Visto che ci sono tanti fan di Bagnai in giro,
sempre pronti a prendere per oro colato quello che dice, e soprattutto
le sue fantasiose e tendenzialmente paranoiche analisi politiche, perchè
non prendere un po’ in giro i tifosi della “moneta sovrana” con un esempio che a loro piace.
Prendiamo l’Argentina.
Se chiedete a un fan della “monetasovranabellaeurobruttocattivo“, vi racconterà una storia come questa: l’Argentina circa dieci anni fa era strangolata dalla speculazione internazionale e da un folle debito estero, ingiusto e insostenibile.
Allora coraggiosamente hanno rovesciato il tavolo e mandato a gambe all’aria la speculazione rifiutandosi di pagare. Del resto anche uno Stato è un soggetto su cui si può investire, e come tale porterà con sè dei rischi. I rischi si sono palesati, e quindi è giusto che l’Argentina si sia rifiutata di restare soggiogata alla speculazione.
Ha rimosso il vincolo esterno del cambio fisso con il dollaro e ora cresce a ritmi esponenziali, e tutti sono felici e contenti.
Non ricevono prestiti internazionali ma non importa, perchè hanno la moneta sovrana, e uno Stato con una moneta sovrana non potrà mai fallire. E in questo modo si difendono dai pluto-avvoltoi che vogliono spartirsi la loro ricchezza, incatenandoli con la speculazione e il culto del debito.
Quindi in Argentina va tutto a meraviglia, giusto?
Beh, c’è da dire che però l’inflazione è un po’ altina (si stima 25%, i sindacati esagerano e dicono 100%, che è l’ultimo aggiornamento dello stipendio dei politici).
Ma questo non importa, dirà il nostro fan della moneta sovrana, perchè l’inflazione fa bene alla salute: infatti, se c’è inflazione, i capitali non restano fermi ma vengono immediatamente spesi o investiti.
E’ quindi un bellissimo circolo virtuoso di ricchezza e sostenibilità, e il tutto senza bisogno dei soldi provenienti dall’estero, che portano solo speculazione.
Tutto è bene quel che finisce bene, quindi. Giusto? Certo che è giusto, c’è la moneta sovrana!
Beh, proprio giusto invece non lo è. O almeno, se lo è, gli Argentini
non hanno capito niente e qualcuno dovrebbe avvertirli che sono
ricchissimi, anche se non se ne accorgono.
Sì perchè ultimamente gli Argentini non sono di buon umore.
Una possibile ragione è che i politici si siano appena raddoppiati lo stipendio. Ma perchè se lo sono raddoppiato? Perchè sono dei ladri? Anche, ma ci dev’essere di più.
Leggendo, pare che la Camera di Commercio Argentina stimi l’inflazione al 40%.
“Perché si raddoppiano la busta paga? – si domandava un rappresentante sindacale per i metalmeccanici – non sará perché l’inflazione è del 100% e ci continuano a raccontare la filastrocca che non supera l’8%?”.
Ohibò, possibile che in questa Nazione così ricca e così sovrana, non
tutti siano contenti? E perchè i dati ufficiali sono tanto diversi da
quelli dichiarati da chiunque altro? Non dovrebbero pubblicizzarla sui
manifesti, un’inflazione così bella e virtuosa?
Apparentemente no, e un motivo razionale c’è. I titoli di stato
e quindi il debito pubblico sono aggiornati all’inflazione. Quindi se
l’inflazione ufficiale è bassa, l’aggiornamento è basso, e il debito
cresce meno.
Ma manipolare i dati non è una bella cosa, dice il Fondo Monetario Internazionale un po’ arrabbiato, e questo non è un buon segno per l’economia, dice Moody’s tagliando l’outlook (arrivando a B3, il passo precedente al C, il più basso).
Ma si sa, sono due vecchi brontoloni e ce l’hanno con l’Argentina che
ora è ricca e felice, e cresce esponenzialmente senza bisogno di
nessuno. E certo, ha la moneta sovrana!
Possibile? Con la moneta sovrana? Che basta che fai partire la
stampante e sei pieno di soldi? Senza l’afflusso di capitali esteri, che
portano solo speculazione e puzza di morto?
Eh sì, pare di sì.
E la storia secondo cui ci difenderemo dai pluto-avvoltoi che si
cibano delle nostre ricchezze? Beh a quanto pare è falsa, perchè lo
faranno eccome. Si stanno già dando i consigli su dove comprare un bel vigneto. “If you’ve ever dreamed of owning your own vineyard, I can think of no better place than Mendoza,
Argentina’s most famous wine-producing region. Mendoza sits at the foot
of the Andes, 600 miles west of Buenos Aires. Soil and climate are
perfect here for wine production”
E gli Argentini che dicono?
Beh, più che parlare, si esprimono battendo pentole e coperchi in piazza.
Effettivamente vivere sta diventando un incubo (già
visto): inflazione dilagante, stipendi che la rincorrono a fatica, tasse
del 15% sugli acquisti all’estero e segnalazione all’erario, divieto di
importare moneta straniera, scarsa crescita.
E infatti le agenzie di rating continuano a tagliare rating e
outlook, l’ FMI s’incazza e gli Argentini si alzano di cattivo umore. L’Argentina sta fallendo. Di nuovo. Con la moneta sovrana.
Ancora convinti di voler “fare come l’Argentina?”.
P.S.: una grossa parte della crescita argentina (circa metà) è stata
data dall’esportazione di materie prime, come soia e petrolio, e il loro
aumento del prezzo.
Sì è precisamente "junk", ovvero ad alto rischio speculazione/default.
B3 è "speculativo". Ovviamente la gente è cauta e nessuno dice C = default, ma tutti lo pensano, perchè così è.
Il
problema del pagamento del debito pubblico si coniuga perfettamente
all'uscita dall'euro e alla seguente coniazione di una nuova moneta. A
Parma lo hanno già capito, voi invece che siete dei caproni non
comprendete queste innovazioni finanziarie: http://www.gazzettadiparma.it/...
Fcoraz,
io non ho una preparazione economica, e quindi non ne capisco bene gli
effetti. Pero' dato che mi sembra tuttalpiu' una sperimentazione su base
territoriale, mi spiegheresti cosa vedi di negativo nell'idea (non una
spiegazione ideologica pero')?
L'emissione
di moneta produce inflazione, e quindi un aumento dei prezzi. Se gli
stipendi rimangono invariati, è un problema... Sono stato eccessivamente
ideologico?
