02 aprile 2010
Avevo notato - girando per i vari blog - che uno può scrivere le cose
più interessanti di questo mondo e ha un certo numero di commenti. Nel
momento in cui critica Travaglio, Grillo o Di Pietro succede il
finimondo: commenti in numero crescente, utenti che insistono in una
tesi fino allo sfinimento, anche mal interpretando il pensiero del
blogger e così via.
Poi avevo notato che i blog di Grillo e di Di Pietro sono praticamente identici: stessa impostazione grafica (foto, o un video, all'inizio di ogni post, uso insistito del neretto, posizionamento dei link), stessa assenza del blogger titolare dalla discussione che si genera, stessi toni, talvolta anche stessi argomenti.
Poi ieri, casualmente, ho scoperto che entrambi i blog sono seguiti dalla stessa agenzia di marketing, la Casaleggio Associati, [questo fino a tutto dicembre 2010] che fa molto ricorso alle tecniche del guerrilla marketing (per esempio finti navigatori comuni che intervengono qua e là per orientare il pensiero).
Che dire?
La mia è soltanto una sensazione e certo tutto ciò è più che lecito e legittimo. Anzi, sotto certi aspetti pure encomiabile. Però resta un retrogusto amaro: c'è gente che ottiene consensi spacciandosi per pura e diversa dagli altri, mentre in realtà è come tutti gli altri. C'è quindi il rischio che tutto questo spontaneismo che tanto elogiamo, non sia poi tale, ma sia indotto da precise tecniche di marketing.
Nonunacosaseria
Poi avevo notato che i blog di Grillo e di Di Pietro sono praticamente identici: stessa impostazione grafica (foto, o un video, all'inizio di ogni post, uso insistito del neretto, posizionamento dei link), stessa assenza del blogger titolare dalla discussione che si genera, stessi toni, talvolta anche stessi argomenti.
Poi ieri, casualmente, ho scoperto che entrambi i blog sono seguiti dalla stessa agenzia di marketing, la Casaleggio Associati, [questo fino a tutto dicembre 2010] che fa molto ricorso alle tecniche del guerrilla marketing (per esempio finti navigatori comuni che intervengono qua e là per orientare il pensiero).
Che dire?
La mia è soltanto una sensazione e certo tutto ciò è più che lecito e legittimo. Anzi, sotto certi aspetti pure encomiabile. Però resta un retrogusto amaro: c'è gente che ottiene consensi spacciandosi per pura e diversa dagli altri, mentre in realtà è come tutti gli altri. C'è quindi il rischio che tutto questo spontaneismo che tanto elogiamo, non sia poi tale, ma sia indotto da precise tecniche di marketing.
Nonunacosaseria
Tra i commenti:
-
...aggiungo la cosa più importante che nella velocità con cui ho scritto
la e-mail è sfuggita: c'è il rischio che tutto questo spontaneismo che
tanto elogiamo, non sia poi tale, ma sia indotto da precise tecniche di
marketing.
-
Gia' gia'. Casaleggio & Co. hanno fatto propria la massima "quando
non sai fare un cazzo, buttati in politica". Dopo essere stati fiondati
da Telecom Italia per aver generato aria fritta e conti in rosso si sono
riciclati nel grassroot politics.
Cmq, e questa e' solo la mia opinione, nella lista delle cose che l'Italia deve risolvere, i vari Casaleggio etc sono abbastanza in basso.
-
Non Guerrilla Marketing ma Buzz Marketing, nella sua forma più perversa:
il ghost writing. Non c'è forum, blog, social che non sia presidiato
dai profili fake delle agenzie che si occupano di questa branca del web
marketing. Dai biscotti ai farmaci,dalle automobili alle polizze
assicurative, qualsiasi prodotto è promuovibile dai profili fake che
compongono la parte abitata della rete.