giovedì 9 agosto 2012

IL CLUB DEI FALSI DISSIDENTI

Di Antonella Randazzo

La cosa che più rafforza un sistema di potere è l’incapacità dei dominati di vedere tale sistema e di mobilitarsi per contrastarlo. Attualmente nel nostro paese (e non solo) la maggior parte delle persone è in grado di vedere che nella propria vita c’è qualcosa che non quadra, si tratti delle bollette che aumentano in poco tempo, dello stipendio che diventa sempre più misero o del cibo reso sempre più caro e adulterato.
Non vedere i problemi è impossibile, ma ciò nonostante, moltissime persone persistono all’interno della propaganda e non sono in grado di vedere la vera realtà politica, economica e finanziaria.

Diverse falle del potere attuale appaiono evidenti, altre meno. Alcune appaiono soltanto a pochi, a quelli che sanno osservare con più attenzione la realtà.
Non molti si accorgono, ad esempio, dell’attuale “club” di falsi dissidenti che si sta formando in Italia. Si tratta di persone che denunciano disinformazione, corruzione o ingiustizie, ma si guardano bene dall’indicare i veri responsabili di tutto questo, anzi, quando possono, esaltano o prendono ad esempio proprio coloro che in realtà sono gli artefici dei problemi del nostro paese.

Di chi si tratta? Se pochi si accorgono di questi falsi dissidenti significa che si tratta di persone stimate, amate, idealizzate o comunque considerate erroneamente come al di fuori del sistema. E’ proprio in virtù della fiducia che esse suscitano che sono state assoldate e hanno una certa visibilità mediatica, pur denunciando “disinformazione”.

I falsi dissidenti si riconoscono perché godono di uno spazio mediatico che un vero dissidente può soltanto sognare. Essi sono come schizofrenici: lamentano mancanza di attenzione mediatica ma di fatto ne hanno (ad esempio scrivono su importanti testate); criminalizzano l’attuale sistema ma vi appartengono, ricevendo denaro da apposite società ben inserite nel sistema; a parole vorrebbero fare la rivoluzione, ma si guardano bene dall’andare oltre i limiti loro imposti.
Inoltre, essi hanno numerosi paladini che li difendono a spada tratta quando qualcuno osa mettere in dubbio la loro onestà.
Ad esempio, da recente il giornalista Paolo Barnard ha definito alcuni falsi dissidenti “idioti”. Pur non condividendo completamente il suo punto di vista (io più che di idioti parlo di “corrotti” perché non credo che queste persone pecchino nelle capacità mentali, e non tutti quelli che lui elenca sono falsi dissidenti), non ho potuto fare a meno di notare l’aggressività smisurata che si è abbattuta contro di lui nei post di commento al suo articolo (vedi http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6097).
In questi post, c’era chi lo definiva matto, chi invidioso, chi ignorante, chi superficiale. Il tono oltre misura dei commenti non poteva non far pensare che si trattasse di persone “fans” dei personaggi in questione.

Il problema non è ammirare un Travaglio o un Grillo - ognuno può fare quello che vuole e continuare a seguirli se lo ritiene giusto e utile - il problema è che i “fans” di questi personaggi sono talvolta oltremodo suscettibili, e si scagliano in modo bestiale contro chiunque abbia il coraggio di mettere in dubbio la buona fede dei loro idoli.
A parte l’intolleranza del voler a tutti i costi che gli altri vedano i loro beniamini esattamente come li vedono loro, che non qualifica di certo queste persone in modo positivo, c’è anche il voler colpire personalmente l’avversario, oltrepassando il luogo di discussione, e pervenendo a metodi incivili e beceri, come gli insulti personali o le polemiche su piccoli dettagli. Quando non si sa competere sul piano argomentativo, si passa a quello emotivo, cercando di destabilizzare la persona facendola apparire matta o invidiosa. Come se andare contro personaggi di regime fosse proficuo o appagante quanto crogiolarsi nell’illusione della loro presunta onestà.

Impedire agli altri di esprimere dubbi sui beniamini che godono del beneplacito del sistema, e accanirsi con post di insulti, sterili polemiche o attacchi inopportuni contro chi ha il coraggio di dire la verità, serve anche a distogliere l’attenzione dal fatto che oggi i media sono controllati quasi del tutto, e persino Internet, che dovrebbe permettere di conoscere meglio fatti e persone, spesso non è altro che lo specchio della realtà mediatica esistente.

Sta di fatto che questi personaggi, finti dissidenti, sotto la guida delle società che li dirigono e controllano, stanno cercando di creare una nuova formazione politica o di avere più peso politico. L'obiettivo sarebbe quello di addomesticare la dissidenza, inducendo anche i più scettici a votare queste formazioni pseudo-dissidenti per assaporare il godimento di vedere innocui e dentro il gregge anche quelli che altrimenti non vi starebbero. E la gioia risulta ancora più intensa quando si tratta di “allineare” persone che si sono accorte che molte cose non quadrano. La vittoria è ancora più grande quando ci fanno credere che stiamo agendo contro di loro, e invece stiamo cadendo nelle loro trappole.

Su cosa si baserà l’inganno? E’ difficile prevedere quanti cadranno nella trappola, ma è possibile capire le caratteristiche che questa formazione avrà: parlerà di buttare fuori i corrotti, di "pulire" il Parlamento, di migliorare le condizioni dei lavoratori o di abbassare gli stipendi e il numero dei parlamentari.
I nuovi personaggi entreranno nell’arena politica esattamente come tutti gli altri, e come gli altri attueranno le stesse tecniche. Alcune tecniche, ad esempio, sono state descritte da un manualetto scritto dall’Associazione spagnola indipendente “La Prosperidad”, che ha fatto una serie di ricerche per far capire ai cittadini come i mass media ingannano. Cito alcuni brani dell’interessante libro (Escuela Popular “La Prosperidad” di Madrid, “Tecniche di disinformazione” Datamews, Roma 2004):

