati a un accordo?
«Il punto di mediazione sono i documenti che avevamo già predisposto, non c'è stato alcun cambiamento rispetto a quanto già ampiamente illustrato. Nessuna trattativa, nessun cedimento: le regole sono a tutela del voto di ciascuno, non certo per chiudere la partecipazione ma per renderla trasparente. Sono le regole che normalmente si applicano in tutte le primarie».

È vero che lei avrebbe voluto non i 10% ma il 30% di firme dei delegati per potersi presentare alle primarie?
«No, io ho semplicemente parlato di un numero ragionevole e rigoroso, che non ridicolizzasse la partecipazione. Il 10% dell'Assemblea mi sembra ragionevole e rigoroso».

Dal team di Renzi accusano il segretario di essere in qualche modo condizionato dai diktat dei big che non vogliono essere messi da parte.
«A me sembra ci sia stata una grande unità da parte del gruppo dirigente, segretario compreso, per individuare le regole che non sono contro "qualcuno" ma a garanzia di uno strumento democratico come le primarie. La pubblicità dell'Albo e il doppio turno, la possibilità di iscriversi da 21 giorni prima per poter votare ai gazebo sono regole di buon senso e non per chiudere. Funziona così anche in altri Paesi dove si fanno le primarie».

Presidente, ma chiedere agli elettori di andare prima a registrarsi può essere un disincentivo.
«Questo è un modo per agevolare e rendere più spedite le operazioni di voto. D'altra parte noi stiamo parlando dell'elezione del candidato premier del centrosinistra, non è un gioco. Per questo chiederemo al popolo delle primarie non soltanto la registrazione ma anche di sottoscrivere un Manifesto di adesione al centrosinistra».

BersaniCon un twitter Renzi dice che di fronte alle regole che avete stabilito è meglio farsi una risata...
«Mi dispiace molto che dica queste cose perché le regole sono una cosa seria. Veniamo da un periodo nel quale sono spesso state ignorate e calpestate in questo Paese. Non nasce futuro in Italia se non attraverso il rispetto delle regole. Le primarie annullate a Napoli hanno di fatto annullato il voto di migliaia di veri democratici».

Nel Pd c'è malumore anche per la decisione del sindaco di Firenze di non prendere parte all'Assemblea. Secondo lei sarebbe dovuto venire?
«Renzi fa parte dell'Assemblea in quanto membro della direzione nazionale. Non ha diritto di voto ma potrebbe partecipare ad uno dei momenti più alti della vita del partito. Penso che commetta un errore perché dimostra estraneità da quel corpo associativo che domani si riunisce per consentire soprattutto a lui di candidarsi alle primarie. Venire all'Assemblea sarebbe stato un gesto di rispetto nei confronti dei 948 delegati che ci saranno. Non vorrei che fosse un'ennesima sfida e la presa dei distanza nei confronti del partito al quale appartiene».

Eppure sulla la rete i commenti ironici nono si contano. Secondo alcuni al Nazareno hanno paura di Renzi.
«Mi chiedo a chi fanno paura le regole? I renziani le temono? Noi riteniamo che senza regole non c'è trasparenza e tutela del voto di ogni singolo elettore».

Veltroni l'altro giorno ha detto che teme per la tenuta del Pd. Non è che lo strumento che lo doveva rafforzare e aprire ad una base più ampia lo sta uccidendo?
«Partecipo a queste primarie con l'intento di scegliere la persona più adatta a governare il Paese ma anche con l'obiettivo di rafforzare il partito e tenerlo unito. Solo un Pd forte sarà in grado di assicurare una svolta al Paese».

Renzi-fuoriMa ammetterà che ultimamente è tornata la parola "scissione"?
«E allora adesso più che mai bisogna lavorare per unire e uscire più forti da questa prova. Le regole sono state stabilite anche per questo».

L'Assemblea dovrà dare mandato al segretario di lavorare alla coalizione e tutti i candidati dovranno sottoscrivere un documento di coalizione. Ma questo come si concilia con il fatto che Renzi ha detto che su programma e alleanze vuole avere le mani libere?
«Per partecipare a queste primarie dovrà sottoscrivere il documento comune a tutti i candidati. Quindi non potrà dire che se vince decide lui alleanza e programma».

Tafanus...già, come si concilia? forse si concilia allo stesso modo in cui si concilia il fatto che Renzi, in carica come Sindaco eletto col supporto leale del PD sta dai tempi della Leopolda tentando l'OPA sul PD, ma vuole farli coi capitali della destra?
Oppure ci concilia come si concilia il fatto che "le regole non si cambiano a partita iniziata", ma a partita iniziata vuole cambiare la regola per la quale queste primarie (art. 22 dello Statuto) sarebbero insensate e vietate?

