Pubblicato il 8 settembre 2012 da slasch16
Qui vi metto un esempio del modo di ragionare dei giovani di oggi, non tutti per fortuna.
[Modo di ragionare che viene anche fomentato dalla propaganda di Grillo e Casaleggio (tra l'altro la storiella del conflitto generazionale vecchi-giovani è altra tattica propagandistica tanto cara a vecchi e nuovi fascisti).
Alla luce del ragionamento di Slasch16, che segue qui sotto, chiedetevi:
A cosa serve in concreto questo modo di ragionare se non, alla fine dei conti, a mettere nuovamente sotto attacco i diritti acquisiti sul lavoro a prezzo di dure lotte (e anche morti nelle piazze) e a sviare dalla vista dei giovani il vero nemico, la grande imprenditoria e la grande finanza nazionale e internazionale (causa dei loro problemi lavorativi e di disoccupazione), per metterli contro un falso nemico: i vecchi, i loro genitori e nonni?
Si condannano così i giovani a una vuota protesta priva di ripercussioni per gli interessi di profitto di questi grandi capitalisti e priva di risultati concreti nel miglioramento della qualità della propria vita. (Anzi si finirà per tornare alle condizioni lavorative degli anni '40 e '50)
In pratica si condannano i giovani ad essere gli utili idioti al servizio del sistema.
E' la classica guerra tra poveri, ma fomentata dall'alto o dal capo-guru (guerra tra poveri che viene fomentata anche da altri gruppi populistici d'ispirazione grillina come il Movimento Revolution, che non nasconde la sua discriminazione verso i nati fuori dall'Italia, altra cosa leggermente fascista e che ha sempre fatto comodo a chi nuota nel denaro, lasciandolo tranquillo mentre ci si scanna lontano da lui)]
Secondo voi le generazioni nate negli anni 60/70 hanno rubato il futuro a noi giovani ?
Per me SI, hanno vissuto per decenni sopra le loro possibilità, la colpa io l’attribuisco alla società in generale, che ha continuato a spendere e pretendere più di quello che poteva permettersi e oggi noi giovani siamo senza speranze, senza futuro, i sacrifici oggi li dovrebbero far loro per permettere a noi giovani di vivere almeno una vita che si avvicini a quella vissuta da loro.
Miglior risposta – Scelta dal Richiedente
Perfettamente d’accordo con te, ma sbagli di qualche decennio: le generazioni che realmente hanno vissuto in maniera sconsideratamente consumistica ed abusando di tutto ciò che gli veniva dato sono quelle precedenti: quelle che hanno prolificato durante il boom economico, ovvero quelle nate tra gli anni 40 alla fine dei 50.
Quelli che citi tu sono le persone che adesso hanno dai 30 ai 45 anni circa, e ti garantisco che nella media sono quasi tutti messi male come le ultime generazioni.
Lo spreco, lo scempio è stato fatto dagli attuali 60/70enni!
Ora, è notorio che la mamma degli stupidi è sempre incinta ma qui, nonostante la pillola, i preservativi, le conquiste delle femministe sulla maternità consapevole c’è una epidemia di cretini da fare spavento.
Premetto che la colpa non è loro, è nostra, come genitori o nonni non abbiamo saputo trasmettere l’informazione e la storia dei fatti. Delle nostre conquiste.
Insomma gli imbecilli li abbiamo allevati noi, alcuni si fanno mantenere dai nonni o dai genitori sputandogli pure addosso.
Intanto il 90% dei giovani non sa nemmeno di che anno è lo Statuto dei Lavoratori, l’Art. 18 e non sanno nemmeno quanto sono costate ai loro genitori ed ai loro nonni le conquiste degli anni 60/70 che loro, oggi, si fanno scippare dal sistema.
Possono cercare nel web, invece di scrivere cazzate come quelle che ho pubblicato sopra, ci sono ampi documenti storici e fotografici che documentano il periodo delle lotte, delle conquiste.
Alle giovanette di oggi, la maggioranza perchè c’è anche una minoranza consapevole e documentata, fortunatamente.
Dicevo alle giovanette di oggi sempre pronte ad avanzare i loro diritti di libertà ed emancipazione, ovviamente sul piano sessuale e non sul diritto al lavoro, voglio raccontare loro quello che le loro nonne e le loro mamme non hanno raccontato per non rovinargli la vita con la cruda realtà dei fatti e lasciarle eternamente nel mondo delle favole, del virtuale con tanto di cellulare collegato con internet per mandare sms e scrivere stronzate 24 ore su 24.