“In una società che voglia essere considerata democratica è necessario che l’informazione sembri libera… il risultato è un sistema ampio e sottile di manipolazione… Ci sono banche che finanziano i mezzi di comunicazione, le imprese che ne sono proprietarie o che ne posseggono le azioni… sull’orientamento dell’informazione influisce l’ideologia dei giornalisti e dei redattori… la loro fedeltà all’impresa ed anche una certa tendenza all’autocensura… Il contesto di una notizia, quello passato e quello presente, è fondamentale per una comprensione ed un’analisi reale. Solo così è possibile valutare seriamente un avvenimento e formarsene un’opinione. Ma quando al lettore mancano gli elementi base di un fatto, è assai difficile che riesca a farsene un’opinione. Ragion per cui… al giornale risulta più facile imporre la sua. La decontestualizzazione può essere di due tipi:
Decontestualizzazione storica… (e) notizie-puzzle: cioè la dispersione e la frammentazione delle cause/effetto di un fatto che ne impediscono, o quanto meno ne complicano, la visione d’insieme e le possibili conseguenze…
In tutti i paesi c’è una lista di “questioni riservate”, censurate e chiuse a tutta l’informazione… La conoscenza (di queste questioni) è proibita per decisione politica… L’informazione sui partiti politici, sulle loro beghe interne, sui loro problemi, è ampia e continua… (mentre) di alcuni argomenti non si parla mai… (ad esempio) delle banche, (delle) multinazionali… implicati nei commerci internazionali più torbidi e redditizzi… (del) Fmi, la Bm, il Gatt, l’Omc… Chi controlla questi organismi? Chi ed in funzione di quali criteri decidono le politiche da attuare?...
La scelta delle fonti risponde spesso ad una strategia di manipolazione…(spesso) la pubblicazione di (un) fatto era funzionale a determinati interessi”.

I falsi dissidenti si metteranno anche loro ad alimentare le beghe politiche, denunciando i mali che affliggerebbero la politica e citando casi di grave corruzione. Ma essi, ad esempio, non chiederanno la soppressione dell’attuale sistema partitico, che è corrotto e manovrato dall’alto, oppure non chiederanno che la sovranità monetaria venga restituita al popolo, e nemmeno segnaleranno lo strapotere dell’impero statunitense quale fonte di numerosi problemi del pianeta: miseria, fame, guerre, torture, massacri, ecc.

Quando questi falsi dissidenti avranno potere politico dovranno obbedire a chi li ha finanziati e a chi ha dato loro quella necessaria visibilità mediatica, che mai nessun vero dissidente potrebbe avere.
Alcuni di questi paladini sono Grillo, Travaglio e Di Pietro. Travaglio, pur non essendo (per il momento) un potenziale candidato politico, rappresenta ormai, per chi è onesto nelle valutazioni, un modello di questo falso dissenso, utile a trastullare la massa impoverita e frustrata. E’ un giornalista che proprio dalle denunce di corruzione di alcuni personaggi politici ha tratto guadagno e fama. Egli però si guarda bene dall’uscire dal seminato in cui i suoi padroni lo hanno messo. Può dire peste e corna di Berlusconi, ma non può fare altrettanto con i banchieri-imprenditori che hanno creato Berlusconi; può denunciare il tal politico o il tal imprenditore, ma non può far emergere le basi truffaldine del sistema, denunciando i crimini che avvengono in Medio Oriente o nel Terzo Mondo. Travaglio è esperto nel vendere se stesso. Protetto e avallato da coloro che lo hanno assoldato, egli fa quello che deve fare: mettere la realtà sul piano di singole persone e dettagliate beghe politiche o giudiziarie. Nonostante l’esistenza di corrotti e mafiosi, per Travaglio occorre ammirare la “Democrazia occidentale”, e “proteggerla”, “imporla”, persino con la forza. Quale idea può essere più rappresentativa della propaganda attuale che questa?

Grillo, invece, parla di “presa per il culo” dei politici verso i cittadini, però non ha detto granché quando Di Pietro si è in passato unito alla coalizione del Pd. All’epoca della candidatura di Veltroni, come mai tante critiche rivolte a quest’ultimo (chiamato da Grillo Topo Gigio) e nessuna critica a Di Pietro, che aggregandosi al Pd lo avrebbe sostenuto?
Come mai Grillo parla tanto di debito pubblico ma non spiega che in realtà si tratta di una truffa dei banchieri?
Come mai oggi Grillo vuole candidarsi alle primarie del Pd ma non spiega quale sarebbe il suo programma per abbattere l’attuale sistema che in molti casi egli ha giudicato iniquo?
Certo uno può obiettare: Grillo è sempre meglio di un Bersani o un Franceschini. In effetti, peggio di questi personaggi non si potrebbe. Però non si può accettare il meno peggio senza rendersi conto che il personaggio non è realmente indipendente come si crede e che dunque non potrebbe farci uscire dal pantano in cui ci troviamo. Ad esempio, chiediamoci: Grillo potrebbe avere in Parlamento la maggioranza che oggi ha Berlusconi? E se anche, per assurdo, la avesse, abolirebbe le leggi che permettono lo sfruttamento lavorativo? Darebbe sovranità monetaria al popolo? Ritirerebbe i militari dall’Afghanistan? Sarebbe in grado di arginare il potere coloniale statunitense sul nostro paese?

A mio avviso, l’attuale sistema non permette a personaggi indipendenti di acquisire un reale peso politico, e se lo facessero all’interno del sistema stesso, significherebbe che sono indipendenti soltanto in apparenza.

Attualmente sia Grillo che altri personaggi appaiono talvolta ambigui. Grillo è un comico simpatico, col suo accento genovese e il suo fare da predicatore da “comitiva”. I suoi guadagni però sono stranamente molto alti e i suoi argomenti sempre più ristretti e contingenti.
Di Pietro era aggregato ad un gruppo politico che ha candidato anche personaggi in odor di mafia o inquisiti per mafia, come Vladimiro Crisafulli e Bartolo Cipriano. Come mai nelle piazze concordava con Grillo nel fare piazza pulita dei personaggi corrotti o in odore di mafia dal settore politico e poi risulta vicino a un gruppo politico che non si fa scrupoli a candidare personaggi del genere? Eppure, dopo le elezioni e l’insediamento del nuovo governo, ha avuto ancora il coraggio di parlare contro i “pregiudicati che stanno in Parlamento” (durante la manifestazione in Piazza Navona), senza ricordare che tali personaggi erano stati candidati anche nella lista dove c’era lui.

