giovedì 6 settembre 2012

Dicono che destra e sinistra non esistono più

Non si può aprire un dibattito politico economico partendo da un post, commentandolo. Il post è un punto di vista sul quale riflettere anche senza condividerlo. Un botta e risposta nei commenti non cambia nulla del problema di fondo, il capitalismo.

Dicono che destra e sinistra non esistono più, ma rimangono quelli che si riconoscono nella destra e quelli che rivendicano il loro sentirsi di sinistra ed allora come la mettiamo?
Facciamo come Gaber, chiediamoci cos’è la destra, cos’è la sinistra, ma soprattutto chiediamoci cos’è il capitalismo perchè il punto, vero, di una società migliore, di una vita migliore per tutti è proprio questo.

Il capitalismo imprenditoriale produttivo e sfruttatore ci ha dato un mondo migliore? Il capitalismo finanziario parassita e speculatore ha distribuito ricchezza?

Queste sono le risposte che dobbiamo darci, le domande alle quali destra e sinistra devono rispondere e dirci come vogliono uscire da questo mondo governato dai banditi dell’alta finanza, dalle banche.
Qualcuno nel mondo ha già scelto la sua strada, il Venezuela ad esempio ha nazionalizzato, pagandola, la più grande banca nazionale ed ha imposto delle regole al capitalismo dopo essersi liberato dalle multinazionali americane.
Marx diceva che il valore aggiunto di una merce stava nella sua utilità e nel lavoro che era servito per renderla fruibile alla massa.

“Credo di aver dimostrato che le lotte della classe operaia per il livello dei salari sono fenomeni inseparabili da tutto il sistema del salario, che in 99 casi su 100 i suoi sforzi per l’aumento dei salari non sono che tentativi per mantenere integro il valore dato del lavoro, e che la necessità di contrattare con il capitalista per il prezzo del lavoro dipende dalla sua condizione, dal fatto che essa è costretta a difendersi come merce

Se la classe operaia cedesse per viltà nel suo conflitto quotidiano con il capitale, si priverebbe essa stessa della capacità di intraprendere un qualsiasi movimento più grande.

“Nello stesso tempo la classe operaia, indipendentemente dalla servitù generale che è legata al sistema del lavoro salariato, non deve esagerare a se stessa il risultato finale di questa lotta quotidiana. Non deve dimenticare che essa lotta contro gli effetti, ma non contro le cause di questi effetti; che essa può soltanto frenare il movimento discendente, ma non mutarne la direzione: che essa applica soltanto dei palliativi, ma non cura la malattia.
Perciò essa non deve lasciarsi assorbire esclusivamente da questa inevitabile guerriglia, che scaturisce incessantemente dagli attacchi continui del capitale dai mutamenti del mercato. Essa deve comprendere che il sistema attuale, con tutte le miserie che accumula sulla classe operaia, genera nello stesso tempo le condizioni materiali e le forme sociali necessarie per una costruzione economica della società. Invece della parola d’ordine conservatrice: “Un equo salario per un’equa giornata di lavoro“, gli operai devono scrivere sulla loro bandiera il motto rivoluzionario: “Soppressione del sistema del lavoro salariato”.

(K. Marx, “Salario, prezzo e profitto”, Ed. Riuniti, pp. 112-113).

Questo è il punto, non la destra o la sinistra, lo spread e cosa ci racconta Monti e non dimentichiamo che l’alta borghesia parassita, gli speculatori, le banche sono molto più forti di noi anche se chi domina il mondo è l’1% e noi siamo il 99%, disperso e diviso.
Caduto il muro di Berlino e scoperti gli orrori e le storture del comunismo “reale”, tutto il mondo si è messo in mano al capitalismo, si è riconosciuto nel capitalismo come se non ci fosse altra forma economico/politica sociale per vivere in un mondo diverso e meno disuguale, che riconosca i diritti dell’uomo.
Molti degli ex comunisti si sono defilati, altri hanno chiesto perdono per i loro peccati, ideologici, altri ancora hanno ripudiato del tutto gli ideali per i quali hanno combattuto per anni.
Io non ho nessuna vergogna nel ritenermi comunista, ne sono orgoglioso.