Le loro mamme, le loro nonne, le loro bisnonne, quando avevano la fortuna di avere un lavoro e rimanevano incinta per non perdere il posto si fasciavano la pancia per non essere licenziate immediatamente.
Così facendo rimandavano, tra una vomitata ed una nausea, di qualche mese il licenziamento e lo posso dire perchè c’è passata, insieme ad altre milioni di donne, pure mia moglie.
Ai giovanotti da aperitivo, da discoteca, che un giorno si e l’altro anche scoprono l’ambiente e l’ecologia dico solo che negli anni 50 il problema principale non erano i fumi degli altiforni, che respiravano, ma avere almeno un paio di scarpe anti infortunistica con la punta di ferro per non bruciarsi le dita con gli schizzi di acciaio rovente.
Il resto andatevelo a cercare nel web, chiedeto alle Camere del Lavoro che hanno archivi documetati sulle lotte operaie, il diritto alla sanità ed alla maternità.
Quindi, non rompete più i coglioni con sparate alla cazzo sui privilegi di chi con sudore, lacrime, sangue, lotte e scioperi che sono costati sacrifici anche alle famiglie si è conquistato una pensione, dei diritti, che adesso voi vi fate scippare.
Questo sarebbe il meno, se non si è forti e compatti si viene sconfitti dal capitalismo e dal regime economico e noi lo sappiamo bene perchè abbiamo lottato per anni riempiendo tutte le piazze, quello che è peggio è che vi siete fatti lavare il cervello. Soltanto un poiveretto, un idiota, può scrivere una cosa del genere:
i sacrifici oggi li dovrebbero fare loro (riferito alle generazioni precedenti) per permettere a noi giovani di vivere almeno una vita che si avvicini a quella vissuta da loro.
Dimostra di avere una ignoranza abissale, no solo del passato ma anche del presente.
Come ho già detto le noctre conquiste hanno avuto un prezzo salatissimo, l’ho scritto sopra , e come se non bastasse oggi ci troviamo a fare welfare famigliare a figli e nipoti vittime della crisi, quando sarebbe il momento di goderci la vecchiaia ed i frutti dei nostri sacrifici.
Fortunatamente non siamo, noi anziani, non sono, i giovani, tutti così. Ma per la maggioranza gli anziani sono senza memoria e quindi non possono trasmettere niente. I giovani non hanno conoscenza, non sanno, il pc ed internet lo usano per chattare e per vedere i filmini porno, giustamente in un certo senso ma, se volessero, prima di scrivere cazzate sui privilegi delle generazioni precedenti dovrebbero documetarsi su come li hanno conquistati, ammesso che siano privilegi, e quanto sono costati.
A me sembrano polli d’allevamento alimentati con il mangime dell’ignoranza, allevati ed annebiati dal sistema sino al punto che gli danno pure ragione.
Con questo ho detto quello che avevo da dire, se volete rimanere nell’ignoranza fate voi, aggiungo solo una cosa che ho letto, tanti anni fa, nella prefazione del Capitale di Carlo Marx:
Il sapere, anche senza speranza, è da anteporre all’ignoranza che si nutre di illusioni e falsità.
Io ho scelto il sapere, voi la seconda.
Buona giornata, auguri per il vostro futuro.
Qui non stiamo parlando di pensionati baby, alimentati dal regime clientelare e capitalista per conquistarsi voti e governare per 50 anni.
Stiamo parlando di persone che si sono fatte 43 anni di lavoro, molti di fabbrica o in edilizia e sono arrivati alla pensione meritatamente e non per donazioni di qualche ente di carità.
Chiaro?
Commenti:
Che articolo, illuminante davvero, grazie!
certamente hai ragione, ma sono le lotte sindacali per dare la pensione a chi ha lavorato 19/20 anni che all’età di 38/40 anni sono andati in pensione e tutt’ora percepiscono la pensione e tanto altro…..
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GIOVEDÌ 6 SETTEMBRE 2012
Uomini e sorci
Letto il post pubblicato oggi da Beppe Grillo? Se non avete di meglio da fare, suggerisco di leggerlo poiché si tratta di un bel pezzo indiziato di manzonismo e che mi ha fatto venire in mente un raccontino forse origliato un giorno al tavolo della canasta. Lo ricucino a mo’ di commento al post pubblicato da Grillo.