Come mai Grillo, Travaglio e Di Pietro si sono così coraggiosamente messi dalla parte del magistrato De Magistris ma poi non denunciano, ad esempio, i legami fra mafia e autorità statunitensi? Forse non sanno che i traffici mafiosi più importanti (droga, armi, ecc.) sono coordinati dagli Usa, che per il controllo della produzione di droga hanno organizzato guerre? E' difficile che non ne siano al corrente, eppure non ne parlano. I loro discorsi si sono fissati su Berlusconi, Franceschini e pochi altri politici. Ma questi politici, come ben sanno molti, non sono lì per reale volontà dei cittadini, ma perché due grandi coalizioni politiche, controllate dall’alto li hanno candidati e li fanno essere ciò che sono.
Questi pseudo-dissidenti si fermano ai burattini e non parlano di chi organizza lo spettacolo e ne cura la regia. Abbattere i burattini non serve a nulla: gli stegocrati creeranno altri burattini, magari assai più efficaci dei vecchi. Per questo i veri dissidenti devono andare a scovare chi crea il sistema, chi arruola la “casta” e chi organizza i traffici mafiosi. Se non si va fino in fondo, è come limitarsi a vedere la punta dell’iceberg e credere che sia tutto ciò che c’è.

I falsi dissidenti si comportano come se l’Italia fosse un paese libero, come se non fosse una colonia che paga gran parte dei propri guadagni a persone che si comportano come i peggiori mafiosi.
Come mai né Di Pietro, né Travaglio e né Grillo parlano della corruzione della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve? Se lo facessero continuerebbero a godere della stessa attenzione mediatica di cui godono attualmente?
Come mai non parlano abbastanza di massoneria, mafia e controllo dei Partiti?
Luigi De Magistris, per poter “sopravvivere” nonostante le indagini che in passato lo hanno esposto alla vendetta del gruppo di potere, ha dovuto candidarsi alle ultime elezioni europee, ottenendo una vittoria. Si, perché, i falsi dissidenti non lo dicono, ma se parli di mafia, di massoneria o di crimini che riguardano personaggi politici importanti, ti chiederanno il conto: cercheranno di cooptarti (magari offrendoti parecchi soldi), oppure di trascinarti in tribunale con false accuse; finché non si decide di lasciar perdere, oppure di aggregarsi ad un Partito politico, facendosi eleggere per avere l’immunità parlamentare e magari potersi ancora permettere di dire la propria attraverso canali mediatici (nei limiti del possibile).

Travaglio si è fatto paladino della libertà di informazione, ma chissà perché lui è ben accetto in Tv e quando si trova lì non si cura di informare gli italiani su ciò che non viene loro detto, limitandosi a scagliarsi contro singoli politici.

I falsi dissidenti agiscono come fossero nell’arena e dovessero provocare una catarsi della rabbia dei cittadini, e si scagliano contro chi sanno che suscita rabbia e frustrazione, guadagnando le ovazioni e gli applausi scroscianti della folla.
Travaglio appare molto più attento alla sua carriera che all’informazione pubblica.
Egli viene presentato nella trasmissione “Annozero” come un personaggio di altissima qualità, addirittura ponendo uno scenario che mostra ingrandita la sua firma. Negli ultimi tempi ha ricevuto diversi premi, gli manca soltanto lo scettro di “Miss Italia”.
Nonostante la notevole protezione mediatica, negli ultimi tempi, molti si sono resi conto che Travaglio non è così obiettivo come vorrebbe far credere. Non si vogliono negare alcuni meriti a questo giornalista, come ad esempio quello di aver portato a galla i legami inquietanti fra Berlusconi e la mafia. Ma non bisogna pensare che avendo fatto importanti denunce su diversi personaggi loschi egli sia indipendente e obiettivo nelle sue esternazioni.

L’attuale sistema ha disperatamente bisogno di personaggi che godano della fiducia dei cittadini. Non soltanto di quelli che si informano alla Tv, ma anche di quelli assai più smaliziati che amano anche leggere l’informazione su Internet.
Occorre dunque che vengano creati personaggi che appaiano dalla parte dei cittadini, ma siano a servizio del sistema. Queste persone saranno contrapposte ad altre, per avere uno scenario variegato, che nasconda il consistente controllo mediatico.

Gli stegocrati fanno in modo che si formino fazioni: ovvero i giornalisti dei giornali di destra contro quelli dei giornali di sinistra, e dunque nascono articoli degli uni contro gli altri che si lanciano le medesime accuse: faziosità, mancanza di professionalità o attenzione alla carriera. In realtà tutti questi personaggi, nella misura in cui accarezzano e assecondano il proprio padrone, non sono veri giornalisti ma “impiegati mediatici”, ovvero personaggi che devono vendere una merce, e questa merce è la propaganda di regime e non l’informazione corretta. Per evitare di dare vera informazione, tutto fa brodo.

Ma tra le beghe varie, si capisce che personaggi come Travaglio vengono utilizzati anche per fungere da esca per “catturare” chi avrebbe inclinazione a scoperchiare le molteplici truffe e imbrogli del sistema.

Uno potrebbe dire: “ma tolti Grillo, Travaglio e Di Pietro chi ci rimane?"
Questo è il punto: un sistema che fabbrica persino i dissidenti potrebbe essere in una botte di ferro dato che le persone non sarebbero messe in grado di vedere altre “lotte” contro il sistema che quelle volute dal sistema stesso. E molte osanneranno i falsi dissidenti, disposte ad insultare i veri per proteggerli.
La scomoda verità è che nessuno di noi può più permettersi il lusso di vivere nell’illusione che dal sistema stesso possa emergere qualcuno che “ci salverà” dal degrado sociale, morale e materiale in cui ci stanno trascinando le nostre autorità, che sono serve del gruppo di potere anglo-americano.
Nessuno ci salverà se non lo faremo noi stessi. Lo stato attuale del pianeta richiede consapevolezza, l’aprire gli occhi per guardare i paradossi dell’assetto criminale che ci ha sottomessi per secoli. Non c’è altra via che questa: svegliarsi dall’ipnosi collettiva e non essere più disposti a farsi tiranneggiare.
D'altronde, non potrebbe esistere alcun tiranno se non ci fosse nessuna persona disposta a formare il gregge.

