lunedì 10 settembre 2012

Favia a Grillo: Che fai mi cacci?

Favia su Twitter sfida Grillo "Che fai, mi cacci?"Favia su Twitter sfida Grillo "Che fai, mi cacci?"
Dopo l'ennesimo attacco a Favia sul blog di Grillo, dove si ipotizza un complotto ai danni del leader, il consigliere regionale esce allo scoperto su Twitter e sfida il vertice: "Che fai, mi cacci?" chiede Favia, con una frase che ricorda quella detta da Fini a Berlusconi. "La mia casa è il Movimento 5 Stelle"

Fonte: Repubblica.it


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Sul sito di Grillo si grida al complotto
Favia come Fini: "Che fai, mi cacci?"

Guerra aperta tra Grillo e il consigliere ribelle. Sul blog del leader appare l'articolo di un giornalista freelance: "Il movente di Favia è che vuole passare a un altro partito". Poi la risposta del consigliere grillino: "La mia casa è il M5S". Antonio Di Pietro, dell'Italia dei Valori, difende il Movimento: "Si cerca di delegittimare chi dà fastidio"


BOLOGNA - La guerra è dichiarata. Da un lato Grillo, il leader del Movimento 5 Stelle, dall'altro Favia, il consigliere "ribelle" che con le sue dichiarazioni ha sconvolto l'universo grillino. Oggi si aggiunge un altro capitolo allo scontro tra Favia e il vertice. Grillo, che ancora non si espone, ha pubblicato un lungo e articolato resoconto di un giornalista freelance legato al meetup di Vicenza, Maurizio Ottomano. Dove il messaggio che emerge è chiaro: si tratta di un complotto dell'esponente emiliano contro lo Staff. Secca la risposta di Giovanni Favia su Twitter: "Non ho nessuna intenzione di andare nel Pd, il M5s è sempre stata ed è la mia casa" (foto). Infine ha citato Fini e quel famoso dito puntato contro Berlusconi: "Che fai, mi cacci?". 





Ma quale fuorionda, è tutta una strategia del grillino ribelle - lascia intendere Ottomano nel suo pezzo. "La fine del  mandato, prossima per Favia che è già alla seconda legislatura e quindi non più candidabile nel M5S, potrebbe essere il movente di questa intervista concordata e il "do ut des" per il passaggio ad altra formazione politica, probabilmente il PD o affini", scrive il giornalista. Del resto, aggiune, "lui non è uno sprovveduto". 





"Anche noi avremo i nostri Scilipoti" ha detto Beppe Grillo pochi giorni fa, alla festa dei Cinque Stelle a Brescia. Il riferimento è chiaro: "Una sorta di sillogismo per un tradimento politico di cui forse sapeva l'esistenza, ma non i termini precisi. Qualcosa era trapelato sicuramente - prosegue Ottomano -. Meno comprensibile invece che il neo-dissidente del MoVimento, giunto in pesante ritardo alla festa, non sia stato incalzato dalle telecamere di LA7 né sia stato tentato nulla di rilevante per l'informazione, come il metterlo a confronto diretto con Grillo, alla luce del fatto che la trasmissione aveva sul campo proprio lo stesso inviato che sapeva di aver raggiunto lo scoop due mesi prima". 

E invece niente, attacca il giornalista: "Favia fu evitato accuratamente dalle stesse telecamere che avrebbero potuto completare l'opera, in modo esemplare. Niente, nemmeno una domanda, nulla". Ma c'è un altro fatto che ha notato Ottomano, e che giustificherebbe il "complotto" del fuorionda. L'audio dell'intervista è perfetto: "Non ha nulla a che fare con servizi "rubati" nel passato delle trasmissioni di cronaca in Tv. Non è frutto del lavoro di un microfono nascosto (stile Iene), ne di quello montato sulla telecamera, altrettanto poco preciso". E ancora, conclude, "le parole sono scandite bene, chiare e perfettamente intellegibili".

Anche il sindaco 5 Stelle di Parma, Federico Pizzarotti, fa un passo indietro. Se ieri, infatti, parlava dellanecessità di un congresso, oggi è più cauto. "Facciamo assemblee da anni, comprese quelle semestrali dei consiglieri regionali. E i giornali non se ne sono mai accorti?" attacca il primo cittadino. Le sue parole sono state riprese anche dal sito di Beppe Grillo in un post dal titolo "Le vere parole di Pizzarotti". 

Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, è l'unico dei leader nazionali che difende il Movimento, da Grillo a Casaleggio, da Tavolazzi a Favia: "La verità è molto semplice: danno fastidio. Come è successo a noi, sta succedendo a loro. Si cerca di delegittimare chi dà fastidio, di denigrarlo per non affrontare il problema posto, cioè il fatto che c'è una moltitudine di cittadini che di questa classe politica non ne può più e sta protestando".