PS Su base territoriale ciò che intende fare la giunta
pentastellata non avrà alcun impatto economico/finanziario, in pratica
la nuova "moneta" produrrà degli sconti presso alcuni esercizi
commerciali; è un'operazione di marketing analoga a quelle della GDO
(Esselunga che regala 8 euro di benzina Q8 o Carrefour che sconta il 10%
della spesa), non un provvedimento sociale e strutturale.
fcoraz: Fcoraz
- No per niente ideologica e per quanto ne capisco condivisibile. Solo
che come mi era sembrato leggendo l'articolo, il Pizza sta solo
proponendo un buono sconto con il fine (almeno nelle intenzioni) di
promuovere il piccolo commercio locale, giusto? quindi non lo si puo'
accusare di voler emettere moneta (come mie ra sembrato di capire dal
tuo primo commento), cosa che sarebbe stata preoccupante.
Capro Espiatorio: Il problema di quella moneta è che non capisco come si paghino le tasse. Ne paghi meno? Le paghi uguale ma in Euro?
E
come circola quella moneta? Come la guadagni? Ti arriva a casa
gratuitamente? Ci sono un bel po' di domande a cui ancora non ho trovato
risposta...
Pallacorda: Funziona
come alcune promozioni degli ipermercati... è molto semplice: al
raggiugimento di ogni soglia (spesa, prodotti o punti acquisiti) scatta
un bonus (sconto o ricompensa).
fcoraz: Fcoraz,
scusa ma se 'e cosi' e viene proposta da un network di piccoli
commercianti locali, non potrebbe essere una buona idea? (non traggo
conclusioni, vorrei semplicemente discuterlo senza partigianeria)
Capro Espiatorio: L'amministrazione
comunale che si da al marketing può essere sicuramente una buona idea.
In questo senso allora rivaluto anche il ruolo etico e sociale della
catena Esselunga che mi dato un buono da € 8 con il quale spenderò € 32
invece che € 40 al mio prossimo rifornimento di carburante. http://www.esselunga.it/defaul...
Mi auguro che l'amministrazione comunale si dedichi maggiormente alle
istanze che più le competono (e a Parma non ne mancano di emergenze)
piuttosto che preoccuparsi di sconti e promozioni.
fcoraz: quello che io non ho capito è:
un
prodotto che costa 100€ potrò pagarlo 90€ + 10 scec, il commerciante
quando farà la dichiarazione dei redditi pagherà le imposte su 100 o su
90?
Caprone: mi auto rispondo, trovata la risposta sul sito Arcipelago SCEC, a me sembra una truffa ai danni dell'erario
"L’imprenditore che li accetta in pagamento deve pagare tasse e Iva anche sull’importo pagato in Buoni Locali?
No.
Tecnicamente il Buono da diritto ad uno sconto e quindi come tale non
rientra nel computo dell’imponibile per il calcolo delle tasse e
dell’Iva"
Caprone: Se
su un prodotto che costa 100 applichi uno sconto del 10% è vero che
fatturi 90, ma è anche vero che il numero dei pezzi venduti tende a
crescere, che è la logica tipica delle promozioni nei supermercati.
Capro Espiatorio: Il
gruppo politico antesignano del M5S di Parma (i Nonsologrilli), dove si
è formato anche il Pizza, così scriveva; ora uno può anche cambiare
idea, ma le premesse erano altre.
Non usare più la moneta debito delle banche private, conoscere la cultura dell’altro
modello socio-economico (decrescita felice), introdurre
ed usare la vera class action per iniziare a togliere alle corporations
SpA quel danaro rubato ai popoli, introdurre gli strumenti della vera
democrazia (iniziativa popolare, referendum e bilanci partecipativi
deliberativi) e studiare le public company (trasformare le ex-municipalizzate,
strumenti di controllo del consenso politico) sono, dal nostro punto di vista,
le azioni concrete da comprendere e portare avanti in ambito locale e
nazionale. Il come e perché verrà deliberato insieme.
Personalmente
ritengo che uscire dall'euro sia una solenne cazzata. Non ce lo
possiamo permettere con un debito pubblico mostruoso, spese statali
folli, grandi industrie smantellate pezzo per pezzo e prezzi delle
materie prime alle stelle. Magari nazioni come l'Austria e la Finlandia
potrebbero anche farlo senza grossi problemi, noi no.
Non siamo come l'Argentina cmq, quella è un caso a parte.
E che due palle però, l'ha detto Grillo con quelle testuali parole ("non ce lo possiamo permettere") e tutti a ripeterlo.
Ma quando mai ?
Se
contiamo di continuare a puntare sul ribasso non possiamo
permettercelo, se cerchiamo di crescere e diventare grossi (in un
mercato che è come il mare, pesce grosso mangia pesce piccolo) invece è
una mano santa e DOBBIAMO permettercelo (oh, l'ultima printing session
della FED ha portato ad un altro aumento del prezzo del petrolio, a cui
seguirà un aumento del prezzo dei carburanti... sicuro di voler uscire
dall'euro e pupparti un ulteriore aumento ?).
Perché tornare alle lire e svalutare forse ci farebbe tornare
competitivi su canottierine e pomodori in scatola, ma avoglia svalutare
(sulle spalle dei dipendenti* e dei risparmiatori) prima di poter essere
competitivi con la Polonia (India e Cina manco a nominarli).
Ma perché l'Italia è fatta d'ignavi che anziché capire che bisogna
andare avanti passano il tempo a cercare il modo migliore per restare
indietro col minimo sforzo ?
* no, la scala mobile non la darebbero, quindi avoglia vedersi ridurre il potere d'acquisto.
PS: Alla chiusura di oggi abbiamo fatto qualcosa d'importante,
finalmente dopo tanto tempo il rendimento (non lo spread, si badi bene)
dei BTP a 10 anni è sceso sotto i 5 punti, a 4.93, con uno spread di 331
punti!
Guardando i dati, è un discorso strano.
Se guardi le bilance commerciali, vedi che tanti paesi sono in perdita, ma di poco, la Germania invece esporta tantissimo.
La
competitività è il maggiore argomento dei "no-euro", ma non è che sia
messa così male, è la Germania ad essere abnorme. Inoltre la bilancia
commerciale italiana è stata sì in attivo, ma non di molto. Era in
attivo di dieci volte meno, rispetto a quanto lo sia ora quella della
Germania.
Quindi anche ad uscire e svalutare, al massimo torniamo ai
livelli precedenti. Ma anche no, perchè abbiamo paesi come la Serbia che
può produrre a costi 4 volte più bassi, e quindi dovremmo svalutare del
400% per raggiungere quei prezzi.
Non è nemmeno immaginabile.
Il problema più grosso (se quello era piccolo) poi sono i debiti, in
generale. Il debito grosso non è direttamente problema nostro, ma degli
altri. Quindi se usciamo dall'Euro lo facciamo per fallire,
istantaneamente. Nessuno può ripagare in lire quei debiti. E infatti è
per questo che i capitali esteri sono già rientrati per metà.