2009-07-13

Per approfondire:

Articoli:
“L’uno e l’altro”
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/07/luno-e-laltro.html
“Intrallazzi mediatici”
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/07/intrallazzi-mediatici.html
“Castronerie varie”
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/07/castronerie-varie.html
“La protesta ieri e oggi”
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/07/la-protesta-ieri-e-oggi.html

Libri:

Acerno Stella (a cura di), “L'inganno quotidiano. I media, l'informazione e i diritti umani”, Fratelli Frilli Editori, Genova 2004.
Ballardini Bruno, “Manuale di disinformazione. I media come arma impropria: metodi, tecniche, strumenti per la distruzione della realtà”, Castelvecchi, Roma 1995.
Berger René, “Il nuovo Golem: televisione e media tra simulacri e simulazione”, Cortina Editore, Milano 1992.
Davi Klaus, “I contaballe. Le menzogne per vincere in politica”, Marsilio, Venezia 2006.
Escuela Popular “La Prosperidad” di Madrid, “Tecniche di disinformazione” Datamews, Roma 2004.
Fracassi Claudio, “Sotto la notizia niente”, Libera Informazione, Roma 1994.
Marletti Carlo, “Media e politica”, Franco Angeli, Milano 1984.


Tra i commenti:

 Blogger noalgore ha detto...

La Casaleggio Associati viene fondata il 22 Gennaio 2004 da Enrico Sassoon, Gianroberto Casaleggio, Luca Eleuteri, Davide Casaleggio e Mario Bucchich (I famosi "5 ragazzi" di cui spesso parla Grillo, che gli scrivono il blog, che gli preparano i testi dei suoi comizi-spettacoli -quelli gratis- e dei suoi spettacoli-comizi -quelli a pagamento).
Enrico Sassoon è stato per 26 anni nel gruppo Il Sole 24 Ore, è Direttore Responsabile della rivista Affari Internazionali, nel cui comitato di redazione troviamo: Tommaso Padoa Schioppa (Gruppo Bilderberg), Giuliano Amato, ex Ministro dell’Interno (ECFR), Innocenzo Cipolletta, Presidente di Ferrovie dello Stato; Domenico Fisichella, Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali del governo Berlusconi, poi passato al centrosinistra; Enrico Letta, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio; Antonio Maccanico, già Segretario Generale alla Presidenza della Repubblica con Sandro Pertini; Mario Monti, già Commissario Europeo, Presidente dell’Università Bocconi, (Bilderberg); Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica,; Fabrizio Saccomanni, Direttore Generale della Banca d’Italia; Sergio Siglienti, già Presidente della Banca Commerciale; Giuseppe Zadra, Direttore Generale Associazione Bancaria Italiana ABI.

Inoltre Sassoon è membro del Board of Directors dell’American Chamber of Commerce in Italia (abbreviato AmCham), insieme a Cesare Romiti.

Ma come? Grillo, che sputa fuoco e fiamme su Romiti e il Corriere della Sera, e si appoggia ad una società di marketing con un socio che siede ad un tavolo con Cesare Romiti???

La rivista Affari Internazionali è l'organo ufficiale dell'IAI (Istituto Affari Internazionali), distaccamento italiano del RIIA (Royal Institute of International Affairs). Secondo "Gerarchia dei Cospiratori" di John Coleman, il RIIA - praticamente una proprietà dei Rockefeller - è la "cupola" che decide agenda e composizione del Gruppo Bilderberg, della Commissione Trilaterale e del'CFR (con la sua sezione europea ECFR, dove siedono allegramente insieme e senza alcun pudore: Leoluca Orlando, n° 2 di Di Pietro, Gianfranco Fini, n° 2 del PDL e Massimo D'Alema).
Sopra il RIIA sta solo il Comitato dei 300.
Quindi il cerchio si chiude: al vertice della piramide ci stanno le potenti famiglie (Rockefeller, Rotschild & Co) che stanno sopra al RIIA, che sta sopra all'IAI, che sta sopra a Enrico Sasoon che sta sopra alla Casaleggio che sta sopra a Di Pietro e Grillo che sta sopra ai grillini...
14 luglio 2009 11:15
Blogger Antonella Randazzo ha detto...
Ringrazio tutti quelli che hanno inviato post e faccio un breve riepilogo di quello che è stato detto a proposito dell’articolo.
Di solito, quando uno solleva obiezioni su alcuni personaggi fidelizzati dai mass media, si sollevano voci del tipo “e tu cosa proponi?”, “non credi di essere troppo egocentrico nel criticare personaggi importanti?”,
Insomma, se si esce fuori dal coro ci si deve sempre aspettare di pagare pegno, che in questo caso si tratta di un’ondata di critiche e biasimo.
Ovviamente, scrivendo questo articolo avevo messo in conto tutto questo: se tutti fossero in grado di vedere con chiarezza quello che il sistema veramente è non ci troveremmo nella situazione in cui siamo.
Da che mondo è mondo, si cerca di colpire chi solleva cose scottanti, e mi sarei meravigliata se così non fosse stato.
Ad ogni modo, occorre innanzitutto dire che un blogger che scrive un articolo non è un politico o un funzionario pagato dai cittadini, e dunque, anche se esprime liberamente il proprio pensiero non è obbligato ad attivarsi per offrire soluzioni come dovesse diventare egli stesso, in virtù dei problemi che ha sollevato, un capopopolo.
Qui, come si è capito, si è contrari ai capipopolo, o comunque alla creazione di personaggi che dovrebbero trascinare le folle portandole dove vuole il sistema. Questo sa di molto vecchio, ma davvero molto vecchio (vedi Le folle che osannavano Mussolini).
Oggi gli italiani dovrebbero imparare qualcosa dalla loro stessa storia, e dovrebbero capire che non c’è mancanza di un capo, ma della capacità di essere autonomi a tal punto da non averne bisogno. Non ci può essere alcuna democrazia per un popolo che dipende da un capo o cerca qualcuno a cui affidarsi.
Il punto è: se proprio volete chiedere conto a qualcuno di esterno di come saranno risolti i problemi scrivete alle autorità attuali (da voi elette e pagate) e non pretendete soluzioni dai blogger. Tuttavia, è ovvio che ognuno di noi ha idee, può avere piani e proposte, ma sarebbe pleonastico dire che nell’attuale sistema non è dato a chiunque meriti o proponga il potere di fare o influire sulla realtà. Se così fosse saremmo in una democrazia, cosa che da anni dico che non è.