(08 settembre 2012)

Fonte: Repubblica.it

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Casaleggio: "Da me e da Grillo
nessuna indicazione ai consiglieri"

Dopo il fuorionda nel programma 'Piazza pulita' in cui il consigliere grillino dell'Emila Romagna criticava il guru Gianroberto Casaleggio, oggi arriva il chiarimento su Facebook. E il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, chiede un congresso prima delle elezioni politiche

di GIACOMO GALANTI
"Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai definito le liste per le elezioni comunali e regionali. Né io, né Beppe Grillo, abbiamo mai scritto un programma comunale o regionale. Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai dato indicazioni per le votazioni consigliari, né infiltrato persone nel MoVimento Cinque Stelle." È questa la risposta di Gianroberto Casaleggio sul blog di Beppe Grillo alle critiche del consigliere regionale dell'Emilia Romagna, Giovanni Favia.

Sardonico è il commento del segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, che lascia intendere di sapere già tutto sullo strapotere di Casaleggio nel Movimento. Il fuorionda di Favia "dimostra - dice Bersani  - che io mi rendo conto perfettamente di tutto quello che lui ha detto".

Dopo la trasmissione 'Piazza pulita', in cui Favia criticava lo stesso Casaleggio e il deficit di democrazia all'interno del Movimento 5 stelle, il consigliere grillino si è chiarito su Facebook. "Nel mio sfogo del fuori onda, parlando di assenza di democrazia, non attaccavo il Movimento, ma un problema che oggi abbiamo e che presto dovrà risolversi".

Secondo Favia "le liste del Movimento 5 stelle, dalle comunali alle regionali, nascono spontaneamente ed in democrazia diretta. I suoi consiglieri agiscono in piena autonomia, con una libertà a disposizione che non ha eguali".  

Riguardo le critiche che emergono dal fuori onda, il consigliere regionale afferma che 
"se di questi ed altri dubbi non ne parlavo in pubblico, è perché, come tanti altri di noi, avevo ed ho fiducia nel superamento di queste criticità, come abbiamo sempre fatto in questi anni, evolvendoci costantemente". 

Uno dei problemi, secondo l'esponente grillino, è "la mancanza di un network nazionale dove poter costruire collettivamente scelte e decisioni, comprese le inibizioni e le attribuzioni del logo". Una falla, che per Favia concentra tutto in poche mani e che genera " una contraddizione che spesso sul territorio ci viene rinfacciata".

Favia poi riconosce il suo sbaglio. "È stato un grave errore - spiega - lasciarmi andare ad uno sfogo privato e scomposto, rubato da un cronista di cui mie ero fidato". 

Un'intervista risalente a maggio, evidenzia il grillino. "Ricordo che quando mi fu fatta l'intervista, il Movimento 5 stelle dell'Emilia Romagna era in ebollizione per l'espulsione di Valentino Tavolazzi di cui io ero un grande amico e che ho visto piangere".

Favia bolla i suoi rapporti con Casaleggio come "estremamente critici, anche se la storia è molto lunga". Lo scherzo del destino "è che proprio in prima serata - spiega - mi ero sentito al telefono con lui, per la prima volta chiarendo alcune cose e dopo tanti mesi di chiusura comunicativa e di voci riportate da terzi, che forse hanno scavato ancor più un solco tra noi. Ma oggi è secondario".

Per l'esponente del Movimento 5 stelle "a prendermela col giornalista sarei ridicolo. La colpa è mia. Due anni in mezzo agli squali non mi hanno fatto crescere sullo stomaco tutto quel pelo che serve per reggere la pressione che c'è oggi intorno al Movimento". 

Favia poi afferma che "tra qualche mese, come ogni semestre, rassegnerò le mie dimissioni e saranno i cittadini dell'Emilia Romagna, tramite votazione, a valutare se respingerle o accettarle". Il grillino respinge inoltre l'ipotesi che il fuorionda sia stato concordato.

A fare quadrato intorno al consigliere regionale è il sindaco grillino di Parma, Federico Pizzarotti. "Dimissioni di Giovanni Favia? -dice Pizzarotti -. Ma no, non mi sembra assolutamente il caso. Se lui ha espresso una sua preoccupazione, una sua perplessità, le cose si risolvono sempre con il dialogo". Il sindaco di Parma si spinge poi a chiedere un congresso del Movimento 5 stelle. "In passato - spiega - ci sono stati incontri nazionali, probabilmente in vista delle elezioni politiche nazionali un congresso serve".

Intanto non si è fatta attendere la reazione del web alle dichiarazioni di Favia. Il profilo Facebook del consigliere regionale in Emilia Romagna, in particolare, è stato preso di mira da una pioggia di commenti.