Il problema di fondo che Marx ed i maestri del socialismo e del comunismo hanno criticato e combattuto è il capitalismo al quale la caduta del muro di Berlino non ha intaccato, minimamente, i suoi interessi. E’ ancora qui in tutto il suo miserabile splendore, anzi è peggiorato perchè da un capitalismo produttivo di sfruttamento di massa siamo passati ad un capitalismo finanziario e parassita che uccide più delle bombe o della catena di montaggio.

Non me ne frega niente di quello che dice Renzi, Bersani, Casini, Di Pietro, Grillo e tutta la banda che partecipa alla festa, con la pancia piena. Voglio che qualche leader politico mi dica cosa intende fare con le banche, i parassiti, la finanza, gli evasori, le multinazionali e così via.
A me non interessano le class action contro le multinazionali, gli avvocati che tutelano i consumatori, nel frattempo morti di fame e le loro vicende giudiziarie spacciate per vittorie del popolo o della democrazia.
La vittoria delle regole, della giustizia, dell’etica, i rimborsi agli azionisti della Parmalat o della Telecom.
Perchè, accettando tutto questo, stiamo sempre giocando la loro partita, nel loro campo, nel loro cortile e quanto farci giocare o smettere lo decideranno sempre loro, i capitalisti. I parassiti. 

 Disoccupati, esodati, sono già esclusi dal gioco della sopravvivenza. Per adesso sono spettatori, speranzosi di rientrare in campo.
Lo diceva Marx più di cento anni fa, noi lottiamo contro gli effetti mai contro le cause. Prendiamo l’aspirina quando ci vorrebbe il bisturi, usiamo il coltellino quando ci vorrebbe il bazoka.
Ci agitiamo intorno ai mulini a vento che il sistema ci propone,
Berlusconi, Bersani, Monti, Casini, Di Pietro, Grillo e tutti gli altri senza colpirne alcuno, stiamo qui a litigare sulla legge elettorale, sul numero dei parlamentari e tutte le stronzate che sono marginali perchè il vero problema è uno solo:
Che vogliamo fare con il mondo finanziario parassita e speculatore del capitalismo moderno?

Questi una volta si affidavano alle guerre, per sterminare milioni di uomini e ripartire con le loro speculazioni. Creavano i boom economici grondanti sangue di milioni di morti per difendere i loro averi, le loro proprietà, adesso non hanno nemmeno bisogno di fare la guerra per sterminare interi Paesi come la Grecia, l’Irlanda, il Portogallo o l’Italia mettendo il popolo alla fame, adesso basta che diano ordine ad un ragazzino di Wall Street di dare l’invio e la Grecia fallisce, l’Italia la segue, il Portogallo pure.
Risparmiano pure sulle bombe e prosperano sul debito pubblico che essi stessi hanno generato per fare profitti.
Orsù, destra, sinistra, che intendete fare per mettere fine a questo scempio?
Affidarci alle preghiere?
Certo che sinchè staremo qui a scannarci tra di noi avrete vita facile, finchè ci affideremo ai capipopolo milionari o ai santoni la vostra festa non avrà mai fine.
Forse, un giorno il Popolo si unirà, si rivolterà e voi non avrete scampo, come non ha vuto scampo la nobiltà parassita francese ed allora sarà rivoluzione.

Su questa strada si sta infilando il capitalismo, ci vorrà tempo ma arriverà al capolinea, io non lo vedrò ma più la gente conosce, si informa e più si renderà conto chi è la vera causa della malattia del mondo, qualcuno l’ha capito 100 anni fa.

Fonte: Slasch16 

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Contrariamente a Grillo io credo che destra e sinistra esistano ancora. Forse avranno qualche problema i partiti che la rappresentano ,di certo, è morto il centro.

