martedì 29 maggio 2012

Chi e cosa c’è dietro Grillo e al movimento 5 stelle

25 maggio 2012  

chi c’è dietro Grillo


Premessa
Ho lavorato a lungo su questa storia.
Questa, è una di quelle storie su cui prima hai una percezione, poi ti fermi e chiedi a molti amici di darti “tutto quello che hanno” – per mettere insieme le idee e di essere certo di quello che scrivi.
Come sempre, tutti hanno da fare… e aspetti.. e mano a mano, tassello dopo tassello… arriva tutto e tutto quadra… e tutto si amplia…
Ho anche chiesto ad un cronista storico, di quelli che spulciano le “virgole maiuscole”, di darmi una mano, e grazie a lui ho colto l’esigenza di documentare meglio alcuni passaggi.
In questi giorni, dopo i risultati di varie consultazioni amministrative, da più parti, e in maniera “di parte” qualcuno si è accorto delle varie anomalie che c’erano e ci sono “dietro e attorno” a Grillo.
Io me ne ero accorto da tempo.
Per tre motivi.
Il primo, come dice un amico storico, perché sono un “vecchio romantico” e non me ne faccio passare una.
Il secondo, perché ho la fortuna di avere molti amici pensanti, cui pongo dubbi e che mi pongono domande – e Dio strabenedica il porsi le domande in questo mondo, anche quando sono fastidiose e cerebrali.
Il terzo, perché banalmente “io e loro” facciamo lo stesso lavoro, e sino a un certo punto è un caso…
Ed allora in barba a tutto e tutti, faccio una premessa.
In questi giorni, dato che la bomba sta per scoppiare – come tutte le bombe – si sta verificando un fuggi fuggi a parlare di Grillo, delle 5Stelle, e tutto il resto… dietro, avanti, accanto…
Io pubblico qui quello che sin qui ho raccolto.
Facendo i nomi, i cognomi e le circostanze.
Si – c’è altro – molto altro.
Lo so  e avrei voluto dedicarci più tempo e maggiori risorse.
Ma non sono pagato “come loro”, ed oggi ci metto un punto.
Che non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza.
Quella che trovate qui è la storia di un’operazione nata oltre dieci anni fa.


Parte da dei nomi e dei cognomi che troppi si affrettano a “dichiarare” per poter dire prima o poi “noi ne siamo fuori” anche se queste carte dimostrano che ci sono dentro” e sino al collo.
Questa è la storia di chi c’è dietro al movimento 5 stelle e dietro grillo, di chi gli paga la sua Ferrari F40 e di un giro di oltre 50milioni di euro in questi dieci anni.
A questa premessa se ne accostano altre.
I finanziatori di Grillo parlano di una democrazia libera, e di web senza padroni.
Mentono.
Io per primo dovrò filtrare i loro commenti e dovrò restringere il pubblico confronto sul mio blog.
Questo come antidoto ai loro metodi – e se questa è la democrazia del futuro, io ne rifuggo.
Ma se avrete la pazienza di leggere e la volontà di capire, bene o male comprenderete.
Mia cura sarà riassumere e riportare (e chi mi conosce sa che lo farò fedelmente) tutto ciò che “in privato” vorrete scrivermi.
Il secondo aspetto è più delicato.
Questi “signori” partono da un punto di vista acquisito.
Comunque vada ci guadagnano.
È il trucco della reputazione via web: alla fine, ne acquisisco la fama di essere capace di fare “cose miracolose” – e quindi se si parla di me ne guadagnerò clienti, che vorranno i miei servi e i miei risultati.
Ecco il punto di forza di Casaleggio – ed ecco dove colpirlo come punto di debolezza.
Sia chiaro, chiunque oggi usi il web per costruire e gestire la propria reputazione e il proprio marchio, adotta tecniche di viral-marketing.
Il nodo è semplice: una cosa sono i fan, i commenti autentici – ben altra creare dei finti nomi e dei finti commenti atti solo a falsare la percezione.
Leggendo queste pagine, chi vorrà farlo, vedrà come in questi ultimi anni molte cose sono state costruite ad arte, leggerà come coloro che erano contro il sistema erano poco più che parte integrante di quel sistema, vedranno come tante cose staccate in realtà sono un pezzo di un’unica strategia.
E vorrei aggiungere una mia personale nota di profondo rispetto verso i moltissimi che hanno creduto in Grillo e nel suo movimento.
Persone rispettabili e da rispettare, che hanno aderito a messaggi chiari e che in tanti, troppi, sentivamo da tempo; domande cui i partiti non hanno saputo dare risposta, e che credo sia venuto il tempo che senza tentennamenti queste risposte arrivino.
Le esigenze di morigeratezza, di ritegno, di riduzione di costi e di sprechi, sono e restano sacrosante.
Così come la richiesta di nuovi spazi per le nuove generazioni, e per un modo diverso di fare politica e di partecipare.
Dare risposta seria e decisa a tutto questo è il vero antidoto politico ai vari Grillo e ai tanti che si cimentano a stare populisticamente dietro ai Grillo di turno.
Vorrei solo, da ultimo, aggiungere una semplice considerazione.
Senza entrare nel “merito” politico, dire certe cose è un atto di coscienza civile, e se possibile, nonostante tutto e nonostante i tempi, un atto di trasparenza democratica – spero per questo, intellettualmente parlando, non me ne voglia nessuno.

chi c’è dietro Grillo

Una dichiarazione che amo molto di Paolo Borsellino è questa – e credo che non valga solo per le questioni di Mafia, ma per tutte le volte che “ci imbattiamo” nella cosa pubblica.
L’equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E no! Questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest’uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati. (Paolo Borsellino)