sabato 21 luglio 2012

Beppe Grillo, e il cazzarismo smascherato





 Tafanus 20/07/2012


Possiamo dire "l'avevamo detto"? Le auto-glorificazioni di Grillo in rete, crollano miseramente, sotto i colpi di una ricerca scientifica condotta dal docente di Comunicazione aziendale e linguaggi digitali allo Iulm di Milano, Marco Camisani Calzolari.
 
Di fatto noi avevamo già da anni contestato i dati della partecipazione alla "Leopolda" dei rottamatori Renzi & Civati, che straparlavano di 10.000 "partecipazioni", in uno spazio dove ce n'entrano si e no un quinto. Messi di fronte ai numeri - come sempre implacabili - Renzi non ha mai risposto, Civati ha ammesso che di trattava di "adesioni via facebook" (cioè di click), non di presenze in carne ed ossa. 

Stessa diatriba sui "sondaggi con metodologia CAWI" della SWG. Abbiamo denunciato con un'inchiesta sui criteri di reclutamento degli "intervistandi" il fatto che addirittura gli intervistandi - registrati - venivano immessi in una sorta di raccolta di punti-fedeltà. E nell'arte di ficcarsi in questi panel, chi più adatto dei grillini, ignoranti di tutto, ma espertissimi di meetup e affini?

Ora viene fuori questo studio, serio, sulla sòla dei "mi piace" Grillo, su Twitter e Facebook. Grillo minaccia querele a "Repubblica" e al "Fatto". Chissà perchè non all'autore dello studio, e alle altre decinde di giornali e siti che hanno dato conto della notizia, incluso il nostro! Eh no Grillo, ci tengo alla mia querela. Mi spetta. Direi che sono addirittura un pioniere, nello smascherare tanti aspetti del suo cazzarismo. Perchè privarmi del piacere di una querela?

Ma veniamo ai fatti. Avrei potuto prenderli da qualsiasi giornale, ma ho sceltoun articolo di Davide Casati su "l'autorevole" Corriere della Sera (si dice così?) anche perchè, nei giorni a cavallo delle amministrative, il corrierone è stato acriticamente fra i maggiori amplificatori del trombonismo grillista, arrivando a pubblicare, nei giorni di massima gloria, fino a circa quaranta fra lettere ed articoli al giorno sul cazzarismo grillista. Che almeno adesso il Corrierone paghi un prezzo... 

Grillo su Twitter? «Sono fasulli il 54% dei seguaci» - Studio sui «follower» di partiti e leader: «Il seguito reale è di 164.751» (...su 600.000 dichiarati. NdR). Ma lui ribatte: «È una ricerca inattendibile»

La pagina di Grillo su TwitterLa pagina di Grillo su Twitter
MILANO - Gli ultimi sondaggi lo danno in calo. Ma c'è un campo nel quale il Movimento 5 stelle, e il suo fondatore Beppe Grillo, vantano un primato: ed è quello dell'uso della Rete. Primato indiscusso - almeno fino a ieri. Quando una ricerca ha messo in dubbio la stessa esistenza «reale» del 54% dei follower su Twitter del comico. Insomma: oltre la metà delle persone che leggono i tweet di Grillo non sarebbero esseri umani ma «Bot», ovvero programmi in grado di effettuare operazioni in automatico sul web «fingendosi» umani. 

A far emergere il dato è uno studio condotto dal docente di Comunicazione aziendale e linguaggi digitali allo Iulm di Milano, Marco Camisani Calzolari. Il professore, patron della Digital Evaluations (società specializzata nella misurazione del valore dei social media), ieri ha pubblicato sul suo sito i primi risultati di una mappatura dei follower twitter di partiti e leader politici. E quei risultati sono decisamente interessanti.

Sui circa 600 mila fan del guru dei 5 Stelle, quelli ritenuti quasi certamente falsi sono 327.373. Ovvero il 54,5%. I follower sicuramente reali sono invece «solo» 164.751, il 27,4% del totale. Il resto è invece composto da un 6,3% di account protetti - dei quali non è possibile controllare le interazioni - e da un 11,6% di incerti. Il tutto, spiega Calzolari nelle conclusioni del suo paper, «secondo l'algoritmo descritto» nella ricerca.