Casini, che è scaltro politicamente altrimenti non sarebbe ancora  a galla, l’ha capito al volo ed infatti ha liquidato il Terzo Polo al volo, in attesa di collocarsi da qualche parte.
Gli elettori di destra che non sono andati a votare, se torneranno a farlo, non voteranno il Terzo Polo si schiereranno a destra con qualunque partito ne difenderà gli interessi sia esso di Montezemolo o del redivivo caimano.
In giro, nella vita reale e nel web, vedo un sacco di gente di sinistra e di destra, conservatori diciamo e checchè ne dica Grillo ed i suoi seguaci destra e sinistra esistono ancora con le loro idee, i loro ideali e le loro aspirazioni.
Terminata la fase dell’insulto e della satira divertente, che tanto piace all’informazione televisiva e stampata che gli tira la volata, non c’è il traguardo, forse c’è un traguardo volante ma il bello viene adesso quando si comincia a governare sulle macerie lasciate dalla politica precedente. Insomma continuando con il linguaggio ciclistico adesso arrivano le montagne e per scalarle si deve cambiare la moltiplica ed il rapporto.
Tradotto in parole povere non esiste una politica avanti, oltre, nuova, superiore alla destra ed alla sinistra, le scelte che faranno ed il modo di gestirle ci diranno se la politica del Movimento 5 Stelle è di destra o di sinistra, progressista o conservatrice, perchè non è da una raccolta differenziata o da un inceneritore che si capisce se il governo sarà positivo o negativo, ma dalla politica che metteranno in campo sul problema del lavoro, delle prospettive per il futuro.
Ho abitato per decenni vicino agli stabilimenti Falck di Sesto San Giovanni, ad ogni colata vedevo dal balcone di casa mia il fumo marrone che saliva al cielo dal T3, dal T4, gli altoforni, e sapevamo benissimo che non era una bella cosa ed infatti cercavamo di migliorare tecnicamente gli interventi per filtrare i fumi.
Ho conosciuto anche l’Aramis un compagno che ha fatto la resistenza dentro la Falck e ci ha lavorato sino alla pensione.
Mi raccontava delle lotte per avere le scarpe anti infortunistiche in ferriera, quelle con la punta di ferro per salvarsi i piedi quando schizzava la colata o cadeva un ferro incandescente.
La Falck è morta, non come Bersani, proprio morta del tutto compresi 16000 posti di lavoro, più o meno perchè vado a memoria dato che il punto non è questo ma quello che vado a dire, l’aria di Sesto è più pulita e nei capannoni abbandonati della Falck ci crescono i funghi.
Non abbastanza per sfamare migliaia di famiglie.
Altrettanto è successo alla Magneti Marelli, sempre a Sesto ed alla Pirelli.
Non sto dicendo che pur di avere un lavoro si deve accettare di avere un altoforno in casa, sto semplicemente dicendo che per lottare per un futuro migliore minimo bisogna essere vivi, mangiare mezzogiorno e sera ed avere le forze per dare vita alla lotta.
Quindi mi va benissimo il mondo che verrà, quello oltre la destra e la sinistra, oltre gli steccati bolscevichi nei quali è rinchiuso il mio cervello, ma prima vorrei delle risposte serie in merito al lavoro perchè sono convinto che, con le dovute accortezze e la dovuta tecnologia, i cittadini siano disposti anche ad avere un inceneritore vicino a casa se porta un migliaio di posti di lavoro.
Fermo restando che più differenziata facciamo e meglio è.
Vedi, caro Grillo, prima di pensare all’ automobile a idrogeno, che non inquina o una macchina ibrida come la tua, bisogna avere i soldi per comprarla e mantenerla.
Ovviamente dopo aver pagato l’affitto, il mutuo, la scuola dei figli, la mensa e tutto quello che serve ad una persona o una famiglia.