Oppure l'amore di Renzi per le regole è quello che gli consente di abbandonare una città disastrata per tre mesi, per fare il turista col camper?

Renzi (ma soprattutto i renzini che girano su questo blog, ci userebbero la cortesia di darci una loro interpretazione tecnico-etica di questi avvenimenti? In particolare, ci darebbero il loro illuminato parere sull'ultima domanda posta dall'intervistatrice dell'Unità? Grazie. Tafanus

Fonte: Tafanus

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18 ottobre 2012

Matteo Renzi vuole online la trasparenza del PD e di SEL (sic!)... Ma intanto latita la sua, di trasparenza...


Matteo Renzi, il "Bischero di Rignano", vuole che il PD (che poi sarebbe il suo partito, quello che - per capirci - gli ha ficcato sotto il culo prima la poltrona da inutile Presidente di Provincia, poi quella da sindaco di Firenze)  metta online TUTTE le fatture degli ultimi tre anni. 

Insomma, un rapporto di lealtà e di fiducia, come si usa fra militanti dello stesso partito. Le vuole. E poco importa che il PD, unico partito in Italia, senza avere alcun obbligo di legge, fa controllare i suoi conti da una società esterna di certificazione dei bilanci. Ma a Renzi non interessano i conti del PD (che lui - come scriveremo più avanti - ha contribuito a rottamare... Non il PD, i conti...). A Renzi interessa solo buttare qualche chilo di merda fra le pale del ventilatore, e vedere l'effetto che fa. Magari la merda andrà a cadere in spazi vuoti, ma non si sa mai... Qualche schizzeto potrebbe finire anche dove non dovrebbe... Notevole il fatto che queste primizie vengano regalate dal Bischero al maggior magazine di sinistra: Panorama, di Silvio Berlusconi.

Ma a Renzi cosa gliene fotte, di dove potrebbe finire la merda? Renzi non sta conducendo una campagna per il PD, sta conducendo la sua battaglia CONTRO il PD, sperando di potersi poi nutrire delle sue ceneri.

Ha chiesto la pubblicazione delle fatture anche a SEL. Con quali titoli chiede ad un partito non suo azioni non obbligatorie per legge? Siamo sempre nell'ambito della politica di Franceschiello...

Editto di Franceschiello: "Facite ammuina"

Modo di dire napoletano. «Fare ammuina» significa «agitarsi a vuoto, fare confusione, anche per attrarre la benevola attenzione dei superiori». E' famoso per essere stato usato nel linguaggio marinaro borbonico in un ipotetico ordine della Regia Marina del Regno delle Due Sicilie. Ecco che cosa si dice che si legga nella "Collezione de’ regolamenti della Real Marina", anno 1841:

«All’ordine "facite ammuina” tutti chilli che stanno a prora, vann’ a poppa e chill che stann’ a poppa vann’ a prora; chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa, e chili che stanno ‘ncoppa vann’ abbascio; chi nun tiene nient’a ffa, s’aremeni a ’cca e a ‘lla».

La versione moderna del "Facite ammuina" nasce ad opera del Bischero alla vigilia di una riunione "a porte chiuse" di Renzi coi suoi finanziatori, guidati da un vero "proletario 'de sinistra": dall'uomo che per il sindaco si occupa dei rapporti con i poteri economici, il numero uno del fondo Algebris, Davide Serra. Che, con il suo curriculum e i suoi 41 anni, è considerato il «rottamatore» della finanza italiana. (Il Tempo)

E, tanto per onorare "la trasparenza", ciò che avverrà in questa riunione, rigorosamente "chiusa al traffico", non sarà pubblico, e comunque se venissero fuori delle "ideuzze", sarà assolutamente vietato fare i nomi degli autori delle ideuzze. Non è magnifico? Il Tempo continua così:

"...non stupisce che poche ore prima dell'evento milanese, le agenzie comincino a battere anticipazioni dell'intervista a Renzi pubblicata sul numero di Panorama in edicola. Anticipazioni che, tra l'altro, contengono un attacco del sindaco di Firenze ai suoi avversari sul tema della trasparenza delle spese. Non è un segreto, infatti, che all'interno del Pd in molti considerino Renzi come il cavallo di Troia di potentati economico-finanziari che puntano a prendere in mano le redini del partito e della coalizione di centrosinistra. Lui non ci sta è contrattacca. «Non so con certezza quanto spenderò per la campagna elettorale - spiega - ma più o meno 250mila euro». Quindi si rivolge all'ex tesoriere dei Ds Ugo Sposetti che, secondo alcuni quotidiani, aveva attaccato il «rottamatore» accusandolo di essere finanziato dall'estero.

