14 May 2011, 19:31
È successo che Grillo ha rivolto a Vendola un “At salut, buson” come
insulto. Cioè, “saluti, ricchione”, a mo’ d’insulto. Non come uno può
dire frocio all’amico frocio o negro all’amico negro, proprio a presa in
giro di quelli che reputano queste caratteristiche offensive. No, come
mossa di campagna elettorale. La gente che era lì ha riso – gente di
livello, insomma – e la cosa è venuta fuori. C’è stata una piccola
polemica, e Capriccioli ha raccolto in una specie di stupidario – come ne aveva fatti per tanti altri – le peggiori uscite di Grillo. Le risposte, dai grillini, sono state di questo tenore:
Questo è il profilo facebook di quella merda di Capriccioli:
http://www.facebook.com/alessandro.capriccioli/posts/225210040826538
SOMMERGIAMO DI COMMENTI QUESTO PENNIVENDOLO VENDUTO DI MERDA SERVO DEL PD!!!!!!!!!!!!!!!!
Nessuna risposta nel merito, naturalmente, ma dietrologie delle più
sciocche (l’Espresso->De Benedetti->PD->Capriccioli è un
venduto al PD), aizzate dal loro capobastone.
Se vi siete imbattuti da qualche parte nella questione – altri blog,
Facebook – avrete notato come immancabilmente quando arrivano i grillini
il livello di qualunque discussione crolla, e soprattutto c’è una
difesa assoluta e dogmatica di qualunque cosa faccia Grillo, contro
qualunque evidenza.
A seguito di questo, nonunacosaseria ha scritto una considerazione effettivamente molto vera:
Un militante piddino – con tutti i suoi limiti e le sue arretratezze culturali – se il segretario del suo partito spara una cazzata non si arrampica sugli specchi per giustificare la gaffe, ma gli fa un culo così.
Se ci pensate, è vero. Forse, però, questo non riguarda solo il
Movimento 5 Stelle di Grillo – che è l’apice –, ma è un discorso che si
potrebbe allargare a molti altri partiti. Pensate alle discussione che
vi sarà capitato di fare con gente di qualunque partito: gli elettori
del PD sono fra gli unici che riconoscono gli errori dei proprî leader. È
un po’ il concetto che c’è all’inizio di questa vignetta.
Ci si arrabbiano, ci si scornano, e se qualcuno critica Bersani – o al
tempo Veltroni, o chiunque altro – la risposta è quasi sempre «hai
ragione, ma bisogna considerare anche quest’altro fatto», e quasi mai
una difesa a oltranza di posizioni insostenibili (pensate al vostro
amico che vota il PD, e cosa diceva di Paola Binetti: non erano mai “eh,
è stata interpretata male” “no, ma era una battuta” o cose del genere).
E così mi sono domandato: non è che tutti i discorsi sul tafazzismo
del PD che si fa male da solo sono semplicemente l’altra faccia della
medaglia di un rapporto maturo e autocritico verso sé stessi?
Fonte: Distanti saluti