Certo è
però che se noi fallissimo, i creditori non si rassegnerebbero, ma
avrebbero sempre lo scontrino in mano. Non riceveremmo credito
internazionale finchè non ripaghiamo quei debiti enormi, come succede
all'Argentina. Dovremmo arrangiarci da soli per almeno dieci anni a
comprare materie prime che sempre più scarseggiano con soldi che si
svalutano di continuo.
Quindi come dici tu, non è affatto un'idea seria.
Questa
fà il paio con quella dell'Islanda che " attraverso un referendum (ci
mancava che vincessero quelli che volevano pagare...sic!), si è
rifiutata di pagare il propio debito con la banche e adesso l'economia
pompa a tutto vapore!!"
L'isola dei 4 gatti che si rifiuta di pagare
i debiti ESTERI di UNA banca fallita (piccoli dettagli per il gregge)
presa come esempio da esportare in Italia per risolvere i nostri ben più
complicati problemi. Il problema vero è che la gente ci crede...Fà
credere ai caproni di poter abolire le tasse o i debiti attraverso un
referendum...mah, chissa chi vincerà?!
E
pensare che coloro che basano tutta la filosofia d'informazione
grillina vivono per il web, mangiano per il web, cagano, sudano e si
inchiappettano in nome di questa presenza eterea. Quelli che dovrebbero
essere "noi siamo informati, perché usiamo il web( ovvero: il blog di
Beppe Grillo ), voi no perché leggete i giornali di propaganda NWO",
sono sempre i primi a cascare su queste immonde scemenze.
Il
bello è che sono mesi che gli si schiaffa in faccia l'articolo
dell'Economist che parla di come i dati argentini sono falsi... e loro a
negar tutto.
C'era anche chi diceva "io vivo in Argentina, qui va tutto benissimo".
Oltremodo
ridicoli. E loro sarebbero elettori( o anche potenziali
rappresentanti?!? ) più informati, onesti e degni di quelli che votavano
Berlusconi o Bersani? Ridicoli.
In
un sondaggio fatto tra quelli che seguono il blog di Beppe Grillo (e
quindi molti dei duri e puri), solo poco più del 50% è stato favorevole
all'uscita dall'euro (con valori ovviamente fortemente compromessi a
favore dell'uscita, a giudicare dai risultati deigli altri sondaggi). E
di fatto non fa parte del programma e anche Beppe Grillo se lo è
rimangiato e ha solo parlato di un referendum. Nessuna delle persone che
conosco che supporta il M5S è a favore dell'uscita dall'euro... Su un
fatto hai ragione: si accetta una soglia bassissima di attendibilità per
farsi un'idea sulle cose, si è disposti a credere a qualsiasi panzana
se alimenta un sottile meccanismo di autoincensazione (cioè ci da
ragione), certo è tipico dei Grillini... ma da persona che per lavoro
approfondisce i media, ho proprio l'impressione che sia un problema che
non si può ascrivere a una categoria di persone, ma pervasivo.
Assolutamente.
È un fenomeno che trascende il blog di Grillo, il problema dei grillini
è che invece di tirarci sù qualche forum insieme ai complottisti dei
grigi e dei rettiliani, ci fanno poi discussioni sul forum del
MoVimento. Esiste comunque in me la speranza che questo sia un fenomeno
temporaneo.
A
me quel che da veramente fastidio è che la massa dei grillini era
facilmente "educabile"... si poteva spiegar loro effettivamente cos'è un
bond, qual'è la situazione dell'Italia, a che serve la leva monetaria e
via dicendo.
Anche un "guru" poteva spiegargli le cose, invece
Grillo anziché provare a far emancipare il suo elettorato l'ha chiuso in
un recinto in cui ogni fesseria, complottismo, stupidaggine viene
ripetuta ed amplificata.
Alla fine gli sto facendo un sacco di pubblicita a 'sto mentecatto di Di Cori Modigliani.
Vedi tipo l'articolo sul suo blog, poi riportato simile su quello di Grillo: http://sergiodicorimodiglianji...
Parassite99: Proprio
qui sta il bello! Ad esempio Josefa Idem, la canoista, è 'pagata dal pd
per parlare male di Grillo. In verità non è una sportiva (e lo ha
dimostrato). E’ una funzionaria di partito raccomandata. Una burocrate.
E’ stata assessore allo sport nel comune di Ravenna e si è costruita una
carriera sedentaria all’interno della federazione'.
Poi se ha fatto 8 olimpiadi ai vertici cosa importa....una sagoma questo tipo.
Effettivamente
peró nell'articolo Pallante non dice mai le testuali parole. Credo sia
sbagliato da parte di Pubblico strumentalizzare l'intervista. Se
vogliono attaccare lo M5S meglio farlo sul merito, tanto di argomenti ce
ne sarebbero a milioni.
Infatti
il titolo è uno specchio per le allodole. Non fa poi nemmeno chissà
quale attacco a Grillo come vorrebbero far sembrare. E' la cosa di cui
moltissimi commentatori su Pubblico si stanno lamentando, un sacco di
articoli con titoloni sparati ma contenuti prossimi allo zero. Come
inizio della loro attività è deludente.
Incredibile,é
la prima volta sul web ( in Italia ovviamente) che trovo qualcuno che
racconta come stano le cose nella "Dubai del Sud"...sono stufo di
leggere nei siti "alternativi"che bisogna seguire l'esempio argentino,ma
che cavolo ci si fa qui allora,glielo dico a tutti che la pensano così:
andate pure,andate,fate una bella scorta di pesos,quindi portate la
carriola per caricarli visto quel che valgono,poi prendete un buon
giubotto anti-proietili,son tempi duri nel paese Kirchnerista,ma
sopratutto portateci un mega vasoio di vaselina !!!!!...
I miei amici
quando vado di là stano così bene che mi chiedo come possono venir a
lavorare qui,gli dico che anche qui c'è crisi,me rispondono che lo sanno
ma che almeno qui non ti sparano per un paio di scarpe....
dopo il
default del 2001,la mia cara Argentina non si é mai più sollevata,ma
quel che fa più danno e male,è non tanto il crack finanziario,come
quanto quello etico,culturale ed educativo...
Purtroppo
chi vuol fare "informazione un po' diversa" finisce sempre per
comportarsi da squilibato e blaterare di complotti assurdi.
Qua cerchiamo di essere un minimo sensati, e di raccogliere informazioni reali.
Purtroppo questa quantità di siti assurdi diventa un problema quando
si cercano informazioni, e chi è ignorante finisce per essere preso
nella rete delle idiozie.
E sì, mi son dimenticato di scriverlo, ma c'è anche il problema dell'incredibile livello di criminalità in Argentina...
sinceramente
ritengo ancora bagnai e i suoi grafici fonti più autorevoli del vostro
sito, ma ad ogni modo Bagnai non ha mai scritto che stampare denaro a
casaccio ci salverà, ha solo detto che allo stato attuale è folle non
poter monetizzare il deficit tramite la propria banca centrale ed essere
invece costretti a prendere i soldi sul mercato pagando tassi da
mercato.
