venerdì 10 agosto 2012

Subsonica contro Grillo: “Non sai parlare ai giovani”

La band attacca il blogger, per il post ospitato sul suo sito in cui si elogia Pizzarotti che ha vietato la vendita di alcolici dalle 21 alle 7: "Il tuo è proselitismo elettorale". Tirata in ballo anche la querelle tra comitati e assessore alla cultura di Bologna: "Gli ex alternativi del '77 si sono arricchiti, hanno comprato casa in centro e ora si lamentano della musica troppo alta" 

di | Emilia Romagna | 1 agosto 2012

E alla fine nel dibattito pro o contro movida si sono lanciati anche i Subsonica. Dopo il post selezionato e apparso sul sito di Beppe Grillo in cui si definiva “logico e di buon senso” lo stop alla vendita di alcolici fuori dai locali dopo le 21, adottato a Parma dal neosindaco grillino Pizzarotti, la band torinese ha deciso di scrivere una lettera aperta al leader del Movimento 5 Stelle. “Caro Grillo”. Inizia così una lunga lettera che si conclude con una bacchettata bella e buona all’indirizzo del blogger genovese.


“Per come conosco il mio mondo – scrive Massimiliano “Max” Casacci, chitarrista del gruppo -  credo che i ragazzi del tuo movimento per primi, saranno in grado di indicarti le leggerezze contenute nella tua riflessione. Francamente speriamo di non dover annoverare i Cinque Stelle tra le schiere dei benpensanti, che ci rivorrebbero tutti a casa, dopo mezzanotte davanti a tv e social network. Qui comunque la luce non ce la faremo spegnere da nessuno”. Ad essere incriminate sono proprio quelle righe che sul sito di Grillo appoggiano appieno il divieto di vendere e distribuire alcolici dopo le 21 e al di fuori dei locali, “come succede in tutte le città del mondo”.

Un divieto che servirà, spiega il post firmato MilanoSmarritaTv, e selezionato dal blogger, “per tutelare i residenti del centro storico condannati all’insonnia e a difendere i ragazzi dall’alcolismo. Ma tutela anche i locali, che possono tenere aperti i loro ritrovi , nel rispetto delle regole. E sviluppa il turismo”. Un ragionamento che non è proprio andato giù ai Subsonica, che hanno preso la palla al balzo per parlare della “necropoli Emilia”, e cioè di Bologna, città “distrutta” dall’ex sindaco Cofferati con una serie di ordinanze anti-degrado e con un “percorso oscurantista”.

“Bologna – si legge nella lettera aperta – è la città nella quale gli ex frikkettoni anni settanta, affascinati dal quartiere così vivo e radicalmente chic delle osterie di Via del Pratello dell’era Guccini, hanno comprato casa. E sono gli stessi che oggi telefonano le proprie lamentele direttamente in consiglio comunale, protestano per il volume della musica nei locali. Che suona ormai fragoroso come il livello della filodiffusione dal dentista”. Il riferimento, chiarissimo per altro, è tutto alla recente polemica tra i comitati di residenti e l’assessore bolognese alla cultura Alberto Ronchi, che è stato addirittura querelato per istigazione a delinquere dopo aver dato dei “tromboni” a coloro che pretendevano musica più bassa e orari di fine concerti anticipati.

“Prima di esprimere le tue opinioni sulla qualità o sulla opportunità di una vita notturna nelle città – prosegue la lettera dei Subsonica indirizzata a Grillo- forse dovresti interpellare i ragazzi che in quelle città vivono”. Poi la sferzata più dura, e che probabilmente darà il via alle polemiche: “Ovviamente, capirai come sulla frontiera movida si movida no, il tuo intervento da queste parti suoni come un pre-stampato, adatto per un proselitismo elettorale, presso le persone sbagliate. E rispetto ai tuoi presupposti , tutto questo appare davvero deludente”.

Fonte: Fatto quotidiano 

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Parma anti-movida, i Subsonica
guidano la rivolta contro Grillo

pizzarotti grillo 640 
Di Toni Jop
2 agosto 2012
Non è andata bene a Grillo: ha provato a mettere le “mutande” alla notte di Parma ma il grande pubblico, quello giovane, non ha gradito. Ieri il leader del Movimento Cinque Stelle aveva postato sul suo blog una appuntita presa di posizione che sposava in pieno il gesto del nuovo sindaco grillino di Parma e invece di mietere consensi è stato preso «a cartellate».

