domenica 19 agosto 2012

Grillusconi

01 maggio 2011

L'Italia: popolo di santi, poeti, navigatori e populisti.
 
Le elezioni amministrative si avvicinano e l'eco della campagna elettorale arriva fino a mille kilometri di distanza. Nell'ultima tornata elettorale, le amministrative e regionali dell'anno scorso, un nuovo fenomeno è apparso sulla scena politica italiana: il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Un breakthrough sfolgorante che ha sfiorato il 10% in alcuni comuni e che ha eletto una quarantina di rappresentanti [1]. 
 
Uno dei mantra principali del movimento è la partecipazione diretta dei cittadini, la democrazia dal basso e l'antipartitocrazia. Fra gli slogan è facile trovare: "Basta ai politici di professione" [2]. Oppure: "La sovranità appartiene al popolo" [3]. 
 
L'Italia è il paese dell'amnesia per antonomasia, dove gli elettori non hanno memoria di quello che gli eletti o i candidati hanno detto o hanno fatto in passato. E allora facciamo un quiz. Indovinate chi ha detto:
  • I politici  sono persone che non hanno mai messo piede nel mondo del lavoro, sono persone che hanno solo chiacchierato nella loro vita e non combinato niente altro che prendere i soldi dai cittadini
  • [...] un muro rappresentato da tutti quei politici di professione e di lungo corso che sono relitti del passato
Grillo o i grillini? Anche. 
 
Invece di relitti del passato, giusto la settimana scorsa ha parlato di morti. Ma quelle che ho citato io sono parole del nano in persona. Sì proprio lui. Sua emittenza Silvio Berlusconi. 
 
Populista uno e populista l'altro. Non è sufficiente per tenersi a milioni di anni luce di distanza da Grillo? E allora andiamo nel dettaglio. 
 
La sovranità che appartiene al popolo è una cazzata. L'Italia non è una democrazia diretta è una democrazia parlamentare rappresentativa. 
La costituzione non recita: "La sovranità appartiene al popolo", come Grillo sostiene. La costituzione recita: "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". 
Cioè il popolo, in teoria, elegge i propri rappresentanti in parlamento e a loro delega la sovranità.
 
La lotta contro i politici di professione è una cazzata ancora più grande. Un'altra faccia della mediocrità al potere, per cui tutti possono fare tutto. 
Un professionista è una persona competente che ha esperienza nel campo ed è qualificata per quel lavoro. 
 
Vi fareste curare da un medico estemporaneo? Fareste progettare un ponte da qualcuno prestato alla professione? Fareste giocare in serie A dei giocatori di calcio dilettanti? No? E allora perchè questo non deve valere per la politica? Perchè la politica è una cosa semplice come ha detto Beppe Grillo in un video messaggio a Santoro? E allora tenetevi le Nicole Minetti, i Trota, gli Scilipoti e compagnia cantante. 
 
Scrivendo video-messaggio mi è venuto in mente un altro quiz. Indovinate chi è l'altro che parla per video-messaggi senza accettare contradittorio. Esatto proprio lui.
 
E allora mi pare chiaro che votare Grillo è come votare Berlusconi. Entrambi rappresentanto la pancia degli italiani. Qundi, diciamolo, la parte peggiore.  
 
Quello che ci vuole all'Italia è un partito che rappresenti la testa. Anzi, un'intera classe dirigente che rappresenti la testa degli italiani. Che sia migliore dell'italiano medio. Che faccia da esempio positivo. Che trascini l'Italia e gli italiani verso l'alto e non che si appiattisca verso il basso. Che indichi la strada agli italiani e non che li segua e si confonda tra di loro. Che dica loro quello che è giusto e non quello che vogliono sentirsi dire. Che li sferzi, non che li rassicuri.
 
Utopia, probabilmente. Niente di nuovo sul fronte italiano.

ps. Mentre leggevo un po' in giro per scrivere questo post ho letto [4] che Giovanni Favia, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, versa buona parte del proprio stipendio al movimento. Che mi sembra il non plus ultra della partitocrazia. Una cosa del genere la fanno i Memores Domini di Comunione e Liberazione. E ho detto tutto.
 
