lunedì 3 settembre 2012

Bersani parla di linguaggi fascisti sul web e improvvisamente Piero Ricca ritorna sul blog di Grillo e Casaleggio

[Piero Ricca nel 2007 aveva rotto la sua collaborazione con Grillo e Casaleggio (vedi qui , qui e qui) a seguito di divergenze su pagamenti non corrisposti e mansioni mai chiarite (per altre info sulla collaborazione Ricca-Casaleggio-Grillo: qui, qui e qui).

Ma evidentemente ora è tutto risolto: la difesa dei linguaggi fascisti e l'attacco al PD per Ricca viene prima di tutto ed è ben più importante di ogni vecchio diverbio (o gli avranno di nuovo offerto 200 euro ad articolo? Chissà...intanto i suoi articoli sul blog di Grillo aumentano).

Brutta cosa l'incoerenza ma fortunatamente la rete ha la memoria lunga. 

Per questo dopo l'articoletto di Ricca sul blog di Grillo, riproponiamo la vicenda del 2007 così come era riportata nel blog di Piero Ricca (e che da un pò di tempo - ma guarda un pò! - è sparita dal suo blog...)

Avrà forse contribuito al riallacciamento dei legami la pubblicazione del suo libro "Alza la testa!" per ChiareLettere a fine 2008 ?]

"Caro Bersani" di Piero Ricca

Agosto 30, 2012 on 2:19 pm


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"Va bene, caro Bersani, se permetti, e la Digos non lo impedirà, proveremo a dirtelo in faccia anche noi, come tu hai chiesto ai terribili offensori del web, quel che pensiamo di te e del gruppo dirigente del Pd,
limitandoci a ricordare fatti e rivolgervi domande, con molto garbo e sobrietà, come piace a voi. E non sarebbe la prima volta. Scommetto che tu e gli altri - anche se oggi gonfiate il petto contro quei fantasmi di fascismo che vi fanno tanto comodo - vi comporterete come sempre avete fatto: scapperete verso l'auto blu o il ristorante Valtellina circondati da guardie dell'ego sgomitanti e militonti inferociti. Da vigliacchi arroganti quali siete. Vi indispettisce tutto quel che non riuscite a controllare. Avete paura anche del MoVimento messo in campo per esasperazione da un comico (il cui successo elettorale annunciato dai sondaggi non è altro che il prodotto della marcescenza morale e politica in cui siete immersi, ma questo preferite non vederlo) non perché, come ognuno può legittimamente ritenere, sia populista, verbalmente violento o antipolitico - questa è la scusa miserabile - ma perché, che piaccia o no, sta organizzando la prima vera protesta elettorale di massa contro i privilegi e gli interessi ai quali non sapete rinunciare. E questo invece lo vedete benissimo." Piero Ricca

[Apparso sul blog di Grillo e pubblicato anche sul sito personale di Ricca qui]
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Beppe Grillo visto da vicino