«Sposetti - è la risposta - parla anche di finanziamenti dall'estero, si vede che ha esperienza su questi temi, ma io non cado nelle sue trappoline». Ma l'affondo più deciso è quello nei confronti di Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola: «È disponibile, il Pd, a mettere online le fatture degli ultimi tre anni dei suoi dirigenti? Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola le mettano tutte sul sito, io aspetto. Dimostrino di essere davvero diversi dal tritacarte di Fiorito».

Un paragone, quello tra i suoi sfidanti e il «Batman» della Regione Lazio, che sembra fatto apposta per scatenare il finimondo. E infatti a stretto giro di posta arrivano le risposte piccate dei diretti interessati. O meglio, di chi si occupa dei finanziamenti della loro campagna. Bersani, infatti, preferisce non cavalcare troppo la polemica: «Renzi non si preoccupi, noi metteremo online tutto quanto. Metta anche lui, e vedrà che siamo tutti a posto».

Ben più dura la reazione del tesoriere del Pd Antonio Misiani: «Se Renzi andasse a vedere la sezione trasparenza del sito del Pd, troverebbe molte informazioni interessanti sul partito a cui è iscritto. La prima è che i conti del Pd sono da sempre certificati e pubblicati in Internet, anche in formato open data. La seconda è che il Pd ha regole severe sulle spese di rappresentanza: da noi nessuno viaggia in Jaguar, non andiamo a cena al Four Season, non si vola in jet privato. Stiamo riducendo e razionalizzando i costi del partito e abbiamo iniziato a farlo ben prima del dimezzamento dei rimborsi elettorali» [...]

Ora, come definire ciò che Renzi sta facendo, se non bieca propaganda? Cos'altro è chiedere al PD di fare qualcosa che il PD fa da tempo, in misura persino superiore agli obblighi di legge, pur non avendone alcun obbligo di legge? E perchè il Bischero, che nel piatto del PD mangia da una vita, queste cose non le ha chieste quando pasteggiava a Brunello da Montalcino a spese del partito e della provincia? Non è un po' sospetto questo tardivo amore per la trasparenza? Ma dato che io sono dell'idea che se queste sono le armi, anche il PD deve dotarsene, noi iniziamo col chiedere a Renzi:

-a) quanto costa, in termini di danno erariale e di danno alla città che amministra, una sua assenza di tre mesi da Palazzo Vecchio, in giro per comizi e per farsi i cazzi suoi ??? Oddio... magari a consuntivo potremmo persino scoprire che l'assenza di Renzi ha fatto bene a Firenze, ma non lo si può sapere in anticipo, e certamente Renzi non ha una così scadente opinione di se stesso.

-b) Cosa è andato a fare alla convention democratica di Obama? Quanto è costata la gita? Con quali soldi è stata fatta? In quanti erano, in gita? Che vantaggi ha tratto Obama dalla gita di Renzi? Qualcuno lo ha cagato, sia pure di striscio? E che vantaggi ha tratto Firenze da questa gita? Perchè, scusate se annoio, credo che Renzi sia pagato pro-tempore per fare il sindaco di Firenze. Vuole fare dell'altro? Liberissimo, ma avrebbe dovuto prima dimettersi.

Lusi-luigiMatteo Renzi, Granduca del Feudo di Firenze - Sembra che la Corte dei conti sia molto interessata non solo a certe disinvolte assunzioni fatte da Renzi quando era un ggiovane Presidente di Provincia (sempre grazie all'orrendo PD...), e per le quali è stato già condannato, ma anche ad alcuni faraonici nota-spese, che ben ricordano i comportamenti di tali Maria Giovanna Maglie, e di Emilio Fede, quando da corrispondente dai paesi africani della RAI riusciva a spendere così bene da meritarsi il nomignolo di "Sciupone l'Africano".
A me interessa sapere solo se le accuse mosse a Renzi abbiano fondamento o meno. Se i documenti che sono stati pubblicati (e che ipotizzano finanziamenti di Lusi a Renzi) siano falsi o autentici. E, just in case, se Renzi abbia querelato i suoi accusatori per diffamazione, o perchè non lo abbia fatto.
Per chi volesse rinfrescarsi le idee, vale la pena di dare una ripassata a questo articolo. E' vero, si tratta di Libero, Renzi ha minacciato tuoni. fulmini e querele, ma a noi piacerebbe sapere se poi Renzi abbia sporto querela, ed eventualmente averne una copia. Chiediamo troppo? Tafanus

(Lusi ha pagato Renzi - Corriere Fiorentino)


Fonte: Tafanus

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21 ottobre 2012

Primarie: Renzi e i suoi cari pescano nel torbido, facendo circolare versioni regolamentari false, e accusando il PD di aver fatto un "regolamento-porcata"

TafanusDiciamolo chiaro: il percorso che ha portato al varo del regolamento definitivo per le primarie del centrosinistra è stato abbastanza confuso, ma non per colpa del solo Bersani. Renzi si prenda le sue responsabilità. E' lui che ha tentato disperatamente di far varare un regolamento che favorisse l'accesso alle primarie di cani e porci, sbraitando che "le regole non si cambiano a partita iniziata".