Uno scienziato, buon uomo, munito di tutta la strumentazione necessaria per un esperimento che se riuscito gli avrebbe portato il Nobel, ossia una gabbietta, una batteria per auto e due morsetti, inserì un topo nella gabbietta e ogni tanto sul pavimento della stessa faceva arrivare una scossetta elettrica. Chiaro che il ratto non gradiva, s’innervosiva e dopo un po’ cominciò a sviluppare ansia e il suo pelo diventava brutto e ispido, nel tempo comparvero delle malattie.
Il promesso Nobel annotava e poi, per completare l’esperimento, inserì nella gabbietta un secondo ratto e a ogni scossa elettrica i due topi litigavano tra di loro e se le davano di santa ragione. Con arguzia da Nobel, scoprì che i due sorci non sviluppavano né ansie e nemmeno malattie, il loro pelo era bello e liscio. Il suo sorriso divenne spasmodico, come in un romanzo di Anthony Burgess.
Tuttavia le sue attese andarono frustrate, egli non vinse il Nobel, la sua scoperta doveva rimanere segreta poiché dava soluzione a una grave preoccupazione che sovrasta tutti i governanti, i capi e i sottocapi. Infatti, essa chiarì il trucco dell’uovo di Colombo. Se il governante deve infierire su una categoria di poveracci per smorzarne l’istinto bestiale di soddisfare tutti i bassi appetiti del corpo, ossia se deve dare loro una scossa elettrica con tagli e nuove tasse, ora sa che non deve mai prendere un gruppo isolato, colpire solo quello, ma accostargli altre categorie di sfigati, in tal modo essi litigheranno tra di loro, se le daranno di santa ragione e a nessuno verrà in mente di guardare fuori dalla gabbia dove ci sono loro che osservano nell’ombra.
Fonte: Diciotto Brumaio
Commenti:
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Anonimo06 settembre 2012 21:25
Oppure il significato di quel post sottolinea l'assoluto disinteresse della classe anagrafica ben rappresentata nelle istituzioni , nei sindacati ed in generale in tutti i posti di potere per quella dei propri figli ( intendiamoci solo dei figli degli altri). Pensavate forse che a voi non sarebbero mai arrivati? Sorpresa sbagliavate! Dopo decenni passati a votare Dc o Pci , incuranti dello sfacelo a danno delle generazioni future, qualche post che faccia riflettere un pó i "vecchietti" ci sta pure no? Purtroppo lo sappiamo tutti che le vicende sono parecchio piú complesse di così e ormai il giochino è giocato su più tavoli, ma la semplificazione non è sempre dannosa. Oppure no Olympe/Lusi ?
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Anonimo07 settembre 2012 20:14
ottimo post ... e l' anonimo qui sopra viene appunto giusto a ribadire la prossima main strategy padronale: vecchi contro giovani coi i primi colpeveli di aver avuto dei diritti che i "gggiovani" non avranno mai piu.
ws
Che articolo, illuminante davvero, grazie!
certamente hai ragione, ma sono le lotte sindacali per dare la pensione a chi ha lavorato 19/20 anni che all’età di 38/40 anni sono andati in pensione e tutt’ora percepiscono la pensione e tanto altro…..
GIOVEDÌ 6 SETTEMBRE 2012
Uomini e sorci
Letto il post pubblicato oggi da Beppe Grillo? Se non avete di meglio da fare, suggerisco di leggerlo poiché si tratta di un bel pezzo indiziato di manzonismo e che mi ha fatto venire in mente un raccontino forse origliato un giorno al tavolo della canasta. Lo ricucino a mo’ di commento al post pubblicato da Grillo.
Uno scienziato, buon uomo, munito di tutta la strumentazione necessaria per un esperimento che se riuscito gli avrebbe portato il Nobel, ossia una gabbietta, una batteria per auto e due morsetti, inserì un topo nella gabbietta e ogni tanto sul pavimento della stessa faceva arrivare una scossetta elettrica. Chiaro che il ratto non gradiva, s’innervosiva e dopo un po’ cominciò a sviluppare ansia e il suo pelo diventava brutto e ispido, nel tempo comparvero delle malattie.
