''Ho combattuto e va bene così". Josefa Idem, 47 anni, parla
della finale della canoa K1 500 che l'ha vista sfiorare il podio a
Londra. Dopo l'annuncio dell'addio, l'invito a non fermarsi mai rivolto
ai più giovani. Risponde poi alle accuse di Beppe Grillo che aveva
definito i Giochi Olimpici 'trionfo del nazionalismo': ''E' un patacca''
commenta l'atleta usando un'espressione tipica romagnola, sua terra
d'adozione. E subito torna il sapore della sfida: "A Rio? Se mi dite che
non ce la faccio, mi date un motivo per provare". In collegamento
Concita De Gregorio. In studio Andrea Sorrentino
[Attendiamo con ansia la replica "poco nazionalista" di Grillo e Casaleggio in cui accuseranno Josefa Idem di essere un nient'altro che una tedesca che sputa veleno sull'italianissimo Grillo...]
Fonte: Repubblica
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Josefa Idem: "Grillo? Fa queste sparate perchè è un politico e sa di fare audience"
OLIMPIADI | 09 agosto 2012
Josefa Idem infinita. Dopo aver emozionato l'Italia e il quinto posto
nella sua finale, seguito dall'annuncio dell'addio alle gare, alla
bellezza di 47 anni, l'atleta azzurra di origine tedesca ha ribadito ciò
che pensa sulle affermazioni di Beppe Grillo. "Non è giusto denigrare
gli atleti che amano i colori italiani e ce la mettono tutta per
realizzare un sogno". E in quanto alla sua età, rilancia: "E' un periodo
d'oro della vita". (Giuliano Di Caro Rcd - Corriere Tv)
Fonte: Corriere
[Povera Josefa...adesso le toccherà subire il solito squadrismo in salsa web di grillini fanatici e influencer di Casaleggio e Grillo. Guai a toccare il ducetto di Genova!]
[Povera Josefa...adesso le toccherà subire il solito squadrismo in salsa web di grillini fanatici e influencer di Casaleggio e Grillo. Guai a toccare il ducetto di Genova!]
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Grillo all'attacco delle Olimpiadi
"Solo il trionfo del nazionalismo"
Il politico-comico sul suo blog affonda la penna contro i Giochi. Definiti "bromuro sponsorizzato dalle multinazionali e trionfo del nazionalismo". Sarcasmo anche su Napolitano
[Il caro Beppe ci ha ormai abituato a molteplici e
continuate uscite fascistoidi (per non parlare di certi personaggi che
ospita continuamente sul blog nel Passaparola: Ida Magli, Benetazzo,
Massimo Fini tra gli altri): attacchi contro gli immigrati, continue
sparate contro gli stranieri per arrivare infine all'autarchia.
Tutto un pò vagamente, come dire..un pò fascista!
Come fare allora a ripulirsi da questa immagine sempre più definita agli occhi di tutti?
Ma si, facciamo finta di essere internazionalisti e di attaccare i nazionalismi! E quale miglior metodo che parassitare la grande visibilità offerta dalle olimpiadi!
Ed ecco quindi la cazzata del giorno, pronta sul blog.
Ma guai a tralasciare il vero scopo: l'attacco a qualunque cosa che profumi anche solo vagamente di sinistra.
E quindi un bell'attacco a Napolitano, l'ex comunista che ormai ha gettato via gli ideali giovanili (non sia mai però che lo si critichi per questo abbandono. Che ci frega dell'uguaglianza, mica il blog di Grillo esiste per quello!)
E poi un attacco a un paese che non c'è più, guarda caso un paese che era stato socialista: la DDR (non solo il solito attacco al comunismo, che ricorda tanto il Berlusca, ma anche un attacco generale a tutti i Tedeschi odierni, tanto per istillare l'odio tra i popoli, alla faccia dello sbandierato attacco al nazionalismo).
Grillo però si dimentica di dirci qualcosa: che ben il 57% dei tedeschi orientali rimpiange la vecchia Germania Est socialista e guarda con nostalgia alla vecchia vita prima del 1989. ]
ROMA - A Beppe Grillo i Giochi di
Londra non piacciono. Per niente. Il comico-blogger, leader del
MoVimento 5 stelle, posta sul suo blog un commento più che acido sulle
Olimpiadi. Passerella di sport che nessuno conosce, trionfo dei
nazionalismi, medaglieri per atleti che poi andranno in Parlamento,
bromuro quotidiano sponsorizzato dalle multinazionali. Questo il
florilegio di definizioni che secondo l'uomo politico merita la kermesse
inglese.
