lunedì 10 settembre 2012

Favia a Otto e Mezzo su La7 (e intanto i grillini invocano la sua morte)

[Bisogna dire che Favia con questa intervista ha dimostrato di essere più onesto e sincero di quello che ci si aspettava.

Purtroppo bisogna constatare una cosa fondamentale: Favia non ha minimamente capito a quale scopo la Casaleggio Associati, utilizzando come frontman Grillo, ha creato il Movimento 5 Stelle.

Eppure il solo modo per togliere la terra da sotto i piedi a Casaleggio Ass. e Grillo e fare in modo che il M5S possa assumere davvero una funzione rivoluzionaria cioè di vero cambiamento per l'Italia è prima di tutto rendersi conto di questo fatto e poi espropriare della proprietà del Movimento i due padroni, a qualunque costo, e correggere continuamente e senza tregua tutte le distorsioni propagandistiche e programmatiche che odorano di fascismo, razzismo, dittatura e squadrismo.

Se questo non sarà possibile bisognerà svuotare l'attuale partito-azienda M5S di tutte le mele buone e privarlo di tutte le strutture (associazioni e legami tra cittadini) sorte spontaneamente dal basso in tutti questi anni, con queste strutture (già presenti prima della certificazione di Grillo) costruire un nuovo movimento davvero democratico e lasciare nel M5S nelle mani di Grillo e Casaleggio solo le autentiche mele marce: i servi fedeli dei due padroni, i riciclati dei vecchi partiti, i seguaci squadristi e fanatici vecchi elettori di Lega Nord e PDL.

Solo seguendo una di queste due vie, solo così sarà possibile, come auspicato da Favia, fare un passo indietro per farne due in avanti.]




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Favia: "Nel M5S il problema democrazia c'è
i cittadini cambieranno l'Italia, non Grillo"

Il consigliere "ribelle" torna in tv: "Un problema il ruolo di Casaleggio. Grillo ci deve molto, sta sbagliando". Sull'ipotesi dimissioni: "Io rispondo solo ai cittadini. Se qualcuno vuole la mia testa è sul tavolo". E rivela: "All'inizio della mia carriera politica ricevetti una proposta dall'Idv". Infine anche lui cita De Andrè: "Ci buttano letame? Dal letame nascono i fiori"


"E' stato umiliante trovare uno sfogo privato buttato in pasto a 2 milioni di persone". Dopo il fuorionda che ha sconvolto il Movimento 5 Stelle, il consigliere Giovanni Favia, eletto con 160mila voti in Emilia-Romagna, torna in tv. E, intervistato da Lilli Gruber su "Otto e mezzo" ammette: "Sì, il problema democrazia da noi esiste". Ed è rappresentato, in particolare, da Casaleggio: "Non ho problemi con lui come persona ma con il suo ruolo. C'è un vuoto colmato da lui". "Forse Grillo non mi stima più, ma io si. Io devo molto a lui, lui deve molto a tutti noi. 5 stelle è uno sgabello a 3 gambe: la Rete, Grillo e i cittadini. L'Italia la cambiano i cittadini, non Grillo, ora sta sbagliando. Io ho la responsabilità di affrontare questa cosa". 


"Al di là della fiducia nella mia onestà,  il solo pensiero che quell'intervista fosse combinata è un'offesa alla mia intelligenza" ha risposto Favia a Lilli Guber, rispetto all'ipotesi di un "complotto" apparsa sul blog di Grillo. Dimissioni? Proprio oggi il leader ha citato De Andrè facendogli capire che, se vuole, la porta è aperta: "Io sono un consigliere regionale che ha preso un impegno con il territorio, se qualcuno vuole la mia testa è sul tavolo, sono io a metterla. Ogni sei mesi rassegnamo le dimissioni in assemblee pubbliche dove chiediamo la riconferma. Solo se violi regole base vieni cacciato. Io non ho violato regole, ho avuto uno sfogo privato che tanti altri consiglieri potevano avere e adesso fanno la morale". 

"Io al Pd? Ma sta scherzando? - prosegue il consigliere  -. Una delle battute più belle che ho sentito in questi giorni. Io rifiutai una proposta dall'Idv all'inizio della mia carriera. Rifiutati, perché credevo a un progetto non partitico".  "Da anni lavoriamo dai territori, ora ci aspetta la sfida più grossa, scardinare il sistema a Roma. Se noi sbagliamo la sfida di Roma perdiamo tutta la credibilità costruita in questi anni anni. Io la poltrona ce l'ho già. Potevo andarmene, andare nel gruppo misto, riprendermi uno stipendio da manager come gli altri consiglieri. Anche io cito De Andrè: gettano letame sul Movimento? Dal letame nascono i fiori".  