Non si tratta di una precisazione di poco conto. Perché Beppe Grillo, una volta letto lo studio, ha reagito. Con apparente noncuranza, dietro la quale si celava un'indubbia irritazione. «Certe accuse lasciano il tempo che trovano», ha scritto sul suo profilo facebook, demandando all'articolo del sito Linkiesta.it l'onore della smentita. Il pezzo del quotidiano online, firmato dall'epistemologo Paolo Bottazzini, mette in discussione la ricerca del docente dello Iulm dalle fondamenta: «La questione che suscita perplessità nell'operazione di Camisani Calzolari - si legge - è la pretesa di etichettarla come ricerca scientifica». Il punto, secondo Bottazzini, è che lo studio non ha motivato i criteri usati per distinguere un «umano» da un Bot.

Ma Calzolari, al «Corriere», respinge l'accusa. «I parametri usati sono molti più di quelli indicati da Bottazzini. Non solo: abbiamo confrontato comportamenti presumibilmente associabili a Bot e altri associabili a umani, "pesando" ognuno di essi. Ma soprattutto, anche rendendo più stringenti i criteri, i risultati non cambierebbero di molto».

Ma perché Grillo («attenzione, non solo lui», corregge il professore, rimandando al resto della sua ricerca, in arrivo nelle prossime settimane) avrebbe interesse a farsi seguire da «non umani»? «I politici, ancor più delle aziende, hanno bisogno di usare numeri per mostrare la loro forza in termini di consenso politico: chi sbandiera consenso, attrae consenso».
In ogni caso, Calzolari si dice «pronto al confronto nel merito». E spiega: «La mia ricerca non ha a che fare con una valutazione politica. Anche se capisco perché possa aver scatenato simili reazioni in un politico come Grillo». Umano, forse troppo, e seguito da molti, forse troppi non umani. Davide Casati (Corriere della Sera).

Per gli amanti del genere "cazzarismo e lotta al cazzarismo", linko un mio post (datato ma non troppo) dal quale si evince che quando Grillo accampava 700.000 visitatori unici al giorno al suo blog-partito, forse non arrivava a 70.000: (la Babele dei Blog).

Sarebbe interessante se Calzolari si applicasse anche a condurre uno studio serio sun cazzarismo nei sondaggi con metodologia CAWI... sono sicuro che ne vedremmo delle belle. Tafanus.

Fonte: Tafanus

Tra i commenti:

ninomastro ha detto...
Molto bene. Più Grillo & Co fanno cazzate e più diventa facile capire di che razza sono fatti e quindi sarà più facile (o dovrebbe essere...) evitarli. Già quanto sta capitando ai Multistellati di Parma ci aiuta in questo senso, se adesso aggiungiamo i "Bot" siamo davvero a buon punto. Almeno per le persone normali.

diego ricci ha detto...
Caro Tafanus, forse ti sfugge che tutto il discorso non si regge in piedi.
Quell'analisi non ha valore scientifico perchè basata su assunzioni assolutamente soggettive. Un'account di Twitter poco utilizzato o inattivo, non è un bot. E' semplicemente una persona che lo usa poco.
Qua poi scoprire qualcosa di più in merito:
http://www.ilpost.it/massimomantellini/2012/07/20/la-reputazione-di-beppe-grillo/

Claudio r. ha detto...
A me il fatto che altri usino le stesse tecniche, non emoziona per nulla egregio Diego Ricci, tale mantellini, fa un mucchio di discorsi ipotetici che non dimostrano nulla.


Tafanus ha detto in risposta a diego ricci...
Caro Diego, conosco il blog di Mantellini (mantelblog), a volte lo approvo, a volte no), E comunque non lo reputo un'autorità in materia. Non più dell'autore della ricerca. Poi quando leggo questa frase di Mantellini, mi si accappona la pelle (come dovrebbe accadere a tutte le persone di buon senso):

"...Detto in altre parole se anche Beppe Grillo avesse comprato followers su Twitter (il che mi pare abbastanza improbabile) per la reputazione di rete di Grillo non cambierebbe nulla poiché altre, più corpose e significative, sono le relazioni che costruiscono la reputazione in rete di ciascuno di noi. Ma se anche ci interessasse seguire una inesistente relazione lineare fra numeri e reputazione chi fra i tanti siti editoriali che oggi scrivono delle pratiche di Grillo può dirsi estraneo a questi maneggi? Anche mettere il refresh della propria homepage a 300 secondi (come fanno tutti i siti web editoriali italiani più importanti) è una forma di circonvenzione dei numeri del proprio successo per mere ragioni di reputazione commerciale. Una pratica inutile e leggermente deprecabile non dissimile da quella di comprare amici in rete...