Quello che molti non considerano è che c’è una differenza fra Grillo, Travaglio, Di Pietro e i veri dissidenti che scrivono su blog o siti (e non si tratta solo del fatto che i primi hanno anche notevoli guadagni e i secondi no): i primi sono personaggi mediatici, ovvero che hanno il supporto dei media per portare, anche se in modo diverso da altri personaggi in campo, acqua al mulino del regime.
Chi è vero dissidente, e sul web ce ne sono parecchi, non ha questa visibilità e i mezzi per fare qualcosa di concreto. Ad esempio, questo blog o il blog di altri, come Montanari, Franceschetti, Renzetti, e dello stesso Barnard, sono seguiti soltanto da alcune decine di migliaia di persone sparse in Italia e all’estero. Organizzare una manifestazione o incontri per fare piani di vasta portata concreti richiederebbe mezzi mediatici che noi non abbiamo, oltre che mezzi economici (per spostarsi, per non lavorare quel giorno o quei giorni, ecc.) che pochi hanno.
(continua)
15 luglio 2009 12:18

Blogger Antonella Randazzo ha detto...
Ad esempio, mettiamo che persone come Barnard o Montanari abbiano un piano molto valido per migliorare la situazione in Italia. Cosa possono fare nella situazione attuale? Una formazione politica Montanari mi risulta che l’abbia già fatta. Ma per arrivare ad alti livelli bisogna avere mezzi economici e mediatici che soltanto Berlusconi e i suoi compari oggi hanno. Quelli che non hanno questi mezzi economici non potranno mai farsi conoscere da tutti i cittadini e sperare di guadagnare una percentuale alta di consensi. Allora? Come vedete il problema non è di avere idee o un programma, ma di avere accesso a tutta la cittadinanza e far capire che l’attuale sistema non è libero, e che dunque dovrebbero cambiarlo.
A questo punto poi c’è anche, oltre all’impossibiltà attuale di farsi conoscere dal grande pubblico, anche la questione della fiducia: sono secoli che i cittadini sono presi per i fondelli, credete sia facile convincerli che possono esistere persone oneste disposte a non mettere soldi e fama al di sopra di tutto?
E che dire del condizionamento mediatico che impedisce a molti di vedere qual è la realtà politica ed economica attuale? Che dire del fatto che la diffidenza sarà rivolta a persone semisconosciute alle masse come me, Montanari o altri, piuttosto che ad un Grillo o ad un Travaglio?
Sulla base di meccanismi mediatici, l’affezione nasce con la familiarità del personaggio che appare spesso sui mass media, e questo non può verificarsi per un vero dissidente, che sta ai margini dei media.
(a questo proposito di legga: http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/07/intrallazzi-mediatici.html)
Dunque, molti veri dissidenti saprebbero come uscire dall’attuale situazione (ovviamente non dall’oggi al domani ma sicuramente possono attivare un percorso autentico e non truffaldino come quello delle attuali autorità) ma la maggior parte degli italiani crede alle frottole della Tv, altri che bazzicano nei blog capiscono più cose ma talvolta sono aggressivi perché si aspettano qualcosa di concreto, senza capire quali sono le regole attuali mediatiche e politiche, elaborate apposta per emarginare che non sostiene il sistema.
Ad ogni modo, dato che il problema è complesso credo che in futuro scriverò un articolo su questo.
Comunque ci tengo a sottolineare che nonostante la situazione attuale sono tutt’altro che pessimista: sono convinta che questo sistema ha molte pecche che stanno venendo a galla, non ha molti anni di vita, e che molti di noi vivranno tanto a lungo da vederlo crollare. Ho già avuto modo di dire che un sistema basato sulla truffa non può durare per sempre.
15 luglio 2009 12:23

Blogger ninnillomio@libero.it ha detto...
carissima Antonella, la tua analisi è come sempre lucidamente spietata ed è sempre un piacere leggerti. Vorrei solo aggiungere una nota a quanto detto su Montanari. Possibile che solo pochissimi delle migliaia di grillini che popolano la nostra penisola si siano chiesti perchè Grillo abbia cominciato ad ignorare se non avversare Montanari proprio quando c'era l'occasione di concretizzarsi tutti intorno ad un movimento politico nazionale che si presentava alle elezioni? Solo un anno fa la scelta di presentarsi alle politiche veniva osteggiata da Grillo che predicava l'astensione quale unico atteggiamento utile per non legittimare elezioni illegittime ed a distanza di un solo anno, in occasione delle europee eccolo scendere in campo a fianco di Di Pietro. Anche l'ultima mossa di candidarsi nel PD ha sortito come effetto immediato di dare un'ulteriore spallata ad una sinistra già in crisi a favore di IDV e PDL ed era già una bufala dall'inizio, visto che per potersi candidare avrebbe dovuto farlo entro il 26 di giugno, come da art. 9 dello statuto del PD.
Montanari bisognava ignorarlo perchè comunque era incontrollabile. Di Pietro è evidentemente già controllato, in quanto compagno di viaggio del bus casaleggio e co.
Sul valore della mediaticità voglio solo sottolineare che i grilli iscritti alle centinaia di meetup sparsi in tutta Italia sono migliaia. Il meetup del PBC, che è nazionale, è riuscito in un anno ad arrivare a mala pena a 740 iscritti.
15 luglio 2009 13:33
Blogger Sor Pampurio ha detto...
"La scomoda verità è che nessuno di noi può più permettersi il lusso di vivere nell’illusione che dal sistema stesso possa emergere qualcuno che “ci salverà” dal degrado sociale, morale e materiale in cui ci stanno trascinando le nostre autorità, che sono serve del gruppo di potere anglo-americano"

Questa è una delle frasi più belle e significative che ho sentito negli ultimi tempi...bellissima.