Renzi ha ragione. Le regole non si cambiano, ma la prima regola che si è cambiata è stata quella che avrebbe impedito ad altri (Renzi incluso) del PD, diversi dal segretario pro-tempore, di candidarsi alle primarie di coalizione. Quindi abbia intanto il buon gusto di dirlo chiaro e forte, e magari un un momento di distrazione, provi a dire GRAZIE.

Le altre regole che Renzi non ha gradito (...et pour cause...) sono quelle che tenteranno di rendere difficile il voto di legioni di cinesi e cingalesi cammellati (vedi Napoli), e di "troll del voto", come quelli che sono entrati in azione alle primarie per Sindaco di Firenze, o nel "caso Pizzarotti" a Parma. Mi sembra che siano regole assolutamente accettabili, che Renzi e i suoi cari stanno tentando di vendere come una porcata, semplicemente perchè il Bischero di Rignano non potrà più contare sul voto di massa dei berlusclones. La registrazione per il voto alle primarie esiste in tutti i paesi occidentali, a cominciare da quelle per il Presidente degli USA, e questo non ha mai scandalizzato nessuno.

Le regole non si cambiano. Infatti la registrazione, seppure in forma meno regolamentata, esisteva anche nel regolamento delle primarie 2009. Ora il voto fasullo è diventato uno strumento abituale per barare al gioco, quindi ben vengano regole più stringenti. La porcata la commette chi definisce porcata le regole, perchè gli andavano bene quelle blande, e inefficaci, che c'erano prima. Se Renzi è convinto di essere il vincitore predestinato, vincerà comunque, anche con la registrazione dei votanti, e potrà vantarsi di aver vinto con un voto di provenienza non sospetta.

A noi, sinceramente, non potrebbe fregare di meno che gli elettori siano TANTI. Chi non vota, per come la vediamo noi, ha sempre torto, e nessun diritto da accampare a posteriori. Renzi e i suoi cari stanno conducendo una operazione sporca, rilasciando ai giornali versioni leggendarie del regolamento varato, tendenti persino a far credere che non ci si possa registrare il giorno stesso del primo turno (25 novembre). Non è vero, e basta leggere il regolamento:

3. ELETTORI
  • 1. La partecipazione alle primarie è aperta a tutte le elettrici e gli elettori, in possesso dei requisiti previsti dalla legge, che sottoscrivono il pubblico Appello di sostegno della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e dichiarano di riconoscersi nella sua Carta d’intenti.
  • 2. Possono partecipare al voto i giovani che compiono 18 anni entro il 25 novembre 2012; le/i cittadine/i dell’Unione europea residenti in Italia e le/i cittadine/i di altri Paesi in possesso di regolare permesso di soggiorno e di carta di identità.
  • 3. Per esercitare il diritto di voto il/la cittadino/a deve sottoscrivere il pubblico Appello di sostegno alla Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi iscriversi all’Albo delle elettrici e degli elettori, a partire dal ventunesimo giorno precedente il giorno delle elezioni - ossia dal 4 al 25 novembre 2012
Ma tant'è... persino La Stampa, informata eventualmente male dai renzini (e colpevole di non aver fatto ciò che persino noi abbiamo fatto - e cioè una verifica sui documenti ufficiali), scrive nell'occhiello al suo articolo:

Per il ballottaggio la registrazione va fatta entro il giorno prima del voto - Il comitato del sindaco di Firenze: “Così si scoraggia la partecipazione - Norme degne del miglior Calderoli”

Ma ecco l'articolo in questione:
«Queste regole sono una porcata, degna del miglior Calderoli», osserva secca Simona Bonafé, responsabile del tour in Italia di Matteo Renzi. «Sembra di essere di fronte ad una strada fatta solo di ostacoli - aggiunge Bonafé mentre Renzi tace - e ci auguriamo che questa situazione venga chiarita al più presto». «Basta con i vittimismi e abbassiamo i toni’’, replica immediatamente Nico Stumpo, responsabile organizzazione del Partito Democratico.