In altre parole, a Mantellini andrebbe bene, eticamente parlando, anche se le accuse fossero fondate. Perchè non sono fondate non spiega, anche se l'autore ha preannunciato la pubblicazione del rapporto completo. E vedi, solo sul rapporto completo ci sarà la metodologia, e solo conoscendo la metodologia si può dare i voti alla metodologia. O no?

Infine: trovo raccapricciante che Mantellini pensi che serva a qualcosa un "refresh" dalle pagine web a fini di incremento delle visite. Mantellini dovrebbe sapere che i contatori seri, Googlle Analytucs, Nielsen, quando parlano di "visite uniche giornaliere" escludono TUTTE le visite superiori alla prima nelle 24 ore, ed escludono TUTTE le visite generate (in automatico o manuale) dallo stesso IP di residenza del sito. Inoltre (ma qui siamo web-cabaret) persino mantellini avrebbe potuto capire che un refresh ogni 300 secondi - ammesso che generasse statistiche - aumenterebbe le visite di un sito di una visita ogni 5 minuti, 12 visite ogni ora, 288 visite nelle 24 ore.

Tu e Mantellini siete DAVVERO convinti che un incremento di 288 visite al giorno siano importanti per - parole di Mantellini - siti web editoriali italiani più importanti? Davvero pensate che Repubblica o il Corsera adotterebbero questi sistemini da blogghino, magari per salire da 927.612 visite a 927.900 visite?????

Tafanus ha detto in risposta a diego ricci...
Caro Diego, mi piacerebbe sapere se sei lo stesso Diego Ricci al quale si riferisce questo link:
http://www.beppegrillo.it/listeciviche/author/diego-ricci/
Tanto per avere un'idea della obiettività della finte da cui provengono queste patetiche osservazioni.

P.S.: Quanto al mio "capire o non capire" se un discorso di ricerca di regge in piedi, ti interesserà sapere che io di metodologia della ricerca sociale ho anche tenuto anni di docenze ai masters poist-laurea dell'IPSOA e non solo...
Sarebbe interessante sapere quali siano le tue esperienze teorico-pratiche, e quelle di Mantellini
Gatto Nero ha detto in risposta a diego ricci...
Scoprire cosa, egregio Ricci?
Il Mantellini-pensiero che lei propone a me pare solo un esercizio di "mirror climbing".
Il rag. Grillo sbandiera (come fustini del Dash venduti) centinaia di migliaia di accessi quotidiani al suo blog e, nel momento in cui, tali numeri vengono analizzati e drasticamente ridimensionati ci si attacca al fatto che gli accessi ai siti mica si possono misurare come i fustini di detersivo?

E' certamente vero che la reputazione di un sito non si misura solo dagli accessi, ma è pur vero che Grillo ha costruito la reputazione del suo sito ANCHE giocando su un primato di audience-web del tutto autoreferenziale.

Alla resa dei conti si tratta di una forma di marketing giurassica a cui ricorre qualunque venditore di "miracle blade": l'hanno comprato milioni di persone al mondo, non vorrai essere tu lo scemo che si lascia sfuggire l'occasione di cui tutti parlano.

Ad ogni modo, utilizzato alexa.com è rimarchevole che (a parte il drastico il numero di accessi ivi misurato è un paio di ordini di grandezza inferiore a quanto propagandato) beppegrillo.it presenta un bounce (cioè un numero di utenti che si limita a visitare una sola pagina intorno all'65%: molto mordi e fuggi, insomma). Anche il tempo medio di permanenza medio sul sito è poco superiore ai 2,5 minuti. Curioso, vero? Un sacco di gente (più di metà) che clicca beppegrillo.it e subito se ne fugge.
http://www.alexa.com/siteinfo/beppegrillo.it#
http://www.alexa.com/siteinfo/beppegrillo.it#

Per confronto, ad esempio con Repubblica.it, il tempo medio sul tale sito è circa 17 minuti e il bounce è intorno al 35%.
Di sicuro un visitatore non umano non ha bisogno di stare molto tempo sul sito che visita, nè gironzolarvi all'interno.