Un saluto.
16 luglio 2009 14:29

Blogger andrea ha detto...
Complimenti sinceri Sig.ra Randazzo.

Mi chiamo Andrea, e per quasi due anni sono stato iscritto al Meetup di Beppe a Torino.
Dal 2007 ai primi del 2009.
Ho avuto modo di conoscere tutti gli iscritti reali, quindi non virtuali.
Ho partecipato attivamente alle riunioni, dibattiti, e Manifestazioni VDay1 ho aiutato nella organizzazione del VDay2 a Torino

Ho avuto, grazie a vari argomenti trattati da Beppe, un salto, una apertura mentale, cose che neanche immaginavo, mi sono reso conto di quanto fossi ignorante o ignoravo l'ambiente la politica le nuove tecnologie.

Abbiamo fatto nascere un gruppo spontaneo di Guerrilla Gardening Badilli Badola Torino.
Per me che sono il coordinatore è stato meraviglioso, veramente una bella realtà.

Ci siamo allontanati da Beppe, perché qualcosa non ci quadrava, le stesse tue perplessità, e per dare più spazi mentali aperti ai Badili Badola.

A questo proposito, ti posso dire, anche se per ipotesi Beppe è controllato, sono nate grazie anche a lui iniziative meravigliose, forse per destino l'ironia del controllo non riesce sempre a controllare.

Di Travaglio invece, secondo il mio parere è peggio di quanto da lei scritto. La persona più in gamba per fare una cantilena umana di rotture di () () per vendere maloppazze di libri inerenti ad atti di tribunale inconsistenti.

Comunque la mia idea me la sono fatta, il mio sesto senso è molto molto vicino a quanto lei ha espresso.

Sono veramente onorato che esistono persone come lei.

Un cordiale saluto.

Andrea Badili Badola
18 luglio 2009 13:45
Blogger lèon ha detto...
mi è stato segnalato questo post come "chiave" per meglio interpretare la realtà politica attuale, già partendo dalla posizione che chi stia in qualche modo "dietro" al movimento Grillo/falsi dissidenti ne abbia assolutamente bisogno, e sorvoliamo.

Al di là del ritenere giusto in toto o in parte quel "movimento" del complottismo che imperversa in rete (io per carattere e per professione sono molto "galileiano" sia ad es per le scie chimiche, che per i risultati dei lavori di Montanari, che ahimè per l'ubiquità della presenza delle nanoparticelle non ha mai potuto dimostrare un'associazione statisticamente significativa in studi adeguati), mi sono chiesto: ma cambierebbe qualcosa? Cambierebbe quello che "si deve fare" per uscire dalla crisi economica, ecologica e sociale, di valori? Che sia il gruppo Bilderberg o semplicemente noi tutti che compartecipiamo a creare un modello di "dittatura dell'economico" di cui i piani più alti ontologicamente sono quelli anche più agguerriti dal pdv delle caratteristiche che in tono minore mettiamo in atto anche nel nostro piccolo? insomma la struttura a piramide la subiamo o la creiamo?

che Grillo non tocchi certi temi per connivenza, per ignoranza, per linee editoriali, per convenienza, ci importa? Come molti hanno detto, ha permesso ad una marea di persone di raggiungere un livello di consapevolezza tale che poi sta al singolo desiderare evolvere o restare lì. Ha deciso di costituire delle liste civiche per portare dei comportamenti virtuosi all'interno dei Comuni. Forse pensate di poter combattere contro i "poteri forti" solo parlandone?

Io sono arrivato addirittura a credere che parlare del complottismo sia un'altra forma di complottismo, cioè atterrire, far sentire inutile il semplice cittadino che nulla può fare contro tali "stegocrati", che neanche si sa chi siano, dove siano e cosa facciano. E' un modo molto astuto di sottomettere il popolo, usato ad es dalle religioni con i cd misteri della fede. Ciò che non puoi vedere, non puoi neanche pensare di modificarlo.

E se Grillo avesse fatto una scelta cosciente di campo, e cioè non parlare dei macrosistemi, ma dei micro per cercare di incidere veramente sulla realtà? in fondo le soluzioni sono solo due: lavorare dall'esterno costruendo la coscienza di popolo che rinneghi le logiche di mercato e profitto (movimenti della decrescita, tutela beni comuni, movimenti per la ripubblicizzazione dei servizi pubblici come l'acqua, contro l'AGCS, contro il WTO, FMI ecc...) o lavorare dall'interno per portare minime modifiche in meglio (piani urbanistici a crescita zera, rifiuti zero, acqua pubblica). Necessariamente capirete che servono tutti e due. E che Grillo offre la seconda opzione con contenitori vuoti a 5 stelle che è pericolosissimo snobbare perchè andranno a finire in mano a persone che non hanno nessuna consapevolezza.

Chiarito il dualismo del cosa fare, resta che stare a parlare di invisibili poteri che tutto controllano, come l'occhio di Mordor, mi sembra non solo ozioso, ma strumentale, al di là del lavoro di repertazione e divulgazione di informazioni (posto che queste possano esistere in forma ontologica e cioè non interpretata/interpretabile).