Quarantacinque giorni per fare una giunta e poi, all'alba del nuovo corso, una delibera-battesimo che impone ai gestori di alcuni locali, disgraziatamente compresi nel quadrilatero in cui si consuma la movida notturna, il divieto della vendita e della somministrazione di bevande alcoliche.

La gente si lamenta, vuol dormire e Pizzarotti, su istigazione di Grillo?, ha deciso di mandare a nanna i disturbatori. I ragazzi di Parma non avevano gradito quella muserola. Così, ecco quell'intervento che, per spezzare una lancia in favore del sindaco della città emiliana, parla, malissimo, della situazione milanese. Una specie di sabba notturno la tormenta, secondo il post: «risse, accoltellamenti, aggressioni, droga, siringhe... sballo... la movida è diventata un fenomeno delinquenziale.. un'anziana è morta quest'anno vittima per lo stress da movida», Pizzarotti è quindi più che bravo, anzi conviene «mandare a scuola di buonsenso da lui l'inesistente giunta milanese».

Centro perfetto? Macché, una doccia di parole di fuoco contro di lui e i cinque stelle da Parma, da Milano e da mille altre piazze italiane. Si chiedono solidali: e sareste voi il nuovo che avanza? Disappunto declinato in molti modi e con varia intensità. Eccovi un bouquet di messaggi estratti da quel pentolone deluso.

«Lamentarsi della vita notturna a Parma è come lamentarsene in un cimitero», scrive Francesco con un discreto senso dell'humour, «un'ordinanza iniqua, ingiusta e stupida, Pizzarotti inizia davvero male...». Meno raffinato il punto di vista di un anonimo «Ordinanza del cazzo in puro stile perbenista pd-meno-elle... speravo foste un movimento giovane ma vedo che avete in mente città vuote e tristi»”.

Disperato grido di dolore, da Paolo, proprio sotto la Madonnina: «Lasciate in pace la mia Milano.. non prendete la via dei bigotti di centro... questo programmino da Udc non lo rendete nazionale, per cortesia»; concettuale, da Donato: «...Un bel provvedimento proibizionista come i vecchi politicanti, invece di insegnare ai giovani un consumo responsabile».

Storico: «Son cose già fatte da Pdl e Lega, ma scusate – chiede distinto Enrico – non eravate il nuovo?». Psicologico: «Pizzarotti – esorta Mat – usa la testa tua e non quella degli altri... Pizzarotti sveglia!». Romano perplesso: «Mi aspettavo qualcosa di nuovo rispetto a quel che ha fatto a Roma Alemanno... »; Angelo profetico: «L'ordinanza peggiorerà la criminalità perché il centro di Parma sarà deserto, la gente avrà paura ad uscire»; Silvia, accorata: «No Beppe, è un casino, non trasformate Parma in un mortorio»; Luca, giuridico:

«È provato che il proibizionismo sia una manna per le mafie... ma i cittadini di Parma hanno potuto esprimersi su questo provvedimento tramite la rete», la che?. Ma a onor del vero c'è anche chi prende le difese del contestato provvedimento e con grande onestà non maschera la sua matrice politica; prendiamo il franco Mauro: «Ecco qua i soliti poveri stronzi sinistroidi che invece di andare affanculo in Sel vengono qua ad infestare il blog»... Arruolato.

Fender, anche lui romano, e ormai ex seguace del “nuovo” non è d'accordo: «A Pizzarò, t'ho sempre difeso e guarda che cazzo combini... invece de imità i fascisti...»; Marco sale su una barricata lei sì nuova di zecca: «Pensavo che il Movimento Cinque Stelle fosse progressista, invece si è rivelato essere più bacchettone dei peggiori democristiani», questa è dura da mandar giù anche nel caso, abbastanza evidente, Grillo, Casaleggio e il suocero stiano cercando voti dove sanno di trovarli, e cioè a destra.