Il punto è questo, per me, non ho sentito una parola sul lavoro, tutti possiamo ravvederci nella vita, cambiare idea, pensa che c’è qualcuno che dalla Ferrari che fa tre chilometri con un litro si è convertito all’automobile ibrida che non inquina e consuma poco, era un invasato che anni fa prendeva a calci i computer nei suoi spettacoli e adesso, sul computer, con il computer, è diventato un fenomeno politico nè di destra nè di sinistra, ma oltre l’immaginabile. Un politico del futuro.
Che sia geniale è fuori discussione, è l’unico politico che si è fatto pagare per ascoltare i suoi comizi, poi ne ha concessi anche gratuitamente, sin troppi e senza andare in televisione tanto, nelle Tv, ha chi li trasmette per lui in Rai e su Sky.
Ben venga il nuovo, l’oltre il comunismo conservatore becero e retrogrado, ma ci faccia sapere dove andremo a lavorare e cosa intende fare con il capitalismo.
C’ è gente talmente disperata che accetterebbe anche una acciaieria nel cortile di casa sua.

Detto questo è ovvio che sono per l’ecologia e la salvaguardia dell’ambiente, ma prima salvaguardiamo le persone, il lavoro, altrimenti avremo un ambiente pulito ma deserto.
E’ singolare che un dipendente di banca, diventato sindaco, proponga una nuova moneta per salvare il comune. Ma dove ha preso lo stipendio sino adesso?
Chiudo con Bersani, se pensa di allargare il progetto politico al terzo polo è meglio che vada in pensione. Lasci perdere.
Bersani, in un articolo di Diego Novelli, ex compagno del Pci, ho letto una riflessione in merito alle elezioni di Giancarlo Pajetta, altro comunista come me, scrive Novelli:
Quando negli anni della giovinezza commentavamo con Giancarlo Pajetta l’esito di una votazione il “vecchio ragazzo rosso”, piuttosto esperto in materia di elezioni, ci invitava a guardare, più che le percentuali, il numero dei voti raccolti. «È importante vincere – ci diceva – però se hai vinto anche con il 60 per cento dei voti espressi ma rispetto alle elezioni precedenti in cifra assoluta hai perso alcune decine di migliaia di voti ti devi preoccupare. Vuol dire che una parte dei tuoi elettori ti hanno abbandonato, non credono più nella tua politica e preferiscono, nella migliore delle ipotesi, scegliere l’astensione».
Prima di cantare vittoria, senza se e senza ma, dai una occhiata ai numeri, come facevano i vecchi compagni.

Fonte: Slasch16 

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Il Movimento 5 stelle si meraviglia che gli eletti in Parlamento facciano politica nell’interesse di chi li ha votati, per conservare i voti dicono, invece è un dovere.