Il promesso Nobel annotava e poi, per completare l’esperimento, inserì nella gabbietta un secondo ratto e a ogni scossa elettrica i due topi litigavano tra di loro e se le davano di santa ragione. Con arguzia da Nobel, scoprì che i due sorci non sviluppavano né ansie e nemmeno malattie, il loro pelo era bello e liscio. Il suo sorriso divenne spasmodico, come in un romanzo di Anthony Burgess.
Tuttavia le sue attese andarono frustrate, egli non vinse il Nobel, la sua scoperta doveva rimanere segreta poiché dava soluzione a una grave preoccupazione che sovrasta tutti i governanti, i capi e i sottocapi. Infatti, essa chiarì il trucco dell’uovo di Colombo. Se il governante deve infierire su una categoria di poveracci per smorzarne l’istinto bestiale di soddisfare tutti i bassi appetiti del corpo, ossia se deve dare loro una scossa elettrica con tagli e nuove tasse, ora sa che non deve mai prendere un gruppo isolato, colpire solo quello, ma accostargli altre categorie di sfigati, in tal modo essi litigheranno tra di loro, se le daranno di santa ragione e a nessuno verrà in mente di guardare fuori dalla gabbia dove ci sono loro che osservano nell’ombra.
Fonte: Diciotto Brumaio
Commenti:
- Anonimo06 settembre 2012 21:25Oppure il significato di quel post sottolinea l'assoluto disinteresse della classe anagrafica ben rappresentata nelle istituzioni , nei sindacati ed in generale in tutti i posti di potere per quella dei propri figli ( intendiamoci solo dei figli degli altri). Pensavate forse che a voi non sarebbero mai arrivati? Sorpresa sbagliavate! Dopo decenni passati a votare Dc o Pci , incuranti dello sfacelo a danno delle generazioni future, qualche post che faccia riflettere un pó i "vecchietti" ci sta pure no? Purtroppo lo sappiamo tutti che le vicende sono parecchio piú complesse di così e ormai il giochino è giocato su più tavoli, ma la semplificazione non è sempre dannosa. Oppure no Olympe/Lusi ?
- Anonimo07 settembre 2012 20:14ottimo post ... e l' anonimo qui sopra viene appunto giusto a ribadire la prossima main strategy padronale: vecchi contro giovani coi i primi colpeveli di aver avuto dei diritti che i "gggiovani" non avranno mai piu.
ws
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Disoccupazione giovanile al 35%, ma chi se ne frega. Non facciamo sciopero, sarebbe un fallimento, facciamo festa con la notte dello shopping. Oh yea.
Pubblicato il 8 settembre 2012 da slasch16
Questa è la Stampa.
Questo, invece, è il servizio del Giorno:
Idealmente aperta dalla stessa direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani presso “il Camparino”nella Galleria Vittorio Emanuele, dove il regista italo-turco Ferzan Ozpetek è stato premiato con il Campari Red Passion Prizedalla stessa Sozzani, la serata ha coinvolto 40 vie e piazze milanesi, illuminate a giorno e animate da decine di eventi speciali ospitati dagli storici negozi di moda e design del capoluogo lombardo.
Particolarmente affollate erano proprio le vie del Quadrilatero, dove passanti, turisti, curiosi e addetti ai lavori fluivano senza sosta da una boutique all’altra. Molto frequentata anche l’elegante via Manzoni, mentre piazza Duomo brulicava di persone come nelle grandi occasioni di ritrovo.
Più lontano dal centro della moda i negozi e gli showroom hanno osato con particolari dj set pensati per creare una colonna sonora della serata: da segnalare l’ex-veejay Federico Russo che presso Pinko (Corso Venezia) ha suonato dischi funky con l’accompagnamento eccezionale di Saturnino, storico musicista di Jovanotti, al basso elettrico.
Avvistati Morgan ai piatti da dj, Massimiliano Rosolino e Tania Cagnotto, Marco Tronchetti Provera e Afef, Barbara D’Urso e Giorgio Armani che si è prestato ad alcune foto con i suoi fan. Prossime tappe della Vogue Fashion Night Out saranno Roma, il 13 settembre, e a seguire Firenze, il 18.