Si
parte con l'ironia: "All'elenco sterminato di sport olimpici mancano le
freccette da bar, le bocce e il parcheggio cronometrato in retromarcia.
Il bello di questa manifestazione è che tutte le nazioni del mondo
possono avere il loro momento di gloria. Un bronzo nel beach volley
assurge a festa nazionale".
Si prosegue con il sarcasmo: "Non
conosco, né ho ha mai conosciuto, nessuno che pratichi il fioretto o la
spada in vita mia, però alle Olimpiadi sono orgoglioso se il mio Paese
trionfa sulle pedane. Poi, per quattro anni, non me ne può fregare di
meno. Non vincono gli atleti, ma le nazioni. E' il trionfo del
nazionalismo".
Si va avanti con l'attacco a Napolitano: "La
medaglia d'oro la conquista il presidente della Repubblica, il
telecomando in mano che dalla poltrona, si precipita a congratularsi
con l'atleta dandone ampia copertura a tutti i mezzi
d'informazione. L'atleta, che una volta diceva alla mamma 'Sono arrivato
uno!', oggi si prepara a una carriera da parlamentare".
Si
conclude con un cupio dissolvi tra doping e multinazionali. "Negli anni
della Guerra Fredda, la Germania Est vinceva tutto, aveva atleti
formidabili, costruiti in laboratorio, spesso dopati come dei cavalli.
Le Olimpiadi sono una versione smisurata del Colosseo con circences che
occupano tutti gli spazi dell'informazione. Un bromuro quotidiano
sponsorizzato dalle multinazionali. Lo spirito di Olimpia, sotto il
segno della Coca Cola, declassato dalla partecipazione di tennisti,
calciatori, giocatori di pallacanestro, professionisti che guadagnano
cifre immense, fuori dalla realtà della gente comune, che li applaude
come semidei dell'antica Grecia. Atleti che sfilano prima delle gare con
tricipiti e pettorali in mostra insieme agli slip griffati".
Insomma,
nulla da salvare di una Olimpiade della quale, secondo Grillo, resterà
solo "una vecchia regina che si lancia con il paracadute e un pugno di
medaglie da appuntare sul petto della Patria".
(05 agosto 2012)
Fonte: Repubblica
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05 agosto 2012
Multinazionali che spargono bromuro televisivo, mutande
griffate di atleti strapagati e sportivi signor nessuno che cercano il
giorno di gloria in discipline sconosciute. Un trionfo di nazionalismo
sotto commissariamento della Coca Cola, insomma. Di cui resterà solo una
“vecchia” regina che si butta col paracadute.
Il leader dei Cinque Stelle
ha ragione. Da certi punti di vista lo sport di oggi – come un sacco di
altre cose – è peggio di quello di ieri. Troppi soldi, troppi
interessi, troppi media.
Però è domenica. Fa caldo. Vedere il canottaggio mette un certa
frescura. Pistorius fa sognare i diversi di mezzo mondo. I muscoli sulle
cosce degli africani del mezzofondo sono uno spettacolo. E Beppe
Grillo, almeno per cinque minuti, potrebbe pure rilassarsi.
Le amare verità dei rivoluzionari, come spesso capita, sono direttamente proporzionali al loro inguaribile snobismo.
[Qua occorrerebbe fare una precisazione.
Il rivoluzionario snob (cioè colui che guarda con disprezzo alla massa, alla gran parte dei suoi concittadini) non ha che davanti a sè due vie:
una, quella del gruppo elitario, slegato dalla massa, convinto di essere superiore alla gente comune e di portare avanti la rivoluzione attraverso le sue azioni decise unilateralmente.
Via che la storia ha dimostrato di essere poco efficace nonchè di portare a forme di estremismo terrorista (come le BR) che poi comunque vengono utilizzate da chi si oppone a ogni cambiamento sociale per stabilizzare l'assetto della società e per moderare e stemperare le opposizioni con lo spettro dello "estremismo".
La seconda, la via della finta rivoluzione: si è rivoluzionari a parole, si parla di cambiamento, quando lo scopo è quello di cambiare tutto all'apparenza per non cambiare nulla.
Questa è la via del Movimento 5 Stelle, via scelta dai suoi vertici: Beppe Grillo e Casaleggio Associati.
Come si può notare il rivoluzionarismo snob non porta che a strutture decisionali elitarie e chiuse verso la gente comune.]
Fonte: Marco Bracconi