lunedì 3 settembre 2012

L'Aids e tutte le balle di Grillo

L’uomo che impazza sul web e vuole dare l’assalto al Palazzo è un collezionista di balle. Mai rettificata la grave affermazione in uno spettacolo del 2008. E il caso infiamma i social network.

grillo per le amministrative comunali

Di Federica Fantozzi
2 settembre 2012

Qualcosa non torna. Si impasta tutto e non abbiamo più gli strumenti per distinguere il giusto dallo sbagliato». Non torna l’Aids: «una bufala»; non torna il cancro: tutte invenzioni partorite da ipotetici «complotti internazionali», per Beppe Grillo. Anni fa sosteneva che «il marcio è nelle aziende farmaceutiche», nell’economia «bella fuori e corrotta dentro», nella corsa frenetica a individuare malattie anche gravi per venderci farmaci a tutto spiano. 

Così Grillo recitava in un dissacrante spettacolo del 2008 dal titolo Apocalisse morbida che metteva alla berlina politici, medici, scienziati, e tuttora visto da migliaia di fan in un cliccatissimo video su YouTube. Il cancro? Per Umberto Veronesi, diceva il comico genovese, «è causato al 90% da cause ambientali e potrebbe essere curato senza chemio». E se è per questo aveva insultato anche il premio Nobel Rita Levi Montalcini come «vecchia puttana». 

L’Aids? Addirittura non esiste. «Ci sono seri sospetti che sia una bufala. Non io ma due Premi Nobel, Mullis e Duesberg» (che non ha mai avuto il Nobel, ndr), «dicono che la sindrome di immunodeficienza non è causato dall’Hiv. Non è mai stato fotografato. Gallo ha detto: è un virus strano, si muta». Particolarità ghiotta per scherzarci su, peccato che sia vero. Tra le cause, secondo Grillo, c’è poi la stessa cura: «L’Azt ha come controindicazione la morte del sistema immunitario». 

Cinque anni dopo, si torna a parlare di quelle sconcertanti tesi.
Grillo è sceso in politica, il suo Movimento 5 Stelle nei sondaggi è accreditato di un dirompente 20% alle prossime elezioni politiche (con l’apertura di credito di un oltre 8% all’esordio autunnale in Sicilia). Ha quattro sindaci, tra cui spicca il parmigiano Pizzarotti (appena ri-benedetto dal guru in camicia rosa al grido di «è un po’ lento ma è un buon sindaco»). 

I tempi sono cambiati, e molti chiedono a Grillo di smetterla con boutade e insulti. Come la pensa e come si muoverà in Parlamento l’uomo che nei suoi show ha esternato su tutto muovendosi tra intuizioni (il caso Parmalat), posizioni ondivaghe (su tecnologia, biocarburanti) e affermazioni gravissime su temi serissimi quali Aids, vaccini e diagnosi precoci? Un comico può attaccare indistintamente lobby farmaceutiche e «casta» politica, ma per un leader di partito cosa significa muoversi in questo ampio e vago perimetro? 

Se lo è domandato, a maggio, la Lila (Lega Italiana per la lotta contro l’Aids). «Caro Grillo, ci dia una mano, abbiamo bisogno di lei, di tutto tranne che di quel video gli scrive il presidente Alessandro Cerioli Ormai lei è un politico con ampio seguito. Serve una chiara, aggiornata e seria presa di posizione sul tema Hiv/Aids, dato che il suo nome viene sbandierato, grazie a quello spettacolo, in mail e sui social network. Le ipotesi negazioniste vengono riproposte con rinnovato vigore anche facendosi forza della sua sottoscrizione».

Insomma, il Grillo-pensiero acquista un peso specifico diverso. Ma continua a sconcertare e ad alimentare polemiche feroci. La rivista Wired pubblica on line un elenco di «bufale scientifiche, alcune innocue ed altre meno». Le riprende su Facebook il gruppo «Noi che non voteremo il movimento 5 Stelle». E come sempre quando si parla di Grillo i toni dei commenti non sono pacati. «Beppe eroe moderno Robin Hood scrive Wilfry definisce la stampa “fogna a cielo aperto” ed è così. Grillo è un grande, immenso, onesto uomo che fa tremare la corrotta classe politica. Il mio grido si alza verso il cielo: lui al governo e un grillino alla Sanità». In sintonia Quoto Miro: «Voterò Grillo per il gusto di azzerare una classe politica insignificante e corrotta supportata da pseudo-giornalismo. Tutti in miniera». Mentre Miro fa spallucce. «Grillo fa bene il comico, se poi gli italiani non distinguono la realtà dalle barzellette come per Berlusconi pazienza, ogni popolo ha il governo che si merita»
Fonte: L'Unità 