(10 settembre 2012)

Fonte: Repubblica.it


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Movimento 5 stelle, Favia: «Non ripeterei
modi e toni ma la sostanza è quella»

Il consigliere regionale emiliano torna a parlarne dopo lo sfogo in tv: «Ho detto quelle cose in momento di amarezza»


Giovanni Favia (De Rose)Giovanni Favia (De Rose)

«Sono io quello che pagherà di più questa cosa» ma meglio «fare un passo indietro per farne due avanti». Giovanni Favia, il consigliere regionale emiliano-romagnolo autore del fuori onda che ha creato lo scompiglio all'interno del Movimento 5 Stelle, torna ad intervenire e lo fa di nuovo ai microfoni di La7 intervistato, da Lilli Gruber a Otto e mezzo. «Se ho ferito la sensibilità dei molti che credono al Movimento, chiedo scusa - ha detto nel corso della trasmissione tv - Io devo fare i conti con quello che è successo. Non ripeterei modi e toni ma la sostanza resta. Ho detto quelle cose in un momento di profonda amarezza e delusione perchè effettivamente abbiamo problemi che hanno portato a fratture».

COMBINE - Favia, che dice di essere trattato «come un giuda», reagisce all' «accusa infamante di combine per il passaggio al Pd» e parla anche del suo futuro: «Io sono pronto a dimettermi ma lo decideranno i cittadini, nessun altro può deciderlo»

