martedì 12 giugno 2012

Silvio Berlusconi studia come contrastare Beppe Grillo

Contro Beppe Grillo arriva Gerry Scotti?

05/06/2012 - Su Libero la pazza idea attribuita a Berlusconi

Contro Beppe Grillo arriva 
Gerry Scotti?
Una gara tra showmen? Se fosse vero, sarebbe comunque una bella barzelletta. Nell’attesa delle smentite di rito, però, gustiamoci questa notizia che arriva niente popo’ di meno da Libero: Silvio Berlusconi pensa a Gerry Scotti per arginare Beppe Grillo. I sondaggi infatti sono impietosi:
Quello di Emg per il TgLa7 dà il Movimento 5 Stelle in crescita di altri quattro punti. Ora è al 18,1, stessa percentuale attribuita al Pdl, mentre il Pd è il primo partito con il 25 per cento. Un vero problema. Che va risolto creando una lista “grillina” di centrodestra. Una lista che intercetti il malcontento dei cittadini verso i partiti tradizionali. Una lista che abbia una leadership mediatica come quella di Beppe Grillo. «Che ne so, ci vorrebbe uno alla Gerry Scotti…», si sarebbe limitato a dire il Cavaliere, buttando lì la cosa senza particolare convinzione.

LEGGI ANCHE: Il nome del nuovo partito di Berlusconi

Poi la pallina da neve, rotolando a valle, è diventata una frana. Ed eccoci qui: la accendiamo?
Il presentatore di Canale 5 ha già avuto un’esperienza in politica, che i più hanno rimosso. Con il nome di Virginio Scotti (il suo) è stato deputato del Psi dal 1987 al 1992, l’ultima legislatura della prima Repubblica. Poi nulla più, solo fortunati giochi a premi su Mediaset che l’hanno reso strafamoso. In attesa di trovare il leader, la nuova lista civica nazionale ha un nome. Forse.
Berlusconi ha dato incarico al tesoriere del Pdl Rocco Crimi di registrare “Italia Pulita”:
Non è detto che Silvio intenda usarlo, ma intanto, depositando il marchio, evita che possano accaparrarselo altri. D’altronde, se il problema del Popolo della libertà era l’acro – nimo, anche Italia Pulita ha il limite dell’abbreviazione. “Ip” ri – corda la benzina a due euro, e se «Pdl», come dice Berlusconi, «è un acronimo che non scalda i cuori», l’altro scalda di sicuro i portafogli.
LEGGI ANCHE:
Fonte: Giornalettismo

-----------------------------------------------------------------------

Silvio va a scuola da Beppe Grillo

09/06/2012 - All'ex premier piace lo stile comunicativo del comico tanto da studiarlo

Silvio va a scuola da Beppe
 Grillo
C’è chi dice che Beppe Grillo non sia altro che il solito esempio di berlusconismo: ebbene, bisognerà ricredersi a quanto pare. Perché pare che Silvio Berlusconi abbia intenzione di andare addirittura a lezione dal comico genovese: l’ex premier e raccoglitore di folle ha da tempo messo sotto osservazione lo stile comunicativo del leader del movimento a Cinque Stelle. Puntando ad imparare qualcosa.

QUESTIONE DI MAESTRI - Dando il via libera alle primarie, scrive il Corriere della Sera, Silvio Berlusconi si ritira ufficialmente dalla scena.
Perché se c’è lui, il candidato è lui. Invece, i suoi interessi sarebbero altri: praticamente, antropologici a questo punto. Silvio è diventato uno studente. Di Beppe Grillo.
Berlusconi passa almeno un paio di ore al giorno a visionare i filmati di Grillo e a leggere i testi pubblicati sul suo blog. «Sto facendo un’esegesi dei suoi discorsi», ha rivelato: «Dice alcune cose giuste e altre sbagliate». Non è la prima volta che si traveste da semiologo, se è vero che anni orsono fu tale la sua immedesimazione negli sketch antiberlusconiani più feroci di Paolo Hendel e Paolo Rossi che finì per imitarli. Decrittare quegli stilemi era un modo per ricavare spunti e conquistare voti. Ma se oggi il Cavaliere studia il Savonarola genovese, è perché al fondo teme di essere stato depredato. Non a caso sostiene che «Grillo è la mia brutta copia». D’altronde chi fu il primo a parlare di «teatrino della politica»? E chi puntò l’indice contro il potere capitolino definendolo «cloaca romana»?
Il sogno di Silvio Berlusconi è di “tornare nelle piazze”, con “il microfono in mano” a spiegare la visione delle cose del PdL. Insomma, senza essere il candidato, occuparsi del pacchetto di mischia della campagna elettorale.
CAMPAGNA ELETTORALE - Megafono, microfono e palco: l’ambiente naturale per il cavaliere.
«Bisogna incanalare i voti per evitare che si disperdano ». Per riuscirci, l’ex premier vorrebbe tornare nelle piazze e dire quello che non può dire in Parlamento: «Per esempio, quando andavo in Europa facevo spesso sentire la voce dell’Italia. Mi ricordo di aver bloccato per un paio d’ore un vertice pur di stoppare la proposta della Tobin tax. Da quando c’è Monti a Palazzo Chigi, non ho mai sentito un suo intervento sulla posizione del nostro Paese in Europa».
“Sono pronto a fare squadra per il partito”, dice Berlusconi, intendendo: non si candiderà alle primarie. Altrimenti, la partita sarebbe chiusa: e invece, l’intenzione è quella di fare un passo indietro. Praticamente definitivo. Oppure, con un colpo di scena, di tornare in campo in piena regola: come andrà a finire, in effetti, si vedrà. Nel frattempo studia Beppe Grillo.

Fonte: Giornalettismo