LA PROTESTA DELLA FNAC – «Il lavoro per noi è un lusso»: questo lo slogan del sit-in dei dipendenti della Fnac, questa sera in piazzetta San Carlo a Milano, in occasione della Vogue Fashion Night. Circa un centinaio di persone, provenienti dagli 8 megastore di libri, musica e dvd presenti in Italia, hanno protestato e distribuito volantini per difendere il posto di lavoro: nel gennaio scorso è stata infatti annunciata una ristrutturazione entro fine anno, ma i circa 600 dipendenti italiani, a distanza di otto mesi, ancora non sanno quale sarà il proprio destino.
«Fnac – si legge nel comunicato dei lavoratori – è una società del Gruppo Ppr, che detiene tra gli altri i marchi Gucci e Bottega Veneta. Il Gruppo Ppr è presieduto da Franois-Henri Pinault, che negli ultimi anni ha sempre più decisamente manifestato l’intenzione di spostare gli interessi del gruppo sui marchi del lusso». Non a caso i manifestanti stasera hanno fatto un paio di irruzioni all’interno del negozio Gucci di Milano.
Solidarietà è stata espressa ai dipendenti Fnac da diversi esponenti del mondo politico milanese e dall’assessorato al Lavoro del Comune di Milano. «Enormemente preoccupati per la situazione e stupiti dall’intollerabile silenzio dei vertici di Fnac e del Gruppo Ppr – conclude il comunicato – i dipendenti di Fnac Italia chiedono risposte chiare, esaustive e credibili sul loro futuro».
Se venisse proclamato uno sciopero generale in favore dell’occupazione giovanile sarebbe un fallimento, scenderebbero in piazza solo i pensionati della Cgil ed i fissati della protesta, meglio allora ogranizzare la notte dello shopping e fare il pieno di partecipazione.
40, tra vie e piazze, coinvolte dall’iniziativa ed illuminate a giorno. Il tg3 ha proposto un servizio e ci ha mostrato le strade invase da giovani, e non, impegnati nel curiosare ma, soprattutto, a fare shopping.
Si sa che il cuore dei ricchi sanguina sempre per chi sta male, infatti hanno fatto pure la beneficenza realizzando capi unici da vendere per devolvere l’incasso ai terremotati dell’Emilia.
Roba da commuoversi, specialmente dopo aver bevuto un po’.
Naturalmente il Tg3 regionale ha dimenticato di dare notizia della manifestazione indetta dai lavoratori della Fnac, per non rovinare la festa.
La manifestazione notte dello shopping è importantissima lo si evince dall’altissima qualità dei personaggi partecipanti, basti pensare che c’erano Barbara D’Urso, Tronchetti Provera ed Afef, che si sono prestati a farsi fotografare con i loro fans.
Il resto d’Italia non deve sentirsi escluso, la notte dello shopping avrà delle repliche in varie città italiane e nessuno si sentirà emarginato.
Ovviamente c’è stato spazio anche per la cultura, solidarietà e cultura non possono mai mancare quando c’è di mezzo l’alta moda e lo shopping nel quadrilatero, la direttrice di Vogue ha premiato personalmente il regista Ferzan Ozpetec con il Campari Red Passion Prize, una specie di premio Nobel del settore.
Folla, code e strade piene, un successone. Unici assenti i disoccupati, gli esodati, pensionati e cassaintegrati.
Mi confermano che il resto dei giovani rivoluzionari disoccupati, non impegnati nella notte dello shopping, hanno manifestato nella zona di Corso Como nelle discoteche alla moda ma senza innalzare cartelli di protesta contro la politica o il governo, avevano le mani impegnate nel tirare coca o nel farsi le canne.
Sarà per la prossima edizione.
Una macchia, nella riuscitissima festa, la protesta dei 600 lavoratori della Fnac ai quali è stato comunicato nel gennaio scorso che entro fine anno ci sarà una ristrutturazione.
Da allora non hanno saputo più niente. Non sono riuscito a sapere se hanno goduto di sconti particolari per lo shopping, ma credo di no.
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Possibile che tutta l’informazione colga con meraviglia ciò che ha detto Favia sulla mancanza di democrazia del M5S? Lo scrivo da mesi ed i suoi fans mi attaccano,o forse è uno solo, l’addetto al controllo del web.
Pubblicato il 7 settembre 2012 da slasch16
Tempo fa ho scritto un post dove riprendevo la notizia che la Casaleggio oltre al blog di Grillo gestisce quello di altri e ne ho fatto i nomi.
Il post è questo:
Il mio blog non è gestito da Casaleggio Associati, è tutta farina del mio sacco, genuina e macinata a mano.