Marzo 23, 2007 on 1:55 pm | In Informazione |

La mia collaborazione giornalistica con il Blog di Beppe Grillo è terminata, per cause non dipendenti dalla mia volontà. I fatti sono questi.
Per circa un anno ho concesso la pubblicazione gratuita di miei contributi al Blog di Grillo. A dicembre 2006 mi telefona Gianroberto Casaleggio, gestore del Blog: vuole affidarmi una rubrica di interviste. Ci diamo appuntamento, gli presento dieci proposte di interviste, le approva. Mi propone un compenso di cento euro a intervista. Gli rispondo che la soglia minima di dignità è di duecento, netti. Accetta, e mi promette di studiare a breve la modalità di pagamento più adeguata. Intanto inizio il lavoro, le interviste trattano di bombe atomiche ad Aviano, Aids, Tav, Acqua, Conflitto di interessi… Casaleggio è soddisfatto. Grillo mi esprime più volte stima, arrivando a dichiarare: “siamo tutti orgogliosi di lavorare con te!”. Devo però chiedere tre volte di essere pagato secondo quanto (verbalmente) stabilito. Il ventilato contratto non riesce a prender corpo. Chiedo di essere dotato di un fondo spese, invano. Entra in scena anche la figura del socio-contabile, il quale più volte mi assicura che sta “studiando la pratica con il commercialista”. Questione complicata. Nel frattempo Casaleggio mi propone “una collaborazione integrata”, così la chiama, senza indicazioni circa il compenso. In pratica, oltre alle interviste dovrei seguire le relazioni web di un altro loro cliente, una ditta di prodotti sanitari. Gli rispondo: no grazie, mi occupo di informazione, non di comunicazione aziendale.
A marzo scrivo al socio-contabile: trova il modo di pagarmi entro giovedì, come mi hai promesso, non posso aspettare oltre. Ci vediamo il giorno dopo: la formula di pagamento è una semplice nota in ritenuta d’acconto. Non c’era bisogno di temporeggiare tanto, allora. Soltanto che il compenso non è netto, come concordato, ma lordo. Parlo quindi con Casaleggio: dammeli netti, questi soldi, era questa la soglia minima di dignità. Aggiungo che sarebbe un peccato chiudere la collaborazione per un problema non proprio insormontabile: la differenza è di 30 euro a intervista. Lui rifiuta argomentando in tre passi:
1 tanto tu queste cose le fai lo stesso
2 se vai avanti un anno così diventi un punto di riferimento dell’informazione in Italia
3 non hai accettato l’altra collaborazione, di che ti lamenti?
Lo saluto e me ne vado. Riceverò una mail dal socio-contabile che mi annuncia il bonifico secondo quanto da me richiesto, mentre la rubrica è sospesa “in attesa di verifica del budget”.
In un paio di settimane si esauriscono le interviste inedite e scrivo di nuovo al Casaleggio per sapere qualcosa di preciso. Lui mi conferma la decisione di sospendere la rubrica. Gli chiedo il motivo, se economico o editoriale. Non ottengo risposta.
A questo punto interpello direttamente Beppe Grillo. Fissiamo un appuntamento a Parma, dove sabato 17 marzo passa il suo tour. Al termine dello show lo raggiungo incamerino. Lui è informato della decisione di Casaleggio. Prende atto della mia disponibilità, si dice consapevole che insieme si può rendere un servizio di informazione di buon livello. Ma prende tempo. Osserva che “negli aspetti manageriali” del Blog lui non entra. Ritiene però, fidandosi del gestore, che la difficoltà non sia di natura economica. Forse il problema - dice - è “l’eccessiva aggressività” di qualche intervista e cita quella al professor Goisis, sindaco della banca di Lodi, che pure gli è molto piaciuta. Gli faccio notare che le interviste pubblicate sono più che ortodosse mentre quella a Goisis (della quale ha saputo da terzi) NON è stata realizzata per il suo Blog. Annuisce. Scambia due parole con un collaboratore. Poi si gira verso di me ed esprime un disagio: “ti vedo sospettoso, non essere sospettoso”. Lo rassicuro: sono venuto a verificare se la nostra collaborazione può continuare, tutto qui. Ma il ristorante aspetta (il conto alla fine è regolato alla romana). Ai saluti promette di comunicarmi la sua decisione entro due giorni. Non lo fa.
Al quinto giorno lo chiamo io e la sentenza è questa: “tu sei uno che deve viaggiare da solo“. E così sia.

Fonte: Piero Ricca (pagina cancellata) 

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Commento da Movimento dei caproni:

 Caprone mantovano
Sul Blog di Beppe Grillo oggi è addirittura spuntato in un minipost il Piero Ricca, ve lo ricordate:
"fatti processare buffone?"
Anche di lui non ho ben capito che lavoro facesse per "sbarcare il lunario" anni fa, alla celebre frase contro Berlusconi, ma sembra che l'antipolitica l'abbia premiato: lavora o collabora per il Travaglio-Padellaro?
Comunque ho nominato Piero Ricca perchè sarebbe interessante leggere questo:

Tronchetti ad Hammamet…
Aprile 3, 2007 on 8:06 pm | In Libertà |

… e Grillo in Second life!

Non vi sembrano emotivamente instabili questi rivoluzionari anticasta?

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[Ma gustiamoci ancora Piero Ricca quando era in contrasto con Grillo...

Nell'articolo che segue Ricca difende persino (orrore!) l'esistenza dei partiti.]