Ed
è un'opinione legittima. E sicuramente è molto più autorevole del
"movimento dei caproni", sarebbe un grosso problema per la sua
università se fosse il contrario XD Comunque so bene che Bagnai è contro
la MMT, tanto per dirne una.
Quello che critico in questo
articoletto non è Bagnai (che però ogni tanto se non sbaglio ha
apprezzato l'Argentina) ma i tanti che usano la triade Argentina Ecuador
Islanda per sragionamenti su debito e crisi.
Ad esempio se leggi il
post sull'Ecuador ho scritto questa stessa cosa che hai scritto tu ora
sulla politica monetaria, però ho sottolineato che l'Ecuador è tutto un
altro paese e ci sono milioni di dettagli (e dollari) di differenza col
nostro caso, al contrario di quello che taluni (es. Grillo) vogliono
farci credere :)
Giusto,
comunque l'idea dell'Argentina di sganciarsi dal dollaro e riprendere
ad avere una propria "monetasovranachecisalverà" ritengo sia una cosa
decisamente positiva e anzi necessaria, se poi però questi si mettono a
lavorare solo di rotative e producono milioni di pezzi di carta allora
la cosa diventa un pò ingestibile, il problema non è lo stampare in se
quanto il modo un pò becero in cui l'Argentina lo ha fatto ultimamente.
Sicuramente l'Argentina ha fatto bene, ha modo ora di stare meglio.
E'
un po' una tautologia però dire "un paese governato bene è governato
bene", perchè si può rispondere "beh allora anche nell'Euro un paese
governato bene è governato bene" :)
E c'è anche da dire che
l'Argentina non ha ora credito internazionale, e nonostante abbia un
mare di risorse naturali rischia veramente grosso.
Sicuramente c'è la componente "malgoverno", ma anche la situazione in cui è non è grandiosa.
E
soprattutto ci sono un sacco di differenze con il nostro caso, il più
grande dei quali è l'enorme massa di debiti, soprattutto privati.
Se
non ci fossero, allora Euro sì/no sarebbe un po' più un problema
"morale" (resterebbe l'aumento di commercio portato dall'Euro), ma visto
che ci sono, insomma...
Pallacorda: ma
quei debiti privati sono figli delle movimentazioni di capitali
tedeschi (in buona parte) che sono finiti alle nostre banche, quando vai
a chiedere un mutuo per comprare casa mica lo sai che i soldi prestati
non sono italiani, li prendi e basta, non possiamo farne una colpa al
povero cristo che vuole mettere su famiglia. A quel punto però il debito
privato dell'italia è aumentato (nella parte relativa al debito estero)
e questo è dovuto in larghissima parte alla nostra totale dipendenza
dai mercati per quanto riguarda la politica monetaria, per cui i soldi
sono pochi proprio quando servono, e i capitali tedeschi si spostano qui
da noi semplicemente perchè sanno che otterranno maggiori interessi. E'
l'eurozona così fatta che non va bene, meglio ognuno per se.
Simone Previti: Certo, ma chi gli ha permesso di spostarsi qua? Chi è che ha preso in prestito quei capitali?
E'
chiaro che l'Eurozona per come è fatta non ha filtri nè rimedi a questo
squilibrio, però non ho ordinato io nè i Tedeschi agli Spagnoli di
costruire città in mezzo al nulla (e così via per gli altri).
Però nemmeno mi sembra furbo smontare tutto solo perchè ci sono degli
squilibri a cui è facile rimediare. Abbiamo detto che inserire
inflazione in Germania è la risposta giusta? Si spinga per fare quello,
che è molto semplice, invece che pretendere i salti mortali all'indietro
di vent'anni, o no?
Pallacorda: Quei
capitali sono arrivati qui perchè manca una qualsiasi regolamentazione,
inoltre la mancanza della possibilità di acquistare i nostri bot da
parte della banca centrale ha fatto si che si sia diventati dipendenti
da questi capitali esteri (il famoso mercato), quello che forse ti
sfugge (lo dico senza cercare la rissa :)) è che la Germania ha tratto
tutti i vantaggi possibili da questa situazione e di sicuro loro
l'inflazione non la vogliono, il dato politico è che siamo un'unione
solo di nome perchè di fatto ognuno cerca di fregare gli altri, nessuno
convincerà mai la merkel a fare ciò che va bene per tutti, perchè loro
proprio non vogliono aiutarci ma prendere il sopravvento. Inoltre
tornare ad una nostra moneta porterebbe ad un adeguamento automatico
dell'inflazione, semplicemente il mercato valutario farebbe la
differenza rendendo più costose le merci tedesche per le semplici regole
di mercato, non si tratterebbe di iniettare liquidità a trilioni, è
un'inflazione naturale che viene impedita dalla rigidità dell'eurozona.
Pallacorda • 10 hours ago • parent
Simone Previti: Sì sì sono d'accordo su tutto quanto, tranquillo che non mi sfugge :D
Il punto però è che la Germania, come nota anche Bagnai, per dire, sta segando il ramo su cui siede.
Così, a occhio e secondo me, converrebbe a tutti quanti rimettere in sesto le cose e riequilibrare il mercato.
Insomma, vediamo che è più una questione di comprendere il problema e i vantaggi e convincere i Tedeschi ad accettare un po' di inflazione.
Secondo me, è una strada incredibilmente più semplice, basterebbe fare informazione seria.
Gridare "no Euro, no Euro" ti mette immediatamente nella schiera dei pazzi, anche se porti dati corretti che nessun altro fa vedere.
Comunque riguardo la Germania, hai visto che le posizioni più estreme hanno ceduto, anche se la Merkel è politicamente costretta a difendere la BuBa e Weidemann.
Simone Previti • 10 hours ago • parent
Pallacorda: non so, diciamo che sei più ottimista di me (e di Bagnai), non grido al complotto ma credo che in un'unione come la nostra sia diffiicle credere che nessuno avesse previsto un vantaggio della Germania nel medio termine. E poi quando i tedeschi si sono messi ad incrementare la spesa pubblica per spingere al pensionamento i lavoratori e sostituirli poi con giovani allevati a minijobs (indecenti per le non-tutele offerte) credo lo abbiano fatto con un chiaro disegno in mente, la compressione dei salari e il vantaggio competitivo indebito sull'export (già garantito dal passaggio all'euro, che per la germania è una moneta più "debole" sui mercati) non si sono materializzati per sbaglio, sono scelte ben precise, per cui dubito che si potrà mai ottenere alcuna collaborazione da loro, se noti negli ultimi mesi quello che si è fatto è tergiversare o adottare soluzioni capestro tipo iniezioni di liquidità a condizioni assurde (anche in grecia).