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E’ da un anno e mezzo che con Casaleggio non parlavo. Più persone che avevano a che fare sia con lui che con me, persone delle quali mi fido, mi raccontavano, che secondo lui ero in procinto di passare con Pd. Se con Grillo ne parlavo? Certo, ma lui cercava di tranquillizzarmi. Lo giustificava sul piano caratteriale. Con Casaleggio no, era impossibile per me parlarci. E da tempo. Ho provato senza successo. Paradossalmente ci siamo sentiti il giorno della messa in onda di Piazzapulita, prima della bufera”.
E’ un Giovanni Favia più sereno, quello che concede in esclusiva la prima intervista al fattoquotidiano.it dopo giorni di silenzio. Sereno e determinato: “Nel Movimento c’è un problema di democrazia, Casaleggio ha giocato una brutta partita contro di me, ma io non me ne vado. E non mi cacceranno. Ho sacrificato 5 anni della mia vita e resto sulla luna”.
Partiamo dalla fine: l’intervista a Piazzapulita. Lei accusa Casaleggio e denuncia infiltrati e liste controllate, seppur fuori onda. Ascolta la trasmissione e cosa fa?
“In preda al panico, in uno stato precario, mando un messaggio a Beppe Grillo. Provo a contattarlo. La mia paura era aver creato un danno al Movimento”.
Nessuna risposta?
“No”.
E Casaleggio?
“Stesso messaggio inviato anche a lui. Niente”.
Rimprovera Grillo e Casaleggio per questo?
“Posso dire che se non avessero alzato un muro immediatamente avremmo evitato le strumentalizzazioni”.
I suoi problemi con Casaleggio non nascono però dopo la trasmissione?
“No. E’ da un anno e mezzo che non ci parliamo. Lui andava dicendo di un mio imminente salto nel Pd. Che quella era la mia ambizione. Niente di più falso. Ma cercava di farmi terra bruciata attorno. Per me era impossibile parlarci. Dopo un break lunghissimo di mesi paradossalmente ci eravamo parlati la sera stessa della trasmissione, poco prima della messa in onda”.
Dunque Casaleggio aveva sentore che a Piazzapulita sarebbe uscita una sua intervista fuorionda?
“Non lo so”.
Dopo quella trasmissione gente che stava dalla sua parte è sparita?
“Magari fossero spariti”.
Cioè?
“Sapevano benissimo come la pensavo, molti la pensavano come me mo0lto tempo prima di quelle frasi estrapolate da un contesto più ampio, ma all’improvviso si sono messi a fare i moralizzatori. Contro di me”.
Si riferisce a Davide Bono?
“Non entro in questioni personali. Non è nel mio stile”.
Il suo futuro è nel Movimento 5 stelle?
“Nel Movimento 5 stelle c’è il mio presente. E comunque bisogna distinguere i due piani, quello di consigliere regionale e quello di attivista. E dopo il Movimento 5 stelle c’è solo il Movimento 5 stelle”.
Potrebbe dimettersi?
“Io mi dimetto ogni sei mesi, sono un Co.co.pro., ho un contratto a progetto. Decidono i miei elettori in quella verifica. Come hanno sempre fatto”.
Grillo e Casaleggio potrebbero fare con lei quello che hanno fatto con Tavolazzi?
“Non penso”.
E’ lei che ha cercato di far rientrare Tavolazzi come direttore generale del Comune a Parma: uscito dalla porta, sarebbe rientrato dalla finestra.
“E’ falso e bugiardo, questo. Può dirlo bene il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. Io sono stato avvisato a proposta fatta. Ma credo che potesse essere di grande aiuto”.
Chi fece fuori Tavolazzi? Sempre Casaleggio?
“Penso di sì. Le dinamiche però non furono mai chiarite”.
Ma di affrontare l’argomento con Grillo non ha mai pensato?
“Beppe sapeva tutto rispetto alle mie difficoltà di rapporti con Casaleggio e rispetto ai miei dubbi sul Movimento. Che poi riguardano le scelte, la democrazia partecipata da parte della base”.
E Grillo giustificava l’atteggiamento di Casaleggio?
“Minimizzava. Diceva che era il suo modo di parlare, spesso usava espressioni forti. Ma diceva che è il suo modo di affrontare le cose”.
Casaleggio è una persona onesta?
“Sì. Poi io mi fido di Beppe, se lo ha scelto vuol dire che su questo non ha dubbi”.
Casaleggio potrebbe diventare un problema per il Movimento 5 stelle?
“Lo è già un problema. Io non discuto la persona, ma metodo gestionale”.
Che ruolo ha Casaleggio nel Movimento?
“Pianifica e gestisce. Non entra nel merito delle liste locali, quello no. Ma decide a 360 gradi, la linea politica, il blog, i messaggi da lanciare, la struttura dei messaggi. E’ persona capace. Ma ricopre un ruolo perché all’interno c’è una lacuna in merito alla democrazia reale attraverso internet”.
Dice anche a Grillo cosa dire durante gli show-comizio?
“Sì, molte cose le pianificano insieme, Grillo saprebbe improvvisare benissimo, ma ci sono messaggi che vengono ripetuti molte volte”.
Lei nell’intervista ha parlato di infiltrati e decisione dall’alto delle liste.
“Quella è stata una mia forzatura. Non parlavo di problemi locali, ma del futuro del Movimento in vista delle elezioni nazionali. A livello locale c’è il più alto livello di democrazia, perché noi ascoltiamo la gente sul territorio, riusciamo a interagire coi nostri elettori. A livello nazionale, come architettura logica, ci sono degli errori. Il primo è quello di non aver rinnovato la piattaforma internet e non aver dato, in vista delle elezioni nazionali, la possibilità alla nostra gente di scegliere i candidati”.
E’ vero che il suo problema sono i due mandati? Cioè, terminato il suo lavoro in Regione non può candidarsi perché ha già fatto il consigliere comunale. Lei è un ambizioso, dicono.
“Rispondo coi fatti. Sono in Regione, resto in Regione. Non andrò in Parlamento, non vorrei andarci. Il mio rapporto è col territorio. I complottisti rimarranno delusi”.
Non ha problemi di poltrone, come fa capire Casaleggio?
“Ho già la mia poltrona. Fossi un approfittatore mi terrei il mio stipendio di consigliere regionale, a 9000 euro al mese. Invece abbiamo lasciato che fosse la base a scegliere la nostra retribuzione, che è di 2770, il resto va e continuerà ad andare al Movimento”.
Non andrà in altri partiti?
“No. Altrimenti lo avrei già fatto. Io sono sulla luna e ci voglio restare”.
Casaleggio le ha fatto terra bruciata attorno in questo anno e mezzo? Così sembra di capire.
“Sì, non ascoltava me, ma altre persone a lui più vicine”.
Si riferisce al consigliere comunale di Bologna, Massimo Bugani?
“Sono cose piccole queste rispetto all’importanza del momento”.
Il messaggio dopo Piazzapulita è stato uno: Favia pensa una cosa in privato e un’altra in pubblico.
“Lo hanno detto anche altri consiglieri eletti. Mi fa ridere questa accusa. Quando sei davanti a milioni di persone, in tv, si parla di un progetto politico. Sei il Movimento. Gli sfoghi in privato sono altra cosa. Umani. E tutti li hanno. La mia colpa è stata fidarmi di un giovane giornalista che mi era entrato in simpatia”.
Dicono anche che fosse tutto orchestrato, se è per questo.
“Fesserie. Ma può sembrare possibile? Il solo pensiero è un’offesa. Sono state registrate a mia insaputa. Non sapevo assolutamente nulla”.
Ma perché non le ha risolte nelle sedi appropriate?
“Beppe e tutti gli altri sanno come la penso, conoscono le mie perplessità. Da molto tempo. Io la battaglia la facevo e la faccio dall’interno, il problema del rinnovo della piattaforma internet e la scelta dei candidati on line è sul tavolo da tempo. Ma non si è mai mosso niente, ma con pochi miglioramenti il sogno continua”.
Cosa ha prodotto tutto questo caos?
“Che molte persone hanno paura a pronunciare il nome di Grillo e Casaleggio. E non dovrebbe esistere una cosa del genere”.
Ha influito il caso Tavolazzi?
“Inizia tutto da lì. Tavolazzi è stato espulso senza una reale motivazione che non è prevista da nessun regolamento. E spiegazioni non ne sono mai arrivate”.
Fonte: Fatto quotidiano