Luigi Berlinguer, che presiede i saggi, sottolinea che «il Paese ci guarda e si attende anche attraverso questa occasione partecipativa un contributo al riscatto della politica e della serietà delle sue manifestazioni». Ma proprio sulla partecipazione si appuntano le principali critiche al regolamento appena varato: i renziani, infatti, contestano che una distanza tra il luogo di registrazione ed il seggio finirebbe con lo scoraggiare gli elettori (...ma come... se ci si registra e si vota un due luoghi diversi, e in due giorni diversi, anche ammesso e non concesso che i luoghi di registrazione e di voto siano "ad una certa distanza", quale sarebbe il problema? NdR)
Roberto Reggi, coordinatore della campagna elettorale del sindaco di Firenze, parla senza mezzi termini di «percorso a ostacoli» che sarebbe stato posto in essere da Bersani per «vincere facile». E le nuove regole non piacciono nemmeno a Salvatore Vassallo: «Trasudano in ogni dettaglio la volontà di respingere gli elettori meno identificati e fedeli», rendendo difficile la partecipazione alla consultazione a quanti non sono normalmente militanti, lamenta il deputato.
...Renzi, qual'è il problema??? anch'io voglio respingere gli elettori meno identificati - o non identificati affatto... Ci ha preso gusto, dopo l'esperienza di Firenze, a vincere primarie di sinistra coi voti di destra? Sottolineiamo che non è scritto da nessuna parte che si possa firmare fino al giorno prima delle primarie: è scritto esattamente il contrario; non è scritto da nessuna parte che ci debba essere "una distanza" - magari incolmabile - fra seggi e luogo di registrazione; che invece è scontato, giusto ed intelligente cautelarsi affinchè a decidere chi sia il premier della coalizione di centrosinistra non siano "inviati speciale del centrodestra (vedi Firenze, Parma, Napoli). Che sia proprio questo che irrita il Bischero? NdR.

Quelle che seguono sono, in sintesi, le regole della consultazione, tratte dall'articolo de "La Stampa" (ma consigliamo a coloro che preferiscono arttingere ai documenti ufficiali, anzichè alle sintesi giornalistiche o - peggio - alle visioni renziane, di far riferimento al documento ufficiale del PD.
QUANDO SI VOTA - Le primarie si svolgono domenica 25 novembre 2012, dalle 8 alle 20. L’eventuale secondo turno si svolge domenica 2 dicembre 2012, negli stessi orari.  

CHI PUÒ VOTARE - Tutti gli elettori over 18 al 25 novembre che sottoscrivono il pubblico Appello di sostegno della Coalizione di centro sinistra «Italia Bene Comune» e dichiarano di riconoscersi nella sua Carta d’intenti; i cittadini dell’Unione europea residenti in Italia e i cittadini di altri Paesi in possesso di regolare permesso di soggiorno e di carta di identità.  

L’ALBO - Ci si dovrà iscrivere dal 4 al 25 novembre 2012 versando un contributo di almeno due euro. Eventuali eccedenze di denaro, rispetto alle spese sostenute per lo svolgimento delle primarie, saranno devolute al fondo per la campagna elettorale politica della Coalizione di centro sinistra «Italia Bene Comune». A quel punto si riceverà un Certificato di elettore della Coalizione di centro sinistra. 

COME SI VOTA - Occorre esibire al seggio un documento di identità, la tessera elettorale e il Certificato di elettore della Coalizione di centro sinistra «Italia Bene Comune». Ogni elettore può votare solo nel seggio che include la propria sezione elettorale esprimendo un’unica preferenza in corrispondenza del candidato prescelto. Non sono ammessi al voto per le primarie coloro che non abbiano sottoscritto il pubblico Appello e la Carta di intenti della Coalizione di centro sinistra «Italia Bene Comune» o coloro che svolgano attività politica in contrasto con la Coalizione di centro sinistra «Italia Bene Comune». Il Coordinamento nazionale adotta delibere attuative relative al voto degli italiani all’estero, degli studenti e dei lavoratori domiciliati fuori dalla regione di residenza, nonché ai seggi speciali. 

I SEGGI - Vengono insediati sabato 24 novembre 2012 alle 18 oppure domenica 25 novembre 2012 alle 7. Restano aperti domenica 25 novembre 2012 (e in caso di ballottaggio il 2 dicembre) dalle 8 alle 20. Son composti da un presidente e da due scrutatori assicurando nel seggio una reale pluralità di presenze politiche. Ciascun candidato potrà designare rappresentanti di lista. 

IL BALLOTTAGGIO - Qualora nessuno dei candidati abbia raggiunto il cinquanta per cento più uno dei voti validi, viene fissato per il 2 dicembre 2012 il ballottaggio fra i due candidati più votati al primo turno. In caso di parità di voti fra il secondo ed il terzo candidato si procede come da legge elettorale per le Province e i Comuni. Potranno parteciparvi anche coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro il 25 novembre, e che, tra il 27 novembre e l’1 dicembre si iscrivano all’Albo degli elettori. Al secondo turno è proclamato eletto il candidato che ha ottenuto il maggior numero dei voti validamente espressi. 