Pallacorda • 10 hours ago • parent
Simone Previti: Per come la vedo io, la Germania ha fatto quello che dici, ma o non si è curata degli effetti sull'estero o non credeva sarebbero stati così grossi.
Inoltre guarda che l'Europa ci ha pensato alle bilance commerciali e ai passivi: c'è infatti il limite del 6%, a cui è la Germania.
Quindi sarebbe virtualmente semplice (tutta teoria ovviamente) abbassare quel limite a 1-2%.
Insomma, sono ottimista più che altro perchè mi sembra assurdo che la Germania seghi veramente il ramo sui cui è seduta. E sono ottimista perchè in linea teorica è estremamente semplice rimettere tutto in sesto: inflazione controllata e poi riforme Europee con una buona dose di buon senso.
Poi se invece dominerà la follia, non sarà piacevole. Ma nemmeno un'uscita controllata la vedo possibile. In realtà non ho letto da nessuna parte un "come fare per un'uscita controllata", perchè appena ti scoprono fallisci immediatamente.
martin • 9 hours ago • parent
Il fatto é che l'Argentina dipende ancora del dollaro !!!!!! vi siete mai chiesto perché il governo della Cretina Kirchner proibe di comprarli? esiste nel paese una subeconomia che non si é mai sganciata del dolaro e questo perché il peso argentino vale quanto carta straccia,serve solo a stampare la faccia della Evita ( Peron) sui nuovi biglietti di 100....a cosa serve avere una valuta "soberana"se con questa non campi? pensate poi che il Sudamerica sia così "libero"che le politiche economiche e non siano presse in forma così indipendenti dai cugini del nord ??? come ben dice l'articolo,l'unico respiro del paese dopo il default,lo si debbe al terribile sfrutamento della terra per il cultivo della soia per il mercato cinese,ed altre risorse date ad altre tante multinazionali per continuare a sachegiare la terra ( si legga miniere varie)....il risultato é oggi una pentola a presione sociale,debiti alle stelle,mancanza di credibilità internazionale e una assurda chiusura comerciale che sta avendo problemi persino con i paesi confinanti ( Uruguay,Brasile)....si sentirà ancora il ritornello "don't cry for me Argentina"...
14 Settembre 2012, mattina. Mi attira parecchio l'attenzione lo status di un mio amico argentino. Un amico che non è affatto un Anti-Kirchner. Scrive, "non
abbiamo saputo prevedere le conseguenze, mi fanno ridere quelli che ora
si sorprendono troppo tardi della situazione in cui siamo." Io gli chiedo cos'è successo e lui mi racconta:
una gran movilizacion en capital
federal y las principales ciudades del pais para pedir q se vaya la
presidenta, la verdad mucha gente... [...] aca esta todo podrido, se
estanco la economia, mucha inflacion, inseguridad, ahora no podes
comprar dolares sin antes avisar, si viajas al exterior y queres comprar
con tarjeta te cobran un 15%,etc.
Trad: "Una grande mobilitazione sia in Capital Federal sia in
altre città del paese per chiedere che se ne vada la presidentessa,
veramente molta gente... [...] Qui è tutto marcio, l'economia è
stagnata, molta inflazione, insicurezza, adesso non puoi
comprare dollari senza prima avvertire, se viaggi all'estero e vuoi
comprare con una carta di credito c'è una tassa del 15% in più, ecc..."
Ora, quando io sento, di questi tempi, paragonare l'Italia all'Argentina, perché "bisogna tornare alla lira, perché bisogna mandare affanculo l'Europa",
io queste notizie sull'Argentina stranamente non le trovo. C'è una
sorta di veto ultimamente, nell'informazione italiana che vuole che l'Italia faccia come l'Argentina, che evita di parlare dei problemi che ancora oggi in Argentina ci sono.
Sul Web italiano, su quella "Rete" che tanto piace ad alcuni rivendicare come luogo dove l'informazione si sparge liberamente, trovo soltanto due articoli al riguardo, uno su Euronews (oggi) e l'altro su Linkiesta (ieri).
Dal video di Euronews scopro che la protesta - svoltasi ieri 13 Settembre - è nata sui social network, e l'evento di facebook
riportato da Linkiesta ha persino 31 mila persone iscritte. (le foto
che avete visto le ho prese da lì). Tanto per dire che a differenza
delle proteste sul web organizzate in Italia evidentemente la gente è
scesa per strada e ha scolato il culo dalla sedia.
Una settimana fa Enrico mi ha scritto tramite L'Angolo di Coniglio per segnalarmi un articolo che gira ultimamente in rete, si chiama "L'attacco alla Repubblica del Equador. Ecco il perché di Londra" di Sergio Di Cori Modigliani.
Enrico mi fa notare che l'articolo è «una bella narrazione, romantica e speranzosa, che non parla certo di bazzecole.» Ma nota anche giustamente che non c'è «né uno straccio di fonte, né una linea di demarcazione fra ciò che è"fatto" e ciò che è "opinione", "idea" dell'autore.»
Condivido i pareri di Enrico, trovo che ci siano cose
interessanti, alcune cose le condivido ma altrettante cose mi sembrano
campate in aria. Tralasciando il fatto che quell'articolo è finito pure
sul blog di Beppe Grillo e cercando ancora di valutare il pezzo per se
stesso*, mi concentrerò soltanto sulla parte in cui viene fatto un
tentativo di esaltazione verso l'Argentina e i suoi debiti che, a detta
del articolista, sono ormai pagati:
Il 3 agosto, [...] la presidente della Repubblica Argentina, Cristina Kirchner, si presenta alla sede di Manhattan del FMI
con il suo ministro dell’economia e il ministro degli esteri
ecuadoregno Patino[sic], in rappresentanza di “Alba” (acronimo che sta
per Alianza Laburista Bolivariana America), l’unione economica tra
Ecuador, Colombia e Venezuela. La Kirchner si fa fotografare e riprendere dalle televisioni con un gigantesco cartellone che mostra un assegno di 12 miliardi di euro intestato al FMI con scadenza 31 dicembre 2013, che il governo argentino ha versato poche ore prima.
Ora, aiutatemi voi, ma io ho fatto una ricerca su Google e non ho
trovato immagini né di lei alla sede del FMI né del fantomatico assegno
di 12 miliardi di euro. Non mi risulta che la presidentessa sia
andata il 3 agosto a fare un discorso a Manhattan, e non mi risulta
neppure che Argentina abbia pagato tutti i suoi debiti, checche ne
dicano le 13 mila condivisioni dell'articolo sul blog di Grillo.
Quel che mi risulta invece è che Kirchner abbia parlato il 2 agosto in Buenos Aires annunciando il pagamento dei Boden. Debito che si è originato nel 2002 al seguito del "corralito" e che ammontava a 2.200 milioni di dollari, e che in confronto con il debito che l'Argentina ha verso il FMI sono una briciola. Da dove Modigliani abbia preso quei 12 miliardi di euro - di euro al FMI? - non lo so.