Quando vado a votare scelgo il partito in base alle mie idee politiche, ai miei ideali, alla linea che intendo dare alla politica di governo.
Mi meraviglierei se votando un governo di sinistra e vincesse, governasse, facesse delle politiche contrarie all’ideologia per la quale ho espresso il voto.
Quindi non mi meraviglio se gli eletti portano avanti la politica per la quale sono stati eletti, non scelti perchè non si può scegliere, non lo fanno per garantirsi il voto, il supporto elettorale, lo fanno perchè sono stati eletti per quello scopo, portare avanti le istanze di chi li ha eletti altrimenti non ci sarebeb disputa politica tra destra e sinistra.
Quindi mi meraviglia il modo di ragionare del Movimento 5 stelle che imputa come negativa la priorità che hanno, dovrebbero avere, gli eletti.
In un commento uno di loro mi ha scritto: non vuoi capire che i politici una vola eletti portano avanti una strategia di parte che fa l’interesse di casta e non quelli del paese.
E’ ovvio che l’equivoco è all’inizio, + alla fonte del ragionamento.
Se al governo abbiamo eletto la P2 ed i fascisti è ovvio che la loro politica sarà nell’interesse dei piduisti, dei malavitosi, delle combriccole di affari e del clientelismo e non si può confondere come strategico qualche voto comune che ha “salvato” la casta in modo trasversale se non si analizzano le ragioni, giuste o sbagliate che siano le valuteremo a parte.
Si deve avere chiari in testa cosa significhi per noi l’interesse dei cittadini, per uno di sinistra l’interesse dei cittadini è l’equità fiscale, tutelare le garanzie dei lavoratori, non mettere bavagli all’informazione,  investire per dare un lavoro ed un futuro ai giovani, mantenere salda la democrazia ed il rispetto della Costituzione, lottare contro l’evasione fiscale che toglie il sangue e forza vitale alla nostra economia.
Non conosco altri interessi per chi è di sinistra, conosco perfettamente  gli interessi della destra e nei decreti inerenti all’economia italiana emessi a raffica da questo governo ne abbiamo un esempio evidente, massacrare e mettere in carico dei più deboli gli errori e le ruberie della finanza speculatrice e parassita.
E’ inutile indignarsi se non si sceglie da che parte stare, quali siano gli interessi dei cittadini e della massa proletaria che non sono certamente gli interessi degli investitori, grandi e piccoli, compresi quelli del ceto medio che si sono lanciati nella borsa o nei titoli di Stato per accrescere il loro già passabile reddito.
E’ la strategia generale che conta ed una volta che è insediata ed autorevole si può spulciare, setacciare, la politica alla ricerca del difetto, del ladro, dell’interesse particolare.
La finitura si fa alla fine mai al principio, la lima va passata dopo il tornio ed indicare il pelo, spacciandolo per palo, si fa solo un favore al sistema.
Deve essere chiaro da che parte stare, non chiamarsi fuori o ritenersi superiori, detto questo uno può decidere di stare a destra o di tenere un atteggiamento che favorisce lo status quo e non il cambiamento.
Ma non venite ad insegnare la politica specialmente a chi ha passato la vita combattendo per i suoi ideali, conquistando garanzie per i lavoratori e per gli ultimi, pagando con i propri sacrifici ogni millimetro di benessere conquistato al capitalismo parassita.
Quando è entrato in vigore lo Statuto dei lavoratori non ha protetto solo chi ha combattuto e scioperato per averlo, ha protetto anche chi se ne è fregato altamente e non ha mai fatto uno sciopero per non perdere un’ora di salario.
 
E’ questa la grandezza della Sinistra, stare dalla parte dei cittadini e fare i loro interessi, difendere tutti anche quelli che non ne sono consapevoli, o addirittura contrari in quanto intontiti dalla propaganda di regime.
Parlare di casta in senso lato è un discorso di destra, che fa gli interessi del liberismo e del mercato, che fa dell’anti politica il pilone centrale che regge questo sistema bacato, antidemocratico, fascista e parassitario.
In pratica si fanno gli stessi discorsi della propaganda di Gelli, della P2, non per niente è andato all’assalto dei giornali più seguiti e, dopo, dell’informazione televisiva riuscendo a convincere gran parte dell’elettorato che la politica, l’unica arma democratica che abbiamo a disposizione, è tutta uno schifo, da evitare, raggiungendo così lo scopo che si era prefisso, non cambiare mai la società, il sistema, fare gli interessi dei pochi a spese dei tanti.
 
Il chiamarsi fuori ha sempre favorito il sistema, con il fascismo prima e con la Dc poi e con Berlusconi adesso. [E con Grillo ultimamente...]
 
Abbiamo visto che ha vinto in Piemonte ed in Molise, fortunatamente a Milano l’hanno capito e la situazione è stata ribaltata dopo oltre un ventennio.
Ovvio che ci siano dei problemi ma almeno li possiamo affrontare con una giunta democratica ed aperta alle istanze dei cittadini.
O preferivate la Moratti? 

Fonte: Slasch16