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Favia conferma: “Grillo sbaglia, l’Italia non la cambia da solo”

Favia conferma: “Grillo sbaglia, l’Italia non la cambia da solo”
Chi si aspettava una marcia indietro è rimasto deluso. Giovanni Favia, dopo il fuorionda trasmesso da Piazzapulita, va in tv contro il diktat del capo, e conferma tutto.
Innanzitutto Smentisce la versione del “complotto”. “E’ umiliante – dice – trovare uno sfogo privato buttato in pasto a due milioni di italiani, ma Il solo pensiero che sia una combine con la trasmissione di Formigli mi offende“.
La questione sul piatto, naturalmente, è quella della democrazia interna? “Io devo fare i conti con quello che è successo – continua -. Non posso nascondermi. E’ vero: ero sotto stress per i problemi che abbiamo avuto in Emilia Romagna eppure confermo il merito di tutto ciò che ho detto sulla mancanza di democrazia interna“.
Alle domande della Gruber, il consigliere dell’Emilia Romagna non si tira indietro sulla questione Casaleggio: “Casaleggio è il co-fondatore del movimento. Il mio problema non è con la persona, che è onesta, capace e rispettabile. Il problema è il ruolo che Casaleggio ha nel movimento grazie ad una lacuna: noi predichiamo la democrazia e l’applichiamo nelle liste civiche sul territorio ma non succede la stessa cosa a livello centrale – lascia intendere”.
I patti, con Grillo e socio, erano diversi: “Ci fu la promessa una piattaforma decisionale orizzontaleNon perdo la fiducia nel movimento ma vogliamo migliorare quelle che sono delle pecche. Anche una pagliuzza nel nostro occhio non è accettabile: siamo molto esigenti e vogliamo cambiare la politica e dobbiamo essere migliori degli altri“.
Aggiunge anche che “dopo il fuorionda ho provato a contattare Casaleggio e Grillo ma non ho avuta risposta. A Casaleggio, aggiunge, “avevamo portato i problemi della mancanza di democrazia interna, ma i tentativi di ragionare su questo piano sono stati strozzati. A livello regionale abbiamo provato ad organizzarci per essere più orizzontale ma Casaleggio non gradiva
Una svista? Non proprio: “Grillo pensava che la democrazia non avrebbe risolto i nostri problemi e che saremmo diventati come un altro“. Quindi si basa su una convinzione politica la decisione del comico di avocare a sè ogni potere.
Favia però non intende dimettersi: “Sono un consigliere regionale che ha preso un impegno con il territorio. Ogni sei mesi metto la mia ‘testa’ sul tavolo chiedendo la riconferma al gruppo locale. I politici sono co.co.pro. della politica. Son pronto a dimettermi ma devono deciderlo i cittadini nessuno può obbligarmi a farlo“. E, ribadisce, non  è una questione di ambizioni personali: “Io sono quattro anni che lavoro sul territorio. Quando mi sono avvicinato al movimento nei sondaggi eravamo lo zero virgola e io credevo in un sogno. Ho rifiutato in passato una candidatura dell’Idv, anche se Di Pietro è amico di Grillo, credevo in una struttura non partitica“.
Le domande non mancano: perchè non dire pubblicamente prima, quello che si è lasciato sfuggire durante il fuorionda: “Ho sempre avuto grande rispetto della base che ho sempre sentito il dovere di rappresentare, ma a Grillo non ho mai nascosto le mie perplessità”.
Tutto, o molto, nasce con l’espulsione di  Tavolazzi: “Noi consigliere siamo soli sui territori: quando vidi che Tavolazzi che veniva sparato alla spalle da ‘Generale Casaleggio’ mi son trovato davanti a qualcosa che non potevo accettare“.
Eppure, per Favia, questo polverone può essere un’occasione: “Abbiamo una grande sfida davanti a noi. Condivido il Non Statuto ma dobbiamo metterci in marciaSe sbagliamo la scelta delle persone da mandare a Roma, perdiamo tutta la nostra credibilità“.
La questione riguarda la modalità di scelta dei candidati parlamentari: “La differenza tra Movimento e altri partiti è quella di far decidere i cittadini. Il governo del movimento è in mano agli utenti della Rete. Noi dobbiamo costruire il nostro futuro, magari con un software come quello dei Pirati Tedeschi. Io la poltrona ce l’ho già. Dopo cinque anni potevo dimettermi, invece voglio continuare la mia battaglia“.
E quindi: “Oggi son qui perchè ho dato la mia vita per il movimento. Questo lavoro non lo possiamo buttare, il movimento lo dobbiamo migliorare. C’è arrivata della melma addosso? Dal letame nascono i fiori, diceva De Andrè. Apriamo una discussione a livello nazionale aperta e democratica, su chi decide e come. Questo movimento non può essere gestito da due teste“.
La stoccata finale, è per lui, il blogger: “L’Italia non lo cambia Beppe Grillo, la cambiano i cittadini che alzano la testa. Ora Grillo sta sbagliando“.
Un j’accuse a tutto campo del quale vedremo senz’altro numerose altre puntate.
Fonte: Pubblico