Incontro con Beppe Grillo

Novembre 16, 2008 on 11:53 pm | In Politica |

L’altro giorno Beppe Grillo era a Milano per un giro in bicicletta per le vie del centro. Dopo un paio di tentativi andati a vuoto, l’abbiamo raggiunto in strada, davanti a un semaforo rosso, per chiedergli un chiarimento sulla questione della bocciatura delle firme referendarie. Beppe ha risposto che non sa ancora nulla di preciso, subito dopo è passato a evidenziare il fatto che le firme del primo V day sono in parlamento, dal quale attende di essere convocato. Occorre chiarire però che una proposta di legge popolare (qual è quella del primo V day) è interamente nelle mani del parlamento, con le conseguenze del caso, mentre il referendum – prospettato per mesi da Grillo come una mazzata micidiale al sistema - sarebbe stato nelle mani dei cittadini. Non c’era il dubbio in corso d’opera che la regolarità della raccolta fosse a rischio per via della tempistica pre-elettorale? Beppe riconosce il problema, ricorda che alcuni sostenevano di sì e altri, tra i quali i suoi legali, di no. E nel dubbio è andato avanti. Ma non c’è da preoccuparsi, dice, tanto il sistema dei media tradizionali sta per morire in quanto la pubblicità si sta spostando in rete. Ma questo cambiamento produrrà un automatico miglioramento qualitativo dell’informazione? Alcuni osservatori ne dubitano. Lui sembra esserne certo. E allora, domando, che bisogno c’era di convocare i referendum? Solo per accelerarne l’agonia, risponde Beppe. Un’agonia lenta, visto che l’ottanta per cento degli italiani a tutt’oggi ha come fonte esclusiva di informazione la tv. Dirà qualche parola di chiarezza ai tanti che hanno lavorato ai tavoli referendari e alla certificazione delle firme? Beppe promette di sì, appena saprà qualcosa. Ottenuta questa promessa, gli sottopongo al volo un altro paio di questioni. Lui - com’è noto - sostiene che la vera informazione è solo in rete (l’altro giorno sul suo blog mi ha addirittura indicato – bontà sua - come uno dei “veri giornalisti”). Io non sono d’accordo: penso che il web sia uno strumento straordinario, non la terra promessa. L’informazione non è solo libera espressione: richiede professionalità, competenza, organizzazione. Un conto è gestire un blog personale, altro conto fare informazione attendibile e documentata. Fate il calcolo: quante notizie e quante inchieste documentate quotidianamente vi vengono direttamente dal web e quante dai media tradizionali e dai loro prolungamenti on line? Altro tema: la rappresentanza. Beppe sostiene che gli attuali partiti sono morti. L’alternativa? secondo lui sono le liste civiche comunali e i “comuni a cinque stelle”, tutti in rete. Io penso che i partiti svolgono una funzione fondamentale e se gli attuali partiti non ci piacciono (su questo siamo d’accordo) dobbiamo cambiarli dall’interno o fondarne altri, perché il potere istituzionale prevalente resta nelle mani del governo e del parlamento, non è dei comuni. Gli domando: perché non hai fatto una lista civica nazionale alle ultime elezioni per portare alcune decine di persone serie in parlamento? Beppe risponde che in parlamento c’è già Di Pietro mentre lui vuole “scavare dal basso”. Ma allora - se sostiene Di Pietro - non è chiaro perché alle ultime elezioni abbia invitato a non votare sostenendo che erano tutti uguali. Altra questione: ha senso continuare a mescolare linguaggio, stile, modalità dello spettacolo con linguaggio, stile, modalità della politica? Beppe ricorda di essere solo un comico e pensa che questa critica di Daniele Luttazzi corrisponda a una visione pessimistica che non condivide. Il problema però è che nell’attuale deserto moltissimi giovani lo vedono come un punto di riferimento politico e questa confusione di ruoli e di percezione difficilmente può costituire un fattore di rinnovamento della politica. Il dialoghetto si conclude con Beppe che mi dice: “tu sei sempre stato un po’ contro la rete”, e sostiene di ricordare al riguardo un’intervista che avrei rilasciato a Riccione. Vediamo. Curo personalmente questo blog da due anni e mezzo, scrivo su siti web di informazione da molti anni, più o meno dall’epoca in cui lui spaccava i computer durante gli spettacoli, e tra parentesi non vado a Riccione da quando avevo diciott’anni. Posso mai essere contro la rete? Mettere in dubbio l’idolatria del web (come ogni idolatria) è cosa assai diversa.
Ci siamo lasciati con la promessa di una conversazione riflessiva su questi temi. Spero davvero che si possa fare, dove e quando vuole, possibilmente in pubblico. Per contribuire alla chiarezza. Chiedeteglielo anche voi.


Fonte: Piero Ricca

[Qui sotto un video del 2009...]



[Ah, ecco...ora c'è il partito M5S. Quindi viva Grillo! 

Chiaro no?]