Quasi tutti se la prendono con la tv e i giornalisti, alcuni chiedono chiarimenti, altri incoraggiano lo sfogo di Favia, ma molti lo criticano fino a chiederne la testa.  "Andiamo, rivelare i segreti del suo movimento - scrive Daniele Zerbinati - al primo giornalista che abbassa la telecamera e le dice 'si fidi di me!'". Rincara la dose Massimo Bolognino. "Prima di fare questi giochini - accusa -, accertati di essere abbastanza furbo da saperli adoperare per i tuoi scopi, perchè in realtà hai fatto solo la figura del burattino".

C'è invece chi, come Leonardo Giovanniello, qualche dubbio se lo fa. "Ma nessuno si preoccupa che forse nel Movimento 5 stelle manca la democrazia?". Non mancano poi i delusi. "Se prima ero convinto di dare il mio voto a questo movimento - scrive Pasquale Barbara -  dopo la trasmissione di ieri sera oggi non lo sono più".

(07 settembre 2012)

Fonte: Repubblica.it

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"Stavolta decido io", la contraddizione che imbarazza il Movimento 5 Stelle


"Stavolta decido io", la contraddizione che imbarazza il Movimento 5 Stelle
"Stavolta decido io", la contraddizione che imbarazza il Movimento 5 Stelle
"Stavolta decido io", la contraddizione che imbarazza il Movimento 5 Stelle
6 gennaio 2010. Beppe Grillo, sul suo sito, scrive: "Per questione di tempo ho dovuto decidere io, assumendomene la responsabilità , i candidati in alcune Regioni. Dalla prossima volta saranno i cittadini attraverso la rete a scegliere i loro rappresentanti". E il testo di quell'intervento, adesso, fa il giro della Rete. Già, perché dopo il fuorionda di Favia, che accusava l'assenza di democrazia nel Movimento (oltre al fatto che Casaleggio e il comico fossero influenti nella composizione delle liste), ieri sul blog di Grillo è apparso un messaggio del suo spin doctor, appunto Casaleggio: "Nè io ne Grillo abbiamo mai definito le liste per le elezioni regionali" ha scritto. Una contraddizione che, alla luce del ciclone Favia, sta facendo discutere l'intero Movimento.


Fonte: Repubblica.it

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La consigliera grillina: ''Il M5S fa di tutto per suicidarsi''


Prima del fuorionda di Favia, già Raffaella Pirini (M5S Forlì) puntava il dito sulle modalità di gestione del movimento, dalle "espulsioni" alla formazione delle liste per le elezioni: ''Dal blog attacchi al gruppo dell'Emilia-Romagna''

(intervista realizzata da Stefano Aurighi e pubblicata su YouTube)

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Non tutti i grillini mollano Favia
"Democrazia, tema da affrontare"

Il consigliere comunale di Bologna Federica Salsi difende il ribelle: "C'è un problema reale al nostro interno e c'è chi sta con Favia". Ieri Pizzarotti aveva detto: "Ora serve un congresso"


BOLOGNA - Non tutti mollano Favia. Nonostante le accuse di uno degli esponenti più importantidell'universo grillino, c'è chi si espone e puntualizza. Ieri il sindaco di Parma Pizzarotti, pur mettendo le mani avanti ("Da noi nessuna pressione dall'alto"), ha ammesso la necessità di un congresso nazionale, salvo poi ritrattare nel giro di 24 ore: "Da anni facciamo assemblee"

Oggi è il turno di Federica Salsi, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Bologna: "Credo che la cosa fondamentale da fare in questo momento sia capire il disagio che ha segnalato Favia in quel fuorionda che porta a galla il reale problema di democrazia all'interno nel Movimento e affrontarlo nello specifico, in maniera tale da arrivare alle politiche effettivamente con un percorso condiviso, con le idee chiare e con delle candidature che siano partecipate dal maggior numero di persone che vogliono contribuire al movimento e  al bene pubblico di questo paese" ha detto a Omnibus, su La 7. 




Tuttavia, la Salsi specifica: "A livello locale noi non abbiamo avuto nessun tipo di ingerenza ma da un punto di vista nazionale sicuramente c'è bisogno di un confronto più partecipato". E spiega: "Le notizie che escono sul Blog sono frutto principalmente delle idee che porta avanti Beppe Grillo, che ascolta anche quello che viene detto in rete, ma per quanto riguarda il discorso decisionale, a livello nazionale, andrebbe utilizzato meglio la struttura del portale, che secondo me in questo momento è un po' ingessata, in modo da consentire un migliore interscambio di informazione e un processo decisionale più partecipato e più condiviso".

(08 settembre 2012)