cristiana2011 ha detto...
Ben gli sta.
Pft e il pallone si sgonfia.
Cristiana

Enrico ha detto...
Apprezzabile che un docente Iulm (università privata e quindi schierata) sollevi 'autorevolmente' la bufala dei click del cazzone di Genova. E poi, anche se non fosse così, in politica contano i voti e i fatti, non i click.

rodolfo ha detto in risposta a diego ricci...
"Qua poi scoprire qualcosa di più in merito:"
Io non ci ho scoperto niente, anzi non ci ho capito una mazza. Che fa quel mantellini abitualmente? parla con se stesso? Ma forse sono io che non mi sono applicato. Quando sento parlare di Grillo mi viene un gran prurito che mi limita nella capacità di concentrazione.
Qualcosa di più ho capito leggendo qui gli interventi precedenti al mio.
Mi ha colpito però una frase fra quelli che sono intervenuti (firma PIXARI)commentando il post di Mantellini.
Non so a che titolo lo abbia detto ma mi pare il nocciolo della questione "Quando il saggio indica il contenuto, lo stolto guarda i follower."
Visti gli argomenti usati dal Grillo ed i modi è abbastanza facile avere dei follower fra gli sprovveduti quali sono, come gli ultimi 20 anni dimostrano, un buon numero di Italiani, Quanto a me il Grillo non mi avrà né come follower né come lettore di contenuti. Quello che orecchio in giro mi basta e avanza.

cristiana2011 ha detto...
Falsi follower? Grillo non ci sta
"Una ricerca berlusconiana"
ETTEPAREVA?!?

Cristiana

Tafanus ha detto in risposta a Tafanus...
UN ESTRATTO DEL RICCI-PENSIERO
Caro Diego Ricci, leggo questo tuo post (per fortuna breve) e non riesco a distinguere se sia scritto da te, da Salvini o da Borghezio:

Perchè non voglio che gli stranieri votino postato da Diego Ricci il 25/06/201

-1) Perchè equivale a distruggere la nostra tradizione e tutto quello in cui noi crediamo
-2) Perchè con il voto si decide la vita di un paese e nessuno di noi vorrebbe mai un tolitarismo islamico o africano
-3) Perchè l'integrazione di un popolo non si fa in pochi anni ma in secoli e generazioni radicate nel territorio
-4) Perchè sarebbe aprire le frontiere all'immigrazione di massa che scatenerebbe una guerra civile peggiore di quella della ex Yugoslavia
-5) Perchè l'Italia ha millenni di cultura e scontri interni che nessun altro stato ha
-6) Perchè uno straniero il voto lo deve acquisire con l'impegno, parlando la nostra lingua e rispettando le nostre tradizioni
-7) Perchè non c'è popolo che non ha risolto con il sangue l'integrazione, vedi USA, Irlanda, Spagna ecc.
-8) Perchè i diritti non si acquisiscono solo con la nascita ma si conquistano con l'integrazione. Smettiamola di mascherarci di buonismo e guardiamo in faccia la realtà


charly brown ha detto in risposta a Tafanus...
Heil Ricci!

Tra i commenti su Movimento dei caproni:


Parassite99 2 days ago

Di certo non ci vuole un genio della rete per creare account fasulli, basta affidarsi a qualche societa' specializzata e pagare (ho fatto un paio di calcoli, non ho avuto modo pero' di verificarli - sarebbe opportuno scrivere ad una di queste societa' e farsi fare un preventivo). Credo abbia speso una cifra attorno ai 6000 euro per comprare 400.000 account senza considerare probabili sconti per cifre cosi' importanti - ovvero il prezzo della campagna del Pizza - che poi anche quello senza dubbio era un dato fasullo, dal momento che solo per allestire il palco degli interventi di Grillo a Parma si sara' speso sicuramente piu' di 5000 euro). Ad ogni modo ho fatto un ragionamento. Quasi sicuramente i twitter bot comprati da Grillo sono stati venduti anche ad altre aziende. Per cui e' relativamente possibile risalire alla societa' che ha venduto gli account e dimostrare empiricamente e palesemente la malafede del guru. Sarebbe un bel colpo di scena!
  • Avatar

    Capro Espiatorio 2 days ago parent

    Caro Capro Parassite perché malafede? il numero di followers (indipendentemente da se siano reali o meno) influenza i trend di crescita di un account (sia in termini di followers che di influenza in generale). È prassi comunissima per chi ha visibilità pubblica...