Questo è quanto: un renzino livoroso che non manda giù le regole, ma solo quella che è stata cambiata per farlo partecipare; non sopporta che si impedisca ai suoi elettori di centrodestra di votare per lui nascondendo la mano; spara (o fa sparare) la minchiata dell'obbligo di registrazione entro il 24 Novembre (ripresa da "La Stampa" nell'occhiello, e smentita dalla stessa Stampa nel corpo dello stesso articolo... Ma chi le scrive, queste cose, sul terzo quotidiano italiano???) Tafanus

P.S.: Caro Renzino, ma lei cosa ci rimane a fare, in un partito come il PD che fa le porcherie con le fatture (e lei, che è uno sano, vuole vederci chiaro!), e vara un "regolamento-porcata" perchè Bersani se la sta facendo addosso per il suo arrivo? Non farebbe bene ad iscriversi subito al Nuovo PdL?
Fonte: Tafanus

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23 ottobre 2012

...e ora il FioRenzino vuole salvaguardare a botte di carta bollata l'anonimato dei suoi elettori... Che vengano da Arcore???

Renzi-prossima-arcorePrimarie, Renzi ricorre al Garante - Bersani: regole fatte a unanimità - Il sindaco di Firenze: il Garante valuti se viola la privacy pubblicare gli iscritti all'albo del centrosinistra. Il segretario: regole votate all'unanimità, sono in mano ai garanti
Primarie, Renzi passa alle vie legali contro la pubblicazione degli iscritti del centrosinistra  e Bersani replica che le regole sono state fatte all'unanimità e che decidono i garanti.

RENZI: ALBO VIOLA LA PRIVACY - È stato depositato oggi il ricorso di Matteo Renzi relativo all'albo degli elettori alle primarie. Lo conferma il presidente dell'Autorità per la protezione dei dati personali Antonello Soro. «Il ricorso è di oggi, vediamo di decidere in tempi brevi», spiega Soro. Renzi chiede al Garante di valutare se la pubblicità degli iscritti all'albo del centrosinistra viola le norme sulla riservatezza dei dati personali.

BERSANI: I GARANTI HANNO LE REGOLE - «Sono regole che abbiamo deliberato all'unanimità, adesso ci sono i garanti che devono farle rispettare»: così Pier Luigi Bersani ha commentato il ricorso al garante della Privacy del comitato di Matteo Renzi [...]

LE MOTIVAZIONI DEI RENZIANI, LO STUPORE DI SEL - La segnalazione l'ha presentata oggi il presidente del comitato Renzi, Marco Carrai. Sollecita un intervento «urgente» dell'Authority guidata da Antonello Soro. Urgente perché – sostiene - le primarie sono fra un mese e bisogna evitare alla coalizione «comportamenti illegittimi» e ai cittadini «di subire un danno gravissimo». Ma soprattutto perché il 25 ottobre ci sarà la consegna delle firme e la formalizzazione delle candidature, che comporta anche l'accettazione delle regole.

Con un procedimento pendente, Renzi si tiene le mani libere. Non si può, sostengono i renziani, «imporre» a chi vuol partecipare alle primarie «il rilascio di un consenso alla diffusione o alla pubblicazione dei nomi dei sottoscrittori dell'appello e degli iscritti all'albo degli elettori». Si tratta, spiegano gli avvocati di Renzi, di dati sensibili perché «implicano la manifestazione di opinioni politiche». E obbligando gli elettori a dare il loro consenso, pena l'impossibilità di votare, si lede una libertà costituzionale. Dal momento però che è necessario «impedire brogli», l'unico consenso dovrebbe essere sulla verifica dei dati personali, propone. L'elenco dei votanti, poi, dovrebbe essere consultabile solo per chiarire eventuali irregolarità. Non solo. Con l'occasione, i renziani hanno fatto rientrare dalla finestra l'altro paletto indigesto, la separazione fisica tra il luogo di registrazione e quello di voto, chiedendo un parere sulla registrazione online. «Lo statuto del Pd la prevede, il regolamento delle primarie no», ha ricordato Reggi.

La palla ora è nel campo di Soro, e la questione è delicata perché il presidente dell'Autorità è anche ex capogruppo del Pd alla Camera e schierato, da deputato, in Areadem, ora in forza alla maggioranza di Bersani.
Dal canto suo, Sel ha fatto asse con il segretario Pd. « Siamo stupefatti» dalla mossa del sindaco, dichiara Nicola Fratoianni, «probabilmente, dopo la cena con banchieri e finanzieri a porte chiuse, Renzi si è innamorato della segretezza più assoluta». O forse si vuol «garantire una presenza "discreta" a chi di centrosinistra non è».