Insomma partirei dal "cosa fare noi", più che dal "cosa fanno gli altri", contraddicendo il secolare "conosci il tuo nemico", visto che Pogo diceva "ho conosciuto il nemico, e siamo noi".

un abbraccio, D.
22 luglio 2009 13:44

Blogger DAVIDE ha detto...
Rimango amareggiato, nel leggere queste considerazioni su Grillo e il movimento dei V-Day.
Non trovo affatto banali tutti gli argomenti trattati dai meetup e da Beppe Grillo nel suo Blog.
Ho dei dubbi sull'onestà intellettuale della Sig.ra Randazzo, o forse più semplicemente nella sua capcaità di saper giudicare i fatti e le persone.
Grillo non sarebbe "il meno peggio", rispetto a Franceschini o altri, sarebbe invece un cambiamento epocale, verso la strada delle energie rinnovabili e di un futuro più sostenibile ed equo.
Saluti da chi ha una visione molto diversa dalla signora Randazzo.
FINO ALLA VITTORIA SEMPRE, Davide
08 agosto 2009 11:19

Blogger Antonella Randazzo ha detto...
Non ho mai detto che "tutti gli argomenti trattati dai meetup e da Beppe Grillo nel suo Blog" siano banali.
Anzi, conosco diversi grillini ed ex grillini di Milano e li trovo impegnati anche in cose che potrebbero essere utili.
Il punto non è certo questo, e l'articolo lo spiega.
Ad ogni modo, ogni persona può riporre fiducia in ciò che vuole e che ritiene degno di fiducia.
08 agosto 2009 11:44

Blogger Riccardo ha detto...
Buongiorno Sig.ra Randazzo, vorrei ricordarle che Paolo Barnard è un gatekeeper sull'undici settembre, di cui abbraccia in toto la versione ufficiale governativa.
Quindi attenzione, in un articolo che ci mette in guardia dai falsi idoli, a non proporne dei nuovi già squalificati in partenza.

Cordiali saluti
Riccardo Pizzirani -Sertes-
11 agosto 2009 16:10

Blogger Antonella Randazzo ha detto...
Qual è la sua fonte?
11 agosto 2009 20:09

Blogger Antonella Randazzo ha detto...
In questo video Barnard dice cose molto diverse,

http://www.youtube.com/watch?v=bBfZUa03fu4

non è affatto vero che approva la versione ufficiale sull'11 settembre. Prima di dare un giudizio sulle persone bisogna informarsi bene.

Si possono avere dubbi su alcune cose, ma questo non vuol dire che si accettano in toto le versioni di regime.
Anche se non sono d'accordo completamente con diverse cose che dice Barnard riconosco che egli è in buona fede.
Nessuno di noi è infallibile. In un mondo attanagliato da crimini e da un'informazione ufficiale che ha raggiunto livelli di truffa incredibili, mi dispiace trovare diverse persone che cercano di screditare Barnard piuttosto che fare cose utili ad abbattere il sistema.
11 agosto 2009 20:33

Blogger Riccardo ha detto...
La mia fonte è questa: http://blog.terrorpilot.com/archives/1607 dove Barnard stesso scrive: "Concludo: il danno che voi teorici del complotto ci state arrecando è enorme, ci state facendo un vero sfavore. Fermiamoci, torniamo ai veri crimini angloamericani, ai veri morti voluti a tavolino, alla vera infamia di chi ’sciupa’ milioni di vite e l’intero pianeta per un disegno veramente folle. Ce n’è a sufficienza, e se su quello lotteremo con vera serietà, con calma determinazione, saremo credibili e convinceremo sempre più persone che un mondo così impari non conviene a nessuno."

Se non è un GATEKEEPER questo, chi lo è? Costui ci dice: non guardiamo all'undici settembre, fermiamoci prima.


Allora non capisco perchè le Sue considerazioni Antonella, che lei applica giustamente a Travaglio, Grillo, ecc, non possano essere applicate anche a Barnard, che come abbiamo visto E SENTITO ANCHE NEL SUO LINK da un lato si proclama "non ufficialista" ma poi sempre nella stessa intervista appoggia in toto la versione ufficiale, peraltro con il più becero dei contro agromenti, cioè:
che la cospirazione è così facile da dimostrare (nessun video al pentagono, crolli assolutamente impossibili fisicamente se non tramite demolizioni controllate) che allora non c'è alcuna cospirazione. Ripeto: la cospirazione è così facile da dimostrare che allora non c'è alcuna cospirazione. Dico, ma stiamo scherzando?
12 agosto 2009 10:18

Blogger Antonella Randazzo ha detto...
Ripeto: Barnard ha un suo punto di vista che non sempre condivido.
Tuttavia, sarebbe un errore madornale paragonarlo a chi, come Grillo e Travaglio, percepisce denaro da società del sistema.
La pensi come vuole, ma, per distinguere i gatekeepers un dato necessario è: chi lo paga?

Altrimenti si prendono abbagli, mettendo nel calderone chi magari esprime soltanto sue opinioni personali che ci appaiono sbagliate.
Nessuno di noi è infallibile, nessuno è privo di contraddizioni e nessuno di noi è esente da errori di valutazione.
Barnard a volte dice cose suscettibili di fraintendimento. Non è vero che neghi l'esistenza di un gruppo criminale di potere e basta leggere diversi articoli del suo blog per capirlo (vedi ad es: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=122).
Ad ogni modo, occorre capire i criteri di discernimento, che devono essere corretti altrimenti chiunque dica cose diverse da quelle che diciamo noi diventa un gatekeeper.
Ripeto, i criteri sono:
da chi viene pagato?
ha spazio sui media di massa?
quello che dice difende le banche, il potere imperiale statunitense e Israele?
subisce molti tentativi di discredito?
nasconde i crimini del sistema?
si attacca a fatti particolari e insignificanti per distogliere l'attenzione?
ecc..

E poi, se Barnard fosse un getekeeper gli darebbero molto spazio mediatico invece di emarginarlo e di farlo perseguitare da diversi Hoaxers, come sta avvenendo. Non crede?
12 agosto 2009 10:46

Blogger Antonella Randazzo ha detto...
In questo periodo circolano diverse cose che cercano di screditare Barnard.
Occorre fare attenzione perché in alcuni casi si tratta di "critiche non indipendenti" e sapete cosa voglio dire.

Quello che si dice su Travaglio e Grillo può essere VERIFICATO (potete trovare molto materiale sul web e andando sullo stesso sito della Casaleggio potete capire parecchio) mentre le accuse sollevate su Barnard sono collegate soltanto a cose che egli ha detto e che potrebbero essere opinabili o sbagliate sotto certi aspetti.

La differenza c'è e non è poca cosa. I giornalisti di regime sono protetti dal regime stesso mentre Barnard mi sembra più che altro un personaggio "sciolto" nel senso che non è agganciato nemmeno ai gruppi indipendenti che sono attivi sul web (Mi riferisco a quelli che si autodefiniscono "controinformatori").