    • Caprone MOD 2 days ago parent

      sarà prassi comunissima ma mi ricorda quando il PDL tesserava anche i morti per far vedere che avevano tanti iscritti.



    • Parassite99 2 days ago parent

      Eh si, non hai torto, ma e' un trucco; esagerando, e' un po' come manipolare le elezioni. I veri followers sono il frutto delle tue fatiche e delle tue idee; i fake, sono appunto manipolazione, perche' quella classifica sarebbe dovuta essere diversa. Poi non si discute che sia prassi consolidata. Pero' piu' che prassi si tratta di malcostume.


      • Avatar

        Capro espiatorio 2 days ago parent

        È uno strumento di marketing, ma ti posso concedere anche che è un trucco... tra l'altro spesso poco utile in termini di influenza, dato che genera poche interazioni ed è facilmente individuabile. Lo ho visto usare talmente tante volte che non ci faccio nemmeno più caso... tra l'altro di per se è opinabile che dei followers che non interagiscono abbiano un potere di influenza, altrimenti con quel poco che costa... Servono a fare numero questo si... a far vedere chi ha le corna più lunghe, e quindi qualcuno penserà oh che capra dalle corna lunghe.. Ma alla fine sul web, "Content is King" chi ha dei contenuti appetibili (anche se non condivisibili) si fa un seguito... senza contenuti il numero di followers è inutile...



    • Antonio Inoki 2 days ago parent

      Temo anch'io che sia prassi comunissima, ma ciò rende la questione ancora più grave.
      Fa una bella differenza se i followers sono reali o meno, perchè quelli virtuali te li crei tu come ti piacciono e se sulla base delle scelte di queste masse virtuali influenzi quelle reali, non si può certo dire che sei in buonafede.
      Si sa che i componenti di un gregge tendono a fare tutti le stesse cose, che non sono necessariamente le più sensate o le migliori e più vantaggiose per loro.
      Sarebbe come se un pastore maremmano istigasse sadicamente tutte le pecore che sta sorvegliando a gettarsi in un lago dove miseramente annegheranno....
      Per fortuna noi siamo capre e dei pastori maremmani ce ne impippiamo.



  • Antonio Inoki 2 days ago parent

    Questo è un lavoro per detestor!

    • Pallacorda 2 days ago parent

      Accendete il detestor-segnale in cima all'ovile!



      • Antonio Inoki 2 days ago parent

        ecco fatto



        • Detestor 2 days ago parent

          Antonio Inoki: Ciao Antonio, ci tengo a sottolineare che il gruppo del logo non c'entra nulla con me, è un omonimia (quando mi sono scelto questo nick il gruppo era sciolto e non sapevo che fosse esistito in passato). Sull'argomento del post, direi interessante, non mi stupisce, e rafforza la mia teoria (non provata) per cui Casaleggio sia dietro I-Side e quindi la gestione web del Fatto. Comunque aspetto con ansia i risultati provati. Senza prove se ne possono dire di tutti i colori (come fà qualcuno..)



          • Antonio Inoki 2 days ago parent

            Detestor: Hai fatto bene a dirmelo, ho aggiornato il detestor-segnale!



          • Caprone MOD a day ago parent

            Detestor tu che sei il vendicatore dei bannati del fatto quotidiano, come faccio a farmi sbannare? non so neanche per quale motivo sono stato bannato



            • Detestor a day ago parent

              Caprone: Non puoi farti sbannare, se no saresti tu il moderatore del Fatto, e non Valentina Gorla. Comunque, quando mi bannano, io faccio così: mi loggo, vado su edit profile, cambio il mio nick da Detestor a Detestor_banned192 (sì, è un numero progressivo e sì, sono stato bannato 192 volte). Poi mi sloggo e creo subito dopo un nuovo account col nick Detestor, ci metto la faccia di Pliskeen e rieccomi come nuovo! A volte però ti bannano anche l'IP, allora se hai una connessione con IP dinamico stacchi e riattacchi la connessione, altrimenti usi Tor (come faccio io).



              • Antonio Inoki a day ago parent

                Detestor: Ma non devi avere anche un diverso indirizzo e-mail cui riferire il tuo account?
                Altrimenti credo sia facile per loro bannare tutti gli utenti che hanno l'account registrato a tizio@caio



        • Pallacorda 2 days ago parent

          Antonio Inoki: Ahahaha oddio