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di Pietro Greco
Domenica, 02 Settembre 2012
Nel suo monologo sul palco, non privo di inesattezze fattuali, Beppe Grillo fa proprie in un colpo solo tutte le cosiddette «teorie alternative dell’Aids». Sostiene che il virus Hiv non esiste.
E che se esiste non è causa né necessaria né sufficiente per generare la Sindrome da immunodeficienza acquisita, l’Aids appunto, i cui fattori scatenanti sarebbero altri: il sangue infetto (ma da cosa?)
e/o la droga e/o il farmaco Azt usato proprio nella cura della sindrome.
La malattia e le relative terapie sarebbero un’invenzione delle grandi multinazionali. Insomma, Grillo evoca la tesi che l’Aids è il frutto di un «grande complotto» messo a punto per propalare una remunerativa «bufala».

Sono argomentazioni utilizzate in passato da un noto ed esperto microbiologo dell’università della California, Peter Duesberg (che non ha mai vinto il Nobel) e da Gary Mullis, il chimico – non esperto di virologia – che ha messo a punto la Polymerase Chain Reaction (Pcr), la tecnologia che consente di clonare in maniera praticamente illimitata poche molecole o pochi frammenti di molecole di Dna. La Pcr è una grande scoperta, largamente degna del Nobel: ma Mullis non ha alcuna competenza in fatti di virologia e di immunologia.
Ma il problema non è tanto di competenza, quanto di fondamento delle affermazioni proposte da Duesberg e fatte proprie da Mullis. Il virus dell’Hiv purtroppo esiste. La sua esistenza è un fatto, provato da un’infinità di osservazioni empiriche. E ha anche quella grande capacità di mutare su cui, non si capisce perché, Grillo ironizza. Questa capacità di cambiare continuamente è una delle ragioni per cui non si è riusciti ancora a mettere a punto un vaccino.
Il virus Hiv, contrariamente a quanto afferma Grillo riprendendo Duesberg, è condizione necessaria per lo sviluppo dell’Aids. Si può avere, certo, una caduta delle capacità immunitarie di una persona per svariate cause. Ma senza il virus Hiv non si ha l’Aids. È vero che, all’inizio, alcuni virologi sostenevano che il virus Hiv è causa non solo necessaria, ma anche sufficiente per causare l’Aids.
Ma questa posizione da almeno venti anni è stata superata dalla comunità scientifica. Infatti una cosa è la contaminazione da virus Hiv, altra la malattia conclamata. Non c’è solo uno sfasamento temporale tra contagio e malattia conclamata. Ci sono alcune persone che, per cause che sono ancora da capire, pur essendo contagiate dal virus Hiv non sviluppano mai la malattia.
Quanto al fatto che sarebbe proprio l’Azt, uno dei farmaci usati in cocktail per contrastare i sintomi della malattia (perché la cura dell’Aids non esiste), non c’è alcuna prova scientifica che sia un co-fattore dell’Aids, ovvero che facilita lo sviluppo della sindrome. Mentre ci sono prove che l’Azt, somministrato insieme ad altre sostanze, funziona nel rallentare lo sviluppo dell’Aids.
Il problema da porre – se proprio si vuole fare una battaglia contro le multinazionali – è perché il cocktail di farmaci, anche a causa dell’alto costo, non sia accessibile a molte, a troppe delle persone contagiate dal virus Hiv, la gran parte delle quali si trova nell’Africa sub-sahariana.
Ultimo, ma non ultimo. Ogni populismo è criticabile. Ma quello sanitario è particolarmente odioso. Perché facilita comportamenti pericolosi nelle persone. Se qualche malato si convincesse che Grillo ha ragione, potrebbe smettere di usare i farmaci che gli consentono di rallentare lo sviluppo mortale della malattia.
Correndo un rischio enorme.

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