Nel giro di poco tempo mi è arrivata una email, questa:
Casaleggio Associati, in 7 maggio 2012 alle 15:56 ha detto:
A N. G. con richiesta di pubblicazione.
Alcune notizie riportate nell’articolo contenuto in questa pagina da lei pubblicato non rispondono al vero.
Tra le più eclatanti, il fatto che Casaleggio Associati non ha alcuna partnership con Jp Morgan e il fatto che Casaleggio Associati non gestisce il blog dell’IDV e quello di Di Pietro.
La preghiamo di rettificare appena possibile in base alle leggi vigenti.
Casaleggio Associati
[L'ennesima richiesta di rettifica a scopo intimidatorio (vedi anche qui).
Casaleggio Ass. si attacca alle parole per far pubblicare delle smentite che la facciano sembrare slegata dai grandi capitalisti e dalla finanza.
Il risultato è grottesco.
E' ovvio che non ci sia alcuna partnership tra Casaleggio Associati e Jp Morgan: non si potrebbe parlare di "partnership" (condivisione di affari, spese e guadagni, in una società comune) neanche se effettivamente JP Morgan stesse utilizzando la Casaleggio Associati per le sue attività di PR (public relations) in rete, cioè se JP Morgan fosse sua cliente.
Così non è: ci sono invece prove di conoscenze e connessioni affaristiche in comune tramite terzi (come Enamics, vedi qui e qui) o consessi come la American Chamber of commerce.
Tanto basta però per capire che gli affari di cui trattano sono al di fuori della portata della gente comune e che di certo nei loro affari non è compreso il bene di tutti noi.
Dopodichè Casaleggio Ass. chiede di rettificare anche riguardo il blog di Di Pietro che non sarebbe di sua gestione.
Ovvio: lo è stato fino a fine dicembre 2010, la richiesta di rettifica è del 7 maggio 2012.]
Faccio notare che contestano e chiedono rettifica la notizia su Jp Morgan, il blog del”Idv e quello di Di Pietro.
Notizie che sono nel web da parecchio con tanto di fonti, le ho solamente riprese.
Non avendo avvocati ho fatto immediatamente la rettifica, anche questo post in un certo senso è una rettifica, se vogliamo, ma il punto non è questo.
Se la Casaleggio Associati, o chi per essa, controlla l’web così attentamente da arrivare ad un blogger come me, sconosciuto ai più, figuratevi a che tipo di controllo saranno sottoposti i consiglieri del M5S eletti nel movimento.
Quale alto grado di democrazia e di dialettica esista all’interno del movimento che gode di ampia simpatia tra i giovani.
Favia ha detto una cosa ovvia che contesto a Grillo da anni. Su molte cose ha ragione, Grillo, sul metodo di esporle ed il modo di intervenire, non sono d’accordo. Io non voglio un santone o un piccolo duce, voglio essere libero anche di sbagliare.
E’ noto che i giovani, specialmente se incazzati, cercano un riferimento, un punto di partenza, un leader che dia voce alle loro proposte e proteste ma, in questo caso, non hanno trovato un riferimento hanno trovato un guru, un santone e, se la mettiamo in politica, un novello dittatore che impone il pensiero unico.
Nessuna deroga, il guru è il metro svizzero dell’obiettività, della democrazia ed il pozzo della sapienza economico politica.
Non contesto a Grillo certi contenuti, tutt’altro. Contesto il modo di esporli ed il fatto di mettere tutti sulla stessa cesta, contesto la mancanza di dibattito, confronto e la gestione dittatoriale del Movimento.
Mettersi al di sopra degli altri per criticare non è una prerogativa esclusiva di Grillo, lo fanno in molti e tra questi c’è pure Travaglio e, nel mio piccolo, anch’io sono bravo nel vedere i difetti degli altri umani e politici.
Una storia vecchia come il mondo che Fedro, migliaia di anni fa, ha riassunto così:
Giove ci ha imposto due bisacche: pose dietro la schiena la bisaccia piena dei propri difetti. Sospese davanti al petto la pesante bisaccia dei vizi degli altri.
A causa di ciò non possimao vedere i nostri difetti, ma siamo censori (critici severi) non appena gli altri sbagliano.
Ci siamo dentro tutti ed ognuno di noi commette degli errori, non si può sputtanare per la vita chiunque commetta un errore. Questo vale per le persone normali e vale anche in politica dove, tantisssimi, fanno quello che possono senza essere in malafede.