 Fonte: Steal this blog
 

Tra i commenti:

"La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". Cioè il popolo, in teoria, elegge i propri rappresentanti in parlamento e a loro delega la sovranità. (riporto dal suo articolo)

Ma è proprio qui lo sbaglio: il Parlamento, grazie a questa legge elettorale, è eletto da 6 segretari di partito, non dal popolo. Si informi, prima di disinformare.

a parte che il mio sulla sovranità popolare era un discorso generale e quindi non riferito alla situazione politica e/o normativa attuale

a parte che c'è quel "in teoria" che forse ti è sfuggito ma che vuole sottolineare en passant che in pratica attualmente non c'è neanche quello

a parte tutto questo, io non faccio informazione e quindi neanche disinformazione (che poi mi sa tanto di giulietto chiesa e compagnia complottante)
 
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[Interessanti considerazioni da Steal this blog, anche se non condividiamo tutto.

La Democrazia dal basso, o un ordinamento che si avvicini il più possibile ad essa, è auspicabile, se al di fuori dell'odierna mediocrità diffusa e presupponendo una consapevolezza di massa adesso inesistente.

Problema fondamentale è che la tanto decantata democrazia dal basso da parte di Grillo, in questo caso,  è semplicemente uno specchietto per le allodole, un inganno e un'operazione di marketing così come ben espresso qui di seguito.]

22 maggio 2012

Come il Cervia

La politica è una cosa semplice dice Grillo. O meglio Grillusconi come già l'avevo chiamato QUI in precedenza.  
La politica è alla portata di tutti. Slogan perfetto nell'era della mediocrità. 
Ottima operazione di marketing condita con populismo e qualunquismo quanto basta. 
 
E allora mi sembra evidente che il Movimento 5 Stelle stia alla politica come Amici di Maria de Filippi sta alla musica oppure come il Cervia della trasmissione televisiva di qualche anno fa sta al calcio. Tutti possono essere cantanti, calciatori, scrittori e allora perchè no anche politici. 
 
Sono così simili che anche il Movimento 5 Stelle funziona col televoto. O almeno l'equivalente sul web. 
 
Sono i cittadini direttamente a decidere quali iniziative e leggi portare in consiglio comunale, no? Decidono perfino lo stipendio dei loro eletti. Come se i pazienti decidessero lo stipendio dei propri medici. La democrazia dal basso è il mantra dei grillini. 
 
Io già non sono un fan della democrazia rappresentativa. Figuriamoci di quella diretta. Come dice Gaber:
Se mia nonna deve decidere sulla Variante di Valico Barberino-Roncobilaccio, ha effettivamente qualche difficoltà. Anche perché è di Venezia. Per fortuna deve dire solo "Sì" se vuol dire no, e "No" se vuol dire sì. In ogni caso ha il 50% di probabilità di azzeccarla.

 Fonte: Steal this blog

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22 febbraio 2011

Mediocrità

Viviamo in un'epoca di esaltazione della mediocrità. Non in un'epoca mediocre, ma in un'epoca dove la mediocrità ha sostituito l'eccellenza come modello. Questa è la mia opinione.
 
Maggiore spacciatrice di mediocrità è la televisione, con tutti i Grandi Fratelli ed Amici di Maria de Filippi (anche solo il nome fa venire in mente il clientelismo invece che il merito). E fin qui non dico nulla di nuovo. 
Ma la mediocrità è dappertutto. Anche nell'editoria, dove i vari Moccia, Fabio Volo e Dan Brown spopolano. E diretta conseguenza di questo è l'esplosione delle Vanity Press, case editrici dove chiunque può pubblicare, pagando. Dell'arte contemporanea ho già parlato qui. Se tutto è arte (una porta, un armadio), allora nulla è arte.
 
E cosa dire riguardo al fatto che intellettuale ormai è diventata una parolaccia. Quando viene usato come complimento, il destinatario si schermisce. Più spesso viene usato come termine denigratorio, verso chi non è in sintonia con il popolo.  
L'intellettuale dovrebbe adeguarsi al popolo, dovrebbe scegliere come modello la mediocrità. Guai ad affermare che il popolo dovrebbe prendere a modello qualcosa di alto.
 
Il motivo dell'esaltazione della mediocrità? E' semplice. La mediocrità è alla portata di tutti. E allora tutti possono immaginarsi scrittori, musicisti, artisti.  
Il talento, l'eccellenza ed il genio sono qualcosa di irraggiungibile, qualcosa a cui tendere. E' molto più conveniente e veloce da consumare, comprare e vendere la mediocrità. Il genio non ha mercato.

 Fonte: Steal this blog