Caro Renzino, caro Reggi... (ma quanto caro?),
lasciate che vi spieghiamo un paio di cosette. In primo luogo non si viola nessuna privacy, perchè il voto alle primarie non è un atto obbligatorio. E' facoltativo, ed è riservato a coloro che sono disponibili a sputtanarsi pubblicamente dichiarandosi per iscritto simpatizzanti del centrosinistra. Se questa regola è tanto pesante per i suoi simpatizzanti, dica loro di non andare ad inquinare il voto di una coalizione che è distante da loro, et voilà... la loro privacy è salva. Nessuno saprà che i banchieri delle Caymans, le ive zanicchi e i Giorgi Gori votano per lei ...
Al mitico Reggi, che scrive: «Lo statuto del Pd la prevede, il regolamento delle primarie no», vorremmo solo ricordare che lo statuto è sovraordinato rispetto alle primarie. Il regolamento delle primarie è varato a norma di statuto e sue variazioni regolarmente varate, non viceversa. Affera, Reggi? "

S-O-V-R-A-O-R-D-I-N-A-T-O. Significa che viene SOPRA, significa che viene PRIMA. 

Chi desidera partecipare alle primarie del centrosinistra, in quota PD, con le modifiche apportate allo Statuto del PD per consentire candidature multiple, non ha che da accettare le regole delle primarie alle quali vuole partecipare. Altrimenti si organizzi le sue, di primarie, a Rignano sull'Arno, e non rompa le balle alla sinistra. Graaaazzzie!!!!!!!
Fonte: Tafanus

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23 novembre 2012

Matteo Renzi, e il "fuorionda" imbarazzante (Bischeri si nasce, ed egli "lo nacque")

...se perdo, mando a Roma un po' di amichetti...


Il Re dei Media, il Principe ereditario del click e dei "Like" su facebook, non ha ancora capito che esistono i fuorionda, e che lui non ne è esente. Così, dopo aver predicato per mesi che se perderà non accetterà "premi di consolazione, si fa beccare come un piccione a dire che "se perdo, porto a Roma i miei amichetti... Ma ecco il dettaglio della figura di merda, tratto da Repubblica.it del 22/11/2012), da dove sono tratte anche altre notizie interessanti...
QUELLI CHE "SE PERDO NON ACCETTO PREMI DI CONSOLAZIONE - Fuorionda di Renzi: "Se perdo, miei in Parlamento". Il sindaco di Firenze, fin dall'inizio della sua campagna elettorale, ha sempre dichiarato, in caso di sconfitta, di non volere premi di consolazione e che non si sarebbe mai candidato per il Parlamento. In un fuorionda di oggi della trasmissione 105 Friends, su Radio 105 Network, dove Renzi era ospite, il 'rottamatore' è tornato su questa ipotesi dicendo: "Porterò un po' di amici miei in Parlamento e cercherò di avere un po' di spazio, ma io non mi faccio comprare". [...]

Fonte: Tafanus

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28 novembre 2012

L'imbecillità si candida a governare - Renzi: ''Verbali delle primarie online. Compro io uno scanner a Stumpo''