Molti sbagliano per presunzione, come Renzi, altri consapevoli di sbagliare ma per il loro interesse, i peggiori.
Alla fine di tutto questo, dopo la critica feroce resta fermo il punto: che fare? Se l’era chiesto anche Lenin.
Non mi interessa il che fare in due legislature, l’espellere il politico corrotto o corruttore, l’invito ad una class action contro tanzi e la Parmalat o la Telecom, l’espulsione dal Movimento o da un partito dell’iscritto o del consigliere che non rispetta gli ordini di scuderia.
Dopo che Travaglio o Grillo ci hanno divertito con il sarcasmo e l’ironia su tutto e tutti, evidenziando solo ed esclusivamente gli errori, attaccandosi addirittura a difetti fisici che niente hanno a che vedere con la grandezza della persona e dettando i loro vangeli dai giornali e dal web resta comunque il problema di fondo.
Che fare? Non che fare con Bersani, offenderlo o prenderlo per il culo, che fare con Casini, Di Pietro, La Russa, Gasparri e tutti i parassiti di Camera e Senato.
Il problema è uno solo, sempre quello: che fare con il capitalismo?
Prima di noi, durante la nostra vita e dopo di noi, ci saranno sempre uomini imperfetti, corrotti, venduti, corruttori, ladri e parassiti ed è inutile attaccare l’uomo, l’individuo, la persona.
Troppo facile, ci sarà sempre un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate, come facciamo tutti.
C’è chi lo fa avendo una visibilità enorme e divertendo e c’è chi lo fa nel suo piccolo, con ironia, certe volte con leggerezza altre con amarezza, altre ancora con ferocia. Lo faccio anch’io.
Impossibile cambiare l’uomo, nemmeno Cristo c’è riuscito, ed allora si deve intervenire nel sistema sociale e politico, torniamo al punto di partenza: che fare con il sistema capitalistico globale?
Vogliamo farcelo dire dalla Casaleggio Associati, da Grillo, da Bersani, da Berlusconi o vogliamo rifletterci noi?
E se la smettessimo di ligare tra grillini, democratici, disoccupati, esodati, precari e ci domandassimo che fare?
Ed è possibile, mi chiedo, che ogni volta che scrivo, parlo di ideali, ideologia, storia operaia, uguaglianza, solidarietà, ci sia sempre qualcuno che mi critica senza entrare nel merito dandomi del comunista vecchio e sorpassato ricordandomi che le ideologie sono fallite il secolo scorso?
Senza ideali, senza ideologia, senza partire dagli errori precedenti, senza portarci dietro la parte migliore della nostra storia dove si pensa di andare?
La strada maestra ce la facciamo indicare da Grillo, da Bersani, dalla Casaleggio Associati o la dobbiamo cercare insieme?
Per quanto tempo ancora la nostra discussione economica, politica, sociale verrà attratta ed inibita da qualche parafulmine sul quale scaricare la nostra rabbia e la nostra impotenza?
L’ultimo che ha scaricato, messo a terra, tutta la rabbia del mondo è D’Alema, uno dei parafulmini più in uso, più soggetti a scariche, perchè ha detto una cosa giusta: la colpa è nostra, degli elettori, della maggioranza degli elettori che hanno votato, eletto, questi banditi. La maggioranza degli italiani ha voluto mandare al governo la P2 e poi se la prendono con la sinistra, dopo averla demolita, frantumata e resa impotente.
Più facile dire che si sia venduta, lo dice anche Grillo.
Si sa che i santoni hanno sempre la verità in tasca o nella barca.
So che rompo le palle, sono monotono ma chiedo a tutti: dopo che avremo spulciato politico per politico, consigliere per consigliere, elettore per elettore. Dopo che avremo distribuito le nostre pagelle di destra, di sinistra, con i migliori della classe e disprezzando i peggiori torno alla domanda di partenza:
Che fare con il sistema capitalistico globale? Che fare con le banche ed i parassiti della finanza?
Qualcuno nel mondo ha già deciso cosa fare, il Venezuela ad esempio, non necessariamente la rivolta deve partire in simultanea da tuttto il mondo.
Cominciamo da casa nostra, senza fare la radiografia o l’autopsia per sapere chi è veramente di sinistra o socialdemocratico, limitamoci a chi ci sta.
Fonte: Slasch16