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Commenti da Movimento dei Caproni:



Caprone MOD  4 days ago

Grillo «Erano disoccupati, ora hanno potere e 3 mila euro al mese. Gli piace troppo»
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    globetrotter81  4 days ago  parent

    Incredibile come stiano riuscendo a parlare di tutto, tranne che nel merito della questione democrazia. Io lo ripeto: Questo a berlusconi gli fà un pippone!!
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      Pallacorda  4 days ago  parent

      E' Casaleggio che ha analizzato il Berlusconismo e ora lo ha distillato. Si tratta di Berlusconismo "efficientato", infatti.
      Se noti Berlusconi ha avuto bisogno di tre televisioni, giornali, P2, appoggi mafiosi, di tutto. Casaleggio invece con tre soldi e un blog del cacchio ha fatto lo stesso.
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        ConteZero76  4 days ago  parent

        Trattasi di precarizzazione rappresentativa.
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          bym@x  3 days ago  parent

          diGiamolo che ha trovato anche il terreno arato e seminato (ecco perchè gli serve meno energia, meno potenza di fuoco), perchè il paese, che piaccia o meno, è stato berlusconizzato come sostengono a ragione i sociologi che hanno cervello.
          P2 + B hanno cambiato il paese, è dato di fatto storico.
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    E nel frattempo scatta la....

    Caccia grossa al dissidente!

    E Favia viene accusato di ogni nefandezza possibile! Gomblotto! Gomblotto!

    Corriere Bologna 10/09/2012
    Video su Repubblica.it
    Repubblica Bologna 10/09/2012
    Corriere Bologna 10/09/2012
    Corriere.it 12/09/2012
    Il Fatto 11/09/2012
    Liberthalia 7/09/2012

    E' inevitabile...Favia deve essere sgozzato nella pubblica piazza per dare il buon esempio!

    “Favia andrebbe sgozzato in piazza”

    Que­sto di­co­no al­cu­ne per­so­ne su Fa­ce­book, no­ti­zia ri­por­ta­ta tra gli altri dal Fatto Quo­ti­dia­no e da Re­pub­bli­ca.