Comunque ognuno è libero di pensarla come vuole.
Quello che non mi piace è che SENZA PROVE si cerca di mettere sullo stesso piano Barnard, Grillo e Travaglio.
Chi fa questo è senz'altro tendenzioso o è un Hoaxers.
Non è onesto confondere le acque per attribuire più valore ai personaggi di regime.
Come dire: "tanto sono tutti uguali".
Non è così.
12 agosto 2009 13:29

Blogger Antonella Randazzo ha detto...
E se non bastasse, la sicurezza che Grillo e Travaglio sono completamente nel fango di regime la si può vedere anche nei post dei "fanatici" che si trovano in molti siti e che ricevo anche in questo blog, che fanno considerazioni sballate e irrazionali, pur di difendere i loro paladini. A volte c'è persino accanimento nel difendere tesi insensate.
Questo non succede per Barnard e nemmeno per altri autori che non sono pagati dal sistema e non hanno uno spazio mediatico tale da diventare personaggi con ampio stuolo di "fans".
Inoltre, nessuno paga nessuno quando si tratta di "difendere" o prendere le parti di persone indipendenti...
12 agosto 2009 13:42

Blogger Antonella Randazzo ha detto...
Occorre usare metodi razionali per distinguere chi lavora al soldo del padrone e chi no. I criteri che ho posto io mi sembrano tali, ma ovviamente se una persona ragiona e ha la lucidità per essere obiettiva (e non è pagata da nessuno) può aggiungerne altri altrettanto razionali.

Sta di fatto che inveire contro uno soltanto perché dice cose su cui non siamo d'accordo non è onesto. E cercare di far credere che i criteri posti per distinguere i personaggi in cattiva fede siano relativi è altrettanto disonesto.

Per gli Hoaxers: Non perdete tempo con le solite provocazioni sterili, con me le provocazioni non attaccano perché conosco già i metodi psicologici che usate.
Ad ogni modo, ci son ben altre cose a cui dedicarsi che stare a difendere chi è stato già ampiamente smascherato.
Se siete pagati per questo vi consiglio di trovarvi un lavoro serio.
Lo so che la disoccupazione è una brutta bestia, ma se continuerete a fare un "lavoro" così immorale prima o poi vi roderà la coscienza.
12 agosto 2009 14:30
Blogger rindario ha detto...
Gent.le sig.ra Randazzo
vorrei avere un suo parere sul movimento Per il Bene Comune che è stato osteggiato proprio da Grillo in occasione delle ultime eleziono politiche.
In base a quello che ho letto, gli aderenti a tale movimento si possono considerare "dissidenti"?

Distinti saluti

Dario Rinco
21 agosto 2009 19:15

Blogger Antonella Randazzo ha detto...
Il mio parere riguardo al movimento "Per il bene comune" non può che essere positivo dato che si tratta di persone oneste e "comuni" che non vogliono altro che uscire dalla melma in cui ci troviamo.
Il problema è che questi piccoli partiti non hanno i mezzi mediatici e finanziari per competere con le grosse formazioni. (si veda l'articolo "C'è da riciclare l'Italia" http://lanuovaenergia.blogspot.com/).
Il sistema è congegnato in modo tale da far prevalere non il più onesto ma il più ricco (il più ricco o il candidato promosso dal sistema può farsi conoscere da tutto il paese perché ha l'appoggio dei media di massa), per questo non c'è altra scelta che abbatterlo alla radice, senza illudersi che formando un gruppo dal basso all'interno di questo sistema si possa vincere. Sarebbe bello se accadesse ma allo stato attuale è un'illusione. Se va benissimo si può arrivare al 3-5%, e per questo i vari regimi hanno discusso di mettere sbarramenti proprio su queste percentuali, per escludere completamente chi non appartiene al sistema.
Andando per via di logica, dato che i promotori di "Per il bene comune" vogliono promuovere un assetto nuovo, fondato sull'onestà e sulla sovranità popolare, e considerano iniquo quello attuale, di certo possono essere considerati dissidenti.
21 agosto 2009 19:55

Blogger Sosco ha detto...
Mi scusi Antonella, Le scrivo solo adesso perché il presente articolo mi era sfuggito. Vorrei portare alla sua attenzione qualcosa che Lei sembra non aver focalizzato bene, con la speranza di volerlo insieme agli altri utenti approfondire.

La perplessità che mi è nata leggendo questo Suo articolo, è che pare conoscere già la risposta alle sue considerazioni, eppure seguita a girarci attorno, come quando disquisisce di "Per il bene comune".

Il bivio che ci si presenta dinanzi è il seguente:
- Organizzazione di 4 gatti internauti, LIBERI di parlare di massoneria/signoraggio/11settembre/sciechimiche.... MA privi di finanziamenti e potere mediatico

- Movimento grillesco (mediaticamente abbastanza potente, non certo grazie alla TV), il quale dovrebbe accontentare i "pragmatici" e gli "idealisti" ... proponendo tematiche che sono COMUNQUE di grande interesse, MA che non va a "svegliare il can che dorme"

Leggendo Barnard, sono a conoscenza delle sue critiche ed il suo stile di pensiero. Tante cose le condivido, tante altre un pò meno (come Lei). Tra le righe, Barnard suggerisce una "metodologia della lotta" ... Ebbene questi punti, sembrano riassumere esattamente il modus operandi del Movimento grillesco..

Io ho operato la mia scelta, e non mi sento un idiota, perché almeno ci provo... a discostarmi "pragmaticamente" (parola che comunque maltollero) dai binari che vorrebbero tracciati PD e PDL.

Nel medio-lungo periodo, ammesso (e non concesso) che il Movimento grillesco abbia successo... credo che gli INDIVIDUI che del movimento fanno parte, sapranno muoversi con maggiore indipendenza, a dispetto di coloro che fanno carriera dall'interno dei partiti pre-esistenti...
14 ottobre 2009 16:39

Blogger Antonella Randazzo ha detto...
I vari punti di vista e le varie dissertazioni servono a formare le nostre convinzioni in modo più critico e oculato.
Ogni persona sceglie sulla base delle sue personali convinzioni, ed è giusto che sia così.
14 ottobre 2009 17:52