Intanto, per il leader del Movimento sono ore difficili; gli ha scritto perfino Max Casacci, dei Subsonica, più che perplesso, offrendogli la situazione attuale di Torino. «Dovresti venire qui e imparare come è stato riqualificato il quartiere di San Salvario... un luogo che dieci anni appariva un girone infernale... e gli abitanti invocavano l'esercito... Licenze per locali, luci accese nella notte, associazioni interculturali e ha funzionato.... a Bologna l'oscurantista ex sindaco Cofferati... ha distrutto il cuore pulsante della città... interpella i ragazzi nelle città». Max ci tiene a chiudere con una annotazione dolorosamente priva di perbenismo: «Da queste parti il tuo intervento suona come un pre-stampato adatto per un proselitismo elettorale...». Ah, però. Anche da queste parti suona.
Fonte: L'Unità

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Pizzarotti anti-movida
Il blog contro Grillo

Il sindaco di Parma vieta la vendita di alcolici e il comico tenta di accusare maldestramente una vecchia legge Bersani. Duro attacco a Pisapia: «La movida a Milano ha ucciso una vecchietta...».

pizzarotti grillo 640

28 luglio 2012

Vendita di alcolici vietata dalle 21 di sera alle sette di mattina. L’ordinanza del sindaco di Parma Federico Pizzarotti scatena un nuovo caso a Parma e tra i grillini. Col capo comico che tenta maldestramente di chiamare in causa Bersani e di aggredire il sindaco di Milano Pisapia, al quale accolla - neanche tanto indirettamente - la morte di un’anziana cittadina milanese. Andiamo con ordine.

Il sindaco 5 stelle - che ci ha messo più di un mese a costituire la sua giunta tra veti e rifiuti clamorosi - adotta l’ordinanza per frenare la «movida selvaggia» nelle strade del centro della sua città. La «svolta proibizionista» piace al suo capo Grillo che nel suo blog svolge un demenziale intervento, incentrato sul paragone tra il caso di Parma e quello di Milano. Scrive Grillo: «Ogni notte fuori dai locali milanesi della movida risse, accoltellamenti, aggressioni ai residenti, spaccio di droga, siringhe infette abbandonate nei portoni... E intanto, un'anziana del centro è morta quest'anno, vittima dello stress per movida. I vigili urbani non servono quando le strade sono invase da migliaia di ubriachi, grazie alla apertura continua di chioschi-bar, piccoli bugigattoli che vendono tutta notte superalcolici, gestiti spesso da pregiudicati. A Parma, invece il sindaco Pizzarotti ha presentato subito un'ordinanza per vietare dopo le ore 21 la vendita e la somministrazione di alcolici fuori dai locali, come succede in tutte le città del mondo. Questo provvedimento, logico e di buon senso, serve per tutelare i residenti del centro storico condannati all'insonnia e a difendere i ragazzi dall'alcolismo. Ma tutela anche i locali, che possono tenere aperti i loro ritrovi , nel rispetto delle regole. E sviluppa il turismo».

Poi arriva la stoccata al segretario del Pd: «La giunta di Parma ha presentato la proposta per contingentare e stoppare l'apertura di nuove birrerie e locali nel centro storico, fermando in questo modo la devastante legge Bersani, responsabile del fenomeno delinquenziale della movida selvaggia».

Peccato che - ancora una volta - il sermone del comico-politico si fondi su informazioni sbagliate. Come osserva Antonio Lirosi, responsabile consumatori e commercio del Pd, la riforma del commercio di Bersani del 1998, poi superata dalle leggi regionali che dal 2001 hanno la competenza esclusiva in materia, non ha mai riguardato le attività di somministrazione di alimenti e bevande quali birrerie, pub, ristoranti, osterie, in quanto riguardava esercizi commerciali, come negozi, supermercati e ipermercati. Per tutelare l'ordine pubblico e garantire la quiete dei residenti il sindaco di Parma, o chi per lui, non si giustifichi con scuse demagogiche e risponda alle promesse fatte ai cittadini in campagna elettorale. Pizzarotti non inizi a incolpare altri delle sue incompetenze e dei suoi primi fallimenti».

Per la cronaca, le spiegazioni di Grillo non hanno riscosso grande successo nel suo blog. Due risposte fra le tante: «Ma porca miseria arriva uno che finalmente tenta qualche liberalizzazione e adesso gli diamo la colpa del caos in centro?». «Se a Milano ci sono dei baracchini che vendono alcolici senza licenza o fuori dagli orari prestabiliti basterebbe farli chiudere, non c'è bisogno di fare invettive contro questo o contro quello. La storia della vecchina morta di stenti a causa della movida è un tantinello patetica!!!!». 
Fonte: L'Unità