In sostanza. Da argentino emigrato nel 2003 posso solo dirvi che
bisogna stare attenti quando si fa il paragone con l'Italia. Argentina
ha fatto alcune scelte nel 2001 perché era nel baratro. È verissimo che
la colpa viene dai tempi del governo militare, che ha fatto indebitare
il paese ed è continuata coi successivi governi. È verissimo pure che il
FMI è un malattia per tutta America Latina e tutto ciò è ben illustrato
nel libro di Eduardo Galeano "Le Vene Aperte di America Latina".
Ma il fatto è che l'Argentina, nel 2001, si trovava in una
situazione in cui non c'erano impresse, non c'erano aziende e le poche
risorse erano tutte privatizzate. Ha dichiarato Default e ha smesso di
dare retta al FMI. L'Italia, dal suo canto, ha ancora una
industria, ha delle risorse, ed è strettamente legata all'Europa. Non se
ne esce così facilmente. È una situazione molto diversa.
Questo premettendo che la soluzione sia tornare alla lira
(soluzione che ritengo drastica). Al riguardo io trovo le idee di Paolo
Barnard anche condivisibili e interessanti. Ma un conto è leggere "Nonna ti spiego io la crisi economica"
(dal 1 alla fine), riflettere su quanto l'Italia e Europa possano
essere nella merda, e un'altro conto è urlare a cuor leggero che bisogna fare come in Argentina.
E sebbene le teorie del MMT sono favorevoli a creare debito pubblico
purché ci sia una emissione di moneta propria - non come l'Euro, dove a
decidere chi stampa moneta è la BCE e quindi i paesi non hanno più
sovranità della loro moneta -, mi sembra che si tenga poco conto del livello d'inflazione a cui può arrivare un paese.
Quindi ogni volta che mi mettete a confronto l'Italia e l'Argentina,
e mi dite che bisogna tornare alla lira ed emettere moneta sovrana, a
me torna in mente il mio amico quando mi spiega che là c'è un inflazione
del 20-25% e la speculazione che ne deriva si sente tantissimo all'ora
di andare a fare la spesa.
Anche perché, lo dico in modo schietto, mi fa un po' strano vedere come ultimamente si tiri in ballo America Latina come esempio da seguire, mettendo in luce l'Italia come paese oppresso dai "Poteri Forti". E mi fa sorridere perché io - che sono cresciuto là - ho sempre considerato l'Italia parte di quei Poteri Forti,
parte dell'Europa. Quel continente madre di tante aziende, banche e
multinazionali che opprimono America Latina da anni, come Repsol, come
Benetton, per esempio, che porta via la lana da Argentina, la fa
lavorare qui e non là, compra mezza Patagonia e toglie terre ai
Mapuches.
--------- * l'articolo di Modigliani parla pure
di Assange, di Ecuador, dell'Onu ed è talmente vasto che non ho ancora
avuto tempo di controllare tutto, ma possiamo farlo assieme nei
commenti. Intanto la parte iniziale di "Assange aveva capito che per lui era finita"
mi sembra fantascienza, come fa ad affermare che effettivamente
scendendo dall'aereo a Stoccolma Assange sarebbe stato congedato da un
esecutivo della CIA? Mah..
Tornare
alla Lira Pesante? Avrebbe un valore 1 Lira = 0,40 Euro. Con un aumento
del costo delle materie prime molto consistente e un forte aumento
dell'inflazione. Vantaggi invece sul fronte della competività sulle
esportazioni. Più che una uscita dall'euro pura e semplice, potrebbe
esserci un default dell'Italia e poi (necessariamente) l'uscita
dall'euro. Ma sono scenari catastrofici più che opzioni politiche.
leprechaun• 9 days ago •parent "Lira
pesante" o leggera non cambia. La svalutazione della lira (fatto
salutare, perché la svalutazione come l'inflazione non sono mostri. E'
assai peggio avere una moneta sopravvalutata e la deflazione) sarebbe
dell'ordine del 20% rispetto ad un ipotetico marco, perché questo è
differenziale di potere d'acquisto tra Italia e Germania (prendendola
come metro) accumulato dal differenziale di inflazione da quando c'è
l'euro. La svalutazione non comporta automaticamente inflazione, anzi,
nel 1992 la svalutazione provocò un abbassamento dell'inflazione. State
attenti a tutta la fuffa terroristica che viene sparsa a piene mani da
questa classe dirigente che copre così le sue responsabilità.
Come
contropartita dell'aumento dei costi dell'import (che è un effetto
positivo della svalutazione, perché diminuirebbe l'import e noi siano in
disavanzo, salvo per l'energia, che è comunque una parte dei costi
nazionali), aumenterebbe l'export. Questo potenzialmente, certamente,
perché se il resto del mondo va pure lui in rovina, non ci sarà nessuno a
comperare (cosa che sta parzialmente cominciando a succedere). Ma
questo avverrebbe anche con l'euro, e con una moneta (troppo) forte
sarebbe peggio.
Oltretutto avendo l'euro si sarebbe, come ora, privi
di politiche economiche e sociali, e con una politica monetaria
asfittica e oltretutto omogenea tra paesi totalmente diversi.
Qui un
po' di discorsi sulle partite correnti, e la loro importanza, cose che
la MMT a mio avviso trascura, forse perché molto centrata sugli USA, che
sono un paese in una posizione privilegiata e unica. http://leprechaun.altervista.o...
Questo illustra quel che raccontava Flassbeck: http://documentazione.altervis...
esatto...l'Argentina
è, se non sbaglio, autosufficiente e addirittura esporta petrolio e gas
naturale. Abbiamo una vaga idea di cosa succederebbe all Italia nel
caso si facesse un bel default e si tornasse alla lira?? Catastrofe
totale, uno stipendio normale basterebbe a malapena a pagare le bollette
e il pieno della macchina ecc ecc
joooo e @Anonimo
infatti
come dicevo sul post, i discorsi che leggo o sento sul tornare alla
"lira" sarebbero da prendere con le pinze o almeno considerarli una
soluzione drastica, da fare solo in estreme conseguenze.
"Tornare
alla lira" è un'espressione che non significa nulla. Dipende da *come*
ci si torna, e da cosa si fa una volta tornati. E non basta, perché
anche il mercato unico (cioè completamente deregolato) ha la sua parte.
Il
problema è che non sembra che il "ritorno alla lira" sarà un processo
guidato, preparato e coordinato, ma piuttosto sarà gestito da questa
classe dirigente che è aggrappata all'attuale assetto europeo perché ad
esso è strettamente legata, sia in termini politici (sarebbe il suo
fallimento), sia in termini economici perché vi sono interessi legati
alla permanenza dell'euro, ovviamente.