Renzi-fuori"A Stumpo comprerò uno scanner con i miei soldi e così si potranno mettere in rete i novemila verbali dei seggi delle primarie. Si impiegheranno tre ore e ce la fa anche lui", così Matteo Renzi alla telefonata a Canale 5, replica al segretario organizzativo delle primarie, Nico Stumpo, che di fronte alla richiesta del sindaco di pubblicare in rete i verbali, sostiene che per farlo: "Ci vorranno giorni e giorni"
Forse a questo ragazzotto, principe del "webbe 2.0", non hanno ancora spiegato che ormai ci sono in commercio ottime epsom multifunzione (stampante a colori, scanner, e persino OCR).
Forse a questo ragazzotto non hanno spiegato che oltre ai verbali (che non sono di una pagina ma di almeno 4 facciate), bisogna allegare gli elenchi dei votanti, coi numeri della carta d'identità. Altrimenti il tutto ha lo stesso valore della "Due Veli Scottex", dieci piani di morbidezza.
Forse a questo ragazzotto nessuno ha spiegato che le facciate da scannerizzare, fra verbali di 9234 sezioni ed elenchi delle firme (non ce ne sono più di una ventina a pagina), possono arrivare alla bella cifra complessiva di circa 200.000 facciate.
Forse a questo emerito cazzone qualcuno dovrebbe spiegare che la scansione di una facciata, e il caricamento della facciata stessa in un megafile, può richiedere, a una persona allenata, non meno di tre minuti. Forse a questo cazzone bisognerebbe spiegare che 3 minuti per 200.000 facciate fa 600.000 minuti, o se si preferisce  10.000 ore lavorative. Un addetto per 1250 giornate lavorative, o due addetti per 625 giornate lavorative, o tre addetti per 416 giornate, o 6 addetti per un anno.
Il Bischero di Frignano si accomodi. Assuma a sue spese 6 persone, così fra un anno sapremo - però online tramite webbe 2.0 - se Renzi ha perso per 300.000 voti, o per 297.500, o per 302.600.
Ma mettiamo pure che questo cazzone abbia ragione, che si debbano scannerizzare e mettere online SOLO 9000 pagine. Secondo il cazzone si impiegheranno tre ore. Centottanta minuti. Cinquanta pagine al minuto. Una pagina in poco più di un secondo. Questo ragazzotto è da internare.
Intanto questo paladino delle regole insiste nel voler cambiare le regole della partita durante l'intervallo fra il primo e il secondo tempo. Ha ormai capito che senza l'intervento di truppe fresche cammellate di Forca Italia non ce la farà mai. Ecco cosa gli ha risposto Luigi Berlinguer, Presidente del Collegio dei Garanti:
"...le regole per lo svolgimento delle primarie del centrosinistra sono state definite nel regolamento approvato all`unanimità dal collegio dei garanti lo scorso 15 ottobre. Una volta iniziata la partita le regole non si possono cambiare tra il primo e il secondo tempo..."
Intando il Bischero sta affrontando l'emergenza della "bomba d'acqua" caduta su Firenze dal "salotto" di Bruno Vespa. 
I have a dream... che fra quattro giorni questo bischero sia spazzato via da un'alluvione di voti; che la sua prolungata assenza da Palazzo Vecchio lo metta in crisi con la sua giunta; e che torni a fare lo strillone del giornali del gruppo Monti-Riffeser.
Tafanus

APPENDICE

Un po’ di nomi di "proletari" amici e finanziatori del Bischero di Frignano
 
Ancora una citazione dal lungo articolo sui finanziatori e sostenitori del Nixon di Rignano: “i Frescobaldi, i Fratini (immobiliaristi, centri commerciali), i Folonari (Giovanna Cordero Folonari fu chiamata a fare l’assessore dal precedente presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi), i pratesi Pecci tramite il congiunto Niccolò Cangioli, manager della Elen spa, i Bini Smaghi, quelli del conte Lorenzo, ex consigliere della Bce nominato da Renzi presidente della Fondazione Strozzi. Bini Smaghi, tra l’altro, è figlio di una Mazzi e, dunque, cugino del Mazzei presidente della Cassa di Risparmio.
Una rete di sostenitori influenti cui si sono aggiunti imprenditori e manager come il gruppo Poli (imprenditori alberghieri e proprietari di tv locali), l’editore Mario Curia (Chiesa, Confindustria), Leonardo e Marco Bassilichi, della Bassilichi Spa, azienda che lavora per il Monte dei Paschi, il costruttore Andrea Bacci (già messo da Renzi a presiedere quella Florence Multimedia che gli ha procurato un’indagine della Corte dei conti), Fabrizio Bartaloni, manager del Consorzio Etruria, una delle aziende impegnate nei grandi lavori fiorentini, Riccardo Maestrelli, imprenditore con l’azienda più importante di frutta e verdura alla Mercafir di Firenze, il mercato all’ingrosso.
Fuori da Firenze il sindaco gode delle simpatie di Oscar Farinetti patron di Eataly (che a breve aprirà uno store proprio a Firenze, negli spazi della libreria Martelli da poco chiusa), ovviamente Giorgio Gori fondatore dell’impero Magnolia, poi il presidente di De Agostini Pietro Boroli, il vicepresidente del gruppo Viacom International Media Network, Alessandro Campo Dall’Orto). O stilisti fiorentini come Ermanno Scervino, Ferruccio Ferragamo e Roberto Cavalli, amici di Renzi. Qualcuno, come il tesoriere dei Ds Sposetti, uno che di soldi e partiti ne sa parecchio, ha evocato finanziatori americani e israeliani per Renzi.”.

Insomma, al tavolo del Nixon di Rignano mancano solo la contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare e il MegaPresidente Galattico in persona, il Duca Conte, Lup. Man., Gran Ladr., Farabut., Multinaz., Francesco Maria Barambani.

Da un articolo di renzileaks.it renzileaks.it segnalato da Anna

Fonte: Tafanus