    Favia an­dreb­be sgoz­za­to in piaz­za… Do­vreb­be es­se­re am­maz­za­to per dare l’e­sem­pio. Esem­pio chia­ro: chi si per­met­te di com­por­tar­si cosi va eli­mi­na­to. Basta com­pas­sio­ne e per­do­no. Que­sta gente è no­stra ne­mi­ca

    Qual­cu­no par­la­va di me­to­di fa­sci­sti, spe­di­zio­ni pu­ni­ti­ve via web…
    Aveva torto?

    Fonte: Movimento dei caproni

    Massimo011 a month ago
    Tipico di chi,inconsciamente o meno,sente di appartenere ad un gruppo/setta/parte,"minacciata" in qualche modo dallo svelamento della realtà oscena(fuori scena) che non può accettare in quanto negazione dell'illusione lucida a cui ha dato fede.L'eventuale ricorso anche alla violenza fisica, è tipica di chi non è in grado di concepire o sopportare il confronto,il dubbio,l'ascolto degli altri,la messa in prova dei propri "idoli".Il M5S ha troppi tratti tipici delle organizzazioni verticistiche/padronali che facilitano un'affiliazione acritica,gregaria,infantilizzante e,purtroppo,intrinsecamente intollerante.I gesti,le urla,le invettive,le parole usate da Grillo sono un'altra fonte di sconcertante chiarezza per quest'aspetto di totale "disprezzo" per ciò/chi è "diverso"(non si allea con nessuno perchè non ci sono degni alleati per un movimento così),e di totale controllo su coloro che ne accettano la predicazione/imposizione dal Palco o dal Web.

    Antonio Inoki a month ago parent
    Tutto giusto. Ricordiamo che non sono certo i soli a caratterizzarsi per questo modo di parlare e di pensare, speriamo non di agire. Vere autorità in materia i leghisti ad esempio, seguiti dalle organizzazioni di destra estrema, spesso saldate alle tifoserie calcistiche.

    Massimo011 a month ago parent
    Infatti,casualmente ma non troppo,Grillo ha "difeso" l'elite della Lega Nord da presunte "indagini ad orologeria" contro quel partito, che,secondo Grillo(e forse anche il suo ventriloquo Casaleggio) faceva paura per le imminenti elezioni amministrative.Di tutti i partiti ha sempre detto peste e corna ma per la Lega Nord(anche sui temi degli extra-comunitari/marocchini da schiaffeggiare ,.Jus soli et Jus sanguinis...etc..)e per i potenziali elettori in uscita da quella organizzazione altrettanto padronale/intollerante/verticista(ormai bruciata dagli scandali e dalla nullità politica dimostrata),ha una sensibilità davvero speciale ma in fondo comprensibile.

    Antonio Inoki a month ago parent
    Che, sempre casualmente, coincide con le posizioni di Travaglio, il quale, oltre ad essersi dichiarato elettore leghista in almeno un'occasione, sembra risparmiare nei suoi editoriali attacchi contro l'ex-partito di Bossi.
    E dire che che tra trote, lauree e case ristrutturate ce n'era di materiale.

    ConteZero76 a month ago parent
    Antonio Inoki: Più semplicemente il M5S è un partito di destra con un leader carismatico e l'insofferenza tipica dei partiti di destra.
    Travaglio prima o poi dovrà fare i conti con quello che ha creato (perché il M5S l'ha creato pure lui) e fare un mea culpa.


    Parassite99 a month ago parent
    ConteZero76: Riuscira' a smarcarsi all'ultimo momento utile.

    Antonio Inoki a month ago parent
    ConteZero76: Mea culpa e autocritica non esistono nel vocabolario di Travaglio.

    ConteZero76 a month ago
    Non è che i grillini li stiamo scoprendo ora... è da un pezzo che sappiamo come sono fatti e come si comportano.

    psinet a month ago parent
    Il problema e' spiegarlo a loro stessi.

    Caprone MOD a month ago
    intanto favia torna in TV, ormai è più il tempo che passa negli studi televisivi che in consiglio regionale. Cosa abbia detto non lo so ma piu di 20 sec di video non ce la faccio a guardarli, vi sfido a restare svegli per tutta la durata dell'intervista.
    https://www.youtube.com/watch?...