E il timore è che tirino la corda al punto tale che la caduta dell'euro possa diventare un fatto catastrofico, deflagrativo.
Si
comincia a sentire parlare di "sospensione dell'euro". Fatto pericoloso
se non si "sospende" anche Maastricht e il mercato unico.
La "sovranità" non è solo monetaria, con buona pace di Barnard (che mi spiace dirlo, è un'orecchiante anche in fatto di MMT).
Qui trovate qualche discorso di francesi: http://leprechaun.altervista.o...
Purtroppo
a parte qualche saggio di Barnard o wikipedia, io di economia me ne
intendo ben poco, ho una conoscenza superficiale sull'argomento. Il post
era più mirato a un approccio sociale/politico, quindi grazie per
l'apporto.
ho
cercato qualcosa ma non mi è chiara la dinamica, è stata colpa della
MMT se Zimbabwe ha avuto inflazione o la MMT è arrivata dopo? Comunque
se lasci un commento più lungo è benvenuto eh :D considera che io ho
letto il "saggio" di Barnard e lo trovo interessante, però come ho fatto
notare sul post, in Argentina pur avendo adottato una politica del
genere ora hanno a che fare con una inflazione enorme..
Semplicemente
lo Zimbabwe mi sembra un esempio storico piuttosto chiaro di come
coprire il debito emettendo moneta in attivo (che se ho capito bene è
ciò che prevede la MMT) sia una pratica da evitare. http://it.wikipedia.org/wiki/I...
p.s. scusa, ma lasciare messaggi più lunghi non mi riesce proprio, sono sintetico per natura, lol. :D
Grazie del chiarimento ;)
Ho
letto la pagina, però c'è scritto che l'iperinflazione nello Zimbabwe è
dovuta alla corruzione, le tensioni etniche e sociali e la mancanza di
un controllo fiscale che ha favorito il mercato nero.
Santiago: Il
terzo punto mi sembra quello fondamentale. In pratica si è sopperito ai
propri debiti stampando banconote (come nel esempio citato della
seconda guerra del Congo).
[Il problema fondamentale dell'iperinflazione in Zimbabwe è invece identificato da Ellen Brown con il fatto che il governo zimbabwese, non avendo alternativa in quanto l'IMF si rifiutò di dare nuovi prestiti se prima non fossero stati saldati i debiti, si vide costretto a comprare dollari statunitensi sui mercati finanziari allo scopo di ripagare il suo debito in dollari americani all'IMF: un debito in una valuta estera.
I mercati finanziari ci specularono sopra chiedendo sempre più dollari zimbabwesi in cambio di quelli americani, questo provocò una destabilizzazione (voluta?) del governo di Mugabe.
" The Zimbabwe economic crisis dated back to 2001, when the government defaulted on its loans and the IMF refused to make the usual accommodations, including refinancing and loan forgiveness. Zimbabwe’s credit was ruined and it could not get loans elsewhere, so the government resorted to issuing its own national currency and using the money to buy U.S. dollars on the foreign exchange market. These dollars were then used to pay the IMF and regain the country’s credit rating. According to a statement by the Zimbabwe central bank, the hyperinflation was caused by speculators who charged exorbitant rates for U.S. dollars, causing a drastic devaluation of the Zimbabwe currency."
"The narrow issue considered here is whether the Zimbabwe hyperinflation was the result of the government printing money to fund its budget. In fact, the government was printing money to buy the foreign currency needed to pay debts owed in a foreign currency, something that subjected it to the whims of speculators."
"Even if Zimbabwe’s hyperinflation was the result of
currency manipulation rather than exploitation by corrupt politicians, couldn’t
the same thing happen to the U.S. dollar?"
"The answer is, not likely. The U.S. does not owe debts in a foreign currency over which it has no control. It can issue bonds payable in its own currency."
"The U.S. does not have to rely on foreign investors even to buy its bonds. If the investors are not interested, the central bank can buy the bonds."
"Unlike Zimbabwe, which had to have U.S. dollars to pay its debt to the IMF, the U.S. can easily get the currency it needs without being beholden to anyone. It can print the dollars, or borrow from the Fed which prints them."
E se anche gli USA avessero mai bisogno dell'IMF il debito verso questo sarebbe sempre e solo in dollari americani.
Viene da pensare che nonostante tutto il tramonto della supremazia americana sia ancora lontano...]
E
infatti bisogna rinazionalizzare i vari monopoli ora in mano a
multinazionali private tipo Benetton che ci ricavano milioni di utili
illegitttimi. Quindi rinazionalizzare le autostrade, la rete telefonica
cablata e mobile, quella elettrica e idrica, gli ospedali le scuole ecc.
Sono tutti servizi che devono necessariamente essere pubblici perché
appartenenti a tutti i cittadini che ne usufruiscono, e non è
assolutamnte ammesso che possano essere sfruttati per lauti dividendi da
distribuire ai soliti noti!
Tutto ciò però può essere fatto solo con uno stato e politici moralmente integri e CON LE PALLE!! Si lo so, vera utopia.
Premessa
necessaria: io non so un H di economia, perché non è il mio campi di
studi e perché devo ancora trovare un "punto di riferimento", un
giornalista, un "esperto" qualsiasi di cui possa fidarmi.
Questo, a mio avviso, è riconducibile a due questioni:
1. il problema più sentito dell'Italia, quello di cui è più di moda parlare è, da vent'anni a questa parte, di natura penale;
2. questa volta, come giustamente dice Santiago, noi siamo dalla parte dei cattivi.
Non mi fido completamente neanche di Barnard: quell'individuo a
tratti mi colpisce profondamente per la chiareza espositiva e la potenza
del suo scritto, a tratti trovo le sue congetture fin troppo
complottiste e paranoiche.
Inoltre, sull'argomento "Per una Sanità umana" si è affiancato ad alcuni personaggi che ritengo poco limpidi.
Certo,
sarebbe meglio giudicare il merito delle idee, delle dichiarazioni,
piuttosto che le frequentazioni, però la perplessità rimane.
I dubbi, invece, sull'articolo di Modigliani sono numerosi e, vista
la notevole difficoltà nel raggiungere le fonti dell'autore, unita a una
certa tendenza all'autoreferenzialità (nel blog, quando gli vengono
fatte notare delle imprecisioni citando, ad esempio, wikipedia, risponde
più o meno "è proprio da ignoranti fidarsi di wikipedia"), oltre
all'aver scritto una vera e propria epopea la cui vastità interessa
tutta la politica e l'economia sudamericana in contrapposizione
all'imperialismo di Europa ed USA, è dura riuscire a focalizzarsi.
Qualche argomento che mi ha lasciato spiazzato:
- Correa e i suoi
metodi: viene esaltato questo personaggio per le sue scelte decisive a
favore del popolo ecuadoregno, e allo stesso tempo viene descritto un
vero e proprio fascista. Sequestro di beni del Vaticano, carcere per i
vecchi rappresentanti delle dittature militari, appropriazione e
ridistribuzione delle coltivazioni di banane a multinazionali mi fanno
sì sorridere e pensare che, tutto sommato, potrebbero non essere cose
sbagliate, ma i metodi utilizzati non mi paiono proprio legittimi,
soprattutto perché non vedo menzionati processi!
- Rifiuto del debito
dell'Ecuador: un'altra delle manovre di Correa, che merita un punto a
parte visto lo spazio destinato alla sua trattazione. L'autore sostiene
che Correa si appoggiò a una sentenza precedente, che autorizzava l'Iraq
e quindi la nazione che lo occupava militarmente, gli USA, a ritenere
nullo il suo debito in virtù del fatto che esso venne creato durante un
periodo di "illegittima dittatura militare". Per quel che ne so, gli USA
stanno riscattando le spese militari dall'Iraq tramite una tassa sul
petrolio esportato. Perché non avrebbero potuto tassarlo più
pesantemente per coprire il suo debito?
- Assange: come già evidenziato dal Coniglio, la spy-story mi pare un po' esagerata.
Sono andato un po' a memoria, l'articolo è vasto e meriterebbe
approfondimenti. Purtroppo è scritto in maniera fuorviante, tanto che
non si riesce davvero ad arrivare a capire il punto: davvero il Sud
America è un esempio lampante di come quella sorta di socialismo
(benché, ripeto, per quanto illuminati gli esempi citati da Modigliani
mi sembrano dei veri e propri dittatori) unita a una reale
riappropriazione della propria dignità nazionale, possa essere una
risposta tonante alla crisi dell'economia mondiale, oppure è tutta
fuffa?
Intanto grazie, Santiago, per l'approfondimento sull'Argentina. Era
uno dei punti che non mi tornava (fino a pochi mesi fa, se non ricordo
male, la Kirchner stava trattando per arrivare a un compromesso sul
debito, cosa che non è compatibile con l'immagine vittoriosa presentata
da Modigliani).
Ottimo riassunto dei punti chiave ;)
Direi
che la parte sull'Argentina è risolta. Tra l'altro ti basti sapere che
quando ho raccontato ai miei che avevo letto un articolo in cui
sostenevano che l'Argentina avesse pagato il suo debito, loro si misero a
ridere come se avessi appena raccontato una barzelletta.
"Non mi fido completamente neanche di Barnard:
quell'individuo a tratti mi colpisce profondamente per la chiareza
espositiva e la potenza del suo scritto, a tratti trovo le sue
congetture fin troppo complottiste e paranoiche."
Condivido al 100%. Ho letto abbastanza il suo blog per affermare che
mi piace molto e lo trovo di una coerenza integra, ma anch'io ogni tanto
trovo che rischi di cadere nel complottismo.
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Mi
piace l'idea di "sviscerare" l'articolo di Modigliani, in questi giorni
tornerò a vedere se trovo informazione per approfondire i punti che hai
evidenziato ;)
Inizio ora riguardo la spy-story di Assange. Uno dei giornalisti più
afferrati nel caso Wikileaks/Assange credo che sia Fabio Chiusi, che ha
scritto pure un libro al riguardo. Scopro che in occasione del articolo
di Modigliani, Chiusi ha scritto su facebook questo post che riporto:
Sul blog di @Beppe_Grillo la storia di Assange
diventa la storia del futuro di Assange, dato non come ipotetico ma come
certo - manco l'autore avesse la sfera di cristallo. «lo porteranno a
Stoccolma, dove all’aereoporto non verrà prelevato dalle forze di
polizia di Sua Maestà la regina di Svezia, bensì da due ufficiali della
Cia, e un diplomatico statunitense» E ancora: «Lo porteranno
direttamente in Usa, nel Texas, dove verrà sottoposto a processo penale
per attività terroristiche, chiedendo per lui l’applicazione della pena
di morte sulla base del Patriot Act Law.» Che è quanto teme Assange -
e ogni persona dotata di buonsenso, dato che sarebbe una oscena
violazione delle libertà personali e un danno enorme alla libertà di
espressione. Ma non è affatto una verità stabilita, né tantomeno un
fatto. E le complicazioni - in ogni senso - sono enormi.[...]
EDIT: ho trovato questa nota che risolve il punto su ALBA e Ecuador: http://www.facebook.com/notes/...
Cioe il tipo ha interpretato pure l'acronimo a suo modo O.O
Mi ero ripromessa di lasciare un commento a questo post (il mio primo commento nella tana!) ed eccomi qui.
Sui
paragoni troppo “leggeri” tra Argentina e Italia a grandi linee
concordo. Come dici tu, l’Argentina nel 2001 era sull’orlo del baratro,
noi *ancora* non lo siamo ma il problema è che andando avanti con
l’austerity ci avviciniamo sempre di più a quel baratro. E in tutto
questo l’euro non c’entra, non è certo l’euro la causa della crisi e non
è l’uscita dall’euro di per sé la soluzione. Se torni alla lira
restando in un sistema capitalistico hai risolto ben poco.
Detto ciò,
io posso capire le critiche da sinistra alla politica riformista dei
Kirchner, che rispetto agli spiragli rivoluzionari che si stavano
aprendo alla fine del 2001 rappresenta pur sempre un passo indietro. Ma
le critiche da destra di chi rimpiange i vecchi tempi sono un altro paio
di maniche. Le manifestazioni di giovedì saranno pure sorte
spontaneamente sul web, ma l’opposizione le ha cavalcate e i
manifestanti non si sono affatto smarcati dai politici che sfilavano in
mezzo a loro. Se è quella l’alternativa che hanno in mente, auguri.
C'è quest'articolo (in spagnolo) che rende l’idea http://bit.ly/Pz3HbQ
Da
notare poi la coerenza nel cantare l’inno e agitare la bandiera
argentina mentre si protesta per la restrizione dell’acquisto dei
dollari! È curioso anche ricordare che gli stessi media che ora accusano
CFK di deriva autoritaria, quando era ancora in vita Néstor la
descrivevano come un burattino nelle mani del marito. Si vede che gli
stereotipi sessisti non reggono più...
Infine sull’articolo di Modigliani faccio notare un’ulteriore errore
dove dice: “nel 2010 Garzón si dimise andando in pensione”. Garzón non
si è dimesso; nel 2010 era stato sospeso in forma cautelare e nel
febbraio del 2012 è stato interdetto per 11 anni dai pubblici uffici per
aver ordinato intercettazioni illegali nel cosiddetto caso Gürtel. A
mio parere una sentenza politica, e non sono l’unica a pensarlo, ma
comunque che Modigliani non ne abbia